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Le Monde Diplomatique
Versione norvegese
Questo articolo è la traduzione in italiano della traduzione dal norvegese all'inglese - riportata dal sito di GNN
- dell'articolo a firma di Kim Bredesen comparso sull'edizione
norvegese di Le Monde Diplomatique il 1° Luglio 2006, intitolato "11 September - En insiddejobb?".
La stessa traduzione norvegese-inglese di GNN è preceduta dalla
dicitura "rough translation", cioè "traduzione approssimativa". In ogni caso, conoscendo la materia
trattata, sembra di poter affermare che la stragrande maggioranza del
testo, pur con la doppia traduzione, rimanga pienamente sensata, e
lasci spazio a ben poche ambiguità.
L'11 Settembre è stato un autoattentato?
Sono
sempre di più le persone convinte che le Autorità Statunitensi stiano
nascondendo il loro coinvolgimento nella tragedia dell'11 Settembre.
Dichiarazioni di testimoni, secretate per anni, indicano ora che
potrebbero esserci state delle demolizioni controllate.
Il Governo Statunitense aveva anticipato da molto un simile evento -
come indica il documento Repubblicano del 2000 "Ricostruire la Difesa
Americana."
L'organizzazione 911Truth [.org, NdT] crede che gli
Stati Uniti probabilmente abbiano orchestrato un avvenimento di questo
tipo per giustificare l'invasione di Afghanistan ed Iraq, cosi come la
riduzione delle libertà personali dei propri cittadini attraverso
l'introduzione del Patriot Act. E' ora emerso che alcuni tra i maggiori
esperti militari americani approntarono nel 1962 un piano per un
attacco premeditato sugli Americani, che avrebbe incluso l'abbattimento
di un aereo passeggeri, così che la colpa sarebbe potuta ricadere su
Cuba.
Allora perché dovremmo escluderlo oggi? Molti credono
anche che l'intelligence Pakistana abbia collaborato con la Cia ed
Al-Qaeda a causa delle significanti somme di denaro trasferite al
dirottatore Mohammed Atta nei giorni immediatamente precedenti l'11
Settembre. Tennero anche Bin Laden sotto sorveglianza durante la sua
cura in un ospedale militare di Peshawar, in Pakistan, nei giorni che
precedettero [gli attentati del]l'undici settembre.
La maggior
parte di noi sarebbe portata a credere che sia normale che l'impatto di
un aereo passeggeri possa essere stato sufficiente a causare il crollo
di un grattacielo. Infatti non furono in molti a dubitare su cosa
potesse aver buttato giù le Twin Towers o le identità dei perpetratori.
Tuttavia, negli anni successivi, molti individui e gruppi, sia in Nord
America che in Europa, hanno iniziato a dubitare che questo sia
necessariamente corretto.
Per loro, c'è una mole di
circostanze contraddittorie negli attacchi che non corrisponde alle
spiegazioni offerte dalle Autorità Statunitensi e dalla Commissione
11-9 designata dal Parlamento.
Una ragione di fondo per questo
dubbio potrebbe essere quella che ci sono testimoni e sopravvissuti
agli eventi che descrivono fatti che non collimano con la narrazione
della versione ufficiale. Un esempio è offerto dagli spettatori che
hanno visto o udito quelle che credevano essere esplosioni nelle Twin
Towers prima che fossero colpite dagli aerei. Poliziotti dissero che
sembrò come una “implosione programmata.” Il pompiere Richard
Banaciski: "C'è stata un'esplosione. Sembrava come alla televisione,
[quando] fanno saltare gli edifici. Sembrava che si muovesse tutto
intorno come una cintura, tutte quelle esplosioni.” L'assistente del
Capo dei Pompieri, Stephen Gregory, ha dichiarato: “Pensavo... prima...
che la n°2 crollasse, di aver visto dei lampi nella parte inferiore ...
Ho... visto come un flash, flash, flash ... in corrispondenza dei
livelli bassi dell'edificio. Avete presente come quando demoliscono un
palazzo?”
Un altra controversa testimonianza è quella di un
addetto alla manutenzione, William Rodriguez, che stava lavorando nella
Torre Nord l'11 Settembre. In una intervista al New York Magazine disse
di aver udito una grande esplosione mentre si trovava in uno dei
sotterranei del grattacielo, e di aver visto coi propri occhi delle
vittime che provenivano dal pozzo dell'ascensore con la pelle delle
braccia bruciata e penzolante.
Dopo l'esplosione nei sotterranei
ne sentì un'altra provenire dall'alto. Era un Boeing 767. William è
stata l'ultima persona ad essere sopravvissuta dalle macerie delle
Torri Gemelle. Fu accolto come un eroe ed invitato in visita da George
Bush ed alla Casa Bianca. In seguito, quando iniziò a parlare
pubblicamente della sua testimonianza dell'esplosione nei sotterranei,
fu ostracizzato dalle Autorità Americane. Ha ora denunciato quelle
stesse autorità secondo lo statuto RICO, una legge creata
originariamente per perseguire le famiglie mafiose.
Oltre alle
dichiarazioni dei testimoni che descrivono una demolizione controllata
con esplosivi delle Torri Gemelle, i critici dell'Amministrazione
credono che ci siano molte altre circostanze a riguardo dell'11
Settembre che forniscono buone ragioni per sospettare che la storia
ufficiale non sia corretta. E' un fatto che nessuno dei quattro aerei
dirottati siano stati intercettati da caccia. Che questo non sia
successo, insieme al fatto che una parte significativa della difesa
aerea fosse occupata in esercitazioni militari, ha dato peso al
sospetto che la difesa aerea statunitense abbia dato l'ordine di
“rimanere a terra” cosi che gli attacchi terroristici poterono
continuare indisturbati. Un altro fatto sospetto è che il WTC7 –
conosciuto anche come Edificio 7 – un grattacielo di 47 piani, sia
crollato senza essere stato colpito da nessun aereo. Al contrario, gli
edifici che gli stavano attorno sono ancora intatti.
