Finita
la "tortura" del
volo 77, si passa al volo 93.
Il
film inizia
con il fare
riferimento all'ipotesi di abbattimento del volo da parte della
difesa aerea:
“All'inizio
si era
sparsa la voce che fosse stato abbattuto in volo, e le diverse
testimonianze di rottami e di resti umani ritrovati nell'arco di
molte miglia, sembravano confermarlo. Ma la versione ufficiale ha
voluto che l'aereo sia stato fatto schiantare al suolo dagli stessi
passeggeri in un gesto di eroismo. In quel caso però questa
enorme
massa di acciaio avrebbe dovuto arrivare fino a terra
intatta
scomparendo poi per intero in questa buca di pochi metri che sembra
quasi
disegnata da un autore di cartoni animati... non
c'è
più
niente, non un timone di coda, un pezzo d'ala, un carrello, nulla. Ma
in
tutti gli incidenti di questo tipo, anche i peggiori,
almeno i
motori o il troncone di coda rimangono comunque riconoscibili...
mentre qui non c'è assolutamente nulla che si possa far
risalire a un Boeing 757, solo dei piccolissimi rottami della misura
di 20-30 centimetri al massimo, che potrebbero
appartenere a
qualunque cosa”
Anche
qui siamo nel
campo dell'auto-debunking. Infatti mentre il narratore espone queste
argomentazioni, il film mostra una serie di foto di piccoli rottami,
tra i quali una cintura di sicurezza dei passeggeri, che certamente non
potrebbe appartenere a "qualunque cosa".
Un'automobile?
Un'elicottero? Un motoscafo d'altura? (Ma poi, basta davvero una
cintura di sicurezza a JB per fare un Boeing? E tutto il resto?)
Quanto
alla "massa di
acciaio", gli aerei non
sono costruiti con l'acciaio, ma con materiali
estremamente più leggeri, quali l'alluminio e le fibre di
carbonio. Solo alcune parti dei motori sono costruite in titanio o
altri materiali particolarmente resistenti (specialmente al calore).
E'
vero, avrei dovuto scrivere massa metallica. In ogni caso, "leggerezza" e
"massa" rimangono due cose ben distinte: sono infatti sempre
cento le tonnellate che mancano all'appello, di qualunque materiale siano composte.
Singolare
che poi il regista si lamenti della buca: innanzitutto non è
di pochi metri, ma di 48
metri x 18 metri
.
Se
la buca fosse davvero di "48 metri x 18", gli esseri
umani indicati dall'ovale dovrebbero essere alti, a occhio e croce,
circa 4 metri l'uno. Da notare inoltre che l'erba accanto alla buca non
è nemmeno
bruciata, nonostante i 20.000 litri di carburante che UA93 doveva
ancora avere nei serbatoi in quel momento:
Questa è la buca scavata dal Boeing della Pan Am che si schiantò a Lockerbie, in Inghiltrerra, nel 1990:
Si può notare la differenza nelle dimensioni, anche
grazie al rapporto con un essere umano (ovale a sx) e con un'automobile
(a dx).
Poi non capiamo la battuta sulla forma:
Non è una battuta, infatti. La buca sembra
davvero disegnata da un autore di cartoni animati:
anche sulle Twin Towers e sul
Pentagono gli aerei impattati hanno lacerato la superficie di impatto
creando proprio la forma del velivolo. Perchè lo United 93
avrebbe dovuto comportarsi diversamente?
Va
benissimo che si sia comportato così. Il problema è che
nella buca l'aereo non c'è, e lì intorno nemmeno!
Il
paragone con
"incidenti di questo tipo" è senza senso: questo non
è un
incidente in senso stretto. Il pilota ha volontariamente scagliato il
velivolo contro il suolo alla massima velocità. Negli
incidenti
aerei, il pilota cerca di salvare il velivolo, cerca di contenere al
massimo i danni, cerca di fare un atterraggio di emergenza. E
quasi sempre le velocità sono molto inferiori a
quella dello
United 93.
Motivo di più per spiegarci i rottami e i resti umani trovati a diversi chilometri di distanza.
Ecco un estratto da un articolo del Pittsburgh Gazette: "Wednesday morning, crash debris began washing ashore at the marina.
Fleegle said there was something that looked like a rib bone amid
pieces of seats, small chunks of melted plastic and checks.
He said FBI agents who spent the afternoon patrolling the lake in
rented boats eventually carted away a large garbage bag full of debris." [Traduzione]: Il mercoledì
mattina i relitti dell'aereo hanno cominciato a venire a riva.
Fleegle ha detto che c'era qualcosa che assomigliava ad una costola, in
mezzo a pezzi di sedile, piccoli pezzi di plastica fusa, e degli
assegni. Ha detto che gli agenti dell'FBI, che hanno passato il
pomeriggio a rastrellare il lago con delle barche in affitto, alla fine
si sono portati via un grosso sacco della spazzatura pieno di resti.
In realtà, la zona in cui sono stati trovati i rottami va
ben oltre l'Indian Lake. La cartina sulla destra è tratta dallo stesso
articolo del Pittsburgh Gazette citato sopra: la zona in marrone scuro indica la
fascia di terreno in cui sono stati trovati i resti dell'incidente. Sono circa 8 miglia, cioè oltre 12 chilometri dal punto di impatto.
Notiamo inoltre che i rottami sono stati ritrovati proprio sul
prolungamento della direzione in cui volava l'aereo (indicata dalla
freccia arancione, in alto a sinistra).
Prima di discutere qualunque altra cosa, quindi, bisogna poter dare
una spiegazione accettabile per questa dispersione dei resti
dell'aereo. Come già detto, è impossibile "far spezzare" un aereo in
volo con le sole manovre del pilota, mentre il vento quel giorno era
minimo, se non inesistente. E in ogni caso il vento non trasporta i
pezzi di sedile e le ossa umane.
37. Il sindaco di
Shanksville
Minuto 32 e
50 secondi circa.
Narratore: “Ernie Stuhl, il
sindaco di Shanksville,
è
stato uno dei primi ad accorrere sul posto”.
Il regista ci fa
vedere uno spezzone di intervista al sindaco, il quale sta dicendo:
“L'aereo non
c'era... non c'era nessun aereo”.
Poi
mostra
l'intervista a una donna, che dice: “Niente. Solo dei
pezzettini.
Non c'era niente come un portello, un finestrino, c'erano soltanto
pezzettini, frammenti dappertutto...”
E
così via con
servizi e testimonianze dello stesso tenore.
Anche
in questo caso il
regista estrapola pezzetti di frasi, inserendole in
un contesto diverso.
Infatti,
leggiamo cosa invece ha dichiarato il sindaco di Shanksville, a questo
proposito, in un'intervista su Der
Spiegel:
"My statements were
taken completely out of context. Of course there
was an airplane. It's just that there wasn't much left of it after the
explosion. That's what I meant when I said 'no airplane'. I saw parts
of the wreckage with my own eyes, even one of the engines. It was lying
in the bushes."
Traduciamo:
"Le
mie dichiarazioni
sono state
prese totalmente fuori contesto. Naturalmente c'era un aereo. Volevo
solo dire che non ne era rimasto gran che dopo l'esplosione. Questo
è ciò che intendevo, quando ho detto: "Non
c'è
l'aereo". Io ho visto parte dei rottami con i miei occhi, persino uno
dei motori. Era finito in mezzo ai cespugli".
Infastidiscono
non poco
questi giochetti, vero? Come può, un film che vuole essere
una
"ricerca della verità", ridursi a questi piccoli mezzucci
per
ingannare gli spettatori?
Forse JB non sa che ci sono dozzine e dozzine di testimoni che hanno dovuto
ritrattare le loro dichiarazioni iniziali, proprio perchè
"scomode" alle autorità americane. Ma quando uno dice "non c'era nessun aereo", vuole dire che
non c'era nessun aereo, non vuole dire altro. Di quale "contesto" staremmo parlando?
"There was no plane" in inglese significa "l'aereo non c'era". Punto.
Se poi in UN'ALTRA intervista, fatta in un momento diverso, la stessa
persona dice che l'aereo c'era, le spiegazioni sono due: o nel frattempo si è
rimbecillito, oppure non fa che confermarci il tentativo di copertura
della verità da
parte dalle autorità americane. Dopotutto Stuhl è il
sindaco della città, non è un testimone qualunque. Non
è quindi difficle immaginare che cosa possa essergli successo fra
un'intervista e l'altra, proprio a causa della prima.
Il narratore prosegue: “I
reporter locali, pur
essendo accorsi in pochi minuti, hanno trovato
la zona già
interamente recintata dagli uomini dell'FBI che non li
lasciavano
avvicinare”
Altro caso di
autodebunking. Il film, a sostegno di questa
affermazione, mostra invece le immagini in cui si vedono poliziotti ma
non
uomini dell'FBI.
Che
la zona sia stata recintata dagli uomini dell'FBI viene detto nello
stesso documentario da cui è tratta l'intervista di Ernie Sthul.
Non avendo immagini disponibili, ne ho utilizzato una di un poliziotto
locale. Ma questo non cambia il fatto che i giornalisti venissero tenuti particolarmente lontani dal luogo di impatto.
Considerato
che l'aereo è caduto in una zona di campagna,
non
agevolmente raggiungibile, che c'è da stupirsi che siano
arrivate per prime le autorità di polizia locali (e non
l'FBI)?
E che c'è da stupirsi che la zona sia stata transennata? E'
una
procedura standard, non ci si aspetterà mica che si lasci
che
curiosi e giornalisti si mettano a gironzolare su un luogo dove
è appena precipitato un aereo con il suo carico di vite
umane?
Lo
stupore è sia per la RAPIDITA' di esecuzione della
transennatura, che era già PRONTA all'arrivo dei giornalisti,
sia per la DISTANZA a cui questa imponeva loro di restare. A causa di
ciò infatti esistono pochissime fotografie della buca, e sono
quasi tutte riprese da lontano, con il teleobbiettivo.
Queste comunque non sono "prove", sono solo annotazioni in più,
che ognuno può valutare come crede. Per me possono avere un
significato, per altri no.
A
questo punto il
regista, sfruttando anche la dichiarazione di un giornalista, calcola
la
buca come avente
dimensioni di circa 4 x 7 metri, metro più metro meno, e fa
notare che un B-757 è largo 40 metri.
Ma
non aveva detto,
proprio il regista, che nessun giornalista si è avvicinato
al
luogo dell'incidente?
No,
ho detto che l'FBI impediva ai giornalisti di avvicinarsi. Ma lo stesso
Inganno Globale mostra l'intervista di un giornalista che è
riuscito
ad aggirare il blocco (confermandolo quindi), passando dal bosco retrostante.
Peraltro, ci sono le foto aeree della buca, non
c'è bisogno di ricorrere alle impressioni di un reporter che
non
si è potuto nemmeno avvicinare. E come avviamo visto, le
dimensioni della buca sono molto più grandi di quelle che il
regista sostiene (ma ormai sappiamo che con le misure ha un problema
congenito...)
Se
un giornalista sostiene che la buca era di 4 x 7, io non faccio che
riportarlo. Quando JB ne troverà uno che sostiene che la buca
fosse di 48x18, potrà fare la stessa cosa. Fino a quel momento,
se permette, l'unica testimonianza effettiva l'ho portata io.
In ogni caso, trovo davvero difficile farci stare un intero Boeing in questa buca:
Notiamo inoltre, come già detto, che si poteva stare tranquillamente seduti a fare merenda sull'erba lì accanto,
senza riportare nemmeno un'escoriazione.
Mentre questo è quello che accade a chi ha la sfortuna di trovarsi troppo vicino al punto in cui cade un aereo:
E qui si trattava solo di un piccolo caccia (la foto ritrae
l'incidente delle Frecce Tricolori a Ramstein, nel 1988), e stiamo
quindi parlando di una quantità di carburante minima rispetto ai
ventimila litri circa che United 93 doveva avere in quel momento nei
serbatoi.
38. Rottami a Shanksville
Minuto
35
Il film mostra
interviste a testimoni che dicono che nel boschetto di
fianco alla buca ci sono rottami, e mostra un rottame “a nido
d'ape”, “un pezzo di alluminio di 30 cm con
attaccata una vite a
croce” , “una
pagina strappata di una
rivista” , e uno dei
testimoni dice: “I
frammenti
del disastro sono
dappertutto”.
Un
altro teste dice: “All'inizio
non ero nemmeno sicuro che
fossero
dei pezzi di un aereo, sono così piccoli, e non sono
riconoscibili, non si capisce se sono pezzi di fusoliera, oppure dei
pezzi di un sedile, non si capisce che cosa siano, ma siamo
letteralmente circondati da frammenti. E c'è un odore molto
forte, di terra bruciata ... non c'è l'odore di carburante
degli aerei... ”
Ma
come? Appena pochi
minuti prima si era lamentato che non ci sono pezzi di aereo.... adesso
spuntano fuori rottami a nido d'ape (tipici
delle strutture degli aerei), pezzi di alluminio (metallo tipicamente utilizzato
sugli aerei), frammenti di oggetti personali,
di sedili...
Tutto
questo in netta
contraddizione con quanto affermato poc'anzi, e tutto questo per
arrivare a dirci che si sentiva odore di terra bruciata e non di
kerosene!
Anche
qui, esattamente come per il Pentagono, Inganno Globale dice che non ci
sono pezzi che si possano far risalire con certezza ad un Boeing. La
ferragliia c'era, e l'abbiamo vista tutti:
Vedi
infatti appena più sotto.
39. Strani odori a
Shanksville
Minuto
36 e 05 secondi
circa.
Narratore:
“Odore
di terra bruciata, hanno detto, e
non di
kerosene”.
Cerchiamo
di capirci.
C'è una buca. E' grossa come un aereo. Ci sono rottami,
compresi
sedili, pagine di riviste, pezzi di motore... che appartengono a un
aereo commerciale. L'aereo si è schiantato sulla terra. Ha
bruciato sulla
terra. Sarà normale che si sente odore di terra bruciata o
no?
Non si sente puzza di kerosene, dice il testimone. E che vuol dire? Il
kerosene è bruciato, si sente puzza di terra bruciata.
Dobbiamo
mettere da parte i rottami e tutte le altre evidenze (compresi i
numerosi testimoni) perchè l'olfatto di un tizio non sente
l'odore di kerosene? E chi è questo tizio, per fidarci
così ciecamente del suo olfatto? Joe Grande-Naso? Ma
perchè, a voi capita tutti i giorni di sentire l'odore del
carburante di aereo dopo che è bruciato?
Bisognerebbe
chiederlo a chi è stato sul luogo di un incidente aereo. Pare
infatti che le cose stiano proprio così.
Ma
ammettiamo che questo tizio abbia un olfatto eccezionale, che sia un
vero mago degli odori.
Ha forse detto che ha sentito altri odori
sospetti? Ha detto che ha sentito odori di esplosivi, di barbecue? No.
E allora?
Possibile
che il film si appigli a queste baggianate?
A
quanto pare sì. E non è finita...
Subito
dopo se la prende
con l'unica foto disponibile del momento dell'esplosione dell'aereo,
una nuvola di fumo che si alza dal luogo dello schianto. E dice che
il fungo di fumo è “tipico
dell'esplosione di una
bomba”.
E ci mostra una serie di funghi di fumo di esplosioni di bombe, per
farci vedere quanto sono simili. E mostra anche un aereo (un vecchio
bimotore a elica) che si schianta su una pista aeroportuale,
sollevando una colonna di fumo.
Fateci
capire, adesso siamo arrivati all'interpretazione delle nuvolette di
fumo? Come i pellerossa nei film western?
Se il
regista vuole una foto del fumo di un'esplosione di un aereo, identica
in tutto e per tutto a quella di Shanksville, e diamogliela!
A
sinistra la foto della nuvola generata dall'esplosione dello United 93
a Shanksville, a destra la foto della nuvola generata da un incidente
aereo a Piacenza:
(si ringrazia Gianluca Pietta per
aver concesso l'uso della foto a Crono911).
Ma
diamine, è
possibile che dobbiamo metterci a spulciare il web per trovare una foto
di nuvola di fumo che si alza da un incidente aereo (perchè
non
sono mica così facili da trovare.... non è che
gli aerei
cadono tutti i giorni e non è che c'è sempre
qualcuno pronto con una macchina
fotografica in quel preciso momento... e forse proprio su questo
contava il regista... Al contrario di foto di esplosioni di bombe se ne
trovano a bizzeffe... purtroppo...).
Non
sappiamo cosa abbia
causato l'esplosione che si vede nella foto postata da JB, ma in ogni
caso non risulta che dalle
parti di Piacenza sia mai caduto un Boeing con ventimila litri di
carburante
nei serbatoi. Se "l'aereo di Piacenza" aveva a bordo, ad esempio, 100 litri di
carburante, è normale che l'esplosione si sia
consumata tutta al momento dell'impatto.
Una
esplosione rapida, il cui il materiale esplodente si consuma tutto al
momento del botto, produrrà sempre la forma di un fungo,
esattamente come nelle bombe:
... mentre le tonnellate di kerosene che i grossi aerei portano nei serbatoi generano una colonna di
fumo nero che sale ininterrotta al cielo, finchè
tutto il combustibile si è consumato. A volte continuano a bruciare per un'intera giornata.
Sotto a sinistra il "fungo" di Shanksville, a destra un aereo caduto che brucia.
Altre foto di incidenti aerei: sotto a sinistra il Boeing 737 dell'Air
Perù caduto vicino a Lima nel 2005. A destra lo scontro sulla
pista di Tenerife fra due Boeing 747, avvenuto nel 1977:
Un'altra immagine dell'incidente di Tenerife:
Non mi sembra che ci siano da fare grossi sforzi di "interpretazione",
per distinguere l'esplosione di una bomba dall'incendio di carburante
di un grosso aereo commerciale. Persino il Pentagono ha confermato questa dinamica del kerosene:
40. Ferraglia
qualunque a Shanksville
Minuto
37.
Come
al solito, dopo
aver imbrogliato lo spettatore con dati senza senso e con trucchetti
degni del peggior prestigiatore, il regista sbologna la sua teoria:
il volo United 93 sarebbe stato abbattuto in volo, e la buca
è
stata invece provocata dall'esplosione di una bomba e disseminata di
"ferraglia qualunque".
Ma
diciamo, un po' di logica... perchè
mai avrebbero dovuto fare una cosa simile ???
Se lo abbatti sul posto X, dici che è caduto sul
posto X e
buonanotte. Che motivo c'è di complicarsi la vita a far
esplodere una bomba in mezzo alla campagna e poi a disseminarla di
pezzetti? E dove sarebbe stato mai abbattuto il volo 93, che nessuno ha
visto nulla?
E a
quel punto, visto
che devi fare tutta questa messa in scena... poi che fai? Sbagli le
dimensioni della buca e la fai troppo piccola, come dice il regista?
E
ancora, per far esplodere una bomba e disseminarla di ferraglia, il
tutto prima che arrivino i reporter (che
il regista stesso dice essere arrivati "in pochi minuti", ricordate?)
significa che devi avere tutto pianificato. Ma come facevi a sapere che
l'aereo l'avresti abbattuto in volo? Era anche quello pianificato? E
non facevi prima a mettere una bomba sull'aereo? E il regista lo sa che
aerei di quelle dimensioni, anche se abbattuti, non si disintegrano in
aria ma finiscono pressochè interi al suolo?
Questa
dell'aereo
abbattuto e della bomba fatta esplodere al suolo è davvero
una
delle cose più ridicole che si possano immaginare!
Come già detto in precedenza, non sta a noi dare questo genere di
risposte, visto che non possiamo entrare nella testa di chi ha
organizzato gli attentati. "Ragionare
all'indietro" poi, come fa JB, serve ancora a meno. JB infatti parte da
presupposti che sono tutti da dimostrare: chi l'ha detto, ad
esempio, che quell'aereo sia mai partito da Boston? Chi ci dice che
quello non fosse invece un diverso aereo, magari
telecomandato, "travestito" da United93? E chi ci dice che non viaggiasse appositamente in
ritardo, per funzionare da "bomba volante" di riserva, nel caso uno
degli aerei delle Torri, o quello del Pentagono, avessero mancato il
loro bersaglio?
Volendo, di spiegazioni e di ipotesi ce ne possono essere
sono molte: per chi fosse interessato, in questo articolo trovate una possibile soluzione all'apparente "enigma".
(E' curioso come JB si domandi di colpo il "perchè" di certe
ipotesi, mentre ad esempio nel caso della strategia dei 4 dirottatori,
che era chiaramente destinata a fallire, non fosse stato per il
provvidenziale stallo della difesa - che però loro non potevano
prevedere - non ha trovato assolutamente nulla da ridire. Già
che ci siamo, ricordiamo che da quella buca, in cui l'aereo non si trova, sarebbero
stati addirittura recuperati e identificati i resti di TUTTI i
passeggeri, nessuno
escluso. Immagino che anche questo per JB sia del tutto naturale).
In ogni caso, cerchiamo
di attenerci ai fatti, che rimangono immutati: per UA93 abbiamo una buca troppo piccola e
desolatamente vuota, rottami e resti umani
a diversi chilometri di distanza, e un aereo che non si trova. Il resto
sono tutti discorsi superflui.
Ma
non è finita !!!
Per
confermare questa teoria, il
film ci mostra
le testimonianze di chi ha
visto l'aereo andare giù !!!!!!!!!
Ma
allora se l'hanno
visto andare giù... che c'entra l'abbattimento? Che c'entra
la
bomba? E' proprio kafkiana questa cosa qui.... roba da psichiatria
d'urgenza...
Infatti
il film ci mostra un minatore che dice:
“Abbiamo
visto l'aereo praticamente capovolto. Veniva
giù
quasi diritto. Si vedeva che stava cadendo, e un attimo dopo, su
Rossners, c'è stata questa enorme palla di fuoco. L'aereo
sarà
stato ad almeno 100, 150 metri di altezza”
Ancora una volta il film si
debunka da solo!
Veramente il minatore dice che la palla di fuoco è esplosa a 150 metri da terra. Come lo spiega questo JB?
Forse
il regista vuole
indurre lo spettatore a credere che Rossners sia una
località
diversa e distante da Shanksville. Ma il minatore è Tim
Thornsberg, e lavorava in una miniera proprio nei pressi di
Shanksville.
... quindi
Rossners sarebbe vicino? Non si comprende il ragionamento.
In ogni caso, "il regista" non ha
voluto far credere nulla, ha solo tradotto quello che dice il
testimone.
Le
dichiarazioni di
Thornsberg, insieme a quelle di molti altri testimoni che hanno visto
il volo United 93 cadere esattamente lì dove - secondo il
regista - sarebbe esplosa una bomba, ossia a Shanksville, possono
essere consultate su Crono911
(sono indicate e linkate le fonti), su Flight93crash
e su 911
Research .
Thornsberg
non ha affatto "visto l'aereo cadere esattamente li dove sarebbe
esplosa la bomba", ma lo ha visto incendiarsi in aria. Ecco la
testimonianza, seguita da quella del giornalista del Pittsburgh Gazette di cui parliamo fra poco:
41. Rottami nel lago
Minuto 37 e
30 secondi circa
Viene mostrata
l'intervista
a un giornalista, il quale sostiene
che rottami sarebbero caduti “in
un lago che si trova a due
miglia
di distanza, proprio mentre l'aereo
si schiantava”e
dice che
“dei
frammenti più leggeri, come la posta che viaggiava nel
cargo,
si sia ritrovata fino a 8 – 9 miglia di distanza”.
Ci
pare difficile che si
trovi un rottame mentre
l'aereo si schianta.
Semmai si trova dopo. Se il giornalista però dice che mentre
l'aereo si schiantava (ed è evidente che intende
Shanksville)
rottami finivano nel lago a due miglia di distanza, significherebbe che
l'aereo si
è effettivamente schiantato a Shanksville mentre questi
strani,
loschi e indefiniti bombaroli e disseminatori di rottami... avrebbero
gettato i rottami in un lago? Non si capisce proprio la logica di
queste
dichiarazioni.
Ad ogni modo, c'è poco di strano che i
frammenti
più
leggeri e quelli cartacei possano essere finiti a distanze
anche
notevoli dal punto di impatto.
Ma
il punto è un altro.
No, il punto è proprio questo. I rottami non volano, una volta caduti. Manca una spiegazione a questo fatto.
Il
giornalista intervistato è William Bunch, e cosa c'è di meglio di
leggere direttamente il suo articolo sulla vicenda, sul Philadelphia
Daily News?
