Cara Redna,
non per cercare “i peli nell’uovo” ma per dare la giusta importanza ad alcuni indizi, che alla luce dei fatti accaduti, sono oltremodo singolari eppure molto significativi … devo precisare che Antonello Mennini, NON era il parente qualsiasi di un dirigente dello IOR … ma il FIGLIO DEL VICEDIRETTORE DELLO IOR !!!
O meglio ancora, IL FIGLIO del “braccio destro di Marcinkus”!
I gradi di parentela, sono di diversa affinità, ma quello di FIGLIO riveste le caratteristiche di FAMIGLIO; ovvero quelle di una discendenza ben più “stretta e più diretta” che non quelle di PARENTE …
http://www.ogginotizie.com/2007/12/04/parla-cossiga-ecco-i-misteri-del-caso-moro/---
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Dal “Sole 24 Ore” del 14 Settembre 2006, possiamo inoltre ricavare, che il fratello di Antonello Mennini (detto Paolo) era o è tutt’ora, in procinto di succedere a Marcinkus, oppure a qualche incarico comunque molto importante, all’interno di quel “GENIALE” Sistema Bancario!
[url=http://dedalo.azionecattolica.it/Content.aspx?Reference=163918Un altro Mennini, Paolo, manager laico oggi all'Apsa (il patrimonio della Sede apostolica, il Tesoro e Banca centrale vaticana), fratello di Antonio che è poi il "don Antonello" del caso Moro (intermediario fra la famiglia e i brigatisti), potrebbe passare allo Ior come direttore generale di quello che è oggi di fatto il fondo di investimento vaticano, al posto del quasi ottuagenario Lelio Scaletti. I due Mennini sono figli di Luigi, direttore Ior ai tempi di Marcinkus. Incerta la permanenza del presidente Ior Angelo Caloia, risanatore nel dopo Marcinkus; non semplice la sua sostituzione con Hans Tietmeyer, l'ex governatore Bundesbank che già nel '99 era candidato. Tutta la partita, su cui il Segretario di Stato uscente Angelo Sodano aveva preparato una tarda sistemazione, è rinviata; il dossier è nelle mani soprattutto del presidente Apsa cardinale Attilio Nicora,da tempo vicino a Caloia, e di Bertone. L'incarico di Sostituto potrebbe andare - ma ci sono anche altri e la cosa è ancora fluida -all'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Consiglio per i migranti.
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Tutto questo, per dire che … se Aldo Moro, aveva indicato come “INTERMEDIARIO ED EMISSARIO” delle sue difficili richieste, proprio Don Antonello Mennini … questo poteva significare diverse cose:
a) Che molto probabilmente, Aldo Moro sospettava oppure aveva effettivamente compreso, chi erano i VERI MANDANTI dell’operazione di Via Fani.
b) Che Aldo Moro, tramite Don Antonello Mennini, pensava di poter tergiversare e di patteggiare nel modo più appropriato, la sua eventuale liberazione. E se la sua prigionia si è dilungata per 55 giorni, non è forse stato per merito di questa sua strategica idea?
c) Che Aldo Moro, sapeva che all’interno del Vaticano (e ce lo dice anche in alcune delle sue lettere …) “esistono diverse correnti”, una delle quali - QUELLA DELLO IOR - ce la voleva probabilmente indicare, seppur “indirettamente”, utilizzando Don Antonello Mennini, come “emissario – mediatore – riservato?
Un caro saluto da Ermione
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Il visibile, non è che la traccia dell’invisibile.
>>>---> Leon Bloy
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