Per quanto
riguarda la conoscenza anticipata degli attacchi, hanno creato
interesse le dichiarazioni a proposito della NSA che tenne sotto
controllo nell'agosto del 2001 conversazioni tra Mohammed Atta e Khalid
Sheikh Mohammed, tradotte in tempo reale. In una delle conversazioni,
si dice che Atta diede a Mohammed il via libera per gli attacchi; la
NSA dunque sarebbe dovuta esserne al corrente.
L'agente dell'FBI
Coleen Rowley sostiene che i dirigenti dell'FBI ostruirono
intenzionalmente la sua investigazione di Zacarias Moussauoi. In
relazione all'investigazione che avrebbe potuto portare alla conoscenza
dei dirottatori, l'agente Rowley sostiene che i dirigenti dell'FBI
ostruirono deliberatamente la sua investigazione di Zacarias Moussaoui
– al tempo in cui egli stava frequentando una scuola di volo a
Minneapolis. Lo fecero nonostante aver ricevuto avvertimenti
dall'intelligence francese. Rowley crede che, se l'FBI avesse permesso
l'investigazione, si sarebbero potuti scoprire i piani di Moussauoi
cosi come quelli di molti altri dirottatori iscritti alle scuole di
volo. Che l'intelligence Pakistana (ISI) trasferì significative somme
di denaro a Mohammed Atta nei giorni che precedettero l'11 Settembre,
alcuni credono, è la prova della cooperazione tra l'ISI, la Cia ed
Al-Qaeda.
Potrebbe inoltre sembrare sospetto che George Bush ha
ammesso che le Autorità Americane hanno interrotto la caccia ad Osama
Bin Laden, il principale indiziato degli attacchi. Il Generale Richard
Myers ha anche dichiarato che la guerra in Afghanistan non riguardava
la ricerca di Bin Laden. Un ex agente della CIA, Gary Berntsen, ha
inoltre affermato che l'Amministrazione Bush ha fatto scappare Bin
Laden quando era accerchiato in un angolo delle montagne di Tora Bora
nel 2001 in Afghanistan.
E' anche stato riportato che
l'intelligence americana sapeva di Bin Laden nel Luglio del 2001 quando
fu ricoverato in un ospedale Americano a Dubai, negli Emirati Arabi
Uniti, per problemi renali. Alcuni mesi dopo, a Settembre, ricevette
assistenza medica in ospedale americano di Peshawar, in Pakistan, sotto
la sorveglianza dell'intelligence Pakistana.
L'ESISTENZA DI
FATTI e testimonianze che contraddicono gli aspetti della storia
ufficiale ha portato alcuni individui e gruppi a ricercare spiegazioni
alternative per cosa sia accaduto l'11 Settembre 2001. Di conseguenza,
è emersa un'autentica giungla di teorie su cosa possa essere accaduto
veramente negli Stati Uniti cinque anni fa. Le versioni si snodano in
molte direzioni interconnesse. Una comparazione di opinioni differenti
è presentata nel libro “La nuova Pearl Harbor: domande inquietanti
sull'11 Settembre e l'Amministrazione Bush (2004),” scritto da David
Ray Griffin, Professore di Teologia alla Claremont School of Theology
in California.
Una premessa chiave che egli presenta nel suo
libro è che la responsabilità degli attacchi dell'11 Settembre può
essere attribuita, in larga parte, ad ex membri del think-tank
neoconservatore “Project For a New American Century (PNAC),” che sono
ora membri chiave dell'Amministrazione Bush. Nel documento intitolato
“ricostruire le Difese dell'America: strategie, forze e risorse per un
Nuovo Secolo Americano(2000),” scritto dai firmatari del PNAC, viene
affermato che:
“Il processo di trasformazione[della difesa
americana, auspicato dal documento stesso], anche se porterà ad un
cambiamento rivoluzionario, sarà verosimilmente un processo lungo, a
meno di un un qualche evento catastrofico e catalizzatore, come una
nuova Pearl Harbor. “
Il titolo del libro di Griffin si
riferisce alla dichiarazione del PNAC che indicava la necessità di “una
nuova Pearl Harbor” per trasformare l'esercito Statunitense. Griffin
vede questa citazione alla luce del principio legale del movente, o
“qui bono” e conclude che l'11 Settembre è stato esattamente il
catalizzatore desiderato dall'Amministrazione Bush. Per Griffin, è
dunque probabile che gli Stati Uniti abbiano architettato una tragedia
di questo genere per giustificare l'invasione di Iraq ed Afghanistan, e
per la riduzione delle libertà civili in America attraverso
l'introduzione del Patriot Act. Egli considera la scelta di aver invaso
paesi Mediorientali come continuazione delle politiche che gli Usa
hanno portato avanti con le elite Saudite, l'intelligence Pakistana
(ISI), il regime dei Talebani e regimi in Asia Centrale. E per Griffin,
l'agenda per il Medio Oriente e l'Asia Centrale è piuttosto chiara: è
relativa alla produzione ed al trasporto del petrolio attraverso
oleodotti e autocisterne.