Scopriremo
così
che il giornalista ha dubbi sul fatto che l'aereo possa essere stato
abbattuto oppure no, ma non ha dubbi sul fatto che sia precipitato a
Shanksville.
Ed
al contrario del
regista, Bunch ha l'onestà di evidenziare che ci sono
testimoni
oculari, come Linda Shepley e Nevin Lambert, che hanno visto l'aereo andare
giù intatto, senza lasciare dietro di
sè scie di fumo e senza nulla che facesse pensare a un
abbattimento.
E'
evidente che ci sono dei "problemi" a far combaciare tutte le
testimonianze, ma abbiamo già visto come quelle "a favore" della
versione ufficiale siano passibili di "modifiche" adottate dal
testimone per una serie di motivi anche comprensibili. Anche per il
Pentagono, infatti, ci sono testimoni che spergiurano di aver visto un
Boeing
757, ma in casi come questi sono soprattutto i testimoni che discordano
dalla
versione ufficiale che andrebbero presi in maggiore considerazione.
Sempre
in Inganno Globale, una testimone di Shanksville racconta proprio come
l'FBI sia a venuta a trovarla, in
serata, e abbia crecato di convincerla a tutti i costi che il piccolo
aereo che le era passato sulla testa poco prima dello schianto fosse il
Boeing della United, e non il "piccolo aereo" misterioso che nessuno ha
mai identificato con certezza.
Lei però non fa nè il sindaco nè la giornalista al
Pittsburgh Gazette, ed è quindi possibile che non abbia sentito il bisogno di
modificare la sua testimonianza. Ma i federali ci hanno provato di
sicuro.
Perchè mai, se davvero non c'è niente da nascondere?
Anche
in questo caso
quindi, il regista ha preso solo un pezzettino delle ricerche di Bunch,
solo il pezzettino che gli conveniva, per sostenere la tesi che a
Shanksville è stata fatta esplodere una bomba, tesi che invece lo stesso Bunch
non si sogna lontanamente di affermare!
Il
"pezzettino" di Bunch lo avete già visto prima. Per il resto, JB
cerca di confondere le acque, ma quello che Bunch "si sogna" o meno di
affermare non ha nulla a che vedere con quello che ha detto
nell'intervista, e che è riportato anche nell'articolo di
giornale che abbiamo citato più sopra: sul fatto che i resti siano stati ritrovati nel lago, e anche più lontano, nessuno discorda.
Manca quindi una risposta adeguata a questo fatto, e non mi pare che
JB, nonostante tutti i suoi ragionamenti, ne abbia formulata una.
42. Piccoli aerei a
Shanksville
Minuto 37 e 50
secondi circa
Il
film ci mostra testimoni che hanno visto “un
piccolo
aereo allontanarsi dal luogo dell'incidente, subito dopo
la caduta
del Boeing”.
Infatti
una donna
intervistata dice:
“Un piccolo aereo, mi sembrava bianco, mi
è
passato sopra... era così silenzioso, e ha planato qui
sopra,
esattamente così... quello che ho visto io non era un jet...
quello mi avrebbe spazzato via, passandomi sopra così
vicino...”
Un
altro testimone dice
che “stavamo
seguendo i fatti alla TV, e la corrente si
è
messa a tremolare più o meno nel momento in cui abbiamo
sentito il rombo dei motori... siamo corsi fuori e in quel momento
abbiamo sentito il terreno tremare, poi abbiamo sentito un gran
botto, e abbiamo visto questa enorme palla di fuoco in aria... siamo
arrivati sul posto nell'arco di 45 secondi, un minuto al massimo dopo
l'impatto, siamo arrivati prima dei pompieri o di qualunque altro
soccorso. Quando siamo arrivati lì c'era un aereo che volava
sopra di noi. E' stato furbo e si è allontanato in direzione
del sole in modo da non poter vedere se fosse un caccia o che altro
tipo di aereo fosse... l'abbiamo visto di scorcio mentre virava, e
stava viaggiando praticamente nella stessa direzione
dell'aereo”
La
testimone precedente
torna in video, siamo al
minuto 39 e 25 secondi, e sta dicendo che
“verso le
11.30 di sera sono venuti quelli dell'FBI. Volevano
sapere quanto era grande l'aereo che avevo visto. Gli ho detto che
era piccolo, non molto più grande del mio furgone, e che mi
è
passato sopra, e lui mi dice: <lei non lo sa, come è
fatto
un 757> e io gli ho risposto: <mi eviti la paternale, se
non mi
vuole credere non mi creda, ma io quello che ho visto lo devo
denunciare. Voi dovete sapere che c'era qualcos'altro in cielo che
volava in quel momento>. A quel punto si è fatto
più
gentile, e mi ha detto che quello era un Lear Jet bianco, che faceva
le fotografie. E io gli dico: <Prima dell'incidente?> E
lui:
<Ora dobbiamo andare>.
Ritorna
il testimone di
prima, al minuto 40 e 08
secondi, che sta dicendo: “Stavo
parlando
con un tizio e gli stavo raccontando che eravamo lì quando
l'aereo è caduto ... e che le luci nell'ufficio hanno
cominciato a tremolare... e c'era un'altra persona davanti a me, un
ex-pilota dell'esercito, e appena mi ha sentito mi ha interrotto... :
<Io sono un ex-pilota, e quell'aereo è stato
abbattuto...
perché quando le luci
in casa tremolano, vuol dire che hanno
accecato tutte le frequenze radar, prima di sparare...
ecco
perché
la corrente si è messa a tremolare. Non ha tremolato per
l'impatto, ha tremolato perché hanno accecato tutte le
frequenze radar, prima di sparare>.”
A
questo punto, al minuto
41 e 15 secondi, il regista ci fa ascoltare le
comunicazioni radio
della torre di Cleveland che chiede a un
aereo, sigla American 1060: “Vedete
qualcuno in direzione
Nord
Est?” e il pilota risponde: “Sì
in
effetti vediamo uno
sbuffo di fumo, circa a ore 2”
Subito
dopo il narratore
dice: “Ma a questo punto, non
è importante
stabilire
soltanto che il Boeing sia stato davvero abbattuto in volo, se nel
frattempo era stata approntata una buca, per simularne la caduta in
quel punto preciso, vuol dire che il destino di United 93 era
già
stato deciso fin dall'inizio, da chi?”
Facciamo
il punto su questi passaggi.
E'
perfettamente
fuorviante parlare di un secondo aereo sul posto del disastro, quasi
fosse chissà che mistero: infatti di aerei in volo nella zona dello
schianto ce n'erano non uno ma due: un C-130 da trasporto
e un Falcon 20 Executive. Quest'ultimo è molto simile al
Learjet. Proprio al
pilota del Falcon 20 è stato chiesto di circuitare sul luogo
del disastro
per consentire di individuarne il punto con precisione, e dirigervi i
mezzi di emergenza. Se poi la presenza di questo aereo ha alimentato la
fantasia della gente, è anche comprensibile. Che alimenti
quella
del regista, pure. Ma la fantasia è fantasia, ed i fatti
sono
fatti. Un dettagliato approfondimento su questa circostanza
è
presente su Crono911
(si veda la Cronologia tra le ore 10:03 e le 10:05), nonchè
sulle
varie fonti indipendenti in esso citate.
Infatti,
la fantasia è fantasia, e i fatti sono i fatti. Di fatto, c'era
un piccolo aereo sulla zona al momento dell'incidente.
Ma
la cosa più sconcertante è che anche in questo
caso il regista si
debunka da sè,
trasmettendo le comunicazioni radio di Cleveland dalle quali appare
evidente che i controllori di volo contattano un altro aereo in volo
sulla zona!
Hanno contattato un altro aereo di linea, il volo American 1060, che viaggiava sulla stessa rotta - lo avete appena visto nel finale dello spezzone precedente - e questo
è normalissimo farlo. Mentre non si è mai sentito prima
che l'aviazione civile contatti dei privati per andare a "circuitare
sul luogo
del disastro
per consentire di individuarne il punto con precisione, e dirigervi i
mezzi di emergenza". Per localizzare il luogo di un incidente, i mezzi di
soccorso non usano il sistema della "stella cometa", come al tempo dei
Re Magi, ma vanno dove gli viene detto di andare una volta che il punto
esatto è stato stabilito con certezza.
A
conferma di ciò, il testimone che avete visto parlare per
ultimo, nel precedente spezzone di Inganno Globale, e che "è
arrivato sul luogo del disastro entro un minuto al massimo", dice che
in quel
momento il piccolo aereo si stava allontanando
dalla zona. Non stava scendendo a vedere, nè di certo stava
"circuitando".
La
storia delle luci
tremolanti, poi, appartiene al novero dei chiacchiericci da barbiere.
Un testimone che cita a sua volta un tizio sconosciuto! Ma che razza di
prove sono queste? Queste sono discussioni da bar!
Non
sapevo che un testimone, per essere attendibile, debba essere un
personaggio conosciuto. In ogni caso, quelle non sono prove, sono
indizi, molto pesanti, che puntano curiosamente il dito tutti nella stessa
direzione.
Ma
la cosa sconcertante (anche se ormai di questo regista non ci
sconcerta più nulla, a dire il vero) è che il testimone dice "un tipo
dell'Aviazione, in pensione" e il regista traduce: "Un ex-pilota
dell'esercito" !
A parte che l'esercito e l'aviazione sono due cose diverse, il teste
non parla di un ex-pilota! Un pensionato dell'aviazione può
essere qualunque cosa, persino un aviere incaricato di
controllare la pressione dei pneumatici
dell'aereo!!!
Se
ho tradotto "pilota dell'esercito" ho
sicuramente sbagliato, anche se non c'è rischio di
confondersi, perchè l'intervista lascia chiaramente capire che
si tratta di piloti di aereo, e non di camion o di jeep. Come al
solito, JB cerca di spostare il problema su un argomento secondario, ma
quello che dice il personaggio descritto dal
testimone non cambia di una virgola, ed è quello che conta.
E di
certo il "tipo"
citato da un "tipo" cui sono tremolate le luci, di aerei da caccia se
ne intende ben poco, altrimenti saprebbe che i caccia utilizzano le
contromisure elettroniche per difendersi da attacchi di altri caccia, e
non certo per colpire un innocuo aereo civile!
Nemmeno se volessero evitare che la traccia del razzo sparato compaia sui radar che li stanno osservando?
Senza contare il fatto
che l'energia elettrica
che alimenta
le lampadine non è mica un radar, e non si mette certo a
tremolare in presenza di contromisure radar !!!
Questa
insomma, è proprio la
baggianata che si può sentire dal barbiere.
Ma il regista
è così
sicuro di aver convinto lo spettatore che a Shanksville è
esplosa una bomba (adducendo le strabilianti prove di un annusatore che
ha sentito odore di terra bruciata e non di kerosene, di un giornalista
che dice esattamente il contrario, e di uno sbuffo di fumo che
è
identico a quello provocato dalla caduta di un aereo civile...) che
passa alla conseguenza successiva: il destino dello United 93 era
deciso fin dall'inizio !!!
Certo che era deciso. Ma non dall'Aviazione
americana, bensì
da
Ziad Jarrah, il terrorista che ne aveva preso i comandi...
E per chiudere questo argomento, visto che poi il film slitta
su altro,
guardiamoci alcune foto dei piccoli "insignificanti" rottami trovati a
Shanksville:
Da sinistra
verso
destra: motore,
pezzo di fusoliera, "scatola nera", voice recorder. Queste e altre foto
in alta risoluzione possono essere visionate nella sezione Flight93
del sito Crono911.org .
Le
foto sopra riprodotte, stranamente, sono comparse soltanto nel 2006, in occasione del
processo Massaoui, dopo che "lo scandalo" del secondo aereo scomparso
aveva già fatto il giro del mondo. Ma nessuno aveva visto quel
motore nella buca originale.
La cosa diventa ancora più
curiosa se si considera l' "infornata" di elementi preziosi che è
saltata fuori da quella buca, a 5 anni di distanza. Un vero e proprio Vaso di Pandora:
Il documento di identità di un dirottatore. Volto e nome sono riconoscibili.
Il coltellino di un dirottatore (taglierino?)
Un documento di indentità di un dirottatore, anch'esso con il nome miracolosamente leggibile
Lo stesso nome risulta leggibile addirittura su uno scontrino di cassa
La foto-tessera di un dirottatore, perfettamente riconoscibile
La foto-tessera di un altro dirottatore, anch'esso facilmente riconoscibile.
Il passaporto di un dirottatore, con nome e fotografia
perfettamente visibili. (Ricordiamo
ancora una volta che NESSUN nome arabo compariva nella lista dei
passeggeri diramata il giorno stesso degli attentati).
La bandana di un dirottatore.
Non mostra nessuna
bruciatura, nè la minima traccia di sangue o strappo. Come
avrà fatto a "volare via" dalla testa del suo proprietario, al momento dello
schianto?
E soprattutto, come sappiamo che appartenesse a un "dirottatore", e non
ad un passeggero qualunque? (Idem per il coltellino, a questo punto.)
E infine...
...
il foglio con le istruzioni per i morituri (trovato altrove in altre
tre copie), senza nemmeno l'ombra di una bruciatura. (Scusate
la battuta fuori luogo, ma a questo punto conviene fare gli aerei
con questa particolarissima "carta arabica", invece di farli di
metallo).
Trovo
infine curioso che JB, mentre si affanna a trovare ovunque inganni altrui, non si stupisca minimamente di tutti questi
miracolosi reperti, emersi a distanza di ben 5 anni dal giorno degli
attentati.
Concluderei il capitolo su United 93 proponendo una interessante
riflessione da parte di Vernon Grose, un ex-dirigente nel NTSB, l'Ente Nazionale per
la Sicurezza del Trasporto che normalmente si occupa degli incidenti
aerei. La sua è soltanto un'opinione, naturalmente:
43. Larry Silverstein
Minuto
42 e secondi 05.
E
arriviamo al World
Trade Center (seguendo l'ordine cronologico avrebbe dovuto essere il
primo, ma evidentemente il regista ha voluto prima preparare il terreno
sfruttando le scarse conoscenze del pubblico in relazione alle vicende
dei voli 77 e 93).
Non
sta scritto da nessuna parte che si debba seguire un ordine
"cronologico", ma in ogni caso sono i crolli delle Torri che ci
interessano, non il fatto che siano state colpite, e i crolli sono
avvenuti per ultimi.
Il
film apre
subito l'argomento con il titolo “Le Tre Torri
cadute”
(sembra il titolo di un romanzo della serie "Il signore degli
Anelli"...) e
con Larry Silverstein.
Intanto
noi vi precisiamo che al WTC c'erano sette edifici, e tutti e sette
sono
andati distrutti. Così, per la cronaca.
Tre sono le Torri "cadute", gli altri 4 edifici sono stati demoliti in seguito. Sempre per la cronaca.
Al
minuto 42 e 50 secondi
circa, dopo una breve descrizione del World Trade Center, inizia
dicendo che il WTC-7 “era
entrato a far parte del complesso
solo
nell'agosto del 2001, quando il suo proprietario, Larry Silverstein,
era riuscito a coronare il sogno della sua vita, acquistando dalla
città di New York le torri più famose del mondo.
Ma
solo un mese dopo l'intero complesso andava distrutto dagli attacchi
terroristici, e mentre nessuno degli edifici circostanti subiva danni
sostanziali, alcune ore dopo le torri, crollava anche
inspiegabilmente proprio l'edificio numero 7”
Questo
è uno di
quei passaggi che sembrano presi da un racconto onirico. Larry
Silverstein non ha coronato alcun sogno della sua vita,
questa è
un'affermazione gratuita del regista.
In realtà, Silverstein
ha fatto più volte questo genere di affermazioni, in diverse interviste. Ma, nuovamente, non si
capisce cosa cambierebbe se per caso non fosse così.
Non ha acquistato il complesso ma
lo ha affittato, peraltro in qualità di socio
di una cordata di
investitori. Non è poi vero che "nessuno degli edifici
circostanti subiva danni sostanziali". Il crollo delle Twin Towers ha
causato la distruzione dell'intero complesso di sette edifici, e
danneggiato molto gravemente altre strutture limitrofe. Il WTC-7
è solo uno degli edifici investiti dal crollo. Ha avuto
l'unico
torto di resistere alcune ore prima di crollare!
Il
motivo del crollo del WTC7 ufficialmente non lo conosce ancora nessuno, nemmeno il
NIST (l'Istituto Nazionale per gli Standard e le Tecnologie, incaricato dell'ultimo rapporto
ufficiale), ma di certo non può essere caduto per essere stato investito
dalle macerie.
(Vedremo fra poco perchè JB fa questa affermazione errata).
Per
di più,
non è
chiaro perchè Silverstein, ammesso che avesse acquistato
davvero
le Twin Towers, dovesse gioire per la loro distruzione.
Ad
esempio perchè era quasi riuscito a farsi pagare
dall'assicurazione il doppio del massimale di ogni Torre (2X7=14
miliardi di dollari)? Oppure perchè ha ricevuto 800 milioni di
dollari per ricostruire un edificio, il WTC7, che originariamente gli
era costato 300 milioni soltanto? E con le Torri in ritardo nella
ricostruzione, ora è "obbligato" ad affittare lo spazio nel
nuovo WTC7 a 50 dollari al metro quadrato? (Interessante al proposito questo articolo del "Sun" di New York).
In ogni caso, Inganno Globale non dice affatto che Silverstein "abbia gioito", ma fa solo notare le
coincidenze che riguardano il passaggio di proprietà del World
Trade Center Plaza. Si tratta quindi dell'ennesimo falso problema sollevato da JB.
Mentre è vero, tecnicamente, che Silverstein non avesse
"acquistato" il WTC Plaza: l'aveva avuto in leasing per 99 anni. Ma le condizioni di
quel leasing erano tali da farne il proprietario a tutti gli
effetti. Un esempio per tutti: nel contratto Silverstein aveva fatto
scrivere che in caso di distruzione totale delle Torri sarebbe spettata
a lui la decisione finale su come ricostruirle. (Sempre a proposito di coincidenze,fra l'altro).
L'assicurazione
stipulata da Silverstein copre a malapena i costi del contratto di
affitto, ed i danni subiti da Silverstein e dagli altri investitori si
calcolano in decine di miliardi di dollari. Un resoconto completo sulla
vicenda "Silverstein" è presente su Crono911
. Va poi aggiunto che recentemente Silverstein ha perso tutte le cause
nelle quali ha tentato di farsi riconoscere un risarcimento
assicurativo doppio (sostenendo che gli attacchi alle Twin Towers
fossero due eventi distinti). Ulteriori fonti per approfondire questo
tema possono essere consultate su MindFully,
JonesReport,
Emporis.
Silverstein
aveva prima vinto, poi perso, la causa per il doppio rimborso. Ma la
cifra di base - 7 miliardi di dollari - gli è stata riconosciuta
tutta. Sinceramente, non riesco a provare pena per lui.
44. La demolizione
volontaria
Al
minuto 43 e 25
secondi:
“Non
è facile
per nessuno accettare l'idea che le torri non siano crollate da sole,
ma che siano state demolite volontariamente, pur sapendo quante
persone si trovavano al loro interno in quel momento, ma nell'arco di
questi anni sono emersi svariati indizi che puntano chiaramente il
dito in quella direzione, mentre rendono sempre più
difficile
spiegare i crolli come semplice conseguenza degli impatti e degli
incendi”
Il
regista ha compiuto
un cammino lungo, ha iniziato raccontando una "versione ufficiale" che
è del tutto diversa da quella reale, ha poi proseguito con
una
serie di dati e fatti inventati o collocati in contesti diversi da
quelli originari, ha portato lo spettatore a dubitare sia degli enti
ufficiali che dei mass media, è partito dai voli 77 e 93 per
sostenere che il Pentagono è stato colpito da un missile e a
Shanksville è esplosa una bomba, ha lanciato il sospetto di
speculazioni finanziarie sui crolli del WTC con la storia di
Silverstein ed adesso si prepara all'affondo con la teoria che le Twin
Towers sono state demolite intenzionalmente.
L'approccio
è cauto, per non scuotere troppo lo spettatore: "sono emersi svariati indizi che
puntano... in quella direzione".
E'
però un approccio idoneo a stimolare l'interesse senza
provocare indesiderate reazioni di rigetto.
Veramente,
è un approccio inteso a rispettare il diritto dello spettatore
di decidere a solo. Ma queste sono opinioni, mentre a noi interessano i
fatti. E per le Torri, come vedremo, ce ne sono in abbondanza.
45. La struttura delle Torri
Minuto
43 e 55 secondi.
Titolo:
“Il progetto.
Le torri che non dovevano crollare”.
Il
film racconta che le
Torri erano state progettate per resistere, “con ampio
margine”,
all'impatto di un grosso aereo di linea “con
conseguente
incendio”.
Sullo sfondo mostra un imprecisato disegno in cui si nota la sagoma di
un aereo di linea a getto bimotore. Poi dice che “i calcoli
erano
stati fatti su un Boeing 707”“l'aereo
più grande che ci fosse in circolazione in quegli
anni” e ci
mostra, a conferma, le dichiarazioni di uno dei progettisti delle
Twin Towers.
Già
qui ci sono
le prime contraddizioni. Innanzitutto è chiaro che il
disegno
mostrato non c'entra nulla con quanto va dicendo, perchè il
disegno mostra la sagoma di un bimotore mentre il Boeing 707
è
un quadrimotore. Il trucchetto serve affinchè lo spettatore
abbini quella sagoma al Boeing 767 (il modello degli aerei bimotori che
hanno colpito le Twin Towers). Non è poi vero che il
progetto
prevedeva un impatto e un conseguente incendio. Come è
chiaramente spiegato nel Rapporto
Finale
del NIST, a pagina 55, la Porth Authority (l'ente proprietario del
complesso) ha dichiarato che le Twin Towers erano state progettate
tenendo conto della possibilità di impatto di un Boeing 707,
ma il NIST non ha
trovato traccia, nei documenti progettuali, di questo requisito.
E non v'è alcun elemento che faccia pensare che possa essere
stato considerato l'effetto del "conseguente incendio".
L'affermazione del regista
è pertanto del tutto gratuita e priva di fondamento.
La mia affermazione è talmente gratuita, che il "requisito" si trova proprio in un documento pubblicato dal NIST! E non è affatto "la Port Authority a fare quella dichiarazione, ma Jeff Skilling, uno dei principali
progettisti delleTorri Gemelle.
Nel riquadro a centro-pagina (punto 3)
si legge: "E' stata fatta una ricerca, e gli edifici risultano essere sicuri nel
caso dell'impatto di un un grosso aereo di linea, come il Boeing 707 o
il DC-8, che viaggiasse a 600 Mph. Le analisi hanno indicato che questo impatto comportebbe solo dei danni nella zona colpita, ma non potrebbe causare il crollo dell'edificio,
nè un suo danno sostanziale, e non metterebbe a repentaglio la
vita di coloro che non si fossero trovati nelle vicinanze del punto di
impatto".
Al punto 5 inoltre si
conferma una robustezza di circa sedici volte rispetto ad un normale edificio
con struttura convenzionale.
Notiamo infine che il "requisito" faceva parte del progetto fin dal lontano 1964, data a cui risale questo documento.
Successivamente
il film
spiega la struttura delle Torri (minuto 44 e 50 secondi circa),
costituita “da
47 piloni di acciaio centrali”
contenuti da “una
gigantesca maglia in acciaio".
Un'intervista
a Paul
Goldberger, giornalista del The New Yorker, "architectural critic",
spiega poi che il WTC aveva una “struttura
tubolare”.
Il
regista poi spiega che
“l'aggiunta di
semplici
pannelli prefabbricati costituiva i
pavimenti dei vari piani”.
Questa
frase è
ingannevole, fa pensare quasi che si tratti di pannelli in
carton-gesso! In realtà quei "pannelli" dovevano sostenere
il peso
delle persone, degli arredi, dei pavimenti e delle
attrezzature di
ciascun piano, quindi si può immaginare quanto fossero
"corposi".
Semplice
non significa sottile. Significa semplice, nel senso che l'idea
architettonica, del tutto rivoluzionaria, era geniale (e non sono stato
certo io il primo a dirlo).
46. Frank De Martini
Minuto 46 e 10 secondi
Il
film cita Frank De Martini, “manager
del progetto di costruzione
delle
torri” il quale in una intervista spiega:
“L'edificio fu
progettato per sostenere l'impatto di un Boeing 707 a pieno carico...
io sono convinto che l'edificio possa sostenere probabilmente
più
di un impatto di aerei di linea perché la sua struttura
è
come quella di una rete antizanzare... e l'aereo è solo una
matita che buca quella rete. In realtà non le fa
assolutamente
nulla”.
