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11 Settembre
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 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
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INTRODUZIONE

FAQ - Le domande
più frequenti


Introduzione all' 11 settembre


I "neocons"


10 settembre: qualcuno sapeva


I precedenti storici


Patrioti per l'11 settembre

 
 Una questione di metodo

 
Un punto di partenza

1 - LA VERSIONE UFFICIALE

Colpevoli e mandanti


I 19 assi del cielo


  Le prove sospette


 Le identità al condizionale




La vera storia di Al-Queda

 
Chi  è Osama bin Laden?


La prova del nove


Sintesi capitolo 1

2 - GLI AEREI DIROTTATI

La difesa inesistente


Chi ha cambiato le procedure?


Cronologia comparata dei 4 voli


 War games
(in preparazione)

 
5 cronologie in 5 anni

 
 Il fallimento della difesa


LA PROVA DEL NOVE:

Un piano inesistente


Sintesi capitolo 2

 
3 - Il SEGRETO del PENTAGONO

Il doppio problema del Pentagono


Dove è finito l'aereo?


  I testimoni oculari


Il black-out di Grande Fratello

 
I falsi video del Pentagono


La tesi della disintegrazione


La tesi della penetrazione

 
Simulazione di reato


Operazione "Aquila Nobile"


LA PROVA DEL NOVE:

Il segreto del Pentagono


Hani Hanjour,
dilettante miracolato


Sintesi capitolo 3

4 - IL MISTERO DI UNITED 93

Un altro Boeing scomparso


I fatti riscontrati

DA QUI IN POI IL LAVORO E' ANCORA DA COMPLETARE

Le telefonate dal cielo
 
 
Lo schianto misterioso


  Abbattuto in volo?


  Il Jet bianco


LA PROVA DEL NOVE:
Una complicazione inutile


Sintesi capitolo 4
 
5 - Il WORLD TRADE CENTER

Le Torri che non dovevano crollare


Larry Silverstein,
l'uomo delle Torri



Il World Trade Center Plaza

 
5 anni di teorie contraddittorie

 
Le Torri gemelle

 
Un lampo sul muso del Boeing

 
Il mistero del pod 


La prova del nove

 
 Rapporto NIST: simulazione di collasso


Una potenza misteriosa
   
 
Le pozze di metallo incandescente

 
Acciaio: la cancellazione delle prove


Le demolizioni controllate


World trade center 7:
il più strano di tutti


Smoking Gun?


I pompieri raccontano


Crolli o demolizioni?


Sotto gli occhi di tutti

 
20 domande sulle Torrri Gemelle

 
Confutazione della versione
ufficiale del collasso


  Analisi del trasferimento
della quantità di moto

 
La distruzione del WTC: perché la versione ufficiale non può essere vera

 
Dieci teorie diverse a confronto


Rapporto 911 - Omissioni e distorsioni


115 menzogne sugli attentati
dell'11 settembre


Sintesi capitolo 5
 
6 - I  FAMILIARI DELLE VITTIME

Un popolo a parte


100 domande senza risposta


Sintesi capitolo 6

CONCLUSIONE

Un quadro di insieme


11 settembre

Il punto della situazione

Appendice 1:
STAMPA E TV

 
2006: Un'estate sorprendente


"OGGI"


Le Monde Diplomatique
 
 
 Il caso Diario / Popular Mechanics

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Le Monde Diplomatique
Versione norvegese

Questo articolo è la traduzione in italiano della traduzione dal norvegese all'inglese - riportata dal sito di GNN - dell'articolo a firma di Kim Bredesen comparso sull'edizione norvegese di Le Monde Diplomatique il 1° Luglio 2006, intitolato "11 September - En insiddejobb?". La stessa traduzione norvegese-inglese di GNN è preceduta dalla dicitura "rough translation", cioè "traduzione approssimativa". In ogni caso, conoscendo la materia trattata, sembra di poter affermare che la stragrande maggioranza del testo, pur con la doppia traduzione, rimanga pienamente sensata, e lasci spazio a ben poche ambiguità.



L'11 Settembre è stato un autoattentato?

Sono sempre di più le persone convinte che le Autorità Statunitensi stiano nascondendo il loro coinvolgimento nella tragedia dell'11 Settembre. Dichiarazioni di testimoni, secretate per anni, indicano ora che potrebbero esserci state delle demolizioni controllate. Il Governo Statunitense aveva anticipato da molto un simile evento - come indica il documento Repubblicano del 2000 "Ricostruire la Difesa Americana."

L'organizzazione 911Truth [.org, NdT] crede che gli Stati Uniti probabilmente abbiano orchestrato un avvenimento di questo tipo per giustificare l'invasione di Afghanistan ed Iraq, cosi come la riduzione delle libertà personali dei propri cittadini attraverso l'introduzione del Patriot Act. E' ora emerso che alcuni tra i maggiori esperti militari americani approntarono nel 1962 un piano per un attacco premeditato sugli Americani, che avrebbe incluso l'abbattimento di un aereo passeggeri, così che la colpa sarebbe potuta ricadere su Cuba.

Allora perché dovremmo escluderlo oggi? Molti credono anche che l'intelligence Pakistana abbia collaborato con la Cia ed Al-Qaeda a causa delle significanti somme di denaro trasferite al dirottatore Mohammed Atta nei giorni immediatamente precedenti l'11 Settembre. Tennero anche Bin Laden sotto sorveglianza durante la sua cura in un ospedale militare di Peshawar, in Pakistan, nei giorni che precedettero [gli attentati del]l'undici settembre.

La maggior parte di noi sarebbe portata a credere che sia normale che l'impatto di un aereo passeggeri possa essere stato sufficiente a causare il crollo di un grattacielo. Infatti non furono in molti a dubitare su cosa potesse aver buttato giù le Twin Towers o le identità dei perpetratori. Tuttavia, negli anni successivi, molti individui e gruppi, sia in Nord America che in Europa, hanno iniziato a dubitare che questo sia necessariamente corretto.

