LE IMPOSSIBILI TELEFONATE DAL CIELO
La versione ufficiale ci ha descritto con mille particolari cosa
sarebbe successo su quegli aerei, grazie ad altrettante telefonate
d'addio che i vari passeggeri avrebbero fatto ai familiari,
incoraggiati dai
dirottatori stessi.
Vi sono però almeno tre buoni motivi per cui è molto
difficile che queste telefonate siano davvero avvenute.
1
Sarebbe una
sciocchezza colossale, da parte di un qualunque gruppo di
dirottatori, dire all'intero corpo passeggeri di "telefonare ai propri
cari, perchè stanno per morire". E' infatti
nell'interesse
di chiunque abbia dirottato un aereo mantenere in ogni modo possibile
la calma a bordo, mentre un annuncio del genere potrebbe solo provocare
scene di panico, reazioni incontrollate ed incontrollabili.
(Tant'è vero che suona assolutamemnte realistica la storia della
ribellione a bordo di UA93 - l'aereo caduto in Pennsylvania - che
sarebbe nata proprio perchè i passeggeri avevano capito che
tanto per loro non c'era più niente da fare).
2
C'è un ostacolo tecnico che rende praticamente impossibile una
telefonata che
duri più di qualche secondo, su certe
zone rurali come la Pennsylvania, dove invece sarebbe
avvenuta la maggior parte di esse.
Il problema non sta tanto nell'altezza, ma nella velocità
dell'aereo. Anche volendo pensare che un telefonino abbia la potenza
sufficiente per trasmettere da 8.000 metri di quota - ed alcuni ce
l'hanno - rimane il
problema della distribuzione sul territorio delle antenne riceventi.
A differenza dell'Europa, che usa un sistema di ricezione molto
più omogeneo, nelle grandi città americane le varie
compagnie telefoniche, in concorrenza spietata fra loro, dispongono
ciascuna
di un sistema indipendente di
antenne riceventi, disposte in modo da coprire
l'intero perimetro cittadino.
Ma quando si passa alle grandi zone rurali - e l'America "è"
grande - non ci si può certo
permettere, per ciascuna compagnia, un sistema che possa seguire
l'utente
dovunque voglia andare. Nella maggioranza delle zone rurali, inoltre,
vi sono raramente due
antenne che siano in grado di raccogliere contemporaneamente il segnale
di uno stesso utente.
Ecco allora che scatta il
"roaming" (letteralmente, "scorrazzare"), un servizio a supplemento col
quale tu trasmetti un segnale che è ora ricevibile da qualunque
antenna di qualunque compagnia locale sotto il cui ombrello tu ti
trovi.
Sarà quella compagnia, quando riceve il segnale, a decodificare
la tua, per poterle poi mandare il conto della telefonata che sta per
farti fare, col dovuto supplemento.
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Ecco
(sopra) una mappa della copertura che offre la Verizon, una delle
compagnie più importanti, sul territorio nazionale.
Quelli
in bianco sono definiti "roaming markets", cioè zone in cui
è
necessario usufruire del roaming per potrer chiamare da un cellulare
della loro compagnia.
Sembrerebbe,
a prima vista, una copertura ottima. Ma in realtà ecco (a dx)
come
appare, più da vicino, la mappa dettagliata della zona che sopra
è
cerchiata in rosso, al confine fra California e Nevada.
(Ovviamente altre compagnie, non indicate dalla mappa della Verizon, si
occuperanno di coprire le zone bianche).
Sotto vedete ancora due mappe di copertura del territorio
americano di due diverse società, la TMobile e la
Voicestream.
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Nonostante la complessità, il sistema sembra funzionare
abbastanza bene, anche se
presenta, per le eventuali chiamate dall'aereo, un problema quasi
insormontabile: vista la procedura di decodifica necessaria, il
tempo che
passa
tra
quando si preme "chiama" a quando si inizia a parlare con l'altra
persona
è di
circa 30 secondi. Niente di grave, in realtà, non fosse per il
fatto
che si sta viaggiando a 800 KM all'ora, e in quei 30 secondi si
è fatto in
tempo ad uscire dall'ombrello di una antenna per entrare in
quello della successiva. Che però non è più della
stessa compagnia, e quindi non è in grado di rilevare la
telefonata già in
corso. Bisognerebbe allora rifare il
numero da quella posizione, attendere la nuova procedura di
decodifica, e ricominciare a parlare. Ma nel frattempo...
L'unico
modo per riuscire
a parlare con qualcuno, da un aereo che voli su quelle zone, è
di
andare dal capitano e
chiedergli se perfavore può girare un pò in tondo, prima
di riprendere la rotta.
3
Nel periodo
in cui sarebbero avvenute le telefonate dal cielo (quasi tutte
fra le 9.20 e le 10.10), tutta l'America era
letteralmente attaccata al telefono, di qualunque
tipo fosse. Tutti cercavano tutti, tutti volevamo sapere qualcosa a
tutti. La congestione
del sistema era iniziata già alle 9 del mattino, dopo l'impatto
nella
seconda Torre, ed è durata almeno fino a dopo mezzogiorno. Trovare quindi ripetutamente le linee libere, con
le difficoltà tecniche già descritte, e proprio nel
momento di massima congestione del traffico telefonico, sarebbe stato veramente difficile per
chiunque.
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