Innanzitutto
dobbiamo
fare una precisazione. De Martini non dice esattamente "io sono
convinto". Dice: "I believe" che significa più correttamente
"Io
credo". Non c'è poi molta differenza tra i due termini,
visto
che il "probabilmente" chiarisce che si tratta di un'ipotesi, e non di
una certezza. Ma il termine "convinto" non è stato scelto a
caso
dal regista, che l'inglese lo conosce molto bene: è un
termine
che serve a restare impresso nella mente dello spettatore.
Il "probabilmente" è riferito a "più di un aereo", ma secondo Martini uno
ci stava tutto, e dall'intervista la cosa risulta evidente:
L'intervista
risale al 25 gennaio 2001, ed è opera di History
Channel.
Peccato
che il regista abbia deciso di non dire altro, di De Martini. Lo
facciamo noi.
De
Martini, la mattina
dell'11 settembre 2001, era all' 88° piano della South Tower,
assieme alla moglie Nicole, che lavorava come ingegnere strutturale
ispettore proprio nella South Tower. Nicole De Martini è
riuscita ad abbandonare in tempo la South Tower, mentre Frank De
Martini è rimasto lì, ad aiutare altre persone a
mettersi
in salvo. E' uno degli eroi dell'11 settembre: ha salvato oltre 50 vite
umane, insieme all'ispettore di costruzioni Pablo Ortiz.
Frank De Martini ha comunicato via radio, dall'interno, che le
strutture degli ascensori rapidi della South Tower rischiavano di
collassare. De Martini è
rimasto ucciso nel crollo della South Tower.
E io che ho detto?
Nè
l'ingegnere, in quei
tragici momenti, nè successivamente la vedova, che come
abbiamo
visto ha una competenza specifica nella materia, hanno mai avanzato il
benchè minimo sospetto che le Twin Towers siano
crollate per ragioni diverse rispetto agli impatti ed ai conseguenti
incendi.
Che
ne sa JB dei sospetti di De Martini e della vedova? Solo perchè
non li hanno esternati a JB (lei, visto che lui è morto) significa
che non ne abbiano (mai avuti)?
E di sicuro non
si può immaginare di trovare testi più qualificati:
uno - lo dice anche il regista - è stato manager del
progetto,
l'altra è stata ispettore strutturale della South Tower,
entrambi si trovavano proprio lì dentro al momento degli
impatti
e dei collassi ed uno di loro non solo ha comunicato un principio di
collasso ma ci ha anche rimesso la vita!
Dovrebbe bastare questa considerazione a zittire definitivamente il
regista e ad avviare il suo film verso il cestino della spazzatura!
Si può essere così cinici da utilizzare
in questo
modo le
dichiarazioni di Frank De Martini, senza alcun rispetto nè
per
l'uomo nè per le circostanze della sua morte?
Davvero
non si comprende dove starebbe il cinismo: De Martini ha detto che secondo
lui le Torri dovevano reggere all'impatto di uno o più aerei, e
io ho ritenuto importante farlo sapere. Dove sta la mancanza di rispetto?
Vedremo più avanti che il regista farà di
peggio...
47. Incendi consumati
Minuto
46 e 55 secondi circa.
Voce narrante: “E infatti, dopo
essere state
colpite,
le torri hanno ondeggiato e scricchiolato per qualche minuto prima di
fermarsi con il carico redistribuito sulla struttura restante, come
previsto. Ma poi, inspiegabilmente, quando gli
incendi si erano
già
consumati da un pezzo (il filmato non mostra
le Torri ma mostra i volti atterriti della
gente), sono
improvvisamente crollate, una dopo l'altra,
trasformandosi
in una nuvola di polvere finissima (e mostra
una foto
della nuvola al suolo) che
ha ricoperto come neve tutta la punta Sud
di Manhattan”.
Come
vedremo più
avanti, ci sono migliaia e migliaia di foto e di video che mostrano in
modo chiarissimo che le Twin Towers sono state divorate dagli incendi
fino al momento del collasso (basti pensare che hanno fumato
ininterrottamente). Questo il regista lo sa bene, ed infatti
anzichè dimostrare la sua affermazione (una menzogna bella e
buona) con una qualche immagine o ripresa video, preferisce mostrare i
volti della gente per strada!
Veramente,
è una scelta narrativa, quella di non mostrare subito i crolli.
Ma ancora una volta non si comprende la polemica: JB vuole forse dirci
che le Torri non si sono trasformate in una nuvola di polvere
finissima?
Una
raccolta completa di video e foto delle Twin Towers (dagli impatti agli
incendi ai collassi) è presente sia sul sito Crono911 nelle
sezioni
Foto-Video-Media che sui link di approfondimento riportati nella sua
Home Page.
Del
tutto gratuita
è anche l'affermazione che le Twin Towers si siano
trasformate
in un nuvola di polvere finissima, perchè anche in questo
caso
vi sono migliaia e migliaia di foto e di video delle macerie.
Chissà perchè il fatto che ci siano ANCHE delle macerie dovrebbe escludere la polverizzazione?
Sentiamo al proposito cosa ci racconta il Governatore dello Stato di New York Pataki:
48. Acciaio e calore
Minuto
47 e 34 secondi.
Titolo:
“Temperatura
degli incendi. Il
kerosene non ha mai sciolto l'acciaio”
Narratore:
“La
tesi ufficiale
vuole che il calore degli incendi abbia indebolito le strutture di
supporto, fino a farle crollare su sé stesse, ma l'acciaio
fonde a 1.500 gradi e deve essere esposto a una temperatura di almeno
800 gradi per lunghissime
ore prima di iniziare anche solo ad
ammorbidirsi”
Ormai
le menzogne si
susseguono a briglia sciolta. Innanzitutto il titolo: "il kerosene non
ha mai sciolto l'acciaio". A parte il fatto che si dice "fuso" (ma il
regista usa apposta il termine "sciolto", perchè in questo
modo
aumenta la sensazione di una cosa impossibile) , chi ha mai detto che l'acciaio si
è fuso?
Di certo non le fonti ufficiali nè le numerose ricerche
degli
esperti del settore nè i rapporti delle inchieste tecniche.
Poi
il regista afferma che ci vogliono "lunghissime ore" per
ammorbidire l'acciaio, a 800 gradi. Questo
è del tutto falso.
L'acciaio si ammorbidisce man mano che sale
la temperatura cui è esposto, in tempi estremamente rapidi.
Questa affermazione è così generica da non aver alcun significato pratico: il
comportamento degli acciai da costruzione, all'aumentare della temperatura, non
può descriversi come se si trattasse d'un pane di burro. Le proprietà meccaniche
sono fortemente dipendenti dalla particolare microstruttura (la forma e
composizione chimica dei microscopici cristalli) che il pezzo solido conserva
lungo ben definiti intervalli di temperatura, oltrepassati i quali s'avvia la
successiva trasformazione "a scalino" che richiede un certo tempo per estendersi
a tutto il volume interessato, dipendendo anche dalle condizioni esterne quali
velocità di riscaldamento, superficie lambita dalla fiamma e geometria del
pezzo: più questo è esteso, ad esempio, più calore verrà dissipato per
conduzione lontano dal punto d'incendio, rallentando la trasformazione stessa...
e sappiamo come il WTC fosse un'enorme intelaiatura di travi d'acciaio
interconnesse.
In
questo articolo di GreenSpec,
gli esperti spiegano come la resistenza dell'acciaio strutturale nei
confronti del fuoco va da 30
minuti (se privo di specifiche protezioni anti-incendio) a 60 minuti
(se protetto mediante sostanze spray). I citati rapporti del NIST
spiegano come gli elementi strutturali delle Twin Towers fossero
protetti proprio con pellicole spray. L'impatto degli aerei
però, ha distrutto una parte degli elementi strutturali e ha
danneggiato la protezione anti-incendio degli altri
"Gli
esperti spiegano" è una frase che può andare bene per un
telegiornale del pomeriggio. Di quali esperti parla JB, quando ce ne sono
dieci volte tanti che affermano l'esatto contrario? Come possono poi
degli "esperti" fare una tale affermazione, quando l'acciaio delle Torri Gemelle aveva avuto una
certificazione di tipo ASTM E119, che garantiva svariate ore di
resistenza ad un calore di circa 1000 gradi. E non è mai stato
sottoposto a queste temperature, nè di certo lo ha fatto "per
svariate ore".
Quella
che segue è la lettera, piuttosto indignata, mandata da un dipendente
della "Underwriter Laboratories" (la società che aveva certificato l'acciaio) al NIST (Instituto Nazionale Standard e
Tecnologia), in seguito alla pubblicazione del loro rapporto nel
quale si sosteneva che i crolli erano stati causati da un cedimento
della struttura d'accaio.
Traduzione:
1 - La società per cui lavoro ha certificato i componenti in acciaio usato per la costruzione del World Trade Center.
2 - [...] una cosa su cui siamo sempre stati d'accordo è che i componenti usati soddisfassero i requisiti richiesti.
3 - La mia società ha effettuato dei test di laboratorio, che però hanno confermato che gli edifici dovrebbero aver sopportato facilmente lo stress termico causato dalle varie sacche di carburante che bruciava.
4 - Sappiamo che i componenti avevano avuto la certificazione ASTM E119, per la quale si richiede che i componenti vengano esposti ad una temperatura di 1100° C per svariate ore. E siamo tutti d'accordo sul fatto che l'acciaio utilizzato soddisfasse questi requisiti.
5 - Le vostre stesse osservazioni suggeriscono che l'acciaio sia stato esposto a temperature massime di 250° C,
che è quello che ci si potrebbe aspettare da una analisi
termodinamica della situazione. Per ammorbidire l'acciao, quando lo si
forgia, si debbono raggiungere temperature di almeno 1100° C.
6 - I vostri stessi riscontri stabiliscono chiaramente che la maggior parte delle colonne perimetrali, 157 su 160, non sia mai stata esposta ad un calore superiore ai 250° C.
7 . Se l'acciaio di quegli edifici si è fuso o si è ammorbidito, sono certo che concorderemo tutti che non possa essere stato dovuto all'incendio di carburante da aereo, e tanto meno da quei brevi incendi sviluppatisi in quegli edifici.
8
- Altrimenti, sostenere che quell'acciaio si sia ammorbidito con
temperature di 250° C suggerisce che la maggior parte delle vittime
di quel giorno sarebbe stata dovuta ad una carenza di misure di
sicurezza, la qual cosa dovrebbe causare enormi preoccupazioni alla mia
società.
9 - Perfavore fate tutto il
possibile per eliminare in fretta questo malinteso sul fatto che il
carburante di aereo sia in grado di ammorbidire o di fondere l'acciaio.
In altre parole, al punto 8 Ryan sostiene che se le Torri fossero
crollate a causa del fuoco, chi ne aveva inizialmente certificato la
resistenza, ben
oltre i limiti delle condizioni di quel giorno (ca. 250° C.
effettivi per meno di un'ora, contro 1.100° C per svariate ore del
collaudo) sarebbe direttamente responsabile per la morte di tutti
coloro che erano sopravvissuti all'impatto iniziale.Invece nessuno ha mai aperto bocca in quel senso.
Il
fuoco ha fatto il
resto, in quanto la temperatura di combustione del kerosene
è di
circa 800 gradi ed a quella temperatura la resistenza dell'acciaio si
abbassa a un valore pari al 20 % di quello iniziale. Le Twin Towers
hanno resistito una per 57 minuti (la South Tower) e l'altra per 85
minuti (la North Tower) dopo gli impatti ed i conseguenti incendi. Si
tratta quindi di valori
perfettamente corrispondenti alle previsioni. Una disamina
sulle cause del collasso delle Twin Towers è contenuta in Crono911,
con indicazione delle fonti e dei numerosi studi ingegneristici fatti
in tutto il mondo.
Dire
"il fuoco ha fatto il resto " è un pò come dire "e poi
vissero felici e contenti". Il fuoco non ha fatto assolutamente nulla,
e le "previsioni" cui cui parla JB esistono solo nella sua mente.
Abbiamo appena visto infatti come la maggior parte delle colonne
perimetrali non abbiano mai raggiunto temperature superiori ai
250°.
In ogni caso, tutta la discussione sul "calore tremendo" che avrebbe
portato le strutture al collasso, può essere confutata citando un un
semplice episodio:18 persone hanno potuto transitare vive al livello
dell'impatto, scendendo da una scala centrale che era rimasta
miracolosamemte intatta dopo che UA175 ha colpito la Torre Sud. Lo
hanno fatto nei minuti immediatamente seguenti l'impatto, quindi quando
l'incendio era ancora relativamente forte. Se lì ci fosse stata una
temperatura anche solo vicina agli ottocento gradi necessari ad
ammorbidire l'acciaio, nessuno ovviamente averebbe potuto uscirne vivo.
Ecco il segmento di Inganno Globale che ne parla:
49. L'incendio di Madrid
Minuto
48 circa.
Narratore:
“A
Madrid un edificio
simile ha bruciato per due giorni
interi a temperature
ben
più
alte di quelle delle torri gemelle senza che
l'acciaio mostrasse in
seguito il minimo segno di indebolimento. Non si
spiegherebbe
altrimenti perché sia necessaria la fiamma ossidrica
(il film mostra
la foto di operai che tagliano le travi del rivestimento esterno del
WTC tra le macerie) per
saldarlo,
se bastasse poi del semplice
kerosene
per scioglierlo.
Il
paragone con
l'edificio di Madrid non ha senso ed è menzognero.
Innanzitutto
l'edificio di Madrid, il Windsor Tower, non è per niente
simile
alle Twin Towers.
Infatti
il Windsor era
alto 29 piani
(più altri 3 sotterranei) mentre le Twin Towers
erano alte 110 piani. E questo comporta una bella differenza in termini
di peso. Inoltre, il
Windsor era costruito in acciaio e cemento, mentre
le Twin Towers erano costruite solo in acciaio.
Non
è poi vero che il Winsdor abbia bruciato per "due giorni
interi": ha bruciato per
26 ore.
Non
si sa quale dato
abbia il regista per poter affermare che le temperature nel Windsor
fossero "ben più alte" che nelle Twin Towers.
E'
falso anche che l'acciaio
del Windsor non mostrava alcun segno di indebolimento: l'acciaio
dell'edificio di Madrid è invece collassato, ed
il Windsor
è rimasto in piedi solo grazie alla presenza delle strutture
di
cemento ( Case
Study: Windsor Tower ).
Singolare,
poi, che il regista mostri immagini di operai che tagliano le
travi , mentre parla di saldare l'acciaio.
Infine,
l'ennesimo
richiamo al kerosene che "scioglie" l'acciaio è ancora una
volta
privo di fondamento. Il kerosene degli aerei non ha solo prodotto
calore e fuoco per via dell'esplosione iniziale, ma ha innescato numerosi incendi
che si sono sviluppati e allargati anche dopo che il carburante era
completamente bruciato. Carte, legni di arredo, attrezzature e
rivestimenti, una volta incendiati sono andati ad alimentare il fuoco e
a sostenere il calore.
Perfettamente
inutile confutare questa serie di inesattezze, che riguarda un paragone di per sè non probante.
Il discorso
del calore non regge comunque, infatti, per tutti i motivi DIRETTI da me elencati.
50. Jonathan Barnett
Minuto
48 e 20 secondi
circa.
Il
film mostra un'intervista
a Jonathan
Barnett (Worcester Polytechnic Institute): “E' un
ingegnere
specializzato nella protezione degli edifici dal fuoco”.
Barnett
spiega: “I
normali incendi non sono caldi abbastanza per fondere l'acciaio.
Anche usando un combustibile poco comune, come il kerosene, non si
possono raggiungere le temperature necessarie a fondere l'acciaio. In
oltre 20 anni non avevo mai visto una struttura in acciaio protetto
crollare per un incendio.”
Anche
in questo caso la sfrontatezza del regista dimostra di non avere limiti.
Jonathan
Barnett, infatti, è
uno dei principali esperti che hanno portato avanti l'indagine del NIST
sui collassi delle Twin Towers ! Ossia è proprio uno degli
autori di quel rapporto che il film vuole screditare !!!
E
difatti il regista, anche in questo caso, ci mostra solo un pezzetto
delle dichiarazioni di Barnett.
Leggete
(e ascoltate) cosa invece dice Barnett ( PBS
) :
“When
the aircraft entered the building, the aircraft broke up. They hit
columns, they hit things... the floor slabs. And it fractured the fuel
tanks. The jet fuel poured out
of the tanks
in a spray of liquid droplets. A hot engine part or some other ignition
source ignited this cloud of droplets, and flames progressed through
the cloud, reaching the edge of the building and then coming outside in
the huge fireballs that we saw. The jet fuel acted like
charcoal
lighter fluid on your barbecue, all right? It ignited all the other
fuels in the impact area. And in fact, that was the problem. You had
the furniture in the offices, on multiple floors. We had the seats and
the other solid fuels in the planes, and all of a sudden, these were
ignited by the jet fuel. Normally, we don't
design our
buildings to be hit by aircraft. And so the fireproofing that was used
in the World Trade Center wasn't designed to stick to the steel if it
was hit by an aircraft”.
Tradotto:
“Quando
l'aereo ha penetrato l'edificio, è andato in pezzi.
Pezzi
che hanno colpito colonne, oggetti, i piani orizzontali. E i serbatoi
di carburante si sono squarciati. Il carburante degli aerei
è
fuoriuscito dai serbatoi come una nuvola di goccioline. Le parti
roventi del
motore o qualsiasi altra sorgente di innesco hanno incendiato
questa nuvola di goccioline, le fiamme si sono allargate attraverso la
nuvola, raggiungendo i bordi dell'edificio e fuoriuscendo in quelle
larghe palle di fuoco che abbiamo visto. Il kerosene ha funzionato come
il liquido che usiamo per accendere i carboni nel barbecue, chiaro? Ha
incendiato tutte le altre sostanze infiammabili nell'area di impatto. E
in effetti, quello è stato il problema. Negli uffici ci sono
gli
allestimenti, sui vari piani. C'erano le poltrone e altri elementi
infiammabili sugli aerei, e istantaneamente queste cose sono state
incendiate dal kerosene. Di norma noi non progettiamo gli edifici per
resistere all'impatto di un aereo. E la protezione antincendio che era
stata usata nel World Trade Center non era progettata per restare
attaccata all'acciaio dopo essere stata colpita da un aereo".
Ecco
la verità
sulle dichiarazioni di Barnett. Ancora una volta, quindi, il regista ha
ingannato gli spettatori, perchè Barnett ha detto esattamente il
contrario di ciò che il film vuol farci credere!
Proprio
perchè ha collaborato all'indagine governativa, si suppone che Barnett debba
poter dare una spiegazione dell'accaduto che sembri in qualche modo credibile.
E nell' intervista infatti si nota un certo imbarazzo. Ma quello che Barnett dice
riguardo alle caratteristiche del kerosene è vero e sacrosanto,
ed infatti nessuno è ancora stato in grado di confutarlo:
51. Steven Jones
Minuto
49 circa.
Il
regista mostra un
conferenza di “Steven
Jones, uno dei tanti accademici
americani ad
aver contestato pubblicamente la tesi dei cedimenti
strutturali”
Nell'intervista,
il
Professor Jones ("BYU
Department of Physics") spiega:
“Dovrebbero
esserci altri
esempi, se è vero che è stato il
fuoco a
far crollare questi edifici. Ma non c'erano altri esempi.
Le
probabilità che uno di questi edifici crollasse a causa del
fuoco, visto le centinaia di altri edifici, che nel passato non sono
invece crollati per il fuoco, possono essere forse di una su 400
o
500. Ma tre edifici in
un giorno solo? Dal semplice punto di vista
statistico, diventa 400 per 400
per 400, che è
già un
numero davvero molto piccolo di probabilità. Che poi siano
anche crollati simmetricamente...
sarebbe molto più logico
che
fossero caduti inclinandosi
sul lato, ma quante sono le
probabilità
che tutti e tre cadano invece in perfetta
verticale? ”
Eccoci
finalmente arrivati al Professor Jones, vecchio cavallo di battaglia
dei cospirazionisti.
Chi
è questo
professore? I cospirazionisti solitamente evitano questo tipo di
domanda, affermando che non importa chi sia o cosa faccia una persona,
perchè quello che contano sono le idee e gli argomenti, e
non
chi li sostiene. Beh, questo approccio ci pare un po' troppo comodo,
specialmente nel caso di specie.
Prendiamo
il regista di
Inganno Globale. Il regista non cerca di attribuire un valore a
ciò che dice, basandosi su una propria (vera o presunta)
competenza. In fin dei conti si limita a mostrare ciò che
altri
hanno detto o scritto, o a presentare immagini e commenti. Non sarebbe
giusto, quindi, screditare il film puntando il dito sul suo autore. E
difatti noi qui critichiamo il film e le scelte operate dal regista,
sempre in relazione al film stesso.
Lo
stesso vale per noi
di Crono911. Noi non cerchiamo di attribuire un maggior valore alle
nostre informazioni, facendo pesare una qualche competenza specifica.
Noi ci limitiamo a dirvi come stanno i fatti, mostrandovi i documenti e
le fonti attinenti a quei fatti. Noi ci limitiamo a divulgare e a
commentare, a proporre ragionamenti e percorsi di approfondimento, ma
nulla più.
Al contrario
il Professor Jones è descritto come un
professore
di fisica, e capirete che un professore di fisica che parla del
comportamento delle strutture di acciaio e del modo in cui sono cadute
le Twin Towers, è in grado di autorefenziare ciò
che dice.
E pertanto non
è affatto inopportuno verificare le credenziali della
persona.
Ebbene,
il Professor Jones, al secolo Steven
E. Jones,
è un professore di fisica presso la Brigham Young
University, ed
è specializzato in fusione fredda ed energia solare. Si
tratta
di materie ben diverse dall'ingegneria strutturale.
Ma, purtroppo per lui e per il regista, c'è di
più.
Jones infatti è membro
di una strana congregazione religiosa dal nome "The Church of Jesus Christ of
Latter-day Saints" ed è l'autore di un libro
ricerca intitolato "Behold
My Hands: Evidence for Christ's Visit in Ancient America" , in
cui sostiene (e dice di
averne le prove) che Gesù Cristo è stato in
America...
Ora,
vogliamo dire, ad
un tipo del genere non affideremmo nemmeno la
progettazione di un capanno per gli attrezzi... figuriamoci che
credibilità può avere uno che prima dice di avere
le
prove che Gesù Cristo è stato in America, e poi
dice di
avere le prove che le Twin Towers non potevano collassare...
E
dobbiamo seriamente
riflettere sul fatto che fino a questo momento il regista ci ha
proposto 3 "esperti"
che sostengono che l'11 settembre è stato organizzato dagli
stessi americani: uno
è un ingegnere aeronautico che si dedica a scrivere libri
sulla
religione di Dio... l'altro è un generale in pensione che
crede
agli UFO e alla parapsicologia... e il terzo è un fisico che
sostiene di avere le prove che Gesù Cristo è
stato in
America....
Uno abbastanza normale, non si riesce a trovarlo? Chiedetevi come mai.
Sta di fatto che Steven E. Jones è
stato screditato dai suoi stessi colleghi universitari , sospeso dall'insegnamento,
e sorpreso a costruire
prove false per sostenere le sue teorie sull'11 settembre.
Per saperne di più: Brainiac
, Debunking
911 , Deseret
News , Wikipedia
, Undici Settembre ( Mother
, Attivissimo
, Hammer
), BYU
Newsnet
Jones
è stato sospeso dall'insegnamento, molto più
semplicemente, perchè dice una verità scomoda. I link
citati da JB rappresentano la "summa" di tutte le calunnie che è
stato necessario costruire contro di lui per poterlo licenziare.
In casi come questo, dove le informazioni appaiono contrastanti, si
può sempre porsi una semplice domanda: che interesse può
avere un professore universitario, con 25 ani di carriera alle spalle,
a mettere in gioco la propria reputazione - e la sicurezza personale,
sua e della sua famiglia - per "inventarsi delle prove" e combattere
per una causa in cui non crede davvero?
Per il resto, l'intero discorso di JB su Steven Jones non è che
una ennesima "Fallacia ad personam". E' già la terza di questo
tipo, e questo la dice lunga sulle difficoltà che si hanno, sul
fronte opposto, a confutare quanto sostenuto da questi personaggi.
E adesso passiamo a esaminare quello che dice il Professor
Jones.
L'accademico
si
meraviglia che tre
edifici siano andati giù per il fuoco in un solo giorno.