Per loro, c'è una mole di circostanze contraddittorie negli attacchi che non corrisponde alle spiegazioni offerte dalle Autorità Statunitensi e dalla Commissione 11-9 designata dal Parlamento.

Una ragione di fondo per questo dubbio potrebbe essere quella che ci sono testimoni e sopravvissuti agli eventi che descrivono fatti che non collimano con la narrazione della versione ufficiale. Un esempio è offerto dagli spettatori che hanno visto o udito quelle che credevano essere esplosioni nelle Twin Towers prima che fossero colpite dagli aerei. Poliziotti dissero che sembrò come una “implosione programmata.” Il pompiere Richard Banaciski: "C'è stata un'esplosione. Sembrava come alla televisione, [quando] fanno saltare gli edifici. Sembrava che si muovesse tutto intorno come una cintura, tutte quelle esplosioni.” L'assistente del Capo dei Pompieri, Stephen Gregory, ha dichiarato: “Pensavo... prima... che la n°2 crollasse, di aver visto dei lampi nella parte inferiore ... Ho... visto come un flash, flash, flash ... in corrispondenza dei livelli bassi dell'edificio. Avete presente come quando demoliscono un palazzo?”

Un altra controversa testimonianza è quella di un addetto alla manutenzione, William Rodriguez, che stava lavorando nella Torre Nord l'11 Settembre. In una intervista al New York Magazine disse di aver udito una grande esplosione mentre si trovava in uno dei sotterranei del grattacielo, e di aver visto coi propri occhi delle vittime che provenivano dal pozzo dell'ascensore con la pelle delle braccia bruciata e penzolante.

Dopo l'esplosione nei sotterranei ne sentì un'altra provenire dall'alto. Era un Boeing 767. William è stata l'ultima persona ad essere sopravvissuta dalle macerie delle Torri Gemelle. Fu accolto come un eroe ed invitato in visita da George Bush ed alla Casa Bianca. In seguito, quando iniziò a parlare pubblicamente della sua testimonianza dell'esplosione nei sotterranei, fu ostracizzato dalle Autorità Americane. Ha ora denunciato quelle stesse autorità secondo lo statuto RICO, una legge creata originariamente per perseguire le famiglie mafiose.

Oltre alle dichiarazioni dei testimoni che descrivono una demolizione controllata con esplosivi delle Torri Gemelle, i critici dell'Amministrazione credono che ci siano molte altre circostanze a riguardo dell'11 Settembre che forniscono buone ragioni per sospettare che la storia ufficiale non sia corretta. E' un fatto che nessuno dei quattro aerei dirottati siano stati intercettati da caccia. Che questo non sia successo, insieme al fatto che una parte significativa della difesa aerea fosse occupata in esercitazioni militari, ha dato peso al sospetto che la difesa aerea statunitense abbia dato l'ordine di “rimanere a terra” cosi che gli attacchi terroristici poterono continuare indisturbati. Un altro fatto sospetto è che il WTC7 – conosciuto anche come Edificio 7 – un grattacielo di 47 piani, sia crollato senza essere stato colpito da nessun aereo. Al contrario, gli edifici che gli stavano attorno sono ancora intatti.

Per quanto riguarda la conoscenza anticipata degli attacchi, hanno creato interesse le dichiarazioni a proposito della NSA che tenne sotto controllo nell'agosto del 2001 conversazioni tra Mohammed Atta e Khalid Sheikh Mohammed, tradotte in tempo reale. In una delle conversazioni, si dice che Atta diede a Mohammed il via libera per gli attacchi; la NSA dunque sarebbe dovuta esserne al corrente.

L'agente dell'FBI Coleen Rowley sostiene che i dirigenti dell'FBI ostruirono intenzionalmente la sua investigazione di Zacarias Moussauoi. In relazione all'investigazione che avrebbe potuto portare alla conoscenza dei dirottatori, l'agente Rowley sostiene che i dirigenti dell'FBI ostruirono deliberatamente la sua investigazione di Zacarias Moussaoui – al tempo in cui egli stava frequentando una scuola di volo a Minneapolis. Lo fecero nonostante aver ricevuto avvertimenti dall'intelligence francese. Rowley crede che, se l'FBI avesse permesso l'investigazione, si sarebbero potuti scoprire i piani di Moussauoi cosi come quelli di molti altri dirottatori iscritti alle scuole di volo. Che l'intelligence Pakistana (ISI) trasferì significative somme di denaro a Mohammed Atta nei giorni che precedettero l'11 Settembre, alcuni credono, è la prova della cooperazione tra l'ISI, la Cia ed Al-Qaeda.

Potrebbe inoltre sembrare sospetto che George Bush ha ammesso che le Autorità Americane hanno interrotto la caccia ad Osama Bin Laden, il principale indiziato degli attacchi. Il Generale Richard Myers ha anche dichiarato che la guerra in Afghanistan non riguardava la ricerca di Bin Laden. Un ex agente della CIA, Gary Berntsen, ha inoltre affermato che l'Amministrazione Bush ha fatto scappare Bin Laden quando era accerchiato in un angolo delle montagne di Tora Bora nel 2001 in Afghanistan.

E' anche stato riportato che l'intelligence americana sapeva di Bin Laden nel Luglio del 2001 quando fu ricoverato in un ospedale Americano a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, per problemi renali. Alcuni mesi dopo, a Settembre, ricevette assistenza medica in ospedale americano di Peshawar, in Pakistan, sotto la sorveglianza dell'intelligence Pakistana.

L'ESISTENZA DI FATTI e testimonianze che contraddicono gli aspetti della storia ufficiale ha portato alcuni individui e gruppi a ricercare spiegazioni alternative per cosa sia accaduto l'11 Settembre 2001. Di conseguenza, è emersa un'autentica giungla di teorie su cosa possa essere accaduto veramente negli Stati Uniti cinque anni fa. Le versioni si snodano in molte direzioni interconnesse. Una comparazione di opinioni differenti è presentata nel libro “La nuova Pearl Harbor: domande inquietanti sull'11 Settembre e l'Amministrazione Bush (2004),” scritto da David Ray Griffin, Professore di Teologia alla Claremont School of Theology in California.

