|
Informazioni sul sito |
|
|
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
|
|
|
|
|
|
|
American Moon |
|
|
Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE
|
|
|
|
Questa sezione è stata visitata: 5087557 volte
Il caso Diario / Popular Mechanics
Nel
settembre del 2006 il settimanale Diario, diretto da Enrico Deaglio, ha
dedicato un numero al tema 11 settembre, prendendo una posizione
drastica e incondizionata a favore della versione ufficiale, con una
copertina che titolava "Il complotto dell'11 Settembre? Una boiata pazzesca!"
Chi ha avuto modo di seguire la vicenda,
sa bene come sia andata a finire, e come quella frase abbia finito per
ritorcersi contro lo stesso direttore che l'aveva formulata.
Ci sono volute infatti non più di
48 ore per mostrare a Deaglio - e al mondo intero - di quale
consistenza fossero le opinioni degli "scienziati" e degli "esperti" di
Popular Mechanics, dietro la cui tesi Deaglio si era rifugiato troppo
frettolosamente.
Gia ampiamente smentito in rete, il libro di PM si è
dimostratato una tale accozzaglia di imprecisioni, di forzature
logiche, e di bugie vere e proprie, che i due giovani autori di Loose Change, Dylan Avery e Jason Bermas,
si sono potuti permettere il lusso di definire il direttore do PM e il
suo scrittore dei "bugiardi" direttamente sotto le telecamere, senza
che questi nemmeno osassero ribattere.
Purtroppo Deaglio ha ripreso buona parte di queste bugie e, senza
evidentemente verificarle di persona, le ha riciclate per il pubblico
italiano nella forma di un articolo di quattro pagine, che riproduciamo
integralmente.
Il lettore esperto in materia potrà divertirsi da solo a contare
la quantità sconcertante di falsità presenti in questo
testo. Per darne un'idea, ne citiamo una soltanto, a nome di tutte: a
cavallo fra pagina 3 e pagina 4 troverete che il "cherosene brucia fra
1.100 e 1.200 gradi".
Se solo Deaglio avesso provato a dare un'occhiata ad una qualunque
enciclopedia, avrebbe scoperto che raramente, e solo in condizioni
eccezionali (che non erano certo quelle delle Torri Gemelle), il
kerosene sviluppa una temperatura massima che è circa la
metà di quella indicata.
Naturalmente, nell'arco di questa differenza si gioca l'intera
veridicità della versione ufficiale, che infatti crolla
miseramente, insieme a tutta la tesi di Popular Mechanics.
Un'inchiesta vecchio stile
Di certo, come dice lo stesso richiamo in cima alla prima pagina,
Deaglio ha fatto una "inchiesta vecchio stile", nel senso che ha letto
la quarta di copertina di un libro qualunque, non ha verificato nulla,
e ha cercato di passarci il tutto per oro colato. Una volta, senza la
possibilità che offre Internet di verificare qualunque affermazione,
panzane del genere si potevano anche raccontare, oggi non più. Enrico
Deaglio appartiene a un giornalismo morto da un pezzo, ed è un bene per
tutti che sia così.
Ecco infine il commento di Fulvio Grimaldi, dal suo blog "mondocane":
Incurante di un autogol che il tempo renderà di
proporzioni planetarie, Deaglio si è esposto allo
sghignazzo dei sani di mente con quella copertina di
Diario che definiva "Una boiata pazzesca" la
definitiva messa in crisi della versione ufficiale
dell'11 settembre 2001 da parte di una ormai invincibile
legione di scienziati, tecnici, investigatori, analisti,
testimoni, politici, videografi di tutto il mondo, ma
soprattutto degli Usa. Povero Deaglio, aggrappato alle
contestazioni di livello Lego contro gli smascheratori
degli autoterroristi di Washington formulate da
Popular Mechanics, rivista pseudoscientifica,
esclusa da ogni consesso accademico serio, [...] " |
|
|
|
|
|
|
|