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Medicina : Il "Metodo Ruffini" |
Inviato da Redazione il 26/1/2014 18:10:00 (35831 letture) |
Da Paolo Ruffini, figlio del Dott. Gilberto Ruffini, ho ricevuto questa e-mail, che pubblico con il suo consenso:
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Gentile sig. Massimo Mazzucco,
sono Paolo Ruffini, e svolgo nella vita due principali mansioni: coordinatore in una comunità per ragazzi con Sindrome d'Asperger e divulgatore del Metodo Ruffini.
Il Metodo Ruffini è un trattamento dermatologico ad uso topico di Ipoclorito di Sodio (NaOCl) tra il 6% e il 12% ideato da mio padre, il Dr. Gilberto Ruffini di Varese, medico dentista ed ematologo con oltre 40 anni di libera professione. Attualmente in pensione "forzata" a causa di una sclerosi multipla di cui soffre dal 1989.
Tale metodologia è in grado di guarire da decine di patologie dermatologiche anche gravi ed attualmente incurabili dalla scienza ufficiale; dopo l'ottenimento del brevetto nel 1996 ci siamo attivati alla ricerca di case farmaceutiche disponibili. L'ingenuità dei primi tempi ha lasciato spazio all'amarezza e soprattutto in mio padre, medico tradizionale forte della sua appartenenza all'ordine dei medici.
Ben presto, abbiamo iniziato anche a ricevere alcune minacce di morte molto esplicite (telefoniche e missive). Qui e là però abbiamo anche raccolto consensi, soprattutto in ambito universitario, con medici/docenti che si sono presi la briga - in forma ufficiosa - di lavorare per fare chiarezza; purtroppo poi quando si trattava di ufficializzare si sono sempre ritirati.
Comunque... non abbiamo mai mollato ed io, più libero e alternativo, ho iniziato a lavorare sul web ...
... creando questo sito grazie ad una persona guarita, che ci ha ricambiato creandolo e gestendolo da anni. Alberto Mondini fu il primo a credere in noi, seguito da MedNat di Gianpaolo Vanoli. Mondini ci ha offerto una rubrica dedicata nel suo noto Forum ARPC, che ci ha dato e continua a darci una notevole visibilità.
Poi Facebook con un gruppo, e una pagina. Ad oggi abbiamo migliaia di persone guarite e circa 700 testimonianze scritte che piano piano pubblico qui.
Inoltre ho creato molti video per rendere più confidenziale il contatto della gente con mio padre su un canale YouTube , e alcuni audio su Spreaker.
Vi sono poi alcuni siti, tipo la rivista Scienza e Conoscenza, Altrogiornale, Sphaera Lux di Umberto Morazzoni, The Cancer di Patrizia Marini ed altri, che periodicamente ci dedicano spazio. Qualche soddisfazione ce la siamo tolta. Vorremmo proseguire ed espandere questa divulgazione priva di fini economici, unicamente volta alla condivisione di questa enorme scoperta che potrebbe ribaltare lo scenario farmaceutico della dermatologia clinica.
Spero che lei voglia dedicarci tempo e approfondire insieme un percorso comune: la verità dei fatti.
Un cordiale saluto.
Paolo Ruffini
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In allegato alla e-mail c'era questa lettera, scrittami direttamente dal Dott. Gilberto Ruffini:
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Egr. sig. Massimo Mazzucco, sono il dott. Gilberto Ruffini un medico ematologo italiano, risiedo a Varese.
Mi sono laureato all’università di Medicina di Milano, specializzandomi in ematologia all’università di Pavia sotto la guida del noto prof. Edoardo Storti. Ho svolto per oltre 40 anni la libera professione di Dentista e parallelamente di Ricercatore indipendente. Nel 1991 inizio gli studi sull’ Ipoclorito di Sodio (NaOCl), molecola già nota per altri usi; questi studi mi portano nel 1996 a depositare ed ottenere un brevetto. Questa metodologia terapeutica, denominata METODO RUFFINI è un trattamento dermatologico ad uso topico di Ipoclorito di Sodio tra il 6% e il 12% con il quale è possibile trattare molte patologie ad oggi di difficile o impossibile risoluzione.