Una premessa chiave che egli presenta nel suo libro è che la responsabilità degli attacchi dell'11 Settembre può essere attribuita, in larga parte, ad ex membri del think-tank neoconservatore “Project For a New American Century (PNAC),” che sono ora membri chiave dell'Amministrazione Bush. Nel documento intitolato “ricostruire le Difese dell'America: strategie, forze e risorse per un Nuovo Secolo Americano(2000),” scritto dai firmatari del PNAC, viene affermato che:

“Il processo di trasformazione[della difesa americana, auspicato dal documento stesso], anche se porterà ad un cambiamento rivoluzionario, sarà verosimilmente un processo lungo, a meno di un un qualche evento catastrofico e catalizzatore, come una nuova Pearl Harbor. “

Il titolo del libro di Griffin si riferisce alla dichiarazione del PNAC che indicava la necessità di “una nuova Pearl Harbor” per trasformare l'esercito Statunitense. Griffin vede questa citazione alla luce del principio legale del movente, o “qui bono” e conclude che l'11 Settembre è stato esattamente il catalizzatore desiderato dall'Amministrazione Bush. Per Griffin, è dunque probabile che gli Stati Uniti abbiano architettato una tragedia di questo genere per giustificare l'invasione di Iraq ed Afghanistan, e per la riduzione delle libertà civili in America attraverso l'introduzione del Patriot Act. Egli considera la scelta di aver invaso paesi Mediorientali come continuazione delle politiche che gli Usa hanno portato avanti con le elite Saudite, l'intelligence Pakistana (ISI), il regime dei Talebani e regimi in Asia Centrale. E per Griffin, l'agenda per il Medio Oriente e l'Asia Centrale è piuttosto chiara: è relativa alla produzione ed al trasporto del petrolio attraverso oleodotti e autocisterne.

Griffin non indica nessuna figura in particolare come responsabile di aver pianificato gli attacchi dell'11 Settembre. Si limita a notare che ci sono opinioni differenti sulla questione. Per esempio, la speculazione sull'identità dei responsabili tocca le agenzie di intelligence come la NSA, l'FBI e la CIA. Altri credono che sia stata la Casa Bianca. Una terza ipotesi è portata da quelli che credono che siano state singole figure quali Dick Cheney, Paul Wolfovitz, Jeb Bush, George Tenet e Donald Rumsfeld ad essere stati i veri architetti degli attacchi. Alternativamente, altre possibili combinazioni di perpetratori ed organizzazioni potrebbero aver collaborato. Nel suo articolo, “qual'è il tuo livello HOP [Happen On Purpose, sarà chiaro nelle prossime righe, NdT] Nicholas Levis categorizza le opinioni sugli attacchi suddividendole in quattro filoni principali:

a) La storia ufficiale: che è stato responsabile Osama Bin Laden, che gli aerei sono stati dirottati da 19 musulmani fondamentalisti e che la Casa Bianca non ha ricevuto alcun avvertimento.

b) La teoria dell'incompetenza: accetta la storia ufficiale ma accusa la Casa Bianca, l'FBI, la CIA, la NSA ed altri per non aver dato peso a molti avvertimenti. Questa è la linea seguita, con forti dosi di insabbiamenti e propaganda, dal rapporto della Commissione 9/11.

c) LIHOP - Lo hanno lasciato succedere di proposito (“Letting It Happen on Purpose”): Questo filone si divide in un certo numero di variazioni. E' principalmente basato sul come i vari gruppi interni Statunitensi e del settore privato fossero stati al corrente del piano dei dirottatori ma non fecero niente per fermarli, dato che l'11 Settembre era in linea con gli obiettivi politici.

d) MIHOP - Lo hanno fatto succedere di proposito (“Making It Happen On Purpose”): le Autorità Statunitensi o forze private hanno pianificato e messo a punto gli attacchi.

Per gli scettici, il denominatore comune è la loro convinzione che almeno uno degli elementi della presentazione ufficiale dell'11 Settembre non sia corretto. Per quelli che condividono la radicale ipotesi MIHOP, una premessa chiave è che le Torri Gemelle – incluso l'edificio 7 – siano crollati come risultato di demolizione controllata con esplosivi: che è stata un'operazione interna. L'aspetto tecnico di questa affermazione è stato tuttavia direttamente rigettato da un rapporto di circa 10.000 pagine scritto dall'Istituto Nazionale degli Standard e della Tecnologia (NIST), che afferma che sarebbe stato il carburante degli aerei passeggeri a danneggiare la struttura delle torri e a portarle successivamente al crollo.

Il NIST non è stato finora in grado di offrire una soddisfacente spiegazione sul perché sia crollato il terzo edificio, che lo ha fatto senza essere stato colpito da nessun aereo. Un Professore di Fisica della Brigham Young University dello Utah, Steven E. Jones, rigetta le conclusioni del NIST a proposito delle Torri Gemelle (si veda anche a questo proposito l'articolo di Greig.) Egli tratta, ad esempio, di come testimoni abbiano verificato la presenza di acciaio fuso nelle macerie di tutti e tre gli edifici, (in alcuni casi, l'acciaio fu trovato ancora incandescente tre settimane dopo gli attacchi) e che era alterato in un modo che può essere spiegato solamente dall'utilizzo di “cariche di taglio” pre-posizionate. Secondo Jones, si trattò di thermate, HMX o RDX, esplosivi usati nelle demolizioni controllate.

