Citazione:
in effetti lo sei.Io ho ammesso il mio errore ma tu continui a fare due pesi e due misure e come molti altri tuoi colleghi non sollevi una sola critica sugli enormi profitti delle cause farmaceutiche che producono farmatici chemioterapici,nonostante tu non ti fossi indignato per chi vuole trarre profitto dalla disperazione dei malati.Continui ad evitare questo argomento,è lampante.In ogni caso,tornando al termine dei 5 anni,se si fanno delle statistiche sulla percentuale di guarigione del cancro e si considerano guarite persone che poi muoiono dopo 5 anni (fossero pure 20) della STESSA malattia,la logica vuole che quella statistiche siano falsate e quindi se ne deduce che le cure tradizionali creano una enorme sofferenza in cambio di ben miseri risultati
Rispondo anche a questo, tanto per.
Ora io non ne so assolutamente nulla di profitti delle case farmaceutiche. Non mi occupo di economia. Guadagnano tanto, guadagnano poco, guadagnano troppo, io non lo so.
Se speculano il loro comportamento è esecrabile, di certo.
Da quello che so, so che tutto il pattume parafarmaceutico è inutile. Parlo di vari integratori, vitamine, multicomposti dalla A allo Zinco e via discorrendo. Lo spacciano come miracoloso, quanto al più è inutile.
So che non ho mai prescritto cose del genere, se non in casi particolarissimi (avitaminosi, pazienti gravemente debilitati etc). Mai a nessuno che volesse "non invecchiare" o "combattere i radicali liberi".
Però il paragone industria farmaceutica - medico è davvero fuori luogo.
Il medico è un tale che ti guarda negli occhi mentre soffri e dopo pretende una parcella.
Se tra le due cose c'è una presa per il culo, la cosa è gravissima.
Lo riesci a capire questo?
Per quanto riguarda gli studi di sopravvivenza, non sta a me e non è questo il luogo per dibatterne la validità. Qualche milione di colleghi nel mondo lo ritiene uno strumento utile. Se hai delle modifiche da proporre, puoi sempre pubblicare un articolo.