Griffin non indica nessuna figura in
particolare come responsabile di aver pianificato gli attacchi dell'11
Settembre. Si limita a notare che ci sono opinioni differenti sulla
questione. Per esempio, la speculazione sull'identità dei responsabili
tocca le agenzie di intelligence come la NSA, l'FBI e la CIA. Altri
credono che sia stata la Casa Bianca. Una terza ipotesi è portata da
quelli che credono che siano state singole figure quali Dick Cheney,
Paul Wolfovitz, Jeb Bush, George Tenet e Donald Rumsfeld ad essere
stati i veri architetti degli attacchi. Alternativamente, altre
possibili combinazioni di perpetratori ed organizzazioni potrebbero
aver collaborato. Nel suo articolo, “qual'è il tuo livello HOP [Happen
On Purpose, sarà chiaro nelle prossime righe, NdT] Nicholas Levis
categorizza le opinioni sugli attacchi suddividendole in quattro filoni
principali:
a) La storia ufficiale: che è stato responsabile
Osama Bin Laden, che gli aerei sono stati dirottati da 19 musulmani
fondamentalisti e che la Casa Bianca non ha ricevuto alcun avvertimento.
b)
La teoria dell'incompetenza: accetta la storia ufficiale ma accusa la
Casa Bianca, l'FBI, la CIA, la NSA ed altri per non aver dato peso a
molti avvertimenti. Questa è la linea seguita, con forti dosi di
insabbiamenti e propaganda, dal rapporto della Commissione 9/11.
c)
LIHOP - Lo hanno lasciato succedere di proposito (“Letting It Happen on
Purpose”): Questo filone si divide in un certo numero di variazioni. E'
principalmente basato sul come i vari gruppi interni Statunitensi e del
settore privato fossero stati al corrente del piano dei dirottatori ma
non fecero niente per fermarli, dato che l'11 Settembre era in linea
con gli obiettivi politici.
d) MIHOP - Lo hanno fatto succedere
di proposito (“Making It Happen On Purpose”): le Autorità Statunitensi
o forze private hanno pianificato e messo a punto gli attacchi.
Per
gli scettici, il denominatore comune è la loro convinzione che almeno
uno degli elementi della presentazione ufficiale dell'11 Settembre non
sia corretto. Per quelli che condividono la radicale ipotesi MIHOP, una
premessa chiave è che le Torri Gemelle – incluso l'edificio 7 – siano
crollati come risultato di demolizione controllata con esplosivi: che è
stata un'operazione interna. L'aspetto tecnico di questa affermazione è
stato tuttavia direttamente rigettato da un rapporto di circa 10.000
pagine scritto dall'Istituto Nazionale degli Standard e della
Tecnologia (NIST), che afferma che sarebbe stato il carburante degli
aerei passeggeri a danneggiare la struttura delle torri e a portarle
successivamente al crollo.
Il NIST non è stato finora in grado
di offrire una soddisfacente spiegazione sul perché sia crollato il
terzo edificio, che lo ha fatto senza essere stato colpito da nessun
aereo. Un Professore di Fisica della Brigham Young University dello
Utah, Steven E. Jones, rigetta le conclusioni del NIST a proposito
delle Torri Gemelle (si veda anche a questo proposito l'articolo di
Greig.) Egli tratta, ad esempio, di come testimoni abbiano verificato
la presenza di acciaio fuso nelle macerie di tutti e tre gli edifici,
(in alcuni casi, l'acciaio fu trovato ancora incandescente tre
settimane dopo gli attacchi) e che era alterato in un modo che può
essere spiegato solamente dall'utilizzo di “cariche di taglio”
pre-posizionate. Secondo Jones, si trattò di thermate, HMX o RDX,
esplosivi usati nelle demolizioni controllate.
Un altro
importante punto a favore di Jones è che gli incendi negli edifici ed
il carburante dagli aerei, (la massima temperatura che può raggiungere
il kerosene è 1000 gradi Celsius) non produsse sufficiente calore per
fondere l'acciaio – cosa che richiederebbe temperature tra i 1550 ed i
1990 gradi Celsius – e questo nel giro dell'ora e mezza che impiegarono
le Torri Gemelle a cedere. Le affermazioni di Jones sono supportate dal
matematico Jim Hoffman.
Dopo un'analisi basata sui video e
sulle foto degli eventi, Hoffman conclude che tutti e tre gli edifici
sono crollati quasi simmetricamente, in un tempo vicino a quello di
caduta libera e direttamente sulle proprie fondamenta. Quindi secondo
Hoffman, la velocità del crollo, la polverizzazione del cemento in
polvere finissima e la presenza di sbuffi orizzontali osservati sul
fianco del WTC7 sono collegati all'uso di esplosivi pre-posizionati
negli edifici.
MOLTI NON CREDONO PIU' alla spiegazione
ufficiale, ma sono convinti che il crollo delle Torri sia stata
un'autoattentato – che le Autorità lo abbiano “lasciato succedere” o
“fatto succedere.” Molti di quelli che ripongono la loro fiducia nelle
spiegazioni alternative, hanno unito le forze sotto l'ombrello
dell'organizzazione 9/11 Truth – un'associazione fondata ad hoc, con lo
scopo di restare in vita fino a quando non sarà fornita una risposta a
tutte le domande irrisolte.
9/11 Truth ha messo assieme uno
spaccato trasversale della società; membri con differenti idee
politiche fanno parte delle stesse associazioni e gruppi di pressione.
Questa cooperazione è concentrata soprattutto sui meetings, sulle
dimostrazioni, sulla produzione di documentari, sui forum in rete,
sulle pubblicazioni online e conferenze. In Inghilterra, è nata da una
costola di 9/11 Truth l'organizzazione JulySeventhTruth, cosi chiamata
perché cerca di ricostruire cosa è accaduto durante gli attacchi
terroristici a Londra il 7 Luglio del 2005.