Un altro importante punto a favore di Jones è che gli incendi negli edifici ed il carburante dagli aerei, (la massima temperatura che può raggiungere il kerosene è 1000 gradi Celsius) non produsse sufficiente calore per fondere l'acciaio – cosa che richiederebbe temperature tra i 1550 ed i 1990 gradi Celsius – e questo nel giro dell'ora e mezza che impiegarono le Torri Gemelle a cedere. Le affermazioni di Jones sono supportate dal matematico Jim Hoffman.

Dopo un'analisi basata sui video e sulle foto degli eventi, Hoffman conclude che tutti e tre gli edifici sono crollati quasi simmetricamente, in un tempo vicino a quello di caduta libera e direttamente sulle proprie fondamenta. Quindi secondo Hoffman, la velocità del crollo, la polverizzazione del cemento in polvere finissima e la presenza di sbuffi orizzontali osservati sul fianco del WTC7 sono collegati all'uso di esplosivi pre-posizionati negli edifici.

MOLTI NON CREDONO PIU' alla spiegazione ufficiale, ma sono convinti che il crollo delle Torri sia stata un'autoattentato – che le Autorità lo abbiano “lasciato succedere” o “fatto succedere.” Molti di quelli che ripongono la loro fiducia nelle spiegazioni alternative, hanno unito le forze sotto l'ombrello dell'organizzazione 9/11 Truth – un'associazione fondata ad hoc, con lo scopo di restare in vita fino a quando non sarà fornita una risposta a tutte le domande irrisolte.

9/11 Truth ha messo assieme uno spaccato trasversale della società; membri con differenti idee politiche fanno parte delle stesse associazioni e gruppi di pressione. Questa cooperazione è concentrata soprattutto sui meetings, sulle dimostrazioni, sulla produzione di documentari, sui forum in rete, sulle pubblicazioni online e conferenze. In Inghilterra, è nata da una costola di 9/11 Truth l'organizzazione JulySeventhTruth, cosi chiamata perché cerca di ricostruire cosa è accaduto durante gli attacchi terroristici a Londra il 7 Luglio del 2005.

9/11 Truth chiede perché nessun caccia è riuscito ad intercettare i quattro voli dirottati. 9/11 Truth cerca la risposta alla domanda se l'Amministrazione Bush abbia o meno mentito quando sostenne di non aver avuto alcuna conoscenza anticipata degli attacchi. E se le agenzie di intelligence come FBI, CIA e NSA fallirono intenzionalmente nell'investigare le piste e scartando prove che avrebbero potuto portare ad identificare i dirottatori prima dell'11 Settembre.

9/11 Truth ha organizzato una importante conferenza intitolata “9/11 rivelare la Verità / reclamare il nostro futuro” a Chicago dal 2 al 4 Giugno. Ogni giorno, il portavoce della sezione NewYorkese di 9/11 Truth, Jes Jamieson si trova nella parte Sud di Manhattan, dove tutte le domeniche aiuta ad organizzare dimostrazioni a Ground Zero o seminari nella Chiesa di St. Mark, messa a disposizione dal prete, Frank Morales. Jamieson ha fornito le seguenti risposte alle domande poste da Le Monde Diplomatique:

- L'11 Settembre rappresenta una nuova giustificazione per dichiarare guerra?

- No. E' successo in precedenza in Germania quando il Reichstag fu dato alle fiamme. I responsabili vestirono tedeschi cosi da farli apparire Comunisti e fecero sembrare invece che furono dei Russi ad appiccare il fuoco al palazzo del Parlamento Tedesco. I tedeschi fecero lo stesso con la Polonia. Vestirono prigionieri cosi da farli sembrare soldati tedeschi e li uccisero. In questo modo, fecero sembrare che soldati Polacchi stavano sparando a dei Tedeschi – cosa che venne utilizzata come scusa per invadere la Polonia. Ed è recentemente emerso che, qui negli USA, le Autorità pianificarono di inscenare una simile operazione, chiamata Operazione Northwoods: un piano pensato nel 1962 dal piu' alto leader militare Statunitense. Il piano consisteva nell'improvvisare un attacco terroristico in casa, sulle cose della Florida dove sarebbero stati uccisi Americani, abbattuto un aereo passeggeri, affondata una nave – e tutta la colpa sarebbe ricaduta sui Cubani. Dunque non c'e' niente di nuovo, sono tutte cose già fatte in passato.

 Quanto può diventare cinico un governo?

- Anche la guerra del Vietnam venne scatenata grazie ad una bugia – gli eventi nel Golfo del Tonchino. Venne riportato che navi da guerra vietnamiti attaccarono navi americane nel Golfo del Tonchino. Tuttavia quei rapporti erano inventati. Il Presidente Lyndon B. Johnson ed il ministro degli esteri Robert McNamara sfruttarono quei rapporti per passare la Risoluzione del Golfo del Tonchino al Congresso – che era in realtà una dichiarazione di guerra. Morirono 50.000 Americani, centinaia di migliaia ne restarono tragicamente segnati. Venne utilizzato l'erbicida Agente Arancio per avvelenare fattorie e terre. Questo è quello che accade quando i governi e le elite al comando orchestrano le guerre. C'è davvero un apice di malvagità, un odio verso l'umanità. Lo dimostra Henry Kissinger che una volta dichiarò a proposito della guerra tra Iran ed Iraq: “Spero che si uccidano l'un l'altro,” o: “Il petrolio è un bene troppo importante per essere lasciato nelle mani degli arabi.”

 E' allo stesso modo possibile suggerire che ci possa essere stato un gruppo segreto collegato al Governo, uno “stato dentro lo stato,” che ha pianificato e causato gli attacchi dell'11 Settembre?

 Si. Non dimentichiamo che si sono gruppi privati di agenti, eserciti privati che orbitano al di fuori del campo visivo del Congresso. Essi mettono a punto operazioni segrete molto addentro la CIA, ed hanno tagliato tutti i contatti con il Governo Americano, che a sua volta non ha idea di cosa succeda. Questo accade dagli anni 50. Quando Dwight Eisenhower lasciò la sua presidenza disse che si sarebbe dovuto vigilare sull'espansione del Complesso Militare-Industriale. Ad oggi, abbiamo ancora un governo ombra, un governo invisibile e crediamo che questo collabori con elementi di agenzie di intelligence, il MI5, il MI6 e forse il Mossad. Il Mi5 e la CIA lavorano certamente insieme per interpretare l'agenda per le elite internazionali al comando.

