Massimo non hai pensato di farne un libro di "barzellette" ? Complimenti per l'iniziativa.

Beh, proprio un libro no, però intanto ho "fascicolato" il 2004. L'hai scaricato?

da: http://www.dsmilano.it/html/Pressroom/2005/06/rep5_0623_aspesi-il-premier-playboy.htm IL CASOConvocato l´ambasciatore italiano dopo le frasi di Berlusconi sui "corteggiamenti" alla HalonenLa Finlandia e il premier playboyNATALIA ASPESI da Repubblica - 23 giugno 2005 SARÀ "piccolo" come minimizza il buon telegiornale di Rai1 o invece grosso, come ritiene il governo finlandese, l´ennesimo caso diplomatico che il nostro premier buontempone ha provocato, con una di quelle sue micidiali "battute scherzose" che piacciono tanto al suo entourage e fanno accapponare la pelle ai suoi pari grado nel mondo, ancora ancorati alla buona educazione, alla prassi diplomatica, ai rapporti formali e al rispetto degli altri oltre che di se stessi.Il premier playboyL´altro giorno, a Parma, dal suo solito palchetto fermamente tenuto dalle due mani, nella sua solita posizione di fianco, col suo solito sorriso, Silvio Berlusconi ha confidato, per allietare i suoi ascoltatori, di aver ottenuto per la città italiana la sede dell´Autority Alimentare che era stata affidata ad Helsinki, «rispolverando tutte le mie arti di playboy, facendo anche la corte alla presidente della Finlandia» Qualunque signorina televisiva, già vittima di Mammucari o Bonolis, si sarebbe sentita in paradiso, ma la signora Tarja Halonen, e del resto qualsiasi signora assennata, no. Così il ministero degli esteri finlandese, stupito dall´antipatica gaffe, ha convocato il nostro ambasciatore per chiederne le scuse ufficiali. Subito, ha informato lieto il telegiornale con il suo brillante fraseggiare, il portavoce Bonaiuti, rotto ormai a ogni autoumiliazione, «ha gettato acqua sul fuoco», trattandosi, da parte della sua spiritosa Voce, soltanto di «una carineria detta in un clima festoso». Il che, ovviamente, peggiora la situazione bon ton.Quisquiglie e pinzillacchere, avrebbe detto Totò: perché se una è donna, ancorché presidente di una nazione, è pur sempre un po´ mobile qual piuma al vento, muta d´accento e di pensier, e comunque debole di fronte alle "carinerie", al fascino maschile, soprattutto latino. Però: la cosa strana è che l´esternazione del nostro premier ancora fa notizia, anzi notizia da intervento diplomatico, in Paesi adusi ad altro tipo di governanti, meno faceti anche se un po´ noiosi. Mentre da noi no, viene considerata una semplice battuta da riportare in tre righe. Siamo già stati giornalisticamente mitridatizzati? In tempi di giornalismo innocente e forse pasticcione, ai cronisti veniva spiegato cosa è una notizia: un cane che morde un uomo non lo è perché i cani come si sa, possono mordere. Mentre è una notizia un uomo che morde un cane, perché si tratta di un fatto inconsueto. Ragionando come allora, non dovrebbe essere una notizia che il cardinal Ruini sia contrario ai patti civili per gay: lo sarebbe se lo stesso austero uomo di chiesa officiasse matrimoni tra persone dello stesso sesso. E ancora: non è una notizia che il ministro Calderoli chieda la castrazione degli stupratori: lo sarebbe se lo stesso sorridente lombardo ne chiedesse semplicemente l´arresto e la giusta condanna, non solo per stranieri ma persino per padani leghisti.È una notizia che Borghezio urli «Europa merda»? Che la sindacalista leghista gridi come un´ossessa contro Montezemolo, che Oriana Fallaci maledica il mondo, che il ministro Castelli dal basso della sua acredine si opponga all´eccellenza del presidente Ciampi, che il premier lodi l´economia sommersa o riveli di aver fatto finta di sedurre la maestosa presidente di una nazione? Rispetto all´uomo che morde il cane non si tratta di vere e proprie notizie, ma solo di reiterate conferme, del cane che morde l´uomo, di come una per ora piccola parte di questo Paese abbia difficoltà ormai con l´intelligenza laica, con i valori cristiani, col costume democratico, con una visione positiva del futuro, anche solo col buon senso. Sarebbe un´idea considerare tutto questo horror una specie di folklore poco rilevante, cioè come una serie di semplici riempitivi tra notizie che riguadano l´Italia e il mondo, davvero tragiche o davvero positive, in qualche modo grandi? Ci sentiremmo meglio attenuando il fragore, l´accumulo di tutte queste meschinità, sciocchezze e violenze, di questo spaventevole ritorno alla clava e al disordine, di questo ritratto umiliante del nostro Paese, che prima ancora di combattere il crimine comune e quello mafioso o finanziario, e di studiare una strategia seria per affrontarlo e contenerlo, se ne serve per aizzare alla turbolenza, all´odio sociale, al Ku Klux Klan?Forse sarebbe non una forma di censura ma di autodifesa, certo impossibile, purtroppo, perché oggi il meccanismo delle