Qualcuno dovrebbe spiegargli che gli
edifici sono andati giù ANCHE per il fuoco. Ma
prima ancora erano stati colpiti
da due grossi aerei scagliati a tutta velocità (le
Twin Towers) e da decine
di migliaia di tonnellate di macerie e rovine (il WTC 7).
Jones poi si avventura in campo statistico e - non si capisce sulla
base di quali calcoli - ritiene che ci fosse una probabilità
su
400 o 500 che ciascun edificio crollasse.
Non si comprende cosa c'entra il calcolo delle probabilità.
Lui è un fisico, dovrebbe sapere che la resistenza strutturale non si
basa sulle probabilità, ma è un
preciso calcolo matematico. Avete mai sentito un ingegnere che, dopo
avervi costruito la casa, vi dice: "Guardi,
potete abitarci tranquillamente. C'è il 75 % di
probabilità che regga per i prossimi vent'anni..." ?
E se a un grattacielo distruggete buona parte delle colonne portanti, e
poi sottoponete le colonne rimanenti a un calore sufficiente a
indebolirle fino a un quinto della resistenza originaria, non è certo la
statistica che gli impedirà di crollare !!!
Inoltre, ogni considerazione statistica deve cedere il passo
a una
indiscutibile realtà: non
si è mai verificato che un aereo da 100 tonnellate abbia
colpito
un grattacielo di 110 piani per poi innescare un incendio incontrollato,
nè si è mai verificato che qualche centinaio di
migliaia di
tonnellate di macerie abbiano investito un grattacielo che poi
è
rimasto in preda agli incendi per ore e ore. Gli unici tre casi di
questo tipo verificatisi nella storia dell'umanità sono
proprio
quelli dell'11 settembre 2001, ed in tutti e tre i casi gli edifici
sono crollati. Quindi, se proprio vogliamo parlare di statistica, la
statistica dimostra che la combinazione <gravi danni strutturali
+
incendi incontrollati > determina
il 100 % di probabilità di collasso !!!
Assurdo, poi, che Jones parli di edifici caduti
simmetricamente ed in
perfetta verticale. Innanzitutto quegli edifici sono collassati, non sono andati
giù come i birilli , e poi non è affatto vero che
siano caduti "in perfetta verticale".
Vi sembra una "perfetta verticale" questa qua? :
Sì,
è comunque in "perfetta verticale", perchè stranamente quel blocco
inclinato, invece di continuare a ruotare e cadere verso l'esterno,
dopo pochi secondi scompare nel nuvolone generale, e a terra non
arriverà mai. Come mai? Chi - o meglio, che cosa - lo ha
distrutto nel frattempo?
52. Sopravvissuti
Minuto
50 e 04 secondi.
Titolo:
“Temperatura
degli incendi. Una testimonianza cruciale”
Il
film ci gratifica dell'ennesima intervista. Questo è il
testo dei sottotitoli: "Sono
Eric Lipton, per il
New York Times. La Fuji Bank aveva uffici dal 78° all'
82°
piano nella Torre Sud. Molti dei suoi dirigenti avevano osservato la
Torre Nord venire colpita da un aereo e avevano già lasciato
gli uffici, ma una volta all'uscita, gli agenti di sicurezza gli
avevano detto che non c'erano pericoli e che potevano tornare al
lavoro. Uno di questi, Stanley Priamnath era alla sua scrivania che
guardava la Statua della Libertà, mentre era al telefono con
un collega di Chicago. A un certo punto ha visto qualcosa venire
verso di lui. Era l'aereo della United, poteva vedere la sagoma
grigia, poteva leggere la scritta sui lati, e man mano che si
avvicinava ha capito che non era soltanto un aereo che volava basso,
ma un'altro aereo
dirottato che veniva
dritto verso di lui. Ha gridato e si è lanciato sotto la
scrivania, proprio nel momento in cui l'aereo colpiva l'edificio...
all'81° piano, dove lui si trovava, ma a qualche decina di
metri
di distanza. Il suo piano è andato distrutto e molti sono
morti all'istante, ma in qualche modo Stanley è riuscito a
sopravvivere... gridava con tutto il fiato che aveva nei polmoni:
Aiuto! Aiuto! Sono rimasto bloccato, non lasciatemi qui! Fra quelli
che stavano scendendo le scale di emergenza, lì vicino,
c'era
Brian Clarks, un dipendente della Euro Brokers, all'84° piano
che
lo ha sentito e si è staccato dal gruppo, con una torcia in
mano. I due hanno cominciato a farsi strada uno verso l'altro,
finchè
sono rimasti divisi solo da un muro crollato. Brian e Stanley sono
riusciti a ritrovarsi, e hanno ripreso insieme la discesa lungo le
scale. Sono fra i pochi dipendenti delle due società ad
essere
sopravvissuti.”
Non
sappiamo dove
intenda portarci il regista con questa intervista. Abbiamo alcune
persone che sono riuscite a mettersi in salvo. Va bene. Questo lo
sappiamo anche noi. E con questo?
Abbiamo
già visto lo spezzone di Stanley Primnath, e ho già
spiegato l'importanza della sua testimonianza. Ma lo ripeto volentieri:
Tutta la discussione sul "calore tremendo" che avrebbe
portato le strutture al collasso, può essere confutata citando un un
semplice episodio:18 persone hanno potuto transitare vive al livello
dell'impatto, scendendo da una scala centrale che era rimasta
miracolosamemte intatta dopo che UA175 ha colpito la Torre Sud. Lo
hanno fatto nei minuti immediatamente seguenti l'impatto, quindi quando
l'incendio era ancora relativamente forte. Se lì ci fosse stata una
temperatura anche solo vicina agli ottocento gradi necessari ad
ammorbidire l'acciaio, nessuno ovviamente averebbe potuto uscirne vivo.
Intanto,
perdonateci se
abbiamo evidenziato in rosso un banale errore grammaticale, ma dovendo
riportare alla lettera il testo dei sottotitoli, ci tenevamo a
precisare che l'errore non è nostro, ma del film. Dopo tre
revisioni non l'hanno ancora corretto...
Ebbene sì, ho sbagliato un apostrofo (o un'apostrofo?)
53. La
Scala A
Minuto 51 e 35 secondi.
Dopo
il lungo racconto
del giornalista Eric Lipton, il narratore spiega: “La
scala A
era quindi rimasta praticabile, ed è proprio attraverso
quella
che molte altre persone (mostra una foto in cui si vedono
8 persone) rimaste
intrappolate ai piani superiori, sono riuscite a salvarsi dopo Clarks
e Priamnath. Ma se delle persone hanno potuto transitare vive da quel
livello, vicino al centro della struttura , vuol dire che la
temperatura lì non ha mai raggiunto gli 800 gradi necessari
anche solo ad ammorbidire i poderosi piloni d'acciaio delle
torri”.
Questa
affermazione è così assurda
che vien voglia di non commentarla... Il fatto che un certo numero di
persone sia riuscito a salvarsi attraverso una scala rimasta
praticabile, non vuol dire nulla. Evidentemente quella particolare
sezione non era stata interessata dall'esplosione e dal fuoco (e questo
è evidente, altrimenti la scala non sarebbe rimasta
praticabile).
Non
è invece così: la zona era interessata direttamente
dall'impatto, visto che sta all'esatto livello in cui
la Torre è stata colpita, e al suo centro, ma la scala si
è miracolosamente salvata perchè era protetta da un
gruppo di 12 motori degli ascensori, che sono "oggetti" di queste
dimensioni:
Ma le altre scale erano inagibili e questo significa che
in quelle sezioni gli impatti e gli incendi avevano svolto la propria
azione distruttiva.
No,
non significa affatto quello. Le altre scale stavano vicine alla scala A, al centro
dell'edificio, e sono state "segate" per tutta l'altezza della voragine
dall'aereo che è entrato.
Peraltro, il fatto che questa manciata di persone
si sia salvata attraverso una scala non significa che quella
scala non sia stata successivamente raggiunta dal fuoco.
Come
già detto, dopo i primi minuti il fuoco è vistosamente
calato in ambedue le Torri. Se non è successo subito, dopo non
è successo di certo.
E
poi... il regista
dimentica che oltre duemila persone sono rimaste intrappolate nei piani
superiori... o pensa che siano rimaste volontariamente
lì per godersi il panorama?
Se non si sono salvate, non credo che l'abbiano fatto per fare un dispetto a me.
Dai
racconti dei diciotto sopravvissuti, non era affatto facile trovare
quella scala, a causa del fumo, delle macerie, delle urla, della gente
che spingeva impazzita, dell'acqua dei sistemi antincendio che colava
ovunque, e soprattutto del buio quasi completo in cui si trovavano. E' quindi evidente che gli
altri o non hanno avuto la possibiltà di accedere alla scala A, o
forse non immaginavano che fosse transitabile fino a terra. Si
trattava, in fondo, di "scendere" verso il punto dell' impatto, e quindi
verso il punto di origine dell'incendio da cui cercavano di sfuggire.
Ed infatti, chiamando con i cellulari, i sopravvissuti venivano
regolarmenti invitati a restare fermi dov'erano.
In ogni caso, il ragionamento di JB non cambia il fatto che la scala
fosse rimasta intatta, e che diciotto persone ne siano discese sane e
salve, confutando così la tesi del "calore tremendo" che avrebbe
ammorbidito l'acciaio.
54. L'immagine IR
Minuto
52 e 05 secondi.
“Una
conferma ci arriva
da questa immagine termografica, scattata mentre la torre sud era in
fiamme, da una professionista del settore. Dopo l'impatto dell'aereo,
avvenuto alle 09:02, la maggior parte del carburante era fuoriuscita
prima di esplodere creando la palla di fuoco che tutti ricordiamo. La
foto è scattata alle 09:18, è quindi passato un
solo
quarto d'ora dall'impatto e già si vede come non ci sia una
sola zona della torre che superi i cento gradi di temperatura.
Siamo
distanti anni luce dalle temperature necessarie ad ammorbidire le
strutture portanti delle torri” (l'immagine di
sfondo mostra
una
foto fatta con il FLIR, dalla quale si evince che la temperatura
è
inferiore ai 120 gradi).
Strabiliante,
vero?
Peccato che il regista abbia voluto mostrarvi solo un pezzo della
sequenza termografica. Adesso vi mostriamo noi un fotogramma completo
della sequenza originale, opera di Carol Ciemiengo della Jersey
Infrared Consultants:
Come
è piccolo il mondo, vero?
Guardate
un po' come nella
ricerca originale sia stata affiancata l'immagine termografica (a
destra) a quella "normale" (a sinistra) e si vede subito che il calore
non è affatto quello degli incendi, ma quello del fumo che
esce
dall'edificio !!!!!
Questa è
solo l'ennesima dimostrazione dei subdoli trucchetti
utilizzati dal regista.
L'autrice
di questi scatti termografici ha scritto un articolo
in proposito, su IRINFO
, in cui troverete anche la foto che il regista ha mostrato
nel film e nel quale potrete verificare che Carol
Ciemiengo, che lo stesso regista definisce una "professionista del
settore", non mette in alcun dubbio la "verità
ufficiale".
Ancora
un volta il regista si debunka
da solo...
Per quel che mi risulta, il calore è calore. Che sia "del fumo",
"delle fiamme", o "delle colonne stesse", il calore registrato dalla
termografia è quello che è. E non era sufficiente nemmeno
a pensare di ammorbidire l'acciaio delle Torri.
JB ovviamente, non potendo accettare un tale riscontro termografico, cerca di spostare il problema altrove.
Ma l'opinione personale di Carol Ciemiengo non ha nulla a che
vedere con quanto registra la termografia. La sua opinione (come vedremo) può
essere dettata da mille motivi diversi, mentre la termografia è un
riscontro tecnico inconfutabile. Quando infatti la trovai, in rete,
volli prima di tutto accertarmi della sua veridicità, e
telefonai personalmente a Carol Ciemiengo. Ne scrissi poi un articolo
che si intitolava - guarda caso - La paura di ciascuno, il silenzio di tutti.
Probabilmente a JB dev'essere sfuggito. Notiamo inoltre che l'immagine
che compare nel film è a colori, come quella dell'articolo,
mentre JB per qualche motivo ha preferito mostrarla in bianco e nero.
Il rosso (che nella scala indicata rappresenta un massimo di 100° C) forse lo irrita?
Una
delle domande che tornano più di frequente, da parte di chi si avvicina
per la prima volta alla questione 11 settembre, è "ma come è stato
possibile, con le centinaia di persone che devono essere state per
forza coinvolte, magari anche involontariamente, nel coprire la verità,
che nemmeno uno salti fuori a dire quello che sa?"
Una risposta
possibile noi l'abbiamo già suggerita molte volte, ed molto semplice: a
parte i mille casi diversi, ciascuno con motivazioni diverse, che siano
dieci o diecimila, la voglia di parlare la si fa passare a tutti, uno
per uno.
Quello che segue è un episodio significativo, di cui
posso testimoniare in prima persona. Un paio di mesi fa, nel corso
delle ricerche sul film, mi sono imbattuto in una pagina che nessun
ricercatore sull'11 settembre aveva mai scoperto prima, e che io
ritengo di grande importanza. Non ne ho ancora parlato qui sul
sitoperchè comparirà direttamente nella nuova sezione 11
settembre, ora via
di ristrutturazione, ma cito l'episodio a proposito dell'argomento di
cui sopra.
La donna che ha scattato questa immagine (che compare
anche nel film "Inganno Globale") di professione fa la "termografa". In
un lungo articolo pubblicato in rete, racconta la sua particolare
giornata dell'11 settembre, e di come venne a scattare questa foto,
dalla quale si deduce che alle 9.18, un quarto d'ora dopo l'impatto di
UA175, nessun punto della Torre Sud superasse i 100°. Nel qual caso la
già invalidata teoria delle strutture che "si ammorbidiscono per il
calore degli incendi" va a farsi benedire definitivamente.
Per
verificare la validità di questo punto, sono risalito al numero
telefonico della fotografa, e l'ho chiamata personalmente, un
pomeriggio di qualche settimana fa. Quella che segue è la trascrizione
fatta a caldo, andando a memoria, della conversazione appena avvenuta.
Avrò sbagliato si e no un paio di battute al massimo, da tanto mi si è
impressa nel cervello passaggio dopo passaggio. [A Los Angeles erano le
14 circa, mentre nel New Jersey, dove lei lavora, le 17. E' l'ora in
cui quasi tutti gli impiegati americani "9 to 5" staccano e tornano a
casa].
- Buongiorno Carol, lei non mi conosce. Mi chiamo Massimo
Mazzucco, faccio il regista, e la chiamo da Los Angeles. So che da lei
sono quasi le cinque, avrebbe ancora un momento perfavore?
- Si certo, mi dica.
-
Dunque, gliela faccio breve. Ultimamente sto facendo una ricerca sul
9/11, e mi sono imbattuto nel suo articolo sulla giornata a Ground
Zero, che fra l'altro ho trovato molto interessante, e molto toccante.
- Ah, grazie.
-
Volevo chiederle questo: a proposito della termografia a colori, quella
della Torre Sud, che compare nell'articolo, lei si rende conto.. lei sa
l'importanza che quell'immagine può avere all'interno del dibattito
sull'11 settembre?
Silenzio, come di chi non capisce di cosa si stia parlando.
-
Nel senso… lei lo sa che c'è tutto un movimento che non crede alla
versione ufficiale dei fatti… Anche Charlie Sheen ultimamente è uscito
con delle dichiarazioni in quel senso alla CNN …
- Charlie Sheen, il figlio di Martin Sheen?
-
Si, ma lui è solo la punta dell'iceberg, è il personaggio più visibile.
Ormai c'è moltissima gente che sostiene che le Torri non siano crollate
da sole, ma che siano state demolite con esplosivo, e che nel Pentagono
non ci sia finito un Boeing, ma un altro tipo di aereo.….
- Ah, si. Qualcosa ho sentito…
-
Ecco, mi domandavo appunto se la sua termografia potesse avere un
valore…. In altre parole, mi sembra di capire, dalla scala termica che
c'è sulla sinistra dell'immagine, che non risulti nella Torre nessuna
zona che supera i 100° C…
- Ah guardi, quell'immagine in realtà
non vuole dire granchè. Quando uscì il mio articolo, un paio di anni
fa, attrasse una certa attenzione, ma quando vennero quelli del NIST
stabilimmo che non c'è modo di determinare la temperatura effettiva da
quell'immagine.
(Che strano, ho pensato, prima non sa niente
della "conspiracy theory", ora mi dice che è stata addirittura
contattata dal NIST per la sua termografia. Chissà di cosa avranno
parlato in quell'occasione?)
- Ma, mi scusi, la scala non indica chiaramente che il colore rosso
è fino a cento gradi, mentre da cento in su diventa giallo…
Ho sentito in lei una nota di evasività, come se volesse sbarazzarsi della questione al più presto.
-
Si, certo, ma... quella scala in realtà non vuole dire niente, lei può
settarne l'ampiezza come vuole (You can set the range as you like), e
di colpo cambia tutto.
- Aah, capisco! Equivale più o meno
alla sensibilità della pellicola, allora? Sa, anch'io sono fotografo,
anche se non ho nessuna esperienza con l'infarosso...
-
Guardi, le ripeto, quella foto è stata fatta per caso, e poi è presa da
molto lontano… C'era in giro una grande agitazione, e poi ci sono di
mezzo tanti di quei disturbi di tipo elettromagnetico, non ha davvero
nessun valore …
- Ah, capisco. Mi creda, capisco benissimo la sua posizione. D'altronde, non dev'essere facile….
- Esatto! ("Right", con risatina nervosa) .
-
Io volevo solo accertarmi che la foto fosse originale, e che i colori
sono quelli che si vedono, poi ognuno potrà trarre le sue conclusioni.
- Ah quello sì, i colori sono quelli che sono, questo è
sicuro. (Oh yeah the colors are what they are, that's for sure).
- Allora grazie e mille, Carol, non la disturberò più, e grazie per il suo tempo.
- Grazie a lei, buonasera.
°°°
Uno per uno, dicevo. Che si sia in cento o in centomila, la paura di ciascuno è uguale per tutti.
Massimo Mazzucco
55. Il Professor Fetzer
Minuto
52 e 42 secondi.
Questa
volta il film ci mostra una conferenza
del Prof.
James H. Fetzer, "Professore
universitario" (guardate bene
in secondo piano: c'è scritto che
è
sì un professore... ma di Filosofia!).
Fetzer
spiega che l'acciaio fonde a 1600 gradi ,
che “l'acciaio
usato in questi due edifici era stato
certificato
dalla Underwriters Laboratories per resistere a oltre 1000
gradi per
almeno 6 ore. La temperatura massima che può sviluppare un
incendio da kerosene, in condizioni ottimali, è di 900
gradi,
ma la stessa Underwriters Laboratories ha calcolato che, a causa
dell'isolamento e di altri fattori, l'acciaio non abbia mai superato
i 260 gradi. Il che è decisamente troppo poco per permettere
all'acciaio di fondere”.
Ma
stiamo scherzando?
Prima un ingegnere aeronautico dallo Sri Lanka colto da crisi
mistiche che scrive della religione
divina vuole spiegarci come deve volare un 757 a bassissima quota....
poi un ex-generale che rincorre gli UFO vuole convincerci che il buco
del Pentagono è troppo piccolo... quindi un fisico nucleare
che
cerca Gesù Cristo in America pretende di illustrarci che le
Twin
Towers non potevano statisticamente crollare... e adesso un professore di filosofia
dovrebbe tenerci una lezione sul comportamento dell'acciaio delle Twin
Towers ? E perchè , a questo punto,
non sentiamo anche l'opinione del salumiere sotto casa?
Ma la
circostanza, di per sè sconcertante, diventa
tragicomica ove verifichiamo che Fetzer dice il falso: la Underwriters Laboratories non
ha mai certificato l'acciaio delle Twin Towers prima
dell'11 settembre 2001. Questa storia è stata inventata di sana pianta
da un tizio, di nome Kevin Ryan, impiegato presso una sussidiaria della
Underwriters Laboratories, e addetto alle analisi chimiche
dell'acqua!
Mi sembra un pò troppo comodo dire che "Ryan si è inventato tutto
di sana pianta", anche perchè il poveraccio nel frattempo è stato
licenziato per le sue dichiarazioni. In ogni caso, se Ryan ha
mentito, ci sarà stata
sicuramente una smentita ufficiale da parte della Underwriters
Laboratories. A JB non resta quindi che mostrarla, per essere creduto.
Al
contrario, la Underwriters Laboratories ha eseguito analisi su campioni
di acciaio delle Twin Towers DOPO
i collassi,
su incarico del NIST, proprio per verificare le ragioni dei collassi.
La Underwriters Laboratories è quindi una delle
società
che hanno proceduto agli esami che sono alla base del rapporto del NIST
sui collassi, e ne
appoggia totalmente le conclusioni ! Per saperne di
più, vi rimandiamo a questo esauriente articolo
del South Bend Tribune.
Facendo
finta di ignorare tutto ciò, il film prosegue con il
narratore che commenta:
“Ambedue gli
incendi, in realtà, si sono
consumati
molto
rapidamente, come testimoniato anche dal fumo che era
già
diventato nero molto prima che le torri crollassero
(scorrono immagini
in cui si vede il fumo, ed è grigio, e poi altre immagini,
in
cui il fumo è bianco...). Quasi tutte le vittime sono morte
soffocate
dal fumo o per i traumi riportati. Tutti quelli che erano
riusciti
invece a sopravvivere al di sopra degli incendi (mostra
immagini con
gente accalcata alle finestre) sono
poi morti nel successivo crollo
delle torri mentre erano in attesa di soccorso”.
E'
davvero penoso. Il
regista continua a fare auto-debunking.
Ci dice che gli incendi si sono consumati perchè il fumo era
nero e onestamente non capiamo questa storia del colore... dove sta scritto che il fumo nero
significa che l'incendio è spento? Ma
scherziamo? Vi pare un incendio spento questo qua? :
E mentre ci dice questa
incredibile fandonia, ci
mostra immagini delle Twin Towers dalla quali si sprigionano possenti
volute di fumo bianco e di fumo grigio !!!
Incredibile
è poi
l'affermazione che quasi tutte le vittime siano morte soffocate dal
fumo o per i traumi riportati !!! Ma chi ha mai detto una cosa del
genere? Dove sta scritto? Che
ne sa lui, o chiunque altro, della sorte delle vittime morte prima dei
collassi?
Ma
poi vorremmo tanto
fare una domanda al regista, ed è questa: "Ma se nelle Twin
Towers gli incendi si erano già spenti, perchè mai decine e
decine di persone si lanciavano nel vuoto?"
Il
cinismo di questa persona è davvero sconcertante.
Ma
la cosa incredibile
è che il regista, non pago di essersi debunkato da solo con
le
immagini che mostra, ci fa anche ascoltare la telefonata disperata di
una donna che chiama il pronto intervento
dall'83°
piano della South Tower (la donna si chiamava Melissa
Doi
e la telefonata di Melissa Doi, insieme ad altre chiamate fatte dagli
edifici, può essere ascoltata nella speciale sezione web
allestita da Newsday)
.
Il
regista sottotitola le parole della donna: “Il
piano è tutto pieno di fumo, siamo sul pavimento, non
riusciamo a respirare. E
c'è molto, molto caldo"
La traduzione è ingannevole. Infatti la donna dice: "very very
very hot”...
in inglese il termine "hot" viene usato con un'ampia gamma di
significati, si va da "caldo" a "bollente" a "ardente" ecc... Il
regista lo ha tradotto nel modo che più gli conveniva, se
avesse
potuto scrivere "tiepidino" lo avrebbe fatto...
Poi
ci fa ascoltare una
seconda telefonata, in cui un uomo (si tratta di Kevin Cosgrove) dice
al pronto intervento: “La
cosa si sta
facendo
brutta”.
Poi
ancora la donna:
“Penso che ci
sia un incendio perché fa moltissimo
caldo”
(anche in questo caso la donna dice: "very hot"). E'
molto caldo
dappertutto sul pavimento (in realtà dice: "it's very
hot everywhere on the floor" ed a questo punto
è chiaro che il regista sta forzando la traduzione,
perchè quella corretta è "tutto il
pavimento scotta").
Sentiamo
ancora l'uomo che dice: “Il
fumo
è diventato terribile”
Ancora
la donna: “Fa
molto caldo ("it's very
hot"), non
vedo più aria ormai, vedo soltanto del
fumo”
Mentre
il regista ci fa
ascoltare le telefonate, si vedono fiumi
di fumo BIANCO uscire dalle
finestre!