 Non ha paura di essere etichettato un teorico della cospirazione?

 L'espressione “Teoria della Cospirazione” deve anche essere compresa come una strategia dei mass media e degli individui che fanno parte delle elite al potere per piantare i semi del dubbio su questo tipo di informazioni. Per esempio, l'affare Iran-Contras fu il risultato di un'enorme cospirazione che permise la vendita di droghe per acquistare armi per i Contras. Poi abbiamo lo scandalo della BCCI nel 1991 – un gigantesco scandalo bancario. C'è anche il voto in Florida nel 2000 e in Ohio nel 2004. Se uno studia queste faccende, scopre delle cospirazioni grosse quanto mammut. E cosa dire delle bugie che hanno portato all'invasione dell'Iraq? Ci era stato raccontato che esistevano certamente armi di distruzione di massa e che Saddam provò a comprare uranio dalla Nigeria. Erano solo bugie basate sull'inganno. Questo genere di eventi necessitano di cospirazioni! La versione ufficiale del Governo Statunitense su cosa accadde l'11 Settembre è una scandalosa teoria della cospirazione: è da non credere! Nella nostra organizzazione ci sono detectives ed investigatori. Cerchiamo di assemblare una teoria e siamo realmente estremamente rigorosi nell'elaborare le migliori analisi possibili.

La Versione ufficiale del Governo su cosa accadde l'11 Settembre è una scandalosa teoria della cospirazione: da non credere!

Les Jamieson

JAMIESON NON E' L'UNICO ad approvare tali teorie. L'attivismo di molte comunità di persone e di collaboratori collegati a 9/11 Truth ha generato un'ondata di ricerche ed articoli. Un gruppo chiamato Studiosi per la Verità sull'11 Settembre si descrive come una “... associazione non-partigiana di facoltà, studenti, ed accademici, nei campi piu' svariati come la storia, la scienza, le cose militari, la psicologia e la filosofia, e dedicata ad esporre le falsità ed a rivelare le verità dietro l'11 Settembre.” E' stata fondata dal Professore di filosofia James Fetzer e dal Professore di Fisica Steven E. Jones – il principale esperto del movimento sul crollo delle Torri Gemelle.

Il suo ultimo lavoro verrà pubblicato a Settembre, un contributo alla antologia “9/11 e l'Impero Americano: intellettuali vengono allo scoperto (2006).” Nel libro, curato da David Ray Griffin e Peter Dale Scott, c'è anche un'introduzione di Ola Tunander, Professore al PRIO – L'istituto Internazionale per la Pace di Oslo – all'articolo “La guerra al Terrore e la pax americana.”

Nafeez Mosaddeq Ahmed scrisse uno dei primi libri pubblicati a mettere in discussione la narrativa ufficiale dell'11 Settembre – “Guerra alla Libertà: perchè e come l'America è stata attaccata l'11 Settembre del 2001 (2002).” Esso esprime una critica profonda della politica estera Americana, sia precedente che successiva all'11 Settembre.

Paul Thompson, membro degli Studiosi per la Verità sull'11 Settembre, è l'autore di “The Terror Timeline, A Comprehensive Chronicle of the Road to 9/11 and America’s Response.” Questa è una collezione completa degli articoli di giornale riguardanti gli attacchi terroristici dell'11 Settembre. Thompson lavora al Center for Cooperative Research. Un altro membro degli Studiosi per la Verità sull'11 Settembre di cui si parla molto è David Ray Griffin. Oltre a libri su argomenti come la teologia, la religione e la filosofia, ha scritto “La nuova Pearl Harbor” (2004) e “Rapporto della Commissione 11-9: omissioni e distorsioni” (2005). Nell'ultimo, Griffin sottolinea 115 punti dove il Rapporto della Commissione 11-9 ha fallito nel valutare dati rilevanti o abbia dedotto conclusioni fondamentalmente errate dai dati a disposizione. Griffin è anche una mente dinamica dietro l'organizzazione MUJCA.net – un forum di discussione per Cristiani, Ebrei, Musulmani ed altri credenti che sono scettici della spiegazione ufficiale dell'11 Settembre. Il Direttore dell'organizzazione è l'intellettuale, dottore ed imam Faiz Khan, che lavora presso un ospedale ebraico di New York. Nello scritto “The Paralysis of Discourse; The Incompetence of Academia, and The Need for an Accurate Diagnosis” argomenta che l'11 Settembre ha precipitato una semplificazione nel linguaggio e nei concetti di cosa voglia dire essere Musulmano e Arabo – specialmente quando i Musulmani del mondo intero vengono considerati responsabili delle azioni che avrebbero messo a punto una piccola minoranza di terroristi. Khan crede che i dirottatori fossero probabilmente “finti” Musulmani, cioè che non credevano veramente nell'Islam nel modo in cui la politica estera americana è americana.

Il fatto che la colpa per gli attacchi terroristici venga attribuita a qualcosa di cosi indefinito come un “network militante islamico”, egli crede che equivalga ad una abdicazione di responsabilità da parte degli Stati Uniti, dato che questi ultimi lavorarono assieme all'ISI (l'intelligence Pakistana) ed all'Arabia Saudita per mettere in piedi quegli stessi network.

(c) Diplo

Traduzione dall'inglese di Roberto Toso per luogocomune.net

*********************

Ecco l'articolo in inglese pubblicato di GNN.

Was September 11th an inside job?