9/11 Truth chiede
perché nessun caccia è riuscito ad intercettare i quattro voli
dirottati. 9/11 Truth cerca la risposta alla domanda se
l'Amministrazione Bush abbia o meno mentito quando sostenne di non aver
avuto alcuna conoscenza anticipata degli attacchi. E se le agenzie di
intelligence come FBI, CIA e NSA fallirono intenzionalmente
nell'investigare le piste e scartando prove che avrebbero potuto
portare ad identificare i dirottatori prima dell'11 Settembre.
9/11
Truth ha organizzato una importante conferenza intitolata “9/11
rivelare la Verità / reclamare il nostro futuro” a Chicago dal 2 al 4
Giugno. Ogni giorno, il portavoce della sezione NewYorkese di 9/11
Truth, Jes Jamieson si trova nella parte Sud di Manhattan, dove tutte
le domeniche aiuta ad organizzare dimostrazioni a Ground Zero o
seminari nella Chiesa di St. Mark, messa a disposizione dal prete,
Frank Morales. Jamieson ha fornito le seguenti risposte alle domande
poste da Le Monde Diplomatique:
- L'11 Settembre rappresenta una nuova giustificazione per dichiarare guerra?
-
No. E' successo in precedenza in Germania quando il Reichstag fu dato
alle fiamme. I responsabili vestirono tedeschi cosi da farli apparire
Comunisti e fecero sembrare invece che furono dei Russi ad appiccare il
fuoco al palazzo del Parlamento Tedesco. I tedeschi fecero lo stesso
con la Polonia. Vestirono prigionieri cosi da farli sembrare soldati
tedeschi e li uccisero. In questo modo, fecero sembrare che soldati
Polacchi stavano sparando a dei Tedeschi – cosa che venne utilizzata
come scusa per invadere la Polonia. Ed è recentemente emerso che, qui
negli USA, le Autorità pianificarono di inscenare una simile
operazione, chiamata Operazione Northwoods: un piano pensato nel 1962
dal piu' alto leader militare Statunitense. Il piano consisteva
nell'improvvisare un attacco terroristico in casa, sulle cose della
Florida dove sarebbero stati uccisi Americani, abbattuto un aereo
passeggeri, affondata una nave – e tutta la colpa sarebbe ricaduta sui
Cubani. Dunque non c'e' niente di nuovo, sono tutte cose già fatte in
passato.
Quanto può diventare cinico un governo?
-
Anche la guerra del Vietnam venne scatenata grazie ad una bugia – gli
eventi nel Golfo del Tonchino. Venne riportato che navi da guerra
vietnamiti attaccarono navi americane nel Golfo del Tonchino. Tuttavia
quei rapporti erano inventati. Il Presidente Lyndon B. Johnson ed il
ministro degli esteri Robert McNamara sfruttarono quei rapporti per
passare la Risoluzione del Golfo del Tonchino al Congresso – che era in
realtà una dichiarazione di guerra. Morirono 50.000 Americani,
centinaia di migliaia ne restarono tragicamente segnati. Venne
utilizzato l'erbicida Agente Arancio per avvelenare fattorie e terre.
Questo è quello che accade quando i governi e le elite al comando
orchestrano le guerre. C'è davvero un apice di malvagità, un odio verso
l'umanità. Lo dimostra Henry Kissinger che una volta dichiarò a
proposito della guerra tra Iran ed Iraq: “Spero che si uccidano l'un
l'altro,” o: “Il petrolio è un bene troppo importante per essere
lasciato nelle mani degli arabi.”
E' allo stesso modo
possibile suggerire che ci possa essere stato un gruppo segreto
collegato al Governo, uno “stato dentro lo stato,” che ha pianificato e
causato gli attacchi dell'11 Settembre?
Si. Non dimentichiamo
che si sono gruppi privati di agenti, eserciti privati che orbitano al
di fuori del campo visivo del Congresso. Essi mettono a punto
operazioni segrete molto addentro la CIA, ed hanno tagliato tutti i
contatti con il Governo Americano, che a sua volta non ha idea di cosa
succeda. Questo accade dagli anni 50. Quando Dwight Eisenhower lasciò
la sua presidenza disse che si sarebbe dovuto vigilare sull'espansione
del Complesso Militare-Industriale. Ad oggi, abbiamo ancora un governo
ombra, un governo invisibile e crediamo che questo collabori con
elementi di agenzie di intelligence, il MI5, il MI6 e forse il Mossad.
Il Mi5 e la CIA lavorano certamente insieme per interpretare l'agenda
per le elite internazionali al comando.
Non ha paura di essere etichettato un teorico della cospirazione?
L'espressione “Teoria della Cospirazione” deve anche essere compresa
come una strategia dei mass media e degli individui che fanno parte
delle elite al potere per piantare i semi del dubbio su questo tipo di
informazioni. Per esempio, l'affare Iran-Contras fu il risultato di
un'enorme cospirazione che permise la vendita di droghe per acquistare
armi per i Contras. Poi abbiamo lo scandalo della BCCI nel 1991 – un
gigantesco scandalo bancario. C'è anche il voto in Florida nel 2000 e
in Ohio nel 2004. Se uno studia queste faccende, scopre delle
cospirazioni grosse quanto mammut. E cosa dire delle bugie che hanno
portato all'invasione dell'Iraq? Ci era stato raccontato che esistevano
certamente armi di distruzione di massa e che Saddam provò a comprare
uranio dalla Nigeria. Erano solo bugie basate sull'inganno. Questo
genere di eventi necessitano di cospirazioni! La versione ufficiale del
Governo Statunitense su cosa accadde l'11 Settembre è una scandalosa
teoria della cospirazione: è da non credere! Nella nostra
organizzazione ci sono detectives ed investigatori. Cerchiamo di
assemblare una teoria e siamo realmente estremamente rigorosi
nell'elaborare le migliori analisi possibili.
