CARLOOO: Se lo dici tu che "è smontato", mi fido ciecamente.
Anzi, a questo punto mi domando come abbiano fatto a sopravvivere le persone che IO PERSONALMENTE ho intervistato.
(Li conosco, certi "smontaggi", ma non ho nessuna voglia di perdere tempo per mostrarti come funzionano. Ormai gli utenti ne hanno viste abbastanza da saper giudicare da soli).
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TUTTLE: vedo che alla fine anche tu ti rivolgi a me con una domanda sottesa: “convincimi perfavore”, e la cosa è comprensibile: tutti temiamo il cancro, e chi ha visto persone amate morire di cancro lo teme ancora di più.
E’ quindi chiaro che ci sia un desiderio inconscio di “trovare la soluzione certa”, di “avere la garanzia”, ma è altrettanto vero che se quella risposta ci fosse, così chiara e lampante, nessuno starebbe qui a litigare, no?
Il problema nasce quando si scambia una proposta con un obbligo. Simoncini non OBBLIGA nessuno a credergli, e a nostra volta noi non possiamo OBBLIGARE lui a convincerci.
Ognuno fa quello che può, e l’unica misura valida in questi casi – a mio parere – è la buona fede. Io su quella di Simoncini non ho più il minimo dubbio, altrimenti non mi sarei certo esposto per lui come sto facendo.
Ma a mia volta non accetto di essere obbligato a nulla, e il mio compito finisce con le informazioni che ho dato.
Non ti convincono le testimonianze video? Il problema purtroppo è tuo, non mio. Io quando sento una testimonianza video mi ritengo in grado di giudicare se la persona stia mentendo o meno. Se poi lei interviste le realizzo io stesso, e parlo con queste persone anche per mezz’ora consecutiva, ritengo di poter raggiungere una garanzia sufficiente per sottoporle anche agli altri.
Se poi ho pure finito di curare mia madre da un basalioma, proprio qualche giorno fa, mi sento con la coscienza perfettamente a posto nel parlare agli altri di Simoncini. Anzi, a quel punto mi riterrei UN CRIMINALE se non lo facessi.
Ma alla fine rimane sempre e comunque una questione di giudizio personale. Come
ho scritto anni fa – in tempi quindi non sospetti – “Trattandosi di una materia particolarmente delicata [il cancro], ognuno è doppiamente invitato a leggere criticamente, a formarsi comunque una opinione propria, e sopratutto a non prendere assolutamente nulla per scontato.”