notizie trasforma nell´uomo che morde il cane qualsiasi cane che morde l´uomo. Il vero disagio viene dal fatto che a poco a poco questo morbo ripetitivo e prevedibile sta prendendo il sopravvento: sino a qualche tempo fa, una di queste notizie, per quanto prevedibili, riusciva ancora a indignare, ferire, procurare un colpo al cuore, una forma di rabbia, una voglia di combatterle, con le parole e con i fatti. Ci si sentiva ancora forti, ancora in grado di tenere testa, di zittire e rendere inoffensivi questi urli, questi tribunali speciali, e inquisizioni, e medioevi, e buffonate. Ma è come se la febbre gialla si fosse diffusa, il contagio fosse ormai inevitabile. Ci stiamo abituando all´inciviltà, ci facciamo sempre meno caso, tutto diventa blob, il cane che morde l´uomo sta per mordere anche noi. Come se tutta questa tempesta limacciosa di barzellette, sproloqui e parolacce e proposte delittuose o semplicemente ingiuste, fossero l´unica forma assurda di autodifesa, l´unico sollievo al disagio, alla paura, all´incapacità dei responsabili di pensare e attuare seri provvedimenti per il mantenimento di una società democratica. E magari più rispettata all´estero dove ancora i presidenti non fanno i playboy a scapito di colleghe e colleghi. Si svicola, si pensa ad altro, ci si concentra sui propri piccoli, inutili problemi, si lascia correre. Come ha scritto ieri Giuseppe D´Avanzo su questo giornale, è il silenzio che accoglie il vaniloquio del cane che morde l´uomo, a far paura, il nostro silenzio, segno di impotenza, assuefazione, rinuncia. UN CASO DIPLOMATICOLa finnica e l’ultimo latin lover di MARIA LAURA RODOTA’ dal Corriere - 23 giugno 2005Premesse: (a) Il culatello è generalmente giudicato più gustoso della carne di renna, tranne per chi mangia renna fin dall'infanzia per cui è un suo cibo dell'anima.(b) Parma, con la sua tradizione e la sua industria agroalimentare, è probabilmente una buona sede per l’authority europea, tranne che l’aeroporto è troppo piccolo; e soprattutto (c) la Finlandia ha una percentuale di donne in Parlamento e al governo che in Italia c’è forse solo nelle riviste femminili, quindi è uno dei Paesi peggiori per fare quel genere di gaffes. Detto questo: Silvio Berlusconi stavolta va compatito. Si è prodotto, negli anni, in uscite assai più criticabili: dal fascismo rivisitato in versione light alle scarse caratteristiche umane dei nostri magistrati, per dire. E poi, per una volta, si era speso per una buona causa, l’authority appunto; e l’altro giorno ha fatto una battuta totalmente sganciata dalla realtà dei fatti. Tarja Halonen era ed è presidente della Repubblica, la trattativa non era di sua competenza. Quindi, in caso, Berlusconi avrebbe dovuto fare il playboy con l'allora primo ministro Paavo Lipponen, e questa sì sarebbe una notizia. Però. La risonanza della gaffe, la minicrisi diplomatica che ha provocato sono forse un nuovo segnale della necessità di un ricambio generazionale della classe politica. E’ difficile, per un uomo di quasi settant’anni quasi sempre vissuto tra donne-mogli-e-basta e donne il cui valore era determinato dal sex appeal televisivo, capire che frasi del genere possano essere, diciamo, fraintese. Che un allegro battutone possa offendere un capo di Stato; suggerire che, proprio perché donna, possa essere circuita e trascurare gli interessi del suo Paese. Anche i finlandesi residenti e amanti dell'Italia sono scocciati, tra l'altro. «E’ un insulto gratuito», dice Pirkko Peltonen, giornalista e scrittrice (il suo ultimo libro, Italia anno zero , uscirà da noi l’anno prossimo; suo marito è un neoconsigliere Rai, il Ds Carlo Rognoni). «Ci siamo rimasti male. E’ tutto il giorno che leggo i siti web dei giornali finlandesi, con messaggi di gente avvilita che scrive "noi amiamo l’Italia, e gli italiani non meritano di essere rappresentati da questo signore"». In più Halonen è molto amata, la sua percentuale di approvazione è del 70 per cento, il suo secondo marito, un professore universitario, pare sia molto meglio di Berlusconi. Ma intanto per una giornata l’Unione europea è precipitata in una situazione da operetta Belle Epoque ; con un premier galante che mette in imbarazzo la presidente di una nazione lontana, un ambasciatore convocato dal ministro degli Esteri, una grave querelle culinaria. A questo punto della trama si minaccia una dichiarazione di guerra, in genere. «L’ho suggerito al nostro ambasciatore - racconta Peltonen -. Gli ho detto "il nostro esercito è meglio organizzato, secondo me vinciamo". Lui mi ha risposto: no, vincerebbero gli italiani, perché mangiano molto meglio». Insomma, i finlandesi prendono sportivamente la perdita dell'authority; il nostro premier potrebbe ammettere l'importanza della political correctness , per una volta; e fare pace, e fare, quasi, bella figura... Maria Laura Rodotà