From the July 1, 2006 Norwegian Le Monde Diplomatique

9/11TRUTH: More and more people in the USA are convinced that the American authorities are concealing their involvement in the September 11th tragedy. Statements from witnesses, marked confidential for several years, now show that controlled demolition may have taken place. The US government had long anticipated such an incident – as the Republican document from 2000 Rebuilding America’s defenses indicates.

The 9/11Truth organisation believes that the USA probably orchestrated an incident of this type in order to justify the invasion of Iraq and Afghanistan, as well as the curtailing of civil liberties within the US through the introduction of The Patriot Act. It has now emerged that the America’s most senior military leader in 1962 devised a plan for a premeditated attack on Americans, which would have involved shooting down a passenger plane, so that the blame could be cast on Cuba.

So why should this be excluded today? Many also believe that Pakistani intelligence cooperated with the CIA and Al-Qaida because the former transferred significant sums of money to the hijacker Mohammed Atta in the days leading up to the 11th of September.

They even had Bin Laden under surveillance during the time of his treatment in a military hospital in Peshawar, Pakistan in September 2001.

Most of us would think it strange if the impact of a passenger plane wasn’t sufficient to cause a skyscraper to collapse. So there were few who doubted what it was that hit the Twin Towers on the 11th of September 2001 or the identities of the perpetrators.

However, in the intervening years, several individuals and groups, both in North America and in Europe, began to doubt whether this necessarily constitutes accuracy. For them, a set of contradictory circumstances surrounding the attacks do not correspond with the explanations of the American authorities and the Congress-appointed 9/11 Commission.

A key reason for this doubt could be that there are witnesses and participants in September 11th who describe events that do not tally with events in the official story. An example is provided by onlookers who heard and saw what they believed to be explosions around the Twin Towers before they were struck by the planes.

Policemen thought it looked like “planned implosion”. Fireman Richard Banaciski reported that: “It seemed like on television when they blow up these buildings. It seemed like it was going all the way around like a belt, all these explosions.” Assistant Fire Commissioner Stephen Gregory claimed:

“I saw a flash flash flash [at] the lower level of the building. You know like when they demolish a building?” – Assistant Fire Commissioner Stephen Gregory

Another controversial witness statement came from maintenance worker, William Rodriguez who was working in the North Tower on the 11th of September. In an interview with New York Magazine he claimed that he first heard a huge explosion when he was in one of the sub-basements of the skyscraper and witnessed the appearance of victims, the skin burnt off their arms by fires in the lift shaft. After the explosion in the sub-basement he heard another one from above. It was a Boeing 767. Williams was the last survivor to be rescued from the World Trade Center’s Ground Zero. He was hailed as a hero and invited to visit George Bush and the White House. Later, when he attempted to publicise his story about the sub-basement explosion, it was rejected by the American authorities. He has now filed a lawsuit against these same authorities under the RICO Statute, a legal ruling originally designed to prosecute Mafia families.

Besides witness statements describing a controlled demolition of the Twin Towers with explosives, critics of the Bush administration believe there are several sets of circumstances around September 11th that give good reason to suspect the official story is incorrect.

It is a fact that none of the four hijacked planes were intercepted by fighter planes. That this did not happen, combined with the fact that the majority of the air force was engaged in military exercises, has given weight to suspicion that the American air defense force gave the order to “stand down” so that the terrorist attacks could proceed unhindered. Another suspicious circumstance is that WTC 7- also known as Building 7 – a 47-storey skyscraper, collapsed without having been hit by any of the planes. Conversely, the buildings that stood adjacent are still intact.

When it comes to any forewarning of the attacks, claims that the NSA monitored fully translated conversations in the summer of 2001 – in real-time – between Mohammed Atta and Khalid Shaikh Mohammed have raised concern. In one of the conversations, Atta purportedly gave Mohammed the green light for the attacks; NSA therefore should have been forewarned.

FBI-agent Colleen Rowley claims that the FBI’s directors intentionally obstructed her investigation of Zacarias Moussaoui In relation to investigation that could have led to the apprehension of the hijackers, FBI agent Colleen Rowley claims that the FBI’s directors intentionally obstructed her investigation of Zacarias Moussaoui – at the time he was attending flight school in Minneapolis. They did this despite having received warnings from French intelligence. Rowley believes that, had the FBI approved the investigation, they could have uncovered Moussaoui’s plans as well as those of several other hijackers enrolled in flight schools. That Pakistani intelligence (ISI) transferred significant sums of money to Mohammed Atta in the days leading up to the 11th of September, some believe, is evidence of cooperation between the ISI, CIA and Al-Qaida.

It may also seem suspicious that George Bush has maintained that American authorities have stepped down the hunt for Osama bin Laden, the main suspect behind September 11th. General Richard Myers also stated that the war in Afghanistan was not about finding bin Laden. A former CIA agent, Gary Berntsen, has furthermore claimed that the Bush administration let bin Laden escape when he was cornered in a pocket of the Tora Bora mountains in Afghanistan in 2001. It is also known that American intelligence were fully aware of bin Laden’s whereabouts as early as July 2001 when he was treated for a kidney condition at an American hospital in Dubai, The United Arab Emirates. A few months later in September, he also received treatment in a military hospital in Peshawar, Pakistan under the surveillance of Pakistani intelligence.

THE EXISTENCE OF CIRCUMSTANCES and witness accounts that contradict aspects of the official story has led some individuals and groups to search for alternative explanations for what happened on the 11th of September 2001. Consequently, a veritable jungle of theories about what really happened in the US five years ago has sprung up. The theories unfurl in a several, interconnected directions. A comparison of different opinions is presented in the book The New Pearl Harbor – Disturbing Questions about the Bush-Administration and 9/11 (2004), by David Ray Griffin, Professor of Theology and the Claremont School of Theology in Claremont, California. A key premise he presents in the book is that the responsibility for the attacks of September 11th can, to a large extent, be attributed to former members of the Neo-Conservative think tank Project for a New American Century (PNAC), who are now key players in the Bush administration. In the document Rebuilding Amercia’s defenses: strategies, forces and resources for a New American Century (2000), written by PNACs members, it is claimed that:

“Further, the process of transformation, even if it brings revolutionary change, is likely to be a long one, absent some catastrophic and catalyzing event – like a new Pearl Harbor”.