La Versione ufficiale del Governo su cosa accadde l'11 Settembre
è una scandalosa teoria della cospirazione: da non credere!
Les Jamieson
JAMIESON
NON E' L'UNICO ad approvare tali teorie. L'attivismo di molte comunità
di persone e di collaboratori collegati a 9/11 Truth ha generato
un'ondata di ricerche ed articoli. Un gruppo chiamato Studiosi per la
Verità sull'11 Settembre si descrive come una “... associazione
non-partigiana di facoltà, studenti, ed accademici, nei campi piu'
svariati come la storia, la scienza, le cose militari, la psicologia e
la filosofia, e dedicata ad esporre le falsità ed a rivelare le verità
dietro l'11 Settembre.” E' stata fondata dal Professore di filosofia
James Fetzer e dal Professore di Fisica Steven E. Jones – il principale
esperto del movimento sul crollo delle Torri Gemelle.
Il suo ultimo
lavoro verrà pubblicato a Settembre, un contributo alla antologia “9/11
e l'Impero Americano: intellettuali vengono allo scoperto (2006).” Nel
libro, curato da David Ray Griffin e Peter Dale Scott, c'è anche
un'introduzione di Ola Tunander, Professore al PRIO – L'istituto
Internazionale per la Pace di Oslo – all'articolo “La guerra al Terrore
e la pax americana.”
Nafeez Mosaddeq Ahmed scrisse uno dei
primi libri pubblicati a mettere in discussione la narrativa ufficiale
dell'11 Settembre – “Guerra alla Libertà: perchè e come l'America è
stata attaccata l'11 Settembre del 2001 (2002).” Esso esprime una
critica profonda della politica estera Americana, sia precedente che
successiva all'11 Settembre.
Paul Thompson, membro degli
Studiosi per la Verità sull'11 Settembre, è l'autore di “The Terror
Timeline, A Comprehensive Chronicle of the Road to 9/11 and America’s
Response.” Questa è una collezione completa degli articoli di giornale
riguardanti gli attacchi terroristici dell'11 Settembre. Thompson
lavora al Center for Cooperative Research. Un altro membro degli
Studiosi per la Verità sull'11 Settembre di cui si parla molto è David
Ray Griffin. Oltre a libri su argomenti come la teologia, la religione
e la filosofia, ha scritto “La nuova Pearl Harbor” (2004) e “Rapporto
della Commissione 11-9: omissioni e distorsioni” (2005). Nell'ultimo,
Griffin sottolinea 115 punti dove il Rapporto della Commissione 11-9 ha
fallito nel valutare dati rilevanti o abbia dedotto conclusioni
fondamentalmente errate dai dati a disposizione. Griffin è anche una
mente dinamica dietro l'organizzazione MUJCA.net – un forum di
discussione per Cristiani, Ebrei, Musulmani ed altri credenti che sono
scettici della spiegazione ufficiale dell'11 Settembre. Il Direttore
dell'organizzazione è l'intellettuale, dottore ed imam Faiz Khan, che
lavora presso un ospedale ebraico di New York. Nello scritto “The
Paralysis of Discourse; The Incompetence of Academia, and The Need for
an Accurate Diagnosis” argomenta che l'11 Settembre ha precipitato una
semplificazione nel linguaggio e nei concetti di cosa voglia dire
essere Musulmano e Arabo – specialmente quando i Musulmani del mondo
intero vengono considerati responsabili delle azioni che avrebbero
messo a punto una piccola minoranza di terroristi. Khan crede che i
dirottatori fossero probabilmente “finti” Musulmani, cioè che non
credevano veramente nell'Islam nel modo in cui la politica estera
americana è americana.
Il fatto che la colpa per gli attacchi
terroristici venga attribuita a qualcosa di cosi indefinito come un
“network militante islamico”, egli crede che equivalga ad una
abdicazione di responsabilità da parte degli Stati Uniti, dato che
questi ultimi lavorarono assieme all'ISI (l'intelligence Pakistana) ed
all'Arabia Saudita per mettere in piedi quegli stessi network.
(c) Diplo
Traduzione dall'inglese di Roberto Toso per luogocomune.net
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Ecco l'articolo in inglese pubblicato di GNN.
Was September 11th an inside job?
From the July 1, 2006 Norwegian Le Monde Diplomatique
9/11TRUTH:
More and more people in the USA are convinced that the American
authorities are concealing their involvement in the September 11th
tragedy. Statements from witnesses, marked confidential for several
years, now show that controlled demolition may have taken place. The US
government had long anticipated such an incident – as the Republican
document from 2000 Rebuilding America’s defenses indicates.
The
9/11Truth organisation believes that the USA probably orchestrated an
incident of this type in order to justify the invasion of Iraq and
Afghanistan, as well as the curtailing of civil liberties within the US
through the introduction of The Patriot Act. It has now emerged that
the America’s most senior military leader in 1962 devised a plan for a
premeditated attack on Americans, which would have involved shooting
down a passenger plane, so that the blame could be cast on Cuba.
So
why should this be excluded today? Many also believe that Pakistani
intelligence cooperated with the CIA and Al-Qaida because the former
transferred significant sums of money to the hijacker Mohammed Atta in
the days leading up to the 11th of September.
They even had Bin
Laden under surveillance during the time of his treatment in a military
hospital in Peshawar, Pakistan in September 2001.
Most of us
would think it strange if the impact of a passenger plane wasn’t
sufficient to cause a skyscraper to collapse. So there were few who
doubted what it was that hit the Twin Towers on the 11th of September
2001 or the identities of the perpetrators.
However, in the
intervening years, several individuals and groups, both in North
America and in Europe, began to doubt whether this necessarily
constitutes accuracy. For them, a set of contradictory circumstances
surrounding the attacks do not correspond with the explanations of the
American authorities and the Congress-appointed 9/11 Commission.