Vedo con piacere che la Aspesi, ogni tanto, "c'è ancora". Grazie per il post. Massimo

A proposito della visita del papa a Ciampi c'e' una domanda che ogni tanto mi mi pongo e che vorrei porre : Il Papa sta veramente dalla parte degli oppressi contro il capitalismo selvaggio? Sappiamo che la Chiesa davanti ai cambiamente sociali ha risposto rendendosi piu' internazionale , mirando sia a non entrare in conflitto con il mondo islamico che cercando di estendere la sua influenza nei territori di fede ortodossa . In poche parole, la Chiesa sa che non siamo piu' nel Medioevo dove l'imperatore era cattolico, e quindi non puo' usare su di lui il "richiamo" alla fede cattolica per indurlo in determinati comportamenti. Eppure il messaggio del Papa dovrebbe essere l'espressione etico-religiosa eterna in quanto dettata dalla parola divina , quindi piu' forte di ogni antagonista e alla quale dovrebbe sottomettersi anche la politica. In questa ottica il Papa dovrebbe avere la supremazia su ogni Leader politico, in quanto la sua maggiore potenza non deriverebbe dalla forza materiale ma dal carisma della parola di Dio. Se le cose stessero cosi' avremmo due "imperatori" , il primo si muove nel dominio temporale in difesa della forma di civilta', il secondo sul piano etico-religioso, sviluppando un discorso diretto a tutti gli uomini , indipendentemente dalla loro appartenenza culturale e politica Ma quali sono i valori che spesso sono nei discorsi dei Pontefici , cosa significano le parole spesso usate "persona umana" e "guerra giusta"? Fateci caso, queste due parole sono usate molto sovente dalla Chiesa. diva

Citazione: ne aggiungerei una recente d Ratzinger "visione integrale dell'uomo" Comunque, oggi alla Tv di un "sano stato laico" ( per dirla alla Ratzinger), mi sono dovuto sorbire la pubblicità 8 x mille a favore della chiesa cattolica.. In pratica ... io cittadino di uno stato laico , pago il canone alla rai per poi rivedermi rifilata la pubblicità 8 x mille alla chiesa cattolica... ...(con i miei soldi!!). vulcan Cioè mi sto sponsorizzando da solo? misteri della religione Ma farà parte dei patti lateranensi!!