The title of Griffin’s book refers to PNAC’s statement the transformation of the American military necessitated “a new Pearl Harbor”. Griffin looks at this quotation in the light of the legal principle of the profit motive, or qui bono and concludes that September 11th was precisely the catalyst the Bush administration needed. For Griffin, it is therefore probable that the US orchestrated an incident of this type in order to justify the invasion of Iraq and Afghanistan, as well as the curtailment of civil liberties in the US through the introduction of The Patriot Act.

That they have chosen to invade countries in the Middle East he regards as simply an extension of the cooperation the US already had with the power elite in Saudi Arabia, the Pakistani Intelligence (ISI), the Taliban regime and regimes in Central Asia.

And for Griffen, the agenda in the Middle East and Central Asia is quite clear: it is about controlling both the production and transportation of oil via pipes and tankers. Griffin does not point to any specific figures responsible for arranging the September 11th attacks. He states only that there are different opinions about this issue. For some, speculation about the identity of those responsible surrounds intelligence agencies like the NSA, FBI and CIA. Others believe it was the White House. A third group believe that is was individual figures like Dick Cheney, Paul Wolfowitz, Jeb Bush, George Tenet and Donald Rumsfeld who were the real architects of the attacks. Alternatively, other possible combinations of perpetrators and organisations may have worked together. In his paper, “What is your ‘HOP’level?” Nicholas Levis categorises opinions on the attacks under four main headings:

a) The Official Story: That Osama bin Laden was responsible, that the planes were hijacked by 19 Muslim fundamentalists and that the White House did not receive any warning.

b) Incompetence Theory: Accepts the official history but blames the White House, FBI, CIA, NSA and others for not following up the many warnings. This was the line taken, with a great deal of cover-up and spin, in the 9/11 Commission’s report.

c) LIHOP (“Letting It Happen on Purpose”): There are a number of variations on this one. Is mainly about how factions within the American authorities and the private sector were aware of the hijackers’ plans but did nothing to stop them, since September 11th was in line with political objectives.

d) MIHOP (“Making It Happen on Purpose”): US authorities or private forces planned and carried out the attacks.

For the sceptics, the common denominator is their belief that at least one of the elements of the official presentation of September 11th is inaccurate. For those who subscribe to the radical MIHOP hypothesis, a key premise is that the Twin Towers – including Building 7 – collapsed as a result of controlled demolition with explosives; that it was an inside job.

The technical/construction part of this claim has however been directly refuted in a report of approximately 10,000 pages written by the National Institute of Standards and Technology (NIST), who claim that it was fuel from the passenger planes that disturbed the structure of the towers and that it was this that eventually caused them to collapse. NIST is unable to offer a satisfactory explanation as to why the third building collapsed, WTC 7, did so without having been struck by a plane. Professor of physics at Brigham Young University in Utah, Steven E. Jones, rejects NIST’s claims about the Twin Towers (see also Greig’s article). He relates, for example, how eyewitnesses had observed that steel from all three skyscrapers had melted, (in some cases, the steel was found glowing three weeks after the attack) and was twisted in a way that can only have been caused by what he describes as pre-positioned “cutter charges”.

According to Jones, these charges consisted of thermate, HMX or RDX, and these are only used in explosives that are used in controlled demolitions. Another important point for Jones is that the fires in the buildings and the fuel from the passenger planes, (the maximum temperature for airplane fuel is 1000 degrees Celsius) did not produce sufficient heat to melt the steel – which would require temperatures of between 1550-1990 grader Celsius – within the 1-1½ hours it took the Twin Towers to collapse.. Jones’ claims are supported by the data engineer Jim Hoffman. After video and photo analysis of the events, Hoffman concludes that all three buildings fell almost symmetrically, at close to freefall speed and directly downwards onto their own foundations. According to Hoffman therefore, the speed of the collapse, the pulverisation of the concrete to a “milky” powder and the presence of horizontal dust clouds observed alongside WTC 7 are associates with the use of pre-positioned explosives in buildings.

MANY NO LONGER BELIEVE the official explanation, but are convinced that the Towers’ collapse was an inside job – either that the authorities “let it happen” or “made it happen”. Many who put their trust in other hypotheses, have joined forces with the umbrella organisation 9/11Truth. – an ad hoc organisation, formed to exist until the last unanswered question about September 11th has been answered. 9/11Truth has brought together a cross-section of society; members with different political allegiances manage the same organisations and lobby groups. This cooperation is mainly concentrated on meetings, demonstrations, the production of documentary films, Internet fora, online publications and conferences. In the UK, a local branch of 9/11Truth has been set up called JulySeventhTruth, so called as it seeks to piece together what happened during the terrorist attacks in London on the 7th of July 2005.

9/11Truth poses questions about why no fighter planes managed to intercept the four hijacked planes. 9/11Truth searches for the answer to whether or not the Bush administration is lying when it says they had no foreknowledge of the terrorist attacks. And as to whether intelligence agencies like the FBI, CIA and NSA deliberately failed to investigate leads and dismissed evidence that could have identified the hijackers before September 11th. 9/11Truth organised a major conference entitled “9/11 Revealing The Truth/ Reclaiming our Future” in Chicago between the 2nd and 4th of June. Every day, the media spokesman for NY9/11Truth, Les Jamieson is in southern Manhattan,where each Sunday he helps to arrange demonstrations at Ground Zero or seminars in St. Mark’s Church, made available by priest, Frank Morales. Jamieson made the following responses to questions from Le Monde Diplomatique:

– Does September 11th represent further justification to declare war?