Ancora
la donna “Fa
un
caldo, mi sto bruciando, hey aiutooo!!!” ("it's so hot,
I'm
burning” ... non ci possono essere
dubbi sul fatto che la donna stia usando il termine "hot" per
indicare che l'aria
è rovente,
addirittura urla come se si stesse ustionando, ma il regista
è
così spudoratamente in mala fede da tradurre "Fa un
caldo..."
quasi fosse la battuta di una bagnante sulla spiaggia... è
davvero una cosa vergognosa).
Ebbene, questa sequenza di telefonate non fa altro che
debunkare le
precedenti affermazioni del regista !!!
Prima
dice che gli incendi si sono spenti, che c'è fumo nero.... e
poi ci fa sentire le telefonate della gente che parla di incendi, che
urla "mi sto bruciando" e mostra le immagini delle volute di fumo bianco!
Sembra incredibile che il regista sia così
autolesionista,
ma come abbiamo detto prima - e questa ne è la riprova -
egli è così convinto di aver ormai conquistato le
menti
degli spettatori, da essere sicurissimo che essi non noteranno queste
palesi contraddizioni!
Ma
il tocco finale di questa serie di passaggi è il momento in
cui
il regista ci mostra
in contemporanea l'inizio del collasso, che schiaccia le persone che
parlavano al
telefono e che urlano e... non
si sentono esplosioni !!!
Quelle esplosioni che invece avrebbero dovuto esserci, se le Twin
Towers fossero state demolite a suon di esplosivi (che, come vedremo
più avanti, è la tesi cui il regista vuole
arrivare).
Basta
così? No,
abbiamo per voi un'altra chicca. Dunque, il regista qui afferma che
siccome il fumo era nero, gli incendi si erano spenti da tempo.
Bhè... nella Sezione "11 Settembre" del sito Luogocomune,
gestito dal regista, leggete cosa scrive a proposito della nuvola di
fumo che si solleva dal luogo dello schianto di Shanksville (ne abbiamo
parlato più sopra, ricordate?): "L'unica immagine scattata pochi
secondi dopo l'impatto mostra chiaramente la forma di "fungo", tipica
delle esplosioni, invece
della densa colonna di fumo nero
che ci si aspetterebbe di vedere dopo la caduta di un aereo di quelle
dimensioni, che porta ancora almeno la metà del carburante
nei
suoi serbatoi".
Ma
c'è da
impazzire !!!!! Il fumo delle Twin Towers non gli va bene
perchè
è nero... e questo secondo lui significa che con c'erano
incendi... E il fumo di Shanksville non gli va bene perchè
NON
è nero... e questo secondo lui dimostra che non
c'è
incendio !!!!!
Questa
persona non sa cosa dice, non sa di cosa parla, prima dice una cosa e
poi dice l'esatto contrario di quella stessa cosa!!!
Il
fumo nero significa semplicemente che la combustione scarseggia di ossigeno,
e quindi necessariamente che la temperatura sta calando.
Non facciamo confusione: di Shanksville non mi interessava minimamente il colore del fumo, ma la
sua FORMA: a fungo per le bombe, una colonna continua per gli incendi
con molto carburante, come si presume ne avesse a bordo UA93.
56. La polverizzazione
completa
Minuto
56 e 25 secondi
circa.
Voce
narrante: “Un
altro fatto
inspiegabile rimane, per tutte e tre le torri, la completa
polverizzazione dell'intero edificio”
Completa
polverizzazione? Guardate la foto qua sotto, a
sinistra.
Sono
le macerie delle Twin Towers, ancora fumanti.
La
vedete quella specie
di pallina dorata evidenziata nel cerchietto rosso, quasi sperduta in
mezzo a quei minuscoli rottami? Quella "pallina" è
una scultura dello
scultore tedesco Fritz Koenig , intitolata "The Sphere",
di cui vi mostriamo una foto a destra, di tempi migliori. Sapete quanto
misura il diametro di quella "pallina"? Oltre 4 metri e mezzo... e pesa
circa 20 tonnellate!
D'accordo,
tecnicamente parlando, la polverizzazione non è COMPLETA.
Diciamo che manca il 99% per cento di ogni Torre, OK? Quello comunque rimane tutto da spiegare.
(La sfera sinceramente non ho capito cosa c'entri).
Ora,
potete immaginare quanto siano grossi e pesanti quei rottami...
che però il regista fa finta di non vedere e di non
conoscere:
lui parla di granelli di polvere!
Certo
che ci sono dei "rottami", ci mancherebbe. Ma rispetto alla mole
originale delle due Torri quelli sono più o meno degli
stuzzicadenti.
57. Un fenomeno inspiegabile
Minuto
56 e 30 secondi
circa.
Titolo:
“La totale
polverizzazione, un fenomeno inspiegabile”
Se
speravate che il
regista avesse fatto una visita oculistica o inforcato un paio di
occhiali decenti, vi sbagliavate. Continua a parlare di polverizzazione
totale!
Voce
narrante: “Nei
normali
crolli il
cemento si spezza in svariati blocchi che però
rimangono
interi e ben riconoscibili l'uno dall'altro” (e
accompagna queste parole mostrando alcune foto di
macerie non meglio specificate).
Chissà
cosa intende per "normali crolli"... perchè i crolli di
solito non sono tanti normali...
Il
film mostra George
Pataki, governatore dello Stato di New York, mentre osserva l'area di
Ground Zero (non si sa in quale momento ciò avvenga, ma si
intravedono operai e
troupe televisive, per cui la ripresa è stata fatta
almeno qualche giorno dopo i crolli) e commenta che
c'è “pochissimo
cemento”
e si chiede cosa sia successo al cemento. Il governatore dice:
“Ero
qui martedì... e sembrava di essere su un altro pianeta.
Tutta
la parte Sud di Manhattan... c'era questo strato di polvere spesso
8-10 centimetri... il cemento era semplicemente polverizzato”.
Ora, che George Pataki sia
rimasto sconcertato dalla notevole
quantità di polvere e della mancanza di cemento,
è
comprensibile. In fin dei conti non ha costruito lui le Twin Towers.
Il segmento lo abbiamo già visto. Quello che conta non è che Pataki sia "rimasto sconcertato", ma che ci confermi lo spesso strato di polvere.
Ma
il regista.... non era lui che fino a poco prima aveva detto che le
Twin Towers erano edifici costruiti completamente in acciaio?
No. La struttura portante era di acciaio, i pavimenti ovviamente avevano una gittata di cemento.
Non era
lui che aveva detto che non è mai successo che un edificio
in
acciaio sia crollato a causa di un incendio. Ma se
le Twin Towers erano costruite totalmente in acciaio, ci
vorrà
spiegare, il regista, da dove avrebbe dovuto sbucar fuori il cemento?
E quanto alla polvere... non era stato proprio lui a ricordarci che i pavimenti dei piani del WTC
erano semplici "pannelli prefabbricati"? E
perchè si meraviglia che si siano polverizzati nel crollo?
Cosa
c'è di "inspiegabile?".
Quello che è inspiegabile è la finezza del particolato. Pare infatti che l'energia necessaria per disintegrare in particelle
così fini l'intera Torre sia mille volte superiore all'energia potenziale
che di cui ogni Torre dispone, contando sulla sola forza di
gravità.
Ma
il regista si rende
conto di quanta polvere si solleva quando cade un grattacielo di 110
piani alto 400 metri e pesante mezzo milione di tonnellate? E se ne
cadono due? Non sono mica mattoncini Lego quelli
lì...
Il
regista a questo
spunto ci spiega che la "versione ufficiale" sostiene che sia stato il
cedimento
di un piano sull'altro a causare il crollo delle torri...
Ancora
una volta il
regista distorce la "versione ufficiale", affidandosi alle prime,
provvisorie ipotesi avanzate dagli ingegneri del FEMA e ignorando
completamente i rapporti
definitivi prodotti dal NIST, nonostante essi siano
scaricabili da chiunque sul sito dell'ente.
Questa vecchia
teoria, chiamata "effetto Pancake", non era poi così
sballata,
perchè inizialmente era logico pensare che i piani degli
edifici
fossero collassati l'uno sull'altro. L'esame del materiale
video-fotografico e le ricostruzioni e simulazioni (fatte sia
attraverso sofisticati programmi informatici che attraverso esperimenti
reali) hanno permesso al NIST di accertare che gli edifici sono collassati
asimmetricamente e quindi non c'è stato un vero e proprio
"effetto pancake".
The probable
collapse sequences, which update and finalize hypotheses released
by NIST last October, were presented by Sunder at a press
briefing in New York City.
Le probabili
sequenze dei crolli, che aggiornano e definiscono le ipotesi pubblicate
dal NIST lo scorso Ottobre [2004], sono state presentate da Sunder in
un incontro stampa a New York.
Notiamo, prima di tutto, che dopo 4 anni di totale confusione stiamo ancora
parlando di PROBABILI sequenze. Lo stesso NIST quindi non sembra essere in grado di spiegare con certezza le cause dei
crolli. Mentre questi sono i passaggi che secondo loro li avrebbero causati:
The specific
factors in the collapse sequences relevant to both towers
(the sequences vary in detail for WTC 1 and WTC 2) are:
Each
aircraft severed perimeter columns, damaged interior core
columns and knocked off fireproofing from steel as the planes
penetrated the buildings. The weight carried by the severed
columns was distributed to other columns.
Subsequently,
fires began that were initiated by the aircraft’s
jet fuel but were fed for the most part by the building
contents and the air supply resulting from breached walls
and fire-induced window breakage.
These
fires, in combination with the dislodged fireproofing, were
responsible for a chain of events in which the building
core weakened and began losing its ability to carry loads.
The
floors weakened and sagged from the fires, pulling inward
on the perimeter columns.
Floor
sagging and exposure to high temperatures caused the perimeter
columns to bow inward and buckle—a process that spread
across the faces of the buildings.
Collapse
then ensued.
Gli elementi
specifici nelle sequenze dei crolli che riguardano ambedue le Torri
(nel dettaglio, le due sequenze differiscono) sono:
Ciascun aereo
ha tranciato delle colonne perimetrali, danneggiato le colonne di
supporto centrali, e distaccato la protezione antincendio dell'acciao
nel momento in cui gli aerei penetravano. Il peso sopportato dalle
colonne tranciate è stato redistribuito su altre colonne.
Ne
sono quindi nati degli incendi, causati inizialmente dal combustibile
degli aerei, ma che sono stati alimentati per la maggior parte dai
contenuti dell'edificio e dal ricambio di aria che è derivato
dai muri lacerati e dalle finestre rotte dal fuoco.
Questi
incendi, unitamente alla rimozione della protezione antincendio, sono
stati responsabili per una serie di eventi concatenati nella quale la
struttura centrale dell'edificio si è indebolita e ha iniziato a
perdere la sua capacità di sopportare i carichi.
I pavimenti si sono indeboliti e deformati a causa
degli incendi, tirando verso l'interno le colonne perimetrali [a cui
sono agganciati - n.d.t.].
Le deformazione dei pavimenti e l'esposizione alle alte temperature ha fatto piegare verso l'interno e oscillare le colonne perimetrali - un fenomeno che si è esteso alle facciate degli edifici.
I crolli sono quindi conseguiti.
Come sarebbe, i crolli sono quindi conseguiti? Tutto qui, la famosa spiegazione ufficiale?
Questa curiosa
"sbrigatività", da parte di chi vuole spiegare i crolli con i
soli impatti e incendi, è purtroppo molto diffusa, e finisce
regolarmente per eludere il vero problema che riguarda le Torri
Gemelle: indipendentemente da come siano INIZIATI, questi crolli,
(cioè, da che cosa sia "caduto per primo"), bisogna poi
spiegare come questa dinamica si sia potuta replicare per l'intera
altezza di ciascuna delle Torri, invece di arrestarsi una volta
assorbito l'impatto iniziale.
Non solo il NIST non ha ancora nemmeno affrontato il crollo del WTC7,
ma come si può vedere la cosiddetta "versione ufficiale"
è di una vaghezza sconcertante.
A
questo punto il narratore chiede “Da
dove viene
la
forza che scaglia quintali e quintali di calcinacci a una distanza
doppia della larghezza della torre e addirittura verso
l'alto..
Ma di cosa va
parlando? Che film ha visto? A parte il fumo, non si vede nulla che
salga
verso l'alto, e peraltro il regista mostra una foto statica
in cui si vedono macerie
che cadono giù e parti di struttura che sono
rimaste
più indietro. Ma chiunque può vedere i filmati
dei crolli e rendersi
conto che non c'è nulla che abbia deciso di andarsene verso
l'alto!
Si vede che me lo sarò sognato:
Prosegue:
”Che cosa
può essere in grado di tranciare di
netto dei
pezzi di struttura esterna come questo, scagliandoli a conficcarsi
addirittura negli edifici antistanti?”
A sostegno di tale affermazione, il regista mostra
una foto che ritrae un pezzo di
struttura semi-appeso a un edificio smembrato, per farci credere che
quel pezzo sia partito dalle Twin Towers e sia andato allegramente a
conficcarsi in un altro edificio.
Il pezzo fa chiaramente parte delle
struttura esterna delle Torri (nel rettangolo verde ho inserito uno scatto qualunque della rimozioone delle macerie):
Ora,
a parte che non ci
sarebbe nulla di strano che il collasso di un gigante di 110 piani
possa scagliare macerie un po' dovunque,
E' un grattacielo, non Mazinga Robot!
il bello è che il
pezzo
mostrato dal regista non appartiene alle Twin Towers, ma
è
solo un pezzo dell'edificio adiacente che si è parzialmente
staccato ed è rimasto semi-appeso.
A
parte che si vede benissimo che il pezzo appartiene alle Torri, ma che
cosa mai l'avrebbe staccato, dall" "edificio adiacente"?
(Devo confessare inoltre che se io venissi scagliato contro quella
parete, non mi piacerebbe per nulla restare "semi-appeso" in quel modo).
Una
esauriente analisi
di questa fotografia è stata fatta da Hammer del gruppo
Undicisettembre.
Ho
letto l'analisi, ma di esauriente ho trovato molto poco. Elenca
soltanto un serie di motivi per cui quel trave, secondo l'autore, non
potrebbe essere arrivato lì, da cui si dovrebbe dedurre che appartenga a un
altro edificio. (Si chiama "Fallacia ad ignorantiam", e avviene quando si vuole dimostrare una cosa negando il suo contrario).
58. Lo stupore di David
Childs
Minuto
57 e 47 secondi.
Narratore: “David
Childs è
un noto architetto di New York che partecipa al progetto di
ricostruzione delle torri”.
Il
film ci mostra l'architetto
che spiega:
“Sono rimasto stupito
quando sono cadute (il regista mostra
immagini di struttura delle TT che precipitano precedendo di gran
lunga il fronte del collasso). In
realtà questo tipo di
struttura si è comportato a meraviglia, nel passato, anzi,
fino a questo episodio, nessun
edificio era mai crollato a causa del
fuoco. C'erano stati grossi incendi, in cui un paio di
piani erano
caduti, ma la struttura in acciaio è una struttura molto
efficiente e sicura, specialmente questo tipo di struttura
centrale”.
Prendiamo atto
delle
parole dell'architetto, che però non dice nulla di strano o
anomalo. Come abbiamo visto, nessuno mette in dubbio che gli
incendi, da soli, non sarebbero stati sufficienti a far crollare le
Twin Towers.
E difatti il NIST ha chiaramente spiegato che gli impatti hanno
provocato gravissimi danni strutturali, ed hanno danneggiato la
pellicola protettiva delle colonne sopravissute. Gli incendi hanno solo
fatto il resto.
Si badi peraltro che David Childs non solo partecipa al
progetto di costruzione delle nuove Freedom Towers, ma è anche l'architetto
responsabile del progetto del nuovo WTC-7 di Larry Silverstein.
Non conosciamo l'epoca nè il contesto in cui David Childs ha
detto quelle parole, ma abbiamo visto che il regista ha l'abitudine di
stravolgere il significato delle interviste e delle dichiarazioni, e
non abbiamo dubbi che lo abbia fatto anche in questo caso.
Ringrazio
JB, ma non credo di avere ancora il potere di far dire alla gente
quello che pare e piace a me (il segmento è lo stesso che avete
giò visto sulla polverizzazione, David Childs arriva verso la
fine):
Non si spiegherebbe altrimenti perchè David Childs in una intervista
al Newyorker, abbia dichiarato:"[Non
c'è nessun edificio, tranne forse le piramidi, che possa
resistere all'impatto di un grande aereo di linea con il suo pieno
carico di carburante]. Non puoi progettare [un edificio] per una cosa
del genere, così come non puoi progettarlo per resistere
all'epicentro di un terremoto".
Questo dunque,
il reale
pensiero di David Childs,
che sbugiarda per l'ennesima volta un regista che, proprio come i
giornalisti della peggior risma, è lì pronto a
cogliere
la singola frase per attribuire significati che sono esattamente
opposti a quelli reali.
Come
al solito, è JB a decidere quali siano i "reali" pensieri delle
persone, e perchè prendano in certo casi determinate posizioni
piuttosto che altre. Ma non c'è nulla di "attribuito"
nell'intervista di Childs che ho presentato:
Il discorso anzi mi pare molto chiaro.
Dopo le parole di Childs, il film ridà voce al
narratore: “E
infatti, se anche i
piani fossero caduti l'uno
sull'altro, ci
si aspetterebbe di vedere i piloni della struttura
centrale rimanere in piedi, nonostante il crollo del resto
dell'edificio. Questo invece non è accaduto. Ambedue le
torri
si sono dissolte
in polvere e dei piloni centrali non è
rimasto
più nulla".
La frase è sconclusionata. Che significa : "Ci si
aspetterebbe
di vedere i piloni della struttura centrale rimanere in piedi" ? Chi si
aspetta cosa? L'uomo della strada? Il barbiere? Il fruttivendolo? Il
regista? Qui l'opinione che conta è quella degli
ingegneri e
degli esperti qualificati, di coloro che hanno avuto la
possibilità di esaminare i reperti, di ricostruire i
collassi
con esperimenti e simulazioni. E queste persone, da ogni parte del
mondo, non hanno dubbi
sulla dinamica dei collassi delle Twin Towers.
Come sopra. JB deve solo citare queste persone, e saremo tutti felici di dargli ragione.
Su Crono911
abbiamo raccolto le ricerche di molti esperti del settore, dagli USA
alla Cina.
Nulla
di tutto quanto "raccolto" su quel sito appare minimamente conclusivo.
E la solidità del rapporto NIST la abbiamo vista tutti.
Nella sezione Collassi
del sito Crono911.org abbiamo poi diverse foto in cui si notano grosse
parti della struttura che sono rimaste in piedi.
E ancora una volta il
regista si debunka da solo.
Perchè proprio mentre il narratore afferma che "le torri si
sono
dissolte in polvere" le immagini mostrano le autogru che sollevano e rimuovono grossi
pezzi di macerie da Ground Zero !
Abbiamo già chiarito cosa si intende per "dissolte in polvere". E lo abbiamo anche mostrato.
Tanto per essere più chiari, questo è quello che accade quando gli edifici crollano per conto loro:
La parte che si polverizza è minima, e i blocchi di cemento, anche nel peggiore dei casi, sono sempre riconoscibili.
59. Lo stupore di Joe
Casaliggi
Minuto 58 e 40
secondi circa
Il
film ci mostra uno scorcio delle macerie, complete di pezzi
belli grossi, e una voce in inglese, il vigile del fuoco Joe
Casaliggi spiega: “Ci
sono due edifici
con 110 piani di uffici ciascuno, non si trova una scrivania, non si
trova una sedia, non si trova un telefono o un computer, il pezzo
più
grosso di telefono che ho trovato era una mezza tastiera...
l'edificio
è crollato in polvere(viene
mostrata la polvere su
un'auto)”
Abbiamo
visto che le
macerie ci sono, e sono pure grosse. Del resto basta digitare "Ground
Zero" su un qualsiasi motore di ricerca di immagini, e ne vedrete a
bizzeffe.
Di
sicuro le ha viste
anche Joe Casaliggi, e persino il film ce le mostra, anche mentre si
ascoltano le parole del pompiere! E' evidente che Casaliggi si sta
riferendo al contenuto delle Twin Towers: arredamenti, attrezzature...
che effettivamente sono stati disintegrati dall'enorme forza
distruttiva di centinaia di migliaia di tonnellate di acciaio. Anche in questo caso il regista
gioca con le parole e con le metafore.
Veramente,
il regista ha solo sottotitolato quello che dice Casaliggi. Ho
sbagliato a tradurre qualcosa? (L'intervista di Casaliggi si trova
subito dopo quella di David Childs, sempre nel segmento più
sopra).
Peraltro,
c'è una
considerazione che va fatta su tutta questa storia della polvere.
Qualunque sia stata la causa che ha determinato il cedimento dei piloni
di acciaio che reggevano le Twin Towers (impatti degli aerei, fuoco,
combinazione dei due elementi, cariche esplosive, ecc...) in ogni caso
la polvere è un "fenomeno" che non ha nulla a che vedere con
tutto questo! La polvere si produce per effetto del crollo, e non ha
nulla a che vedere con le cause del crollo!
Come può l'effetto non dipendere dalle
cause? Per frantumare un blocco di cemento in
miriadi di particelle serve moltissima energia, poichè bisogna creare nuove
superfici (quelle delle particelle, appunto) che sommate assieme sono
enormemente maggiori rispetto a quella del blocco "intero". Si pensi solo che la
superficie d'un cubetto di lato 1dm vale 0,06 mq; se lo si frantuma in cubetti
da 1mm, centuplica; se invece sono da 1 micron (1.000 micron = 1 mm), diviene
100.000 volte maggiore. La polvere del WTC aveva dimensioni medie inferiori al
millimetro: da dove è arrivata tutta questa
energia in sovrappiù per creare una tale enormità di nuove superfici? Mentre l'azione
di esplosivi è compatibile con queste conseguenze, poichè sfoga elevate quantità
di energia chimica.
Trovo inoltre interessante che JB dica "qualunque sia stata la causa che ha determinato il cedimento dei piloni
di acciaio".
Pensavo che secondo lui i motivi del crollo fossero chiarissimi.
60. I tempi dei collassi
Minuto
59 e 07 secondi.
Titolo:
“Dinamiche di
caduta, sospese le leggi della fisica”.
Narratore:
“Un
altro fatto
inspiegabile,
è la velocità impressionante di
caduta
dei tre edifici: circa 10
secondi
per le torri, più di 100 piani per 400 metri
ciascuna, e 6
secondi per l'edificio numero 7. 40 piani per circa 150
metri di
altezza" .
Mentre
fa queste
affermazioni, il film mostra alcune riprese del crollo, nel quale si
vedono chiaramente elementi di struttura che precipitano sopravanzando
il fronte del collasso. E' evidente che quei pezzi di
struttura cadono
alla velocità di caduta libera, come è giusto che
sia. Ed
è evidente che il fronte del collasso, invece, procede a una
velocità ben più modesta.
Il
film ci mostra anche
un contasecondi, che dovrebbe misurare il tempo del crollo... Ma il
contasecondi parte quando lo decide il regista e si ferma quando lo
decide il regista... e ovviamente non abbiamo alcun dato che ci dica se
il filmato abbinato al contasecondi stia scorrendo alla
velocità
reale.
Potete sempre fare una prova con il vostro orologio preferito:
Tutto
questo ci interessa poco e vale anche meno.
Questo lo lascerei decidere a chi legge.
Infatti
non
è possibile
calcolare esattamente i tempi dei collassi degli edifici,
semplicemente osservando i video: non si coglie il momento esatto in
cui inizia il collasso ma più di tutto non è possibile
conoscere l'istante esatto in cui il collasso termina,
vista che la
nuvola di polvere e detriti oscura completamente la visuale.
Da
dove nasce, quindi,
la storia dei 10 secondi, che è sostenuta non solo dal
regista
di Inganno Globale ma anche da molti altri cospirazionisti?
Ad esempio dal rapporto FEMA "World Trade Center Building Performance Study"
del 2004 (pagina 1-10), che è basato sulle rilevazioni sismiche
del laboratorio della Columbia University. Come vedete la durata del
crollo della Torre 2 viene data in dieci secondi, mentre quella del crollo della Torre 1 addirittura in OTTO secondi:
Nasce
probabilmente da un'affermazione
contenuta a pagina 305 del Rapporto della Commissione di Inchiesta
Indipendente, in cui c'è scritto: "The South Tower collapsed in
ten seconds". In realtà si tratta di un dato indicativo,
basato su una tabella
messa a punto dalla Columbia University nel 2001, che illustrava alcuni
dati rilevati dai sismografi, e indicava la durata dei segnali in 10
secondi per il collasso della South Towers, 8 secondi per quello della
North Tower e 18 secondi per il WTC7.