Spesso il trattamento richiede una semplice applicazione di 30-40 secondi. In verità devo dire che rispetto allo scenario odierno la mia metodologia contribuisce notevolmente al bene comune (in termini economici e pratici) e apporta un considerevole miglioramento alla attuale proposta terapeutica esistente sul mercato farmacologico.
Lo scopo della presente è quello di divulgare tale scoperta e permettere a tutti di poterne beneficiare sul piano umano e professionale. Il mio desiderio più grande è quello di rende istituzionale tale metodica terapeutica al fine di ritrovarla in tutti gli ospedali e in tutti gli ambulatori. E’ dovere e compito di ogni medico adoperarsi ed attivarsi per utilizzare il sistema di cura più efficace con i propri pazienti e ci tengo a precisare che il Metodo Ruffini non può essere giudicato senza prima essere provato, perché i risultati che si possono ottenere sono eccezionali quanto eccezionale è la sua semplicità di utilizzo. In ambito ospedaliero e ambulatoriale si potrebbero ottenere enormi soddisfazioni sul piano professionale e offrire un servizio di qualità terapeutica (per questi casi) davvero unico. Sono disponibile ad ogni forma di iniziativa volta alla diffusione gratuita della suddetta metodologia.
Qui sotto riporto le principali patologie responsive al prodotto:
- Acaro folliculorum - Acne vulgaris - Actinomiceti - Afte - Candida - Cutanea larva migrans - Dermatite seborroica - Donovanosi (granuloma inguinale) - Ferite - Fistola (da infezione) - Follicolite decalvante - Forfora - Foruncoli - Herpes simplex - Herpes Varicella Zoster - HPV (Human Papilloma Virus) - Intertrigo - Lavaggio protesi dentali (mobili) - Meduse - Mollusco contagioso - MRSA (cutanea) - Onicomicosi - Parassiti - Paronichia - Piede diabetico infetto (non ischemico) - Scabbia - Tinea versicolor - Trichosporon cutaneo - Tutte le Tinee - Ulcera di Burulì - Ustioni I e II grado
[Segue firma]
***************************************
Non so nulla di questo Metodo, per cui cercherò di informarmi al più presto. Chiedo anche il vostro aiuto, per capirne di più.
Dopodichè intervisterò Paolo Ruffini, per avere maggiori chiarimenti sul Metodo in questione. Se nel frattempo gli utenti vogliono porgli delle domande particolari, possono già presentarle qui nei commenti.
Grazie
Massimo Mazzucco |
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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore |
Albero |
ivan |
Inviato: 27/1/2014 15:09 Aggiornato: 27/1/2014 15:12 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 22/7/2004 Da: Bronx Inviati: 11520 |
Re: Il "Metodo Ruffini" Un aspetto poco noto dei processi di disinfenzione è che cosa succede quando si disinfetta qualcosa, ossia quali sono i sottoprodotti della disinfezione? Dipende ovviamente dal tipo di disinfezione. Prendiamo il caso del cloro e dei suoi derivati, ipolorito sodico in primis. Nel lontano 1971 lo scienziato americano Bellar scopri' che il cloroformio era assente nell'acqua del fiume Ohio usata per la produzione di acqua potabile. Tuttavia, il cloroformio era presente nell'acqua potabile proveniente dagli impianti di depurazione dell'acqua potabile: aveva appena scoperto un aspetto inatteso del processo di disinfezione con il cloro, la formazione di composti organo alogenati, non proprio un toccasana per gli esseri viventi. Quindi il processo di disinfezione con il cloro e suoi derivati non è una cosa da fare a cuor leggero, è una cosa che va gestita con giudizio Per chi vuole approfondire di seguito un PDF che illustra in maniera egregia la cosa: link benefici e rischi del processo di disinfezione tramite clorazione In sostanza le conclusioni per adesso non ci sono alternative alla clorazione perchè i benefici superano abbondantemente i rischi . Magari se si evitasse di sporcare le acque si potrebbe clorare di meno con benefici per tutti ma questo è già un altro discorso.
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