– No. It happened before in Germany when the Reichstag was set on fire. Those responsible dressed Germans up to look like Communists and made it look as though Russians were setting fire to the German parliamentary building. The Germans did the same with Poland. They dressed prisoners to look like German soldiers and shot them. In this way, they made it look like Polish soldiers were shooting Germans – and used this as an excuse to invade Poland. And it has recently emerged that, here in the USA, the authorities planned a similarly staged operation, Operation Northwoods: A plan was devised in 1962 by the most senior-ranking military leader in the US. The plan was to arrange a terrorist attack inland, on the coast of Florida where Americans would be killed, a passenger plane shot down, a ship sunk – and all the blame would be laid on the Cubans. So this is nothing new, it’s been done before.

– How cynical can a government become?

– A lie precipitated the Vietnam War too – the events in the Tonkin Gulf. It was reported that Vietnamese torpedo boats had shot at American ships in the Tonkin Gulf. But these reports were fictitious. President Lyndon B. Johnson and foreign minister Robert McNamara exploited these reports to pass the Tonkin Gulf Resolution in Congress – which was really a declaration of war. 50,000 Americans ended up dead, hundreds of thousands tragically affected. The herbicide Agent Orange was used to poison farms and land use. This is what happens when governments and the power elite orchestrate wars. There really is a level of evil, a loathing of humanity. That’s why Henry Kissinger said once about the war between Iraq and Iran: “I hope they kill each other,” or: “Oil is much too important a commodity to be left in the hands of the Arabs.”

– Is it similarly possible to suggest that there could have been a secret group connected to the government, a “state within a state,” that planned and brought about September 11th?

– Yes. One has to remember that there are private groups of agents, private armies that exist outside Congress’ field of vision. They carry out covert operations deep inside the CIA, and have severed all contact with the American government, who for their part, have no knowledge about what is going on. This has been happening since the 50’s. When Dwight Eisenhower left his presidency he said that one should be vigilant over the overarching control of the Military-Industrial Complex. To this day, we still have a shadow government, an invisible government and we believe this one works together with elements within the intelligence agencies MI5, MI6 and perhaps Mossad. MI5 and the CIA definitely work together in translating the agenda for the international power elite.

– Are you not afraid of being labelled a conspiracy theorist?

– The term “Conspiracy Theory” must also be understood as a strategy of the mass media and individuals within the power elite to sew seeds of doubt about this kind of information. The fact is that, on the contrary, there are a range of examples of real conspiracies by the authorities. For example, the Iran-Contras affair was a result of a huge conspiracy that enabled the sale of narcotics to buy weapons for the Contras. And we have the BCCI scandal in 1991 – a massive banking scandal. There’s also the vote in Florida in 2000 and in Ohio in 2004. If one studies these things, mammoth conspiracies can be uncovered. What about all the lies that led to the invasion of Iraq? We were told that weapons of mass destruction definitely existed and that Saddam tried to buy “yellow cake” from Nigeria. It was all lies and deception. These kinds of events need a conspiracy! The American government’s official version of what happened on September 11th is a scandalous conspiracy theory; it’s not to be believed! In our organisation we are detectives and investigators. We put together a theory and are actually extremely stringent in finding the best possible analysis.

The American government’s official version of what happened on September 11th is a scandalous conspiracy theory; it’s not to be believed!

Les Jamieson


JAMIESON IS NOT THE ONLY ONE subscribing to such theories. The participation of many community groups and service personnel connected to 9/11Truth has generated a trail of research and articles. A group called Scholars for 911Truth describes itself as ”..a non-partisan association of faculty, students, and scholars, in fields as diverse as history, science, military affairs, psychology, and philosophy, dedicated to exposing falsehoods and to revealing truths behind 9/11. It was established by philosophy professor James H. Fetzer and professor of physics Steven E. Jones – the movement’s foremost expert on the collapse of the Twin Towers. The latter’s work will be published in September, a contribution to the anthology 9/11 & American Empire: Intellectuals Speak Out (2006). In the book, edited by David Ray Griffin and Peter Dale Scott, there is input also from Ola Tunander, professor at the PRIO – the International Peace Research Institute Oslo with the article “The War on Terror and Pax Americana” (see under).

Nafeez Mosaddeq Ahmed wrote one of the first books published to question the official version of September 11th – The War on Freedom: How and Why America was Attacked, September 11th, 2001 (2002). It expresses profound criticism of American foreign policy, both leading up to and subsequent to 9/11.

Paul Thompson, from Scholars for 9/11Truth, is the author of The Terror Timeline, A Comprehensive Chronicle of the Road to 9/11 and America’s Response. This is a comprehensive collection of news articles about the terrorist attacks on the 11th of September 2001. Thompson works at the Center for Cooperative Research. Another much-talked about member of Scholars for 9/11Truth is David Ray Griffin. In addition to books on theology, religion and philosophy, he wrote The New Pearl Harbour (2004) and 9/11 Commission Omissions and Distortions (2005). In the latter, Griffin highlights 115 areas where the 9/11 Commission’s report failed to evaluate important evidence or deduced fundamentally flawed conclusions from existing evidence. Griffin is also a dynamic force behind the organisation MUJCA-net – a discussion forum for Christians, Jews, Muslims and other believers who are sceptical of the official explanation for September 11th. The head of the organisation is the intellectual, doctor and imam Faiz Khan, who works at a Jewish hospital in New York. In the essay The Paralysis of Discourse; The Incompetence of Academia, and The Need for an Accurate Diagnosis, he argues that September 11th precipitated a simplification of language and ideas about what it means to be Muslim and Arab – especially when Muslims the world over are to be held responsible for actions a small minority of terrorists have carried out. Khan believes the hijackers were most probably “fake” Muslims, i.e. that they were not Muslim in their beliefs in the way that American foreign policy is American. That the blame for the terrorist attacks is attributed to something as diffuse as a “military Islamic network,” he believes, is tantamount to an abdication of responsibility by the US, since the latter worked in tandem with the ISI (Pakistani intelligence) and Saudi-Arabia to build those networks up.

(c) Diplo


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