A
key reason for this doubt could be that there are witnesses and
participants in September 11th who describe events that do not tally
with events in the official story. An example is provided by onlookers
who heard and saw what they believed to be explosions around the Twin
Towers before they were struck by the planes.
Policemen
thought it looked like “planned implosion”. Fireman Richard Banaciski
reported that: “It seemed like on television when they blow up these
buildings. It seemed like it was going all the way around like a belt,
all these explosions.” Assistant Fire Commissioner Stephen Gregory
claimed:
“I saw a flash flash flash [at] the lower level of the
building. You know like when they demolish a building?” – Assistant
Fire Commissioner Stephen Gregory
Another controversial witness
statement came from maintenance worker, William Rodriguez who was
working in the North Tower on the 11th of September. In an interview
with New York Magazine he claimed that he first heard a huge explosion
when he was in one of the sub-basements of the skyscraper and witnessed
the appearance of victims, the skin burnt off their arms by fires in
the lift shaft. After the explosion in the sub-basement he heard
another one from above. It was a Boeing 767. Williams was the last
survivor to be rescued from the World Trade Center’s Ground Zero. He
was hailed as a hero and invited to visit George Bush and the White
House. Later, when he attempted to publicise his story about the
sub-basement explosion, it was rejected by the American authorities. He
has now filed a lawsuit against these same authorities under the RICO
Statute, a legal ruling originally designed to prosecute Mafia families.
Besides
witness statements describing a controlled demolition of the Twin
Towers with explosives, critics of the Bush administration believe
there are several sets of circumstances around September 11th that give
good reason to suspect the official story is incorrect.
It is
a fact that none of the four hijacked planes were intercepted by
fighter planes. That this did not happen, combined with the fact that
the majority of the air force was engaged in military exercises, has
given weight to suspicion that the American air defense force gave the
order to “stand down” so that the terrorist attacks could proceed
unhindered. Another suspicious circumstance is that WTC 7- also known
as Building 7 – a 47-storey skyscraper, collapsed without having been
hit by any of the planes. Conversely, the buildings that stood adjacent
are still intact.
When it comes to any forewarning of the
attacks, claims that the NSA monitored fully translated conversations
in the summer of 2001 – in real-time – between Mohammed Atta and Khalid
Shaikh Mohammed have raised concern. In one of the conversations, Atta
purportedly gave Mohammed the green light for the attacks; NSA
therefore should have been forewarned.
FBI-agent Colleen Rowley
claims that the FBI’s directors intentionally obstructed her
investigation of Zacarias Moussaoui In relation to investigation that
could have led to the apprehension of the hijackers, FBI agent Colleen
Rowley claims that the FBI’s directors intentionally obstructed her
investigation of Zacarias Moussaoui – at the time he was attending
flight school in Minneapolis. They did this despite having received
warnings from French intelligence. Rowley believes that, had the FBI
approved the investigation, they could have uncovered Moussaoui’s plans
as well as those of several other hijackers enrolled in flight schools.
That Pakistani intelligence (ISI) transferred significant sums of money
to Mohammed Atta in the days leading up to the 11th of September, some
believe, is evidence of cooperation between the ISI, CIA and Al-Qaida.
It
may also seem suspicious that George Bush has maintained that American
authorities have stepped down the hunt for Osama bin Laden, the main
suspect behind September 11th. General Richard Myers also stated that
the war in Afghanistan was not about finding bin Laden. A former CIA
agent, Gary Berntsen, has furthermore claimed that the Bush
administration let bin Laden escape when he was cornered in a pocket of
the Tora Bora mountains in Afghanistan in 2001. It is also known that
American intelligence were fully aware of bin Laden’s whereabouts as
early as July 2001 when he was treated for a kidney condition at an
American hospital in Dubai, The United Arab Emirates. A few months
later in September, he also received treatment in a military hospital
in Peshawar, Pakistan under the surveillance of Pakistani intelligence.
THE
EXISTENCE OF CIRCUMSTANCES and witness accounts that contradict aspects
of the official story has led some individuals and groups to search for
alternative explanations for what happened on the 11th of September
2001. Consequently, a veritable jungle of theories about what really
happened in the US five years ago has sprung up. The theories unfurl in
a several, interconnected directions. A comparison of different
opinions is presented in the book The New Pearl Harbor – Disturbing
Questions about the Bush-Administration and 9/11 (2004), by David Ray
Griffin, Professor of Theology and the Claremont School of Theology in
Claremont, California. A key premise he presents in the book is that
the responsibility for the attacks of September 11th can, to a large
extent, be attributed to former members of the Neo-Conservative think
tank Project for a New American Century (PNAC), who are now key players
in the Bush administration. In the document Rebuilding Amercia’s
defenses: strategies, forces and resources for a New American Century
(2000), written by PNACs members, it is claimed that:
“Further,
the process of transformation, even if it brings revolutionary change,
is likely to be a long one, absent some catastrophic and catalyzing
event – like a new Pearl Harbor”.
The title of Griffin’s book
refers to PNAC’s statement the transformation of the American military
necessitated “a new Pearl Harbor”. Griffin looks at this quotation in
the light of the legal principle of the profit motive, or qui bono and
concludes that September 11th was precisely the catalyst the Bush
administration needed. For Griffin, it is therefore probable that the
US orchestrated an incident of this type in order to justify the
invasion of Iraq and Afghanistan, as well as the curtailment of civil
liberties in the US through the introduction of The Patriot Act.
That
they have chosen to invade countries in the Middle East he regards as
simply an extension of the cooperation the US already had with the
power elite in Saudi Arabia, the Pakistani Intelligence (ISI), the
Taliban regime and regimes in Central Asia.
And for Griffen,
the agenda in the Middle East and Central Asia is quite clear: it is
about controlling both the production and transportation of oil via
pipes and tankers. Griffin does not point to any specific figures
responsible for arranging the September 11th attacks. He states only
that there are different opinions about this issue. For some,
speculation about the identity of those responsible surrounds
intelligence agencies like the NSA, FBI and CIA. Others believe it was
the White House. A third group believe that is was individual figures
like Dick Cheney, Paul Wolfowitz, Jeb Bush, George Tenet and Donald
Rumsfeld who were the real architects of the attacks. Alternatively,
other possible combinations of perpetrators and organisations may have
worked together. In his paper, “What is your ‘HOP’level?” Nicholas
Levis categorises opinions on the attacks under four main headings:
a)
The Official Story: That Osama bin Laden was responsible, that the
planes were hijacked by 19 Muslim fundamentalists and that the White
House did not receive any warning.
b) Incompetence Theory:
Accepts the official history but blames the White House, FBI, CIA, NSA
and others for not following up the many warnings. This was the line
taken, with a great deal of cover-up and spin, in the 9/11 Commission’s
report.
c) LIHOP (“Letting It Happen on Purpose”): There are a
number of variations on this one. Is mainly about how factions within
the American authorities and the private sector were aware of the
hijackers’ plans but did nothing to stop them, since September 11th was
in line with political objectives.
d) MIHOP (“Making It Happen on Purpose”): US authorities or private forces planned and carried out the attacks.
For
the sceptics, the common denominator is their belief that at least one
of the elements of the official presentation of September 11th is
inaccurate. For those who subscribe to the radical MIHOP hypothesis, a
key premise is that the Twin Towers – including Building 7 – collapsed
as a result of controlled demolition with explosives; that it was an
inside job.
The technical/construction part of this claim has
however been directly refuted in a report of approximately 10,000 pages
written by the National Institute of Standards and Technology (NIST),
who claim that it was fuel from the passenger planes that disturbed the
structure of the towers and that it was this that eventually caused
them to collapse. NIST is unable to offer a satisfactory explanation as
to why the third building collapsed, WTC 7, did so without having been
struck by a plane. Professor of physics at Brigham Young University in
Utah, Steven E. Jones, rejects NIST’s claims about the Twin Towers (see
also Greig’s article). He relates, for example, how eyewitnesses had
observed that steel from all three skyscrapers had melted, (in some
cases, the steel was found glowing three weeks after the attack) and
was twisted in a way that can only have been caused by what he
describes as pre-positioned “cutter charges”.
According to
Jones, these charges consisted of thermate, HMX or RDX, and these are
only used in explosives that are used in controlled demolitions.
Another important point for Jones is that the fires in the buildings
and the fuel from the passenger planes, (the maximum temperature for
airplane fuel is 1000 degrees Celsius) did not produce sufficient heat
to melt the steel – which would require temperatures of between
1550-1990 grader Celsius – within the 1-1½ hours it took the Twin
Towers to collapse.. Jones’ claims are supported by the data engineer
Jim Hoffman. After video and photo analysis of the events, Hoffman
concludes that all three buildings fell almost symmetrically, at close
to freefall speed and directly downwards onto their own foundations.
According to Hoffman therefore, the speed of the collapse, the
pulverisation of the concrete to a “milky” powder and the presence of
horizontal dust clouds observed alongside WTC 7 are associates with the
use of pre-positioned explosives in buildings.
MANY NO LONGER
BELIEVE the official explanation, but are convinced that the Towers’
collapse was an inside job – either that the authorities “let it
happen” or “made it happen”. Many who put their trust in other
hypotheses, have joined forces with the umbrella organisation
9/11Truth. – an ad hoc organisation, formed to exist until the last
unanswered question about September 11th has been answered. 9/11Truth
has brought together a cross-section of society; members with different
political allegiances manage the same organisations and lobby groups.
This cooperation is mainly concentrated on meetings, demonstrations,
the production of documentary films, Internet fora, online publications
and conferences. In the UK, a local branch of 9/11Truth has been set up
called JulySeventhTruth, so called as it seeks to piece together what
happened during the terrorist attacks in London on the 7th of July 2005.
9/11Truth
poses questions about why no fighter planes managed to intercept the
four hijacked planes. 9/11Truth searches for the answer to whether or
not the Bush administration is lying when it says they had no
foreknowledge of the terrorist attacks. And as to whether intelligence
agencies like the FBI, CIA and NSA deliberately failed to investigate
leads and dismissed evidence that could have identified the hijackers
before September 11th. 9/11Truth organised a major conference entitled
“9/11 Revealing The Truth/ Reclaiming our Future” in Chicago between
the 2nd and 4th of June. Every day, the media spokesman for
NY9/11Truth, Les Jamieson is in southern Manhattan,where each Sunday he
helps to arrange demonstrations at Ground Zero or seminars in St.
Mark’s Church, made available by priest, Frank Morales. Jamieson made
the following responses to questions from Le Monde Diplomatique:
– Does September 11th represent further justification to declare war?
–
No. It happened before in Germany when the Reichstag was set on fire.
Those responsible dressed Germans up to look like Communists and made
it look as though Russians were setting fire to the German
parliamentary building. The Germans did the same with Poland. They
dressed prisoners to look like German soldiers and shot them. In this
way, they made it look like Polish soldiers were shooting Germans – and
used this as an excuse to invade Poland. And it has recently emerged
that, here in the USA, the authorities planned a similarly staged
operation, Operation Northwoods: A plan was devised in 1962 by the most
senior-ranking military leader in the US. The plan was to arrange a
terrorist attack inland, on the coast of Florida where Americans would
be killed, a passenger plane shot down, a ship sunk – and all the blame
would be laid on the Cubans. So this is nothing new, it’s been done
before.