In
realtà questi tempi sono relativi alla sola fase centrale
dei collassi.
Osservando infatti i rilievi
dei sismografi di Palisades, New York, notiamo che il collasso della
South Tower ha avuto uno sviluppo non inferiore a 25 secondi,
e
quello della North Tower ammonta a ben 30 secondi.
Certo,
il terreno avrà vibrato anche più a lungo di così,
volendo. Ma gli impatti dei pavimenti che crollano l'uno sull'altro
costituiscono proprio la cosiddetta "fase centrale" del crollo. E
quella è durata al massimo 10 secondi per ogni Torre.
Va
poi considerato che i
sismografi hanno un certo margine di sensibilità (ad
esempio,
nell'attentato del 1993, la detonazione di 700 kg di esplosivo
nel
parcheggio sotterraneo del WTC, non fu rilevata dai sismografi) e che
il collasso non
è partito dal 110 ° piano, come spesso
si
vuol far credere, ma da 20-30 piani più sotto.
In Inganno Globale il collasso non è affatto calcolato dall'ultimo piano, e lo so vede chiaramente.
Infine, il
fronte
del collasso non ha potuto raggiungere il suolo, ma si è
dovuto
fermare prima, contro le stesse macerie dell'edificio.
I
tempi di collasso quindi, non sono affatto inspiegabili come il regista
vuol far credere.
Nonostante tutto quello che dice JB, i tempi di collasso RIMANGONO attorno ai
dieci secondi per ciascuna Torre. E anche se
fossero quindici, come già detto, non cambia nulla: sono tempi
assolutamente incompatibili con un crollo passivo. (Dieci secondi in
tutto significa che per ogni secondo che passa ben dieci piani
dell'edificio riescono ad abbattersi l'uno sull'altro. Un piano ogni decimo di secondo!)
61. I principi della fisica
Minuto 59 e 50
secondi
circa
Voce
narrante: “Ma
questo contraddice
uno dei più noti principi della fisica, secondo i quali
invece
i vari piani, cadendo l'uno sull'altro, avrebbero dovuto
accumulare
un ritardo progressivo risultando in un tempo di caduta complessivo
molto superiore a quello della sfera lanciata nel vuoto”
Per aiutarsi a sostenere questa affermazione, il regista la
accompagna con
una simulazione grafica che non è basata su alcun dato
matematico ma serve solo ai propri fini.
Abbiamo
già detto
che i piani non sono
caduti l'uno sull'altro e abbiamo visto che i
tempi dei collassi sono sensibilmente
superiori a quanto si vuol far
credere.
Lo ha detto JB, e lo ha visto JB. A me non risulta, e non credo di essere l'unico.
Scusate...
quale sarebbe
poi questo "noto principio della fisica"? Il "principio di caduta di un
piano sull'altro" ? Boh... sarebbe stato carino se lo avesse
spiegato...
E'
perfettamente inutile citare principi e leggi che solo i laureati in
fisica conoscono. Basta spiegare il problema con parole semplici. Ci
è riuscito persino un professore di filosofia, dopotutto!
62. Un ingegnere in
California...
Minuto
61 e 10 secondi
circa.
Torna
in schermo il professore di filosofia Fetzer, che spiega la
legge di caduta
dei
gravi di Galileo, e dice che la pallina impiegherebbe 8-10 secondi ad
arrivare a terra senza ostacoli e che non
c'è
alcuna possibilità che un edificio cada per effetto pan-cake
alla velocità di un corpo in caduta libera. Dice il
professore: “Se
anche volessimo ipotizzare che ogni piano ci
mette
1 secondo... tutti e 110 i piani ci vorrebbero 110 secondi... ci sono
100 secondi di troppo... e anche se calcoli che la caduta è
iniziata al 96° piano, ci vogliono comunque 96 secondi... Un
ingegnere in California ha suggerito che 1 secondo sia troppo, e che
sia bastato mezzo secondo, affinchè la massa superiore
vincesse la resistenza dei piani inferiori... hai 48 secondi di tempo
di caduta, invece ci hanno messo dagli 8 ai 10 secondi a crollare...
decisamente troppo in fretta”.
Qui
si danno davvero i
numeri al lotto. Il professor Fetzer, filosofo, pretende di parlarci di
collassi e di tempi di caduta libera. Non sa calcolare il tempo preciso
di caduta da 400 metri e continua a parlare di un effetto "pan-cake"
che gli esperti hanno
superato da tempo.
"Superato
da tempo" mi sembra più che altro un eufemismo per dire che si sono resi conto
che la tesi ufficiale della FEMA non stava assolutamente in piedi.
Peccato che la nuova tesi sia - a mio modestissimo parere - ancora
più debole di quella. (Ma quale governo, con la coscienza
pulita, riesce a dare addirittura due spiegazioni diverse dello stesso
evento, una più confusa dell'altra, senza sentire il bisogno di
chiarire la cosa fino in fondo?)
Poi ipotizza un tempo di
collasso di un secondo per piano, senza alcuna base scientifica, e cita
un ignoto "ingegnere in California" che ha "suggerito" mezzo secondo
per piano....
Come
dimostrazione scientifica non è che sia proprio il
massimo....
Qui la dimostrazione scientifica non serve: basta saper contare fino a 10.
Decine di migliaia di
pagine di rapporti tecnici dovrebbero essere spazzati perchè
c'è un "ingegnere in California che...". Ma andiamo... un
minimo
di serietà....
La legge della caduta dei gravi la insegnano in terza media. Basta quindi confutare quello
che dice Fetzer, senza nessun bisogno di consultare queste "decine di
migliaia di pagine". Perchè JB non lo fa?
63. Siamo tutti fissati...
Minuto 61 e 25 secondi circa
Riappare
Steven Jones: “Sono
fissati...
devono
essere stati per forza gli incendi e gli impatti...”
Pensa
te... siamo
fissati! Due aerei impattano con una forza distruttiva devastante
altrettanti edifici, il carburante appicca incendi che divorano le
strutture senza alcun controllo... gli edifici crollano.... e se
tu pensi che siano stati gli impatti e gli incendi... sei fissato
!!!
Jones
continua
a parlare del fatto che gli edifici sono venuti giù in
verticale, simmetricamente, e dice “e
questo è lo scopo
delle
cariche preposizionate nelle demolizioni controllate”.
Eccoci
qua !!!
Meno
male che siamo noi i fissati, assieme
a qualche migliaio tra i migliori ingegneri strutturali del mondo!
Se davvero esistono, ci si domanda a questo punto come mai queste
"migliaia fra i migliori ingegneri strutturali del mondo" non siano
ancora riusciti a mettersi d'accordo per spiegarci, in modo
semplice e chiaro, come siano crollate le 3 torri del WTC.
E' tutto lì il problema.
64. Esplosivi e pozze
Minuto
61 e 49 secondi.
Titolo:
“Presenza di
esplosivi, pozze incandescenti di acciaio fuso”.
Il
regista spiega che
nelle demolizioni controllate gli esplosivi vanno piazzati
“con
molta cura” e “dopo lunghi
calcoli” ,
vanno piazzati alla base
dei piloni centrali, in maniera tale che esplodendo per prime
“portino con
sé il resto della struttura senza
danneggiare
gli edifici circostanti” e mostra immagini di
demolizioni
controllate. Spiega che le esplosioni alla base devono essere molto
potenti e generano calore tale da creare pozze di acciaio fuso mentre
le macerie tutte intorno continuano a ribollire per lungo tempo (e
mostra il crollo o la demolizione di un edificio non specificato, ma
che è divorato già da numerosissimi focolai di
incendio
che con le cariche non hanno nulla a che vedere). Poi fa vedere un
edificio demolito a colpi di “palla”.
Forse JB non si è accorto che quando si vede l'edificio "demolito a colpi di palla" il narratore sta dicendo: "Questo
invece non dovrebbe accadere nel caso che un edificio crolli per un
semplice cedimento strutturale." Il segmento filmato è inserito più avanti, al punto 66.
Anche
qui abbiamo un esempio di auto-debunking.
Se gli esplosivi vanno piazzati, ed è corretto, con molta
cura e dopo lunghi calcoli, come
sarebbe mai possibile minare 3 edifici per un totale di 250 piani senza
che nessuno se ne accorga?
Rispondere
a questo tipo di domande esula dal compito e dagli intenti di Inganno
Globale. In ogni caso, per chi è interessato, una idea ce la
può dare questa intervista a Scott Forbes, un tecnico
informatico che lavorava alle Torri Gemelle, ma che quel giorno
per sua fortuna è rimasto a casa.
E se
le demolizioni controllate, correttamente, partono dalla base
dell'edificio, perchè
mai le Twin Towers sono cadute partendo dall'alto?
(guarda
caso, proprio dai piani colpiti dagli aerei...)
Appunto, "correttamente" partono dalla base
dell'edificio (non tutte, in realtà). Ma le normali demolizioni controllate sono assolutamente legali, mentre quelle
delle Torri Gemelle bisognava farle sembrare un crollo spontaneo,
causato dagli impatti degli aerei e dagli incendi. Era quindi tanto logico quanto indispensabile
farle partire da quel punto.
Quanto
alla storia che
le esplosioni provocano pozze di acciaio fuso, questo è
semplicemente assurdo. Nelle demolizioni controllate si cerca di
ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, e c'è
esigenza di evitare ogni complicazione e assicurare il rapido sgombero
delle macerie. Non
s'è mai vista una demolizione controllata che provochi
incendi e pozze di metallo fuso,
che renderebbero impossibile il lavoro di sgombero delle macerie.
Vedremo fra poco la faccenda del metallo fuso.
Inoltre, gli esplosivi più potenti tendono a soffocare le
fiamme
e a spegnere gli incendi (JMS),
non a crearli o ad alimentarli.
Non a caso vengono usati, ad esempio, per spegnere gli incendi dei
pozzi di petrolio (Wright
Co.)
"Gli
esplosivi più potenti" sono una categoria che non esiste. Ci
sono esplosivi di mille tipi e con mille usi diversi, tutti con potenza
e comportamenti diversi l'uno dall'altro. Inoltre non possiamo
escludere che i militari abbiano a disposizione esplosivi con
caratteristiche del tutto sconosciute a noi comuni mortali.
La
presenza di pozze di
acciaio fuso, quindi, dimostrerebbe esattamente il contrario di quello
che il regista afferma. Ma, come vedremo, anche la storia dell'acciaio
fuso è pura fantasia.
Aspetto quindi a replicare.
65. I punti caldi
Minuto 62 e 49 secondi
Il
film ci mostra un'immagine termografica “scattata dal
satellite
cinque
giorni dopo il crollo delle torri”ed
evidenzia che i punti
più
caldi sono proprio alla base delle tre torri crollate. La foto mostra
temperature che non superano i 742 gradi.
Allora...
innanzitutto non si
tratta di foto satellitari ma di foto scattate da aerei
con equipaggiamento speciale (USGS)
. Non stiamo a cercare il pelo nell'uovo, ma è
impressionante la mole
di errori ed imprecisioni in questo film,
che denotano la totale assenza di ricerche e di verifiche sugli
argomenti trattati: questo film è davvero poco
più di un
"copia e incolla" di altre fonti, con l'aggiunta di musica, narrazione
e sottotitoli in italiano.
E'
vero, mi sono sbagliato: avendo letto "NASA" nella termografia, avevo
pensato che si trattasse di un satellite.
***
Sul
"copia e incolla: a parte che Inganno Globale contiene moltissimo
materiale originale, ma tutti i film su questo argomento riportano
più
o meno gli stessi punti interrogativi. Questo però non riduce
affatto la
loro validità, anzi la aumenta, poichè aumenta il
tempo durante il quale le stesse domande non hanno trovato una
valida risposta.
Poi,
non capiamo cosa ci
sia di strano. E' il regista che ha detto (peraltro mentendo) che gli
incendi
nelle Twin Towers si erano spenti. Ma poichè - come
dimostrano
le foto ed i video e le telefonate delle persone intrappolate - gli
incendi c'erano ed erano anche grossi, cosa c'è da
meravigliarsi
se i focolai sono rimasti attivi sotto le macerie?
Quanto
alla
temperatura... non è stato proprio il regista a dire che
c'erano
pozze di acciaio fuso e non è stato lui a dire che l'acciaio
fonde a 1500 gradi? Non è stato forse lui a dire (vedi
sopra, minuto 47 e 34 secondi): "...l'acciaio fonde a 1.500
gradi
e deve essere esposto a una temperatura di almeno 800 gradi per
lunghissime ore prima di iniziare anche solo ad
ammorbidirsi...” ?
E
allora, se c'erano pozze
di acciaio fuso, come mai la temperatura è di soli 742 gradi
e non di 1.500 ?
"Fuso",
in italiano, è participio passato. Vuole dire che è il
metallo è stato fuso, nel passato. Altrimenti avrei detto "fondente".
E
invece, visto che le
temperature rilevate dopo cinque giorni sono pari a 742 gradi, questo
non va forse a confermare che l'acciaio delle Twin Towers è
stato esposto a temperature di 800 gradi che lo hanno ammorbidito fino
a farlo cedere?
No, mi dispiace.
Va solo a confermare che QUALCOSA ha continuato a bruciare a quelle
temperature (e lo farà per un mese e mezzo), e noi sappiamo che questo non può essere del semplice kerosene.
Questo
è un altro auto-debunking
del regista!
Conoscete il vecchio detto che chi mente deve avere memoria
lunga
per non cadere in contraddizione? A quanto pare la memoria del regista
è proprio corta!
E
cosa vuol dire
l'affermazione che i punti più caldi sono proprio alla base
delle tre torri crollate? Le torri sono crollate, dove dovrebbero mai
trovarsi gli incendi, se non alla base delle macerie? Se un edificio in
fiamme crolla, è lì che devono restare i focolai,
o il
regista si aspetta che gli incendi restino appesi a mezz'aria?
"Gli
incendi di kerosene", lo abbiamo sentito anche dagli esperti ufficiali,
NON FONDONO il metallo. Quelli quindi NON SONO "focolai" dovuti agli
incendi originali.
Che cosa sono allora?
66. Dallo Space Shuttle
Minuto 63 e
20 secondi circa.
Il film ci mostra alcune immagini scattate dallo Space
Shuttle,
immagini e video che non riportano alcuna indicazione di data, in cui
si vede il fumo che esce da Ground Zero.
Lo
speaker di Inganno Globale dice chiaramente che le riprese sono state
effettuate "due settimane dopo gli attentati". Di questo infatti io ero
convinto. Ma ad una più attenta verifica, risulta che la
missione fosse STS-108,
partita dal Kennedy Space Center il 5 dicembre 2001, e rientrata il 17
dello stesso mese. Nella pagina della NASA troverete anche il
riferimento al ricordo delle vittime di Ground Zero, che gli astronauti
hanno fatto in occasione di quelle riprese. Eccole (a metà circa dello spezzone):
Grazie quindi a JB, per avermi aiutato, con i suoi infiniti sospetti, a scoprire che il fumo che vediamo è stato ripreso TRE MESI dopo gli attentati, e non due settimane soltanto.
Secondo
il regista è il fumo che è uscito per settimane
dopo i
crolli.
Anche secondo la NASA, come abbiamo appena visto, e anche per la NBC americana:
Ammesso
che quelle foto
siano state scattate davvero "settimane dopo i crolli" , questo
avvalora ancor di più la vastità degli incendi
che hanno
consumato gli edifici del WTC. Il regista fa finta di dimenticare che
proprio lui è quello che sostiene che gli incendi non
c'erano, e
tutti gli altri (pompieri, testimoni, foto, video, rapporti tecnici)
affermano esattamente il contrario!
Dove
sta scritto che quel fumo fosse generato dagli incendi del carburante
degli aerei, che era bruciato sei settimane prima?
E proprio questo che si vuole far notare: se è vero che le Torri
hanno subito solo gli incendi di kerosene, CHE COSA esattamente ha fuso
il metallo, permettendo poi a tali temperature di perdurare (7-800 C°) per
così tanto tempo?
E che cosa ha potuto piegare in questo modo dei piloni di acciaio di queste dimensioni...
... o di queste...
... oppure creare inestricabili grovigli di acciaio e roccia fusi insieme, come questi?
Può essere stato davvero il solo kerosene?
La
tecnica del regista
è veramente contorta: prima dice che gli incendi si sono
spenti
ben prima dei collassi; poi dice che le torri sono crollate per effetto
di esplosivi; poi dice che quegli esplosivi hanno creato pozze di
acciaio fuso; poi utilizza le immagini e video - che dimostrano
l'assurdità della sua prima affermazione - per confermare la
sua
ultima affermazione (che discende dalla prima!).
Un contorsionismo incredibile,
che riesce però a ottenere tre risultati: il primo
è
quello di confondere totalmente lo spettatore poco attento e preparato
sull'argomento, il secondo è quello di portare lo scettico a
disquisire di argomenti (pozze d'acciaio fuso) che stanno decisamente a
valle rispetto ad affermazioni prive di qualsiasi fondamento, il terzo
è quello di fornire un bel raccontino
pre-confezionato a
chi
intende farsi portavoce delle teorie cospirazioniste..
Le
pozze ci sono, ne parlano i soccorritori, e nessuno riesce a spiegarle
all'interno della versione ufficiale, ovvero come sola conseguenza del
kerosene. Questi sono i fatti:
67.
Le pozze bollenti
Minuto 63 e 35
secondi
circa
Il film ci fa
vedere un servizio di natura imprecisata, che il
narratore colloca al 1° novembre 2001, in cui si vede la
rimozione delle macerie ed il fumo che esce dal WTC. Un
operaio spiega che
“più
ti avvicini al centro di questa roba,
più
diventa caldo. Ci sono probabilmente 800 gradi.
Siamo riusciti ad
aprirci dei piccoli passaggi verso quella che sembra essere la pozza.
Sembra un forno dentro, è
bollente (dice: "very hot"), è
proprio di quel colore chiaro, rosso-arancione
incandescente...”. Le
immagini mostrano operai che gettano acqua in un anfratto sotto le
macerie, e ne esce fumo (pozze non ne vediamo...).
Voce narrante: “Come
può
essere, questo, il risultato di un semplice crollo passivo?”
Ma
guarda che strano... quando si trattava di descrivere il calore
all'interno delle Twin Towers, il
regista ha tradotto le parole "very very very hot" con "molto caldo". Adesso, un "very hot" diventa
"bollente".
Che dice questo operaio? Che ci sono
("probabilmente") 800 gradi in una
"pozza" in cui c'è qualcosa (probabilmente metallo) di
incandescente.
Di certo non è acciaio fuso, come piacerebbe al regista: l'acciaio infatti fonde a 1.500
gradi (lo ha detto anche lui, il regista...).
E cosa dice la "versione ufficiale", ossia i rapporti del FEMA e del
NIST ? Che le temperature hanno raggiunto gli 800 gradi indebolendo le
strutture in acciaio.
Questo passaggio, quindi, non
solo conferma i rapporti degli esperti, ma è l'ennesimo
debunking che il regista si fa da solo...
Il
passaggio citato lo avete già visto nel penultimo spezzone.
Questi sono i fotogrammi estratti (chi parla, fuori campo, è uno
dei soccorritori):
Sappiamo quindi di certo che quelle temperature ci fossero, e sappiamo anche che il kerosene
non è sufficiente a causarle, specialmente a sei settimane di distanza.
Che cosa, quindi, lo ha fatto?
68. David Ray Griffin
Minuto
64 e 20 secondi.
Titolo:
“David Ray
Griffin, al servizio della verità”
Il
film ci presenta così questo nuovo "esperto": David
Ray Griffin, “noto
teologo e scrittore americano, autore del
libro
<Commissione 11 settembre, distorsioni e
omissioni>” (già
autore di “The
New Pearl Harbor”).
Avete
letto bene. Teologo.
Sembra quasi che fare il teologo impedisca di ragionare correttamente. In ogni caso, come il libro di Griffin "Omissioni e Distorsioni"
abbia fatto a pezzi il rapporto della Commissione 11 settembre lo
abbiamo già potuto constatare. Se a qualcuno fosse sfuggito,
riecco i link: A questa paginatrovate
la sintesi della critica portata da Griffin al lavoro della
Commissione, mentre la lista delle 115 omissioni e distorsioni
più eclatanti è consultabile qui. (Sono ambedue tradotte in italiano).
Ricapitoliamo:
prima un
sedicente ingegnere aeronautico che studia la religione di Dio; poi un
generale in pensione che insegue UFO e proiezioni mentali
paranormali; poi un professore di fisica nucleare che
sostiene la presenza di Cristo in America; quindi un professore di
filosofia; e adesso... un teologo !!!!!!!!!
Ma
ci si può
fidare di uno che confonde Cristo con.... Cristoforo Colombo? E di uno
che vuol sapere in quale Dio crede.... Dio? E adesso ci si infila pure
il teologo? Religione... Gesù Cristo, Dio, UFO....
E
basta! Possibile che non
si riesca a sentire l'opinione di un vero esperto con
tutte le rotelle al posto giusto?
Per
l'ennesima
volta, che le cose le dica un teologo, un ingegnere, o nostro cugino,
è sempre la tesi che va confutata, e non la persona.
Ma
rassegnamoci e sentiamo cosa ci dice il teologo...
In
una conferenza
all'università del Wisconsin (almeno questo è
quello che dice il film)
“Griffin
elenca i motivi principali per cui ritiene che le torri non possano
essere crollate da sole ma siano invece state demolite con l'uso di
esplosivi”.
Anche Griffin dice che le “Torri
sono
crollate in
perfetta
verticale e praticamente alla velocità
di una
caduta
libera, come nelle demolizioni controllate... e poi le
macerie hanno
continuato a ribollire
per mesi... per le Torri Gemelle, molta gente
ha detto di aver sentito delle esplosioni....
praticamente tutto il
cemento di queste enormi costruzioni si è disintegrato
in
polvere finissima... fate una prova, prendete un pezzo di
cemento e
fatelo cadere da un'altezza di oltre 300 metri, e vedete se si
disintegra in polvere sottilissima. Non succederà mai.... la
maggior parte di questa polvere insieme all'acciaio e all'alluminio
è
stata scagliata in orizzontale a dozzine di metri di distanza e pozze
di acciaio fuso sono state trovate sotto le macerie...
questi ed
altri elementi indicano la presenza di potenti esplosivi piazzati con
precisione ”.
Avete
capito tutto? Se lo dice il teologo...
Come
abbiamo già
dimostrato (non con le chiacchiere... noi abbiamo mostrato le foto ed i
video) le Twin Towers
non sono venute giù in verticale.
Ho già confutato questa affermazione.
Come
abbiamo già dimostrato (sempre con foto e video) non è per nulla vero
che le Twin Towers si siano polverizzate.
Ho già confutato questa affermazione. Di "dimostrato" dalle parti di JB c'è ben poco.
Come
abbiamo già dimostrato (con i rilievi sismografici) non è vero che gli
edifici sono collassati alla velocità di caduta libera.
Nessuno
lo ha mai affermato, quindi negarlo è soltanto un altro
tentativo di distrarre l'attenzione dal vero problema. Inganno Globale
dice che gli edifici sono caduti "praticamente alla velocità di
un corpo in caduto libera", e dopo questo ennesimo giro di parole
inutili, il fatto rimame immutato. Resta quindi sempre da spiegare come
sia potuto succedere.
Adesso
dovremmo prendere un pezzo di cemento e lanciarlo da 300 metri di
altezza? E poi cosa? Scendere giù e chiedere: "Avete visto un pezzo di cemento
che si è polverizzato?" E magari
quelli rispondono: "Polverizzato?
Il pezzo di cemento no... ma la testa del tipo che avete colpito
è esplosa come un pallone..."
Se
Griffin non facesse
il teologo, ma l'ingegnere strutturale, forse capirebbe che i pezzi di
cemento di cui parla non sono semplicemente caduti da 300 o 400 metri
di altezza... ma sono
stati schiacciati da centinaia di migliaia di tonnellate di acciaio.
Che
la faccia lui la
prova! Che prenda un pezzo di cemento, lo faccia cadere da 300 metri, e
poi lo schiacci con qualche centinaia di migliaia di tonnellate di
acciaio... poi vediamo se si polverizza o no.
Ma
tutto questo è privo di senso: innanzitutto, come abbiamo
visto, la storia della
completa polverizzazione è falsa. E poi... di
quale cemento stiamo parlando?
Se
si è ripetuto
fino alla nausea che le Twin Towers erano in acciaio... che gli edifici
in
acciaio non crollano per il fuoco... che l'acciaio di qui, l'acciaio di
là... che cavolo c'entra il cemento?
Spiegategli,
per favore, che il
cemento non si è polverizzato. Non c'è mai stato
cemento nella struttura resistente!
Il
cemento, come già detto, stava nella gittata dei pavimenti.
Queste sono immagine tratte dal documentario "Building the World Trade
Center", prodotto dalla Porth Authority di New York:
Stiamo quindi parlando di circa un acro, cioè oltre 4.000 metri quadrati di
cemento per ognuno dei 110 piani di ciascuna Torre. Tale era la
superficie abitabile che si era riuscita ad ottenere per ogni piano,
grazie alla rivoluzionaria struttura "tubolare" delle Torri Gemelle,
che lasciava lo spazio interamente libero fra il gruppo di colonne portanti
all'interno e la maglia di acciaio perimetrale (sotto a sx. uno qualunque
dei 110 piani delle Torri, sotto a dx l'ammezzato della grande hall di
ingresso di una Torre):
Fanno quindi, in tutto, circa 80 ettari di cemento che mancano all'appello, perchè ridotti TUTTI inspiegabilmente in polvere finissima.
Anche
Griffin ribadisce la storia delle "pozze di acciaio fuso". Pozze del genere, a Ground Zero,
non ne sono state mai trovate.
Questo JB dovrebbe raccontarlo ai soccorritori intervistati più sopra.
Macerie
che ribolliscono
per mesi... dice Griffin. Quali macerie, scusate? Ma non ha appena
detto che si è tutto disintegrato in "polvere finissima"?
Adesso
le macerie ci sono e ribolliscono? Ma siamo sicuri che parla di Ground
Zero e non dell' Etna?
Sì, ne siamo sicuri. Griffin parla di Ground Zero, e nessuno ha ancora
saputo dare una risposta seria ai quesiti posti da questo misero
"teologo". E di certo non basta una battutina "spiritosa" per liberarsi dal problema.
69. Il crollo impossibile
Minuto
66 e 15 secondi
circa.
Nel
film c'è ancora Griffin che sostiene che l'idea che i crolli
siano
stati causati dagli impatti e dagli incendi “è
ridicola.
Questo è ancora più evidente nell'edificio 7 che non
è
stato nemmeno colpito da un aereo ma è comunque
crollato
verso
le 17.30 di quel pomeriggio. Il suo crollo è talmente
impossibile da spiegare se non con una demolizione
controllata che il
rapporto della Commissione non ne parla nemmeno...”.
Di
ridicolo, per la
verità, c'è un teologo che vuole parlarci di
demolizioni
controllate e collassi strutturali...
Quanto
all' "edificio 7"
(ossia il WTC-7) , vero che non è stato colpito dagli aerei,
ma
è stato devastato dalle macerie dei crolli delle Twin
Towers,
esattamente come tutti gli edifici del World Trade Center. E come tutti
gli altri edifici, anche il WTC7 è crollato.
Questo non è vero, e lo vedremo fra poco.
Perchè
mai, poi, la Commissione sull'11 settembre avrebbe dovuto preoccuparsi
di parlare del WTC-7 ?
Perchè
il WTC-7 fa parte dei danni provocati dagli attacchi terroristici
dell'11 settembre, di cui la Commissione è stata incaricata di
occuparsi.
La
Commissione non aveva
il compito di stabilire le cause dei collassi. Questo compito
è
stato affidato ad esperti ingegneri strutturali e ingegneri
anti-incendio che hanno redatto corposi rapporti. Nella Home Page di Crono911 trovate
i link ai rapporti
tecnici del NIST, compreso quelli sul
WTC-7.
Abbiamo
già visto la consistenza dei "rapporti tecnici del NIST". Non a
caso JB "manda" genericamente il lettore a vedere, invece di farcene
lui un sunto convicente.
Per non parlare del fatto che il NIST abbia posticipato al
2007 un qualunque tentativo di spiegazione del crollo del WTC7, dopo che già la FEMA vi aveva elegantemente rinunciato.
(Chissà perchè? Se il motivi del crollo sono così
ovvii come sostiene JB...)
70. Il WTC-7
Minuto
66 e 50 secondi.
Titolo:
“WTC7, il
più
strano di tutti”
Dice
il regista che il
WTC-7 è l'unico caso nella storia in cui un edificio in
acciaio
sia crollato a causa di un semplice incendio. Il regista si dice
stupito che anche in questo caso, come per le Twin Towers, il crollo
è
avvenuto “in
perfetta verticale” e senza portare
“un solo danno
consistente agli edifici circostanti”. Un
risultato secondo
il
regista, degno della “miglior
squadra di demolizioni
controllate”.
Innanzitutto,
va detto che il WTC-7 ha una struttura differente rispetto a quella dei
WTC-1 e 2: la sua tecnica
costruttiva è completamente diversa.
Poi, non è per nulla vero che il suo
crollo non abbia provocato danni agli edifici circostanti.
Nella
foto a sinistra
potete osservare ciò che resta del WTC-7, che non
è
affatto imploso come avverrebbe in una demolizione controllata. Una
parte dell'edificio è ancora in piedi, e le frecce indicano
alcuni dei punti in cui l macerie del WTC-7 hanno colpito e danneggiato gli
edifici circostanti.
Ulteriori
clip e foto del WTC-7, del suo crollo e delle macerie sono disponibili
nella specifica Sezione
di Crono911 nonchè su vari siti Web come Debunking911
.
ATTENZIONE
Immaginando che anche il
lettore più eroico sia arrivato fino a questo punto in chiaro
debito di concentrazione, vorrei richiamare la sua attenzione su quanto
segue: dopo avermi accusato, praticamente ad ogni riga, di mentire, di
disinformare, di distorcere, e soprattutto di ignorare la materia
trattata, scopriamo che JB non conosce nemmeno gli edifici del WTC
Plaza di cui stiamo parlando.
Quello che indica nella foto sopra, con il grande "buco nero" al centro, è
il WTC6, non il WTC7. Davanti ad esso si vede chiaramente lo scheletro
vuoto della Torre Nord, che sembra quasi appoggiarglisi addosso.
Come si vede da questa foto, il WTC7 stava alle sue spalle, e questo rende ancora più
inspiegabile il suo crollo, proprio perchè era protetto, nella
parte inferiore, dal WTC6.
Ecco uno schema del WTC Plaza visto dall'alto:
Poichè
JB, parlando del WTC7, sostiene che "una
parte dell'edificio è ancora in piedi", deduciamo che non si sia
trattato di una semplice svista nel pubblicare la foto sbagliata, ma che JB non sappia assolutamente nulla
del grattacielo che contiene la chiave di volta all'intero problema
dell'11 settembre: ecco infatti che cosa rimaneva del WTC7 dopo il suo
crollo:
71. Esplosioni alla base
Minuto
68 e 10 secondi
circa
Le
immagini scorrono su ammassi di rovine
(che sono tutt'altro che polverizzate) mentre la voce narrante
evidenzia che ci sono numerose
testimonianze di persone, “poliziotti,
giornalisti, pompieri
e
comuni passanti che hanno sentito o hanno vissuto in prima persona
una lunga
serie di esplosioni anche alla base delle torri, qualche
secondo prima o durante i crolli stessi”
Questa
storia delle
esplosioni è davvero pretestuosa. Due grattacieli di 110
piani
sono stati colpiti da due grossi aerei carichi di carburante.
Devastazioni e incendi si sono susseguiti fino al momento in cui le
strutture hanno ceduto. Non
c'è nulla di strano che ci siano stati scoppi
(e badate bene: basta giocare sui termini "scoppio" ed "esplosione" per
dare un significato diverso a una frase o a una
dichiarazione).
Ma
c'è un dato
evidente e oggettivo: non c'è bisogno che il regista, o un
testimone qualsiasi, ci venga a raccontare di aver sentito scoppi,
botti ed esplosioni. Ci sono centinaia di filmati, con tanto di audio,
delle Twin Towers in fiamme e dei collassi. Se
ci fossero stati suoni di esplosioni, esplosioni provocate da
esplosivi, li sentiremmo anche noi. Il punto è che non ci
sono!
Forse JB dovrebbe dare un'occhiata a questo breve video (aprite anche l'audio, ovviamente):
Se
poi le esplosioni sono avvenute alla base... come mai le Twin Towers
sono crollate dall'alto?
Sono
esplosioni preliminari, intese a indebolire la struttura, prima di dare
la scarica definitiva. Di solito provocano
nei piloni di supporto dei tagli in diagonale, che servono a far cadere
l'edificio nella direzione voluta (quasi sempre verso il proprio
centro).
Specialmente gli edifici in acciaio, infatti, sono costruiti con una
tale ridondanza, rispetto ai limiti di sicurezza, che di
solito non è sufficiente una scarica unica per demolirli
completamente. Tanto per capirci, stiamo parlando di tagli come questi:
Sotto, un pilone ad "H", che mostra la "ali" distorte verso l'esterno,
e lo stesso tipo di incavatura al centro della sezione.
Sotto: un'altra coppia di piloni tagliati in diagonale, con accanto
un trave d'acciaio (indicato dalla freccia) che sembra piegato dal
calore.
Lo stesso Danilo Coppe, noto esplosivista (demolitore) italiano da me intervistato, alla domanda:
Che spiegazione si può dare, riguardo
alla presenza fra le macerie di svariati piloni di supporto, che risultano
tagliati in diagonale, esattamente come prevede l'azione di una carica
cava delle demolizioni controllate? (La freccia piccola indica una
incavatura molto simile a quelle che vengono praticate nel pilone
da demolire per inserire la cosiddetta "carica stupida", o secondaria.)
Ha risposto:
Ho troppo pochi elementi per questa valutazione.
Bisognerebbe perlomeno avere una foto ad alta definizione e fare degli
ingrandimenti. Meglio ancora vedere l’oggetto. In ogni caso
bisognerebbe intervistare chi ha operato nello sgombero delle macerie e
chiedere se sono stati effettuati tagli a cannello di quel tipo.
Confesso che questo elemento è quanto di più curioso dal
punto di vista tecnico, visto che effettivamente è una
lavorazione molto simile a quella che si ottiene con le cariche di
taglio.
Vogliamo
dire... gli aerei
hanno colpito le Twin Towers a una certa altezza, e i collassi sono
iniziati proprio lì dove le strutture erano state colpite.
Questo è logico e coerente.
Come
si fa a sostenere,
invece, che esplosivi abbiano detonato alla base delle Twin Towers, e i
collassi sono iniziati 80-90 piani più sopra? Non
è
logico, nè coerente.
Lo abbiamo appena spiegato.
Ma
andiamo avanti, e vediamo cosa intende rifilarci il regista.
72. La parola ai testimoni
Minuto
68 e 26 secondi.
Titolo:
“Presenza di
esplosivi, la parola ai testimoni”.
Il
film propone il testimone
Phillip
Morelli, carpentiere del WTC: “Quella
mattina, alle
08.30,
stava
scendendo al livello B4 della Torre 1, quattro piani
sottoterra”
dice l'intervistatore.
Morelli:
“Vado
giù...
e mentre passavo vicino al montacarichi
principale, nel corridoio...
è lì che sono stato spazzato via, l'impatto
dell'esplosione o qualunque cosa sia stato, mi ha scaraventato a
terra e poi è cominciato il finimondo... mi sono messo a
correre verso il bagno... ho aperto la porta... improvvisamente
un'altro botto enorme,
vengono giù
i pannelli del soffitto, cascano giù le luci... conosco
gente
che è rimasta uccisa nel sotterraneo, gente che si
è
rotta le gambe nel sotterraneo, gente che ha dovuto farsi la
plastica perché le pareti le sono esplose in
faccia...”
Incredibile!
Ma questa
è la prova che qualcuno ha minato la Torre 1 (North Tower) !
E
che aspettiamo a consegnare questa prova a un Tribunale?
E'
stato fatto, ma per qualche motivo la Commissione 9/11 non ha ritenuto
di ascoltare Morelli. E non è certo stato l'unica testimonianza
"pesante" ad essere stata ignorata.
Ehm...
riascoltate bene il passaggio: "Quella mattina... alle otto e mezza..."
Alle
otto e mezza! E' chiaro che Morelli
sta parlando del momento in cui il volo AA11 ha colpito la North Tower
(alle 08:46, per l'esattezza). L'esplosione di cui parla è
quella provocata dall'impatto dell'aereo!
Questo lo dice JB. Morelli ha detto di essere sceso alle 8.30, non alle 8.46.
Altro che esplosivi, altro
che esplosioni sentite "qualche secondo prima dei crolli"!!! La North
Tower è crollata alle dieci e mezza !!! (10:28, per la
precisione).
Come
fa una demolizione controllata, a far esplodere le cariche alle otto e
mezza e a far crollare l'edificio due ore dopo?
Per
lo stesso motivo spiegato sopra. Sono cariche preventive, intese a indebolire la
struttura. Le potete udire chiaramente in molte delle demolizioni controllate che ho raccolto per Inganno Globale:
Questo è un altro
clamoroso esempio di auto-debunking del regista,
giacchè è evidente che l'esplosione sentita da
Morelli
è quella dell'aereo, e Morelli l'ha sentita mentre si
trovava
"quattro piani sottoterra", e non solo l'ha sentita, ma ne ha anche
visto e subito gli effetti, il che dimostra e conferma che il
carburante dell'areo si è riversato verso i piani inferiori,
attraverso i vani delle scale, degli ascensori e dei montacarichi,
esplodendo con un'onda d'urto formidabile.
Il
carburante degli aerei non può in alcun modo aver raggiunto i
piani inferiori, visto che le Torri erano state costruite in tre
"segmenti" diversi, separati e completamente isolati l'uno dall'altro, proprio per evitare
problemi di questo tipo.
Da questo schema si vede chiaramente come gli ascensori funzionassero in blocchi completamente separati l'uno dall'altro.
L'unico ascensore che da terra arrivava fino al terzo segmento era il
cosiddetto espresso (indicato dalla freccia), che però risulta
essere stato regolarmente utilizzato dopo l'incidente, per cui non
può certo essersi riempito di carburante al momento dell'impatto
dell'aereo.
Scusate se
abbiamo rimarcato in rosso un altro errore grammaticale dei
sottotitoli del film.... ci teniamo a precisare che l'errore
è
nel film e non nella nostra trascrizione...
E' vero, ho scritto nuovamente "un'altro" con l'apostrofo.
73. Scoppi ed esplosioni
Minuto
69 e 33 secondi.
Un
commentatore, davanti
alle immagini delle torri che bruciano, spiega: “Ci sono
state due
o tre esplosioni simili fortissime, e tutto l'edificio ha
letteralmente tremato. Si tremava letteralmente, nei sotterranei
dell'edificio”.
Un
altro testimone: “Poco
prima di quella fortissima esplosione che tutti abbiamo sentito e
avvertito, abbiamo sentito un botto violento, un'esplosione, abbiamo
guardato su e l'edificio ha cominciato letteralmente a
crollare”
Un
altro testimone: “A
me è sembrata un'esplosione, poi si è sentito il
rumore
di un crollo e l'edificio è venuto giù”
Una
testimone: “Alle
10:30 ho cercato di uscire, ma appena fuori ho sentito una seconda
esplosione e un altro rombo... macchine incendiate, macchine
rovesciate dalla forza dell'esplosione”
E
così via altri
testimoni che dicono di aver sentito un'esplosione, chi due
esplosioni, uno di essi parla di un'esplosione all'altezza dell'
8°
piano.
Un
teste, al minuto 70 e
30 secondi circa, dice: “Sembravano degli
spari,
bang-bang-bang e
poi tre grosse esplosioni”
Un
giornalista dice:
“Abbiamo
sentito parlare di esplosioni secondarie, dopo gli
impatti
degli aerei... ci si domanda se ci fosse qualcos'altro alla base
delle torri, che in realtà ha dato il colpo di
grazia per
farle crollare”
Un
altro giornalista
parla di un'esplosione, e della polizia che ha trovato un "ordigno"
sospetto a un "isolato e mezzo" dal punto in cui è avvenuta
l'esplosione.
Come
abbiamo detto
prima, il termine "explosion" in inglese può essere tradotto
come "esplosione" o come "scoppio". Se non ci credete, andate
su Google
Translate e chiedete la traduzione in inglese della parola
italiana "scoppio". Otterrete questo risultato: "scoppio" =
"explosion".
Cliccate sulla foto per visualizzare
l'immagine.
Nella
lingua italiana, molto più forbita e precisa di quella
inglese, c'è
una certa differenza di sfumature tra il termine "scoppio" ed il
termine "esplosione", ed il regista ne approfitta
(così come ha fatto con "caldo" e "bollente" , ricordate?).
Ma
se ascoltate con attenzione le dichiarazioni dei testimoni, vi
accorgerete innanzitutto che solo alcune di esse parlano di
"esplosioni" immediatamente precedenti il collasso.
Il giornalista, ad esempio, parla di esplosioni secondarie dopo gli
impatti degli aerei. Molto prima dei collassi, quindi, e queste
esplosioni secondarie sono proprio come quella di cui ha parlato il
teste Morelli poco prima. Il teste che parla delle tre esplosioni non
dice (o forse, il regista non ce lo vuole mostrare...) quando le ha
sentite, nè dove.
La
verità è che a partire dal momento degli impatti
(teste Morelli) fino al momento dei collassi, ci sono state molte esplosioni
secondarie
(in edifici di 110 piani, ce n'è di roba che può
esplodere: in quegli edifici c'erano impianti, generatori, bombole di
ogni tipo, tubature, cucine...). E non c'è da meravigliarsi
che
quando le strutture hanno ceduto, ci sia stato un boato. Non
si può pretendere che una struttura in acciaio che cede
sotto il
peso di decine di migliaia di tonnellate, lo faccia in rispettoso
silenzio.
Ma
questo è ben
diverso dalla sequenza di esplosioni tipica delle demolizioni
controllate. Nelle demolizioni controllate non si utilizzano grosse
cariche esplosive, ma una serie di piccole cariche, lo stretto
necessario per spezzare gli elementi portanti, con una sequenza ritmica e sincronizzata,
decisamente caratteristica.
Nessuno
dei testi,
inoltre, dà l'idea di parlare di cariche esplosive. Nessuno
di
loro adombra il dubbio che si sia trattato di esplosivi.
Nessuno
dice: "Ehi! Le esplosioni che ho sentito non hanno nulla a che fare con
gli incendi e con i crolli!"
Quanto
all' "ordigno"
trovato dalla polizia, anche in questo caso il termine "ordigno"
è frutto di una traduzione maliziosa. Il giornalista parla
di
"device", che è un termine estremamente generico.
Può
essere qualsiasi cosa, da un bidone di carburante a una scatola di
latta. Peraltro, l'oggetto è stato trovato dalla
polizia,
a "un isolato e mezzo di distanza" (non si capisce da cosa) ed
è
chiaro che gli esplosivi
per le demolizioni non si piazzano a un isolato e mezzo dal
punto che si vuol demolire...
e peraltro, giacchè quell'oggetto non è mai
esploso
(altrimenti la polizia lo avrebbe detto) e non era una bomba
(altrimenti ne avremmo notizia) è evidente che si
è
trattato di un falso allarme.
Infine,
una
considerazione fondamentale: i testimoni esibiti dal film, hanno visto
e sentito le "esplosioni", in qualche caso ne hanno subito gli effetti.
Se fossero state vere e proprie esplosioni da ordigni esplosivi per
demolizione, non sarebbero sopravvissuti per raccontarlo. Come abbiamo
detto, ci sono riprese audio-video in abbondanza di quelle tragiche due
ore, e non c'è alcun suono che richiami quello di esplosioni
causate da ordigni esplosivi.
Lasciamolo decidere al lettore, di cosa parlano le testimonianze:
74. Le comunicazioni dei
pompieri
Minuto 71 e 09
secondi
A
questo punto il film ci fa ascoltare alcune registrazioni
radio dei pompieri
di New York. Ovviamente
non c'è
indicazione di orario.
Nelle
registrazioni si
sente:
“Ho
un testimone che
dice che c'è stata un'esplosione sui piani 7 e
8...”
“Battaglione
3 a
centro, c'è appena stata un'altra esplosione...”
“Warren
Street, a causa
dell'esplosione secondaria (ma il regista scrive:
seconda). Ci sono
molte persone coperte di polvere a causa dell'esplosione secondaria
(il regista scrive: per questa seconda esplosione)...”
“Abbiamo
un'altra
esplosione nella Torre, 10-13 ...”
“La
Torre 2 ha subito
una grossa esplosione e sembra esserci un completo collasso intorno a
tutta la zona (stranamente il regista traduce: quello che
sembra
essere un crollo completo di tutta la zona circostante)...”
“Mi
sono trovato io
nell'esplosione secondaria alla Torre 1" (il regista
scrive
“seconda
esplosione”)
Anche
in questo caso
abbiamo la testimonianza di esplosioni secondarie, di persone che sono
sopravvissute a questi scoppi (il che non sarebbe accaduto nel caso in
cui fossero state cariche ad alto esplosivo) , di collassi parziali che
hanno preceduto quello principale... queste conversazioni non fanno
altro che confermare il fatto che ci sono stati diversi scoppi mentre
le Twin Towers bruciavano, scoppi che sono avvenuti in modo del tutto
casuale. Nessuno dei pompieri dice: "Ehi gente, qui c'è un
mucchietto di candelotti da cui spuntano fili elettrici!". Eppure i
pompieri erano lì, hanno comunicato via radio, e sono
rimasti
all'interno delle Twin Towers risalendole per oltre settanta piani
senza trovare alcuna traccia di cariche esplosive. Queste comunicazioni
radio, quindi, lungi dal dimostrare ciò che il regista
sostiene,
sono linvece la riprova delle baggianate dei
"cospirazionisti".
Nessuno
ha detto che i pompieri abbiano trovato i "mucchietti di candelotti".
Se lo avessero fatto, avremmo una delle prove più schiaccianti
fra tutte quelle raccolte finora.
I pompieri hanno semplicemento confermato molteplici esplosioni
"secondarie", come avete visto nell'ultimo segmento presentato, mentre
il sospetto di "bombe" è girato più volte fra gli stessi
addetti alla sicurezza. A me sembrano informazioni importanti da dare, poi ciascuno ne può fare quello che crede.
75. Cariche esplosive
Minuto
71 e 40 secondi.
A
questo punto il regista
fa sentire la dichiarazione di un giornalista della NBC, Pat Dawson,
che viene inserita nel contesto delle comunicazioni radio quasi fosse
anch'essa una comunicazione dei pompieri.
Il
regista così
traduce le parole di Pat Dawson:
“Ho
parlato con il capo
della sicurezza dei pompieri di New York. Gli è stato detto
che c'è la possibilità di un secondo ordigno,
cioè
un'altra bomba che potrebbe esplodere, ma ha detto che c'è
stata una seconda esplosione e poi, un'ora dopo il primo impatto,
c'è
stata ancora un'esplosione. Lui pensa che ci fossero delle cariche
piazzate nell'edificio. Qui a Downtown continuiamo a sentire delle
esplosioni”.
Impressionante,
vero? Ma anche in questo caso le cose non stanno esattamente
così. Vediamo perchè.
Innanzitutto,
non
c'è da meravigliarsi se qualcuno, di fronte agli scoppi che
si
verificavano nelle Twin Towers, abbia pensato a ordigni esplosivi.
Ci
sono altre testimonianze che riportano simili impressioni, ma il
regista, che di ricerche - a quanto pare - ne ha fatte ben
poche, non
le ha trovate.
Sta
di fatto che questi
ordigni non sono stati visti da nessuno e nei video non si sentono
esplosioni di questo genere.
Affermazione già smentita in precedenza.
Poi, Pat Dawson non è il
testimone
diretto: sta riferendo quanto gli è stato detto da un
ufficiale
dei pompieri, ed in particolare da Albert Turi.
Quindi? Perchè mai dovrebbe mentire?
Ma
Pat Dawson ha detto
davvero quello che il regista ci mostra? Solo quello? Abbiamo
già visto che in questo film le dichiarazioni sono
tagliuzzate,
copiate e incollate per attribuire significati diversi da quelli reali.
Finora non abbiamo visto assolutamente nulla di tagliuzzato, prego.
Anche
per le parole di Dawson è successa la stessa cosa!
Se
il film ci avesse
mostrato e fatto ascoltare per intero il servizio di Dawson, avremmo
scoperto che le parole del giornalista non sono così chiare
e
nette come il regista vuol far credere. Le parole del giornalista sono
queste:
"The second
device, he thinks, he speculates, was probably planted in
the building...."
Tradotto
correttamente:
"Il secondo oggetto (esploso), egli pensa, è una mera
speculazione, era probabilmente piazzato nell'edificio".
Tradotto "correttamente"? E dove starebbe il termine "esploso"? E dove starebbe "mera", secondo JB?
Quindi,
non si parla di
carica esplosiva ma di "device" che può essere qualsiasi
cosa.
"Device"
può essere qualsiasi cosa, ma qui stavano parlando, in
precedenza, di "explosive devices". Nel contesto è quindi chiaro
che stiano parlando di bombe.
Il giornalista precisa che è un pensiero, una speculazione
del
pompiere. Il quale non ne è sicuro, ma dice "probabilmente".
Ed
infine, il termine "planted" , piazzato, non vuol dire necessariamente
piazzato nel senso di "predisposto per esplodere", ma semplicemente
intende dire che è esploso qualcosa che si trovava
nell'edificio. Questo può significare un generatore, una
bombola
di gas, qualsiasi cosa!
Qualcuno
osserverà: "quelli di Crono911 stanno facendo le acrobazie
verbali per giustificare una dichiarazione così
compromettente".
Nooo, e perchè mai dovrei? Fin qui è tutto così lineare...
Non
è così. Le acrobazie dobbiamo farle per stare
dietro a quelle che fa il regista.
Perchè
noi non vi diciamo solo come stanno le cose. Ve le mostriamo per intero.
E
difatti, vi mettiamo a
disposizione l'intero servizio di Pat Dawson. Ascoltatelo, e scoprirete
che subito dopo aver citato le parole di Albert Turi, il giornalista
spiega che quelle
esplosioni sono generate delle condutture di gas
impiantate nelle Twin Towers !!!
"Noi
vi mettiamo a disposizione, voi ascoltatelo e scoprirete...."
Perchè invece JB non si scomoda a pubblicare il testo per
intero, cosi
lo "scopriamo" subito, tutti insieme, se c'è sotto qualcosa o
no.
(Fra l'altro, non si comprende nemmeno il ragionamento: siccome Albert
Turi dice una cosa, le parole di Dawson non valgono più?)
Potete
ascoltare o scaricare l'intero servizio, in comodo formato MP3
attraverso il nostro sharing
link (dovrete attendere 20 secondi per avere accesso al file).
E
abbiamo sbugiardato
ancora una volta il regista (a dire il vero, non solo lui: questo film
cita e ripropone il meglio... o dovremmo dire il peggio... delle varie
baggianate sostenute dai cospirazionisti di mezzo mondo!).
Ma
noi non ci fermiamo qui.
Visto
che Pat Dawson
cita parole di Albert Turi... cosa c'è di meglio di
leggere cosa ha da dire lo stesso Albert Turi?
Ecco
quindi, tutte per voi, le dichiarazioni
rese da Albert Turi, in 28 pagine formato PDF.
Leggetevele
con calma. Noi vi anticipiamo che a pag. 14 Turi riferisce:
"My initial reaction was
there was a
secondary explosion, and the entire floor area, a ring right around the
building blew out. I later realized that the building had started to
collapse already and this was the air being compressed and that is the
floor that let go".
Tradotto:
"La mia
reazione iniziale fu quella di pensare che c'era
stata
un'esplosione secondaria, e che l'intera sezione del piano, un anello
giusto intorno all'edificio, era saltata. Poi ho capito che l'edificio
aveva già iniziato a collassare e quell'esplosione era
l'aria
che veniva compressa ed espulsa dal piano".
Eccola
la verità. Una
verità che
dimostra, ancora una volta, le bugie e la malafede contenute in questo
film, che è davvero un Inganno. Per lo spettatore.
Per fortuna le interviste sono lì da vedere.
76. Demolizioni controllate
Minuto
72 e 10 secondi.
Titolo:
“Crolli o
demolizioni controllate?”
Il
film mostra
alcune riprese di demolizioni controllate. Lo scopo
è
quello di indurre lo spettatore a credere che i collassi delle Twin
Tower e i relativi video, siano del tutto analoghi a quelli delle
demolizioni controllate.
Vedremo
invece che il regista mette a segno un altro eccezionale auto-debunking.
Nel
primo clip si
vede un complesso di
alcuni edifici, alti ciascuno una quindicina di piani. Si
sente una serie
ininterrotta e consecutiva di esplosioni, e si vedono i palazzi che
crollano. Avete visto o
sentito o qualcuno ha parlato di una serie ininterrotta e consecutiva
di esplosioni al WTC?
Altro
clip e altro
edificio, questa volta alto una decina di piani. Si sente una serie di
esplosioni
in sequenza ravvicinatissima, cui segue una seconda serie di esplosioni
contemporanee, e si vede il complesso che crolla. Avete visto o sentito o qualcuno
ha parlato di esplosioni con queste caratteristiche al WTC?
Terzo
video, siamo al
minuto 72 e 30 secondi
circa. Altra struttura, anche questa alta una decina di
piani. Altra
serie di esplosioni
sincronizzate. Avete
visto o sentito o qualuno ha parlato di serie di esplosioni
sincornizzate al WTC?
Seguono
altri video, che mostrano sempre le esplosioni sincronizzate
e gli edifici che vengono demoliti dalla base.
In
tutti i video si
vedono gli sbuffi di fumo delle esplosioni, violenti, che fuoriescono
prima che l'edificio inizi a crollare.
Avete
visto o sentito esplosioni sincronizzate con relativi sbuffi
violenti al WTC? Avete visto le Twin Towers crollare dalla base?
I testi hanno mai riferito una cosa simile?
A
questo punto il regista
passa, al minuto 73 e 35
secondi circa, a mostrarci i collassi delle
Twin Towers. Si vede il collasso, e durante il collasso sbuffi e
pennacchi di fumo isolati che appaiono DOPO che il collasso
è
già iniziato e in modo del tutto asimmetrico. Sbuffi e
pennacchi che non sono per nulla violenti, ma lenti. Semplice fumo
che viene cacciato fuori dalla compressione della struttura che
collassa, e fuoriesce alla stessa velocità del collasso.
Addirittura
evidenzia
(minuto 75 e 07 secondi)
alcuni sbuffi che escono dalla North Tower
quando l'UA175 sta impattando contro la South Tower, ossia alle 09:03.
La South Tower è crollata alle ore 09:59. Avete mai visto una demolizione
controllata in cui l'edificio crolla quasi un'ora dopo le esplosioni?
Tutta
questa serie di
video, quindi, dimostrano che i crolli delle Twin Towers non
hanno nulla
di
simile a quelli delle demolizioni controllate.
Avete già visto il segmento video. E' fatto apposta per permettere a ciascuno di farsi la propria opinione.
77. Il raffronto
Minuto 75 e 30
secondi circa
Il film mette uno accanto all'altro il video del WTC-7 che
collassa e
un
edificio oggetto di demolizione controllata e lascia scorrere i due
filmati affiancati.
La cosa stupenda di questo
raffronto è che
nell'edificio demolito con esplosivi si vede la serie di esplosioni
che attraversa tutta la base, mentre nel WTC-7 non c'è
traccia di
esplosioni !!!
Ancora
una volta il regista si smentisce da solo.
Nelle inquadrature del
WTC7 che crolla la sua base non si vede (foto a sx e in centro):
Mentre si vede molto bene qualcos'altro (foto a dx): gli squibs delle demolizioni controllate.
78. Lo sbuffo
Minuto
75 e 50 secondi circa
Non
contento di essersi già fatto così male da solo,
il regista sceglie di mostrare il particolare di una facciata
dell'edificio demolito con esplosivi, dal quale fuoriesce un
violentissimo sbuffo di
fumo, e lo confronta con una
pressochè
insignificante e lenta fuoriuscita di fumo da una
facciata del WTC7 !!!
E
così il regista ci dimostra, suo malgrado, che anche le
caratteristiche del crollo del WTC-7 hanno poco a che spartire con
quelle di una demolizione controllata.
Poi
si diverte a
mostrarci le nuvole di polvere e fumo sollevate dai crolli di una
demolizione controllata comparandole con quelle sollevate dai crolli
del WTC.
Non c'è nulla di divertente nel constatare la impressionante similitudine fra i due eventi:
La
polvere e il fumo che
si sollevano da un edificio crollato non hanno nulla a che vedere con
le ragioni per cui l'edificio è crollato. Che si tratti di
una
demolizione, di un crollo a seguito di impatti e incendi, o di un
crollo a causa di un terremoto, polvere e fumo sono solo polvere e fumo.
In
compenso, in queste sequenze, ed esattamente al
minuto 76 e 13 secondi,
si vede chiaramente il WTC-7 completamente
circondato dalle macerie del crollo del WTC-1 !!!!
Ormai sappiamo che JB sta parlando, senza saperlo, del WTC6.
79. I paragoni
Minuto 76
e 18 secondi
Il film mostra
un video in cui alcuni pompieri commentano i
collassi e il fatto che i piani sono venuti giù uno dietro
l'altro paragonandoli a una demolizione controllata.
Questo è normalissimo. Chi di noi ,
guardando i collassi
delle
Twin Towers o del WTC-7, non ha richiamato nella mente le immagini
delle demolizioni controllate?
Il paragone è spontaneo.
Certo che lo è, visto che di demolizioni si è probabilmente trattato. Ho già mostrato al punto 58 che cosa accade quando invece gli edifici crollano da soli. E in quei casi il paragone a me non viene affatto spontaneo.
Ma i
pompieri, nel filmato, dicono chiaramente che i piani sono venuti
“... Giù
fino in fondo”. Dall'alto verso il basso.
Esattamente il
contrario di quello che succede nelle demolizioni controllate.
Ho già spiegato la necessità di una sequenza dall'alto verso il basso.
Ricordo inoltre che non è assolutamente vero che le demolizioni debbano iniziare per forza dal basso.
Come vedete, ogni edificio fa storia a sè:
Subito
dopo, il film
ci fa ascoltare
alcuni giornalisti che paragonano il crollo a un'implosione
programmata.
"Come
quelle che
vediamo in TV”
dice uno di loro. Come dicevamo, è il paragone spontaneo. A
cos'altro può essere mai paragonato il crollo del World
Trade
Center?
E'
la stessa storia del
Volo 77 che ha impattato il Pentagono. I testimoni vedono un aereo
arrivare velocissimo a bassa quota e schiantarsi contro l'edificio.
Se
uno vuol fare un paragone, a cosa può mai paragonarlo se non
a un missile?
E
così, lì
i testimoni hanno paragonato l'aereo a un missile, e il regista si
è sforzato di dimostrare che è stato un missile.
Qui
i testimoni
paragonano i crolli alle demolizioni controllate, e il regista si
sforza di dimostrare che sono state demolizioni controllate.
La
cosa è di una banalità sconcertante.
Se
mi passa sulla testa un Boeing 757, io non mi sognerei nemmeno
lontanamente di paragonarlo ad un missile. E se vedo degli edifici che
crollano chiaramente da soli, spezzandosi ad un certo punto e
inclinandosi su un lato, non mi sognerei nemmeno lontanamente di fare
il paragone con una demolizione controllata.
80. La documentazione
sigillata
Minuto 77 e 23
secondi
Narratore: “Nonostante
il progetto originale
prevedesse chiaramente che le Torri avrebbero resistito
all'impatto
di un grosso aereo di linea, nessuno dei progettisti o costruttori
è
mai stato condannato, arrestato o incriminato per negligenza”
Come
abbiamo visto e documentato, il
progetto delle Twin Towers non prevedeva affatto una simile
eventualità. Non c'è traccia di
questo requisito nelle specifiche progettuali.
Abbiamo già visto al punto 45 il "requisito" che non c'è.
E'
diffusa l'opinione,
sostenuta (ma non provata) anche da alcuni dei progettisti, che si
fosse tenuto conto
dell'eventualità di un impatto di un Boeing 707 in fase di
atterraggio a New York, ma se anche ciò fosse vero, i Boeing
767
che hanno colpito le Twin Towers l'11 settembre 2001 avevano una velocità
più che doppia rispetto a un Boeing 707 in
atterraggio, e una quantità
di carburante enormemente superiore.
Sempre
nel documento più sopra, si parla di poter reggere un impatto alla velocità di 600
miglia orarie, che sono oltre 1000 km all'ora. A me non sembra che gli aerei atterrino a quelle velocità.
Nessuno
tra i progettisti ha mai tenuto in considerazione l'effetto
combinato dell'impatto e degli incendi.
L'effetto
combinato è obbligatorio, non c'è bisogno di prenderlo in
considerazione. Se un aereo si schianta, il carburante si
incendia. (Altrimenti sarebbe come dire che si può
sopravvivere a una pallottola nel petto, ma non alla sua emorragia).
Ma
ci sono altre due
circostanze da ricordare: la prima è che le Twin Towers
hanno
comunque resistito all'impatto. Lo ha detto anche il regista (vedi
sopra, minuto 46 e 55 secondi): “E
infatti, dopo essere state colpite, le torri hanno ondeggiato e
scricchiolato per qualche minuto prima di fermarsi con il carico
redistribuito sulla struttura restante, come
previsto"
Migliaia di persone hanno potuto
evacuare le Twin Towers
e salvarsi la vita grazie alla resistenza dimostrata dalle Twin Towers,
che hanno ceduto solo dopo una prolungata esposizione agli incendi
incontrollati innescati dal carburante. Ci sarebbe stato il
tempo di evacuare anche le altre persone, se non fossero rimaste
intrappolate
ai piani superiori.
La
seconda circostanza
da ricordare, è che Frank De Martini, ossia il manager del
progetto di costruzione delle Twin Towers, che proprio il regista ha
citato, al minuto 46 e 10 secondi, è
rimasto ucciso nel collasso della South Tower.
Se
mai fossero stati
commessi errori di progettazione, il massimo responsabile ("manager del
progetto") li ha già pagati con la propria vita. Altro che
processi.
Il
manager non è affatto il massimo responsabile. I manager
"maneggiano", cioè gestiscono, mettono in pratica, mentre
i responsabili si chiamano "responsabili".
Anche
in questo caso, come vedete, per
smentire il regista non c'è nemmeno bisogno di presentare
documenti e fonti: è bastato citare due passaggi del suo
stesso
film.
Ma non finisce qui.
Dopo questa baggianata, il film ne spara un'altra: “Tutta la
documentazione e i referti tecnici relativi ai crolli sono stati
sigillati dal giudice, per accordo delle parti, e non potranno
più
essere visti da nessuno”
Beh...
tutta la documentazione ed i referti tecnici la trovate sul sito del NIST , la potete scaricare via Internet oppure
richiedere in copia cartacea o in DVD:
Altro che
"sigillati dal giudice... e non potranno
più
essere visti da nessuno".
Questa
è
l'ennesima spudorata menzogna di questo film.
Vast Detail on Towers' Collapse May Be Sealed in Court Filings
By JAMES GLANZ AND ERIC LIPTON
(NYT)
1623
words
Late Edition - Final
, Section
A
, Page
1
, Column
1
ABSTRACT
- Probably most sophisticated and complete understanding of World Trade
Center collapse during September 11 terrorist attacks is compiled as
part of largely secret proceeding in federal court in Lower Manhattan;
confidential material, amassed during initial stages of complicated
insurance lawsuit, contains data and expert analysis developed by some
of nation's most respected engineers; includes computer calculations
with series of three-dimensional images of crumpled insides of towers
after planes hit, helping to identify sequence of failures that led to
collapses; contains immense body of documentary evidence in collection
that far outstrips what government analysts have have put together to
explain scientifically complex and emotionally charged questionssurrounding deadly failures in buildings; many fear closely held
information, which includes analysis and possible answers families and
engineers worldwide crave, may remain buried in sealed files, or even
destroyed; experts, bound by confidentiality agreements with clients,
cannot disclose findings publicly as they wait for case to play out;
judge in case has approved standard legal arrangement that, should
lawsuit be settled before trial, could cause crucial material generated
by competing sides to be withheld.
Traduzione dei pezzi in grassetto: Materiali
confidenziali [...] contengono un corpo immenso di prove documentali
che supera di gran lunga quello che gli analisti governativi
[cioè FEMA e NIST, n.d.t] hanno messo insieme [...] Il giudice
incaricato del caso ha approvato un tipico accordo legale che potrebbe
portare, nel caso le parti raggiungessero un accordo prima della fine
del processo, al secretamento di materiali di importanza cruciale
presentati da ambedue i contendenti.
Siccome poi l'accordo fra le parti c'è stato, il "crucial
material" è stato effettivamente trattenuto, e nessuno
potrà mai vederlo.
Mentre quasi tutto l'acciaio delle Torri recuperato è stato
precipitosamente rivenduto in Oriente come metallo da riciclare, senza
permettere a scienziati indipendenti di fare i dovuti rilievi. A
proposito di questo fatto, che è stato accolto con aperto
scandalo dalla comunità scientifica, Danilo Coppe ha detto: "È stupefacente che non siano stati fatti
almeno degli accantonamenti a campione delle carpenterie e messi in
condizioni di essere adeguatamente analizzati anche in eventuale
“contraddittorio”. Una serie di tamponi avrebbero potuto fugare ogni
dubbio sulla presenza di materie esplosive". (Qui l'intervista)
(Qualche "accantonamento" in realtà c'è stato - si parla
dello 0,01% del totale dell'acciaio recuperato - ma si suppone che su
quei pezzi non si trovino certo delle possibili tracce delle
esplosioni).
81. Leslie Robertson
Minuto 77 e 46
secondi
Il film ci
mostra
un'intervista all'ingegnere strutturale Leslie E.
Robertson, "responsabile della robustezza strutturale delle Twin
Towers" che
dice: “Le
circostanze dell'11 settembre erano al di
fuori di
quello
che avevamo previsto nel progetto”
e il regista
osserva che
“Nessuno ha
mai pensato di fargli causa. Leslie Robertson
è
sempre stato ed oggi continua ad essere, un libero cittadino. Come
mai?”.
Può
esistere una
domanda più idiota? Lo ha appena detto, come mai: le
circostanze
dell'11 settembre erano al di fuori di quello che il progetto prevedeva.
Si
può essere più chiari di così?
In
ogni caso, Robertson
è uno dei più famosi e qualificati ingegneri
strutturali
nel mondo. Nel 2002 (e quindi dopo la tragedia delle Twin Towers) , ha
vinto il prestigioso premio "Henry C. Turner" per "L'innovazione nelle
tecnologie costruttive", a dimostrazione che l'intera
comunità
accademica e ingegneristica ha ritenuto valido il suo lavoro di
progettazione (Emporis
Buildings).
Che
Robertson non sia responsabile, non c'è nessun bisogno di
dimostrarlo, visto che è un libero cittadino. E' infatti questo l'assunto da
cui parte il mio ragionamento, che sottopongo all'attenzione di chi legge:
Siccome
a) il progetto prevedeva che le Torri avrebbero retto
all'impatto di un grosso aereo commerciale,
e
b) Robertson ci ha
detto che "le
circostanze erano fuori da quello che avevano previsto nel progetto",
di
cosa si sarà mai trattato? (Attenzione: deve essere qualcosa per
cui Robertson, pur essendo il responsabile per la solidità
strutturale delle Torri, non può avere nessuna colpa: altrimenti, appunto, sarebbe in prigione).
La domanda non mi pare proprio così stupida.
82. Ellen Mariani
Minuto
78 e 45 secondi.
Titolo:
"Un popolo a
parte".
Per
quel che riguarda il capitolo conclusivo, dedicato alle proteste e alle
testimonianze dei parenti delle vittime, invece di ribattere punto per
punto, ho ritenuto di dare una risposta complessiva alla fine del
capitolo.
Un
testo scorrevole ci
informa che i membri dell'Associazione dei Parenti delle Vittime
dell'11 settembre combattono ogni giorno per chiedere giustizia.
Il
film ci
mostra quindi un
intervento di "Helen Mariani" a un convegno o qualcosa del genere. Il
narratore spiega che Mariani ha perso il marito nel volo United 175 e
“Ha
denunciato... Bush... Cheney... le alte cariche dello
Stato,
per alto tradimento...” e che la donna chiede
che sia fatta
giustizia
“In un
tribunale di New York”.
E'
comprensibilissimo
che molti familiari delle vittime dell'11 settembre non accettino
l'idea che i propri cari siano rimasti uccisi in un attentato che ha
colpito il cuore degli Stati Uniti, gabbando l'intelligence, i servizi
anti-terrorismo e la struttura della difesa aerea e civile.
I
parenti delle vittime
dell'11 settembre sono decine e decine di migliaia di persone, ed
è perfettamente normale che una parte di esse non sia
soddisfatta dei risultati delle inchieste e non voglia accettare l'idea
che questi attentati siano stati giudicati inevitabili a causa del
sistema e del contesto in cui si sono consumati, e non per colpa di uno
o più specifici individui che avrebbero potuto prevenirli.
Comprendiamo
e
rispettiamo queste persone ed i loro sentimenti, di certo non possiamo
fare altrettanto con chi li strumentalizza ai propri fini.
"Helen
Mariani" si chiama
in realtà Ellen Mariani (questo film è zeppo di
imprecisioni imperdonabili, sembra un gazzettino rionale) ed
è
l'unico familiare delle vittime di tutti e quattro i voli ad aver
espresso il proprio dissenso rispetto ai risultati delle
inchieste. Almeno, questo è quanto riferisce il giornalista
investigativo indipendente Greg
Szymanski, che tra l'altro è molto vicino ai
cospirazionisti.
Ma
qui non si tratta di
fare la conta di chi crede o chi non crede alle spiegazioni ufficiali.
Che sia una sola persona o siano mille, l'opinione della gente non
può modificare i fatti.
Ciò
nonostante, non vogliamo sottrarci dall'andare a fondo
di
questa affermazione del regista e poichè a noi di Crono911 i
"sentito dire" non
ci piacciono, vediamo
allora cosa dice veramente Ellen Mariani.
Leggiamo quindi la sua Lettera
Aperta al Presidente Bush, datata 26 novembre 2003.
A pagina 2,
facendosi portavoce dell'Associazione dei Parenti delle
Vittime dell'11 settembre, la donna espone i 7 punti per i quali vuole
risposte dal Presidente Bush:
1. Perchè ci sono 29 pagine del rapporto della
Commissione,
censurate su Sua [di Bush] espressa richiesta personale?
2. Dove sono le "scatole nere" dei voli American 11 e United 175?
3. Dove sono i "voice recorders" dei voli American 11 e United 175?
4. Perchè non possiamo avere accesso alle registrazioni
complete del controllo aereo, per i voli 11 e 175?
5. Dove sono le videoregistrazioni aeroportuali dei passeggeri che si
imbarcano sui voli dirottati?
6. Quando saranno rilasciate le liste complete dei passeggeri dei voli?
7. Perchè Suo
fratello [di Bush], Jeb (Governatore della
Florida) ha preso in consegna i registri della Huffman Aviation School
e
li ha fatti portare fuori dagli USA a bordo di un C-130 governativo ? A
chi sono stati consegnati questi dati e perchè?
Queste le sette domande.
E' bene evidenziare
preliminarmente che la lettera è del novembre 2003.
A quella data, i lavori delle commissioni di inchiesta non erano ancora
terminati, e nessun vero rapporto definitivo era stato ancora reso
pubblico.
La
Commissione di
Inchiesta indipendente del Congresso americano ha
difatti concluso i suoi
lavori solo nell'Agosto 2004, dopo aver
pubblicato, il
22 luglio 2004, il proprio Rapporto
Finale.
Sempre a
partire dal
2004, sono stati
via via resi pubblici quasi tutti i documenti precedentemente protetti
dal
segreto, compresi quelli acquisiti nel corso del processo Moussaoui.
Dal sito di Crono911
è possibile accedere, visionare, scaricare tutta
questa documentazione.
Le domande e le
contestazioni di Ellen
Mariani, comprensibili nel 2003, sono state quindi ampiamente superate
dalla diffusione al pubblico dei documenti e degli atti precedentemente
segreti.
In particolare, rispondendo punto per punto alle domande:
1. Non ci sono più pagine censurate nel rapporto
della Commissione: l'intero rapporto è stato reso pubblico;
2. Le "scatole nere" dei voli 11 e 175 non sono mai state rinvenute e
si ritiene che non siano sopravvissute agli impatti, al calore degli