– How cynical can a government become?
– A lie
precipitated the Vietnam War too – the events in the Tonkin Gulf. It
was reported that Vietnamese torpedo boats had shot at American ships
in the Tonkin Gulf. But these reports were fictitious. President Lyndon
B. Johnson and foreign minister Robert McNamara exploited these reports
to pass the Tonkin Gulf Resolution in Congress – which was really a
declaration of war. 50,000 Americans ended up dead, hundreds of
thousands tragically affected. The herbicide Agent Orange was used to
poison farms and land use. This is what happens when governments and
the power elite orchestrate wars. There really is a level of evil, a
loathing of humanity. That’s why Henry Kissinger said once about the
war between Iraq and Iran: “I hope they kill each other,” or: “Oil is
much too important a commodity to be left in the hands of the Arabs.”
–
Is it similarly possible to suggest that there could have been a secret
group connected to the government, a “state within a state,” that
planned and brought about September 11th?
– Yes. One has to
remember that there are private groups of agents, private armies that
exist outside Congress’ field of vision. They carry out covert
operations deep inside the CIA, and have severed all contact with the
American government, who for their part, have no knowledge about what
is going on. This has been happening since the 50’s. When Dwight
Eisenhower left his presidency he said that one should be vigilant over
the overarching control of the Military-Industrial Complex. To this
day, we still have a shadow government, an invisible government and we
believe this one works together with elements within the intelligence
agencies MI5, MI6 and perhaps Mossad. MI5 and the CIA definitely work
together in translating the agenda for the international power elite.
– Are you not afraid of being labelled a conspiracy theorist?
–
The term “Conspiracy Theory” must also be understood as a strategy of
the mass media and individuals within the power elite to sew seeds of
doubt about this kind of information. The fact is that, on the
contrary, there are a range of examples of real conspiracies by the
authorities. For example, the Iran-Contras affair was a result of a
huge conspiracy that enabled the sale of narcotics to buy weapons for
the Contras. And we have the BCCI scandal in 1991 – a massive banking
scandal. There’s also the vote in Florida in 2000 and in Ohio in 2004.
If one studies these things, mammoth conspiracies can be uncovered.
What about all the lies that led to the invasion of Iraq? We were told
that weapons of mass destruction definitely existed and that Saddam
tried to buy “yellow cake” from Nigeria. It was all lies and deception.
These kinds of events need a conspiracy! The American government’s
official version of what happened on September 11th is a scandalous
conspiracy theory; it’s not to be believed! In our organisation we are
detectives and investigators. We put together a theory and are actually
extremely stringent in finding the best possible analysis.
The
American government’s official version of what happened on September
11th is a scandalous conspiracy theory; it’s not to be believed!
Les Jamieson
JAMIESON
IS NOT THE ONLY ONE subscribing to such theories. The participation of
many community groups and service personnel connected to 9/11Truth has
generated a trail of research and articles. A group called Scholars for
911Truth describes itself as ”..a non-partisan association of faculty,
students, and scholars, in fields as diverse as history, science,
military affairs, psychology, and philosophy, dedicated to exposing
falsehoods and to revealing truths behind 9/11. It was established by
philosophy professor James H. Fetzer and professor of physics Steven E.
Jones – the movement’s foremost expert on the collapse of the Twin
Towers. The latter’s work will be published in September, a
contribution to the anthology 9/11 & American Empire: Intellectuals
Speak Out (2006). In the book, edited by David Ray Griffin and Peter
Dale Scott, there is input also from Ola Tunander, professor at the
PRIO – the International Peace Research Institute Oslo with the article
“The War on Terror and Pax Americana” (see under).
Nafeez
Mosaddeq Ahmed wrote one of the first books published to question the
official version of September 11th – The War on Freedom: How and Why
America was Attacked, September 11th, 2001 (2002). It expresses
profound criticism of American foreign policy, both leading up to and
subsequent to 9/11.
Paul Thompson, from Scholars for 9/11Truth,
is the author of The Terror Timeline, A Comprehensive Chronicle of the
Road to 9/11 and America’s Response. This is a comprehensive collection
of news articles about the terrorist attacks on the 11th of September
2001. Thompson works at the Center for Cooperative Research. Another
much-talked about member of Scholars for 9/11Truth is David Ray
Griffin. In addition to books on theology, religion and philosophy, he
wrote The New Pearl Harbour (2004) and 9/11 Commission Omissions and
Distortions (2005). In the latter, Griffin highlights 115 areas where
the 9/11 Commission’s report failed to evaluate important evidence or
deduced fundamentally flawed conclusions from existing evidence.
Griffin is also a dynamic force behind the organisation MUJCA-net – a
discussion forum for Christians, Jews, Muslims and other believers who
are sceptical of the official explanation for September 11th. The head
of the organisation is the intellectual, doctor and imam Faiz Khan, who
works at a Jewish hospital in New York. In the essay The Paralysis of
Discourse; The Incompetence of Academia, and The Need for an Accurate
Diagnosis, he argues that September 11th precipitated a simplification
of language and ideas about what it means to be Muslim and Arab –
especially when Muslims the world over are to be held responsible for
actions a small minority of terrorists have carried out. Khan believes
the hijackers were most probably “fake” Muslims, i.e. that they were
not Muslim in their beliefs in the way that American foreign policy is
American. That the blame for the terrorist attacks is attributed to
something as diffuse as a “military Islamic network,” he believes, is
tantamount to an abdication of responsibility by the US, since the
latter worked in tandem with the ISI (Pakistani intelligence) and
Saudi-Arabia to build those networks up.
(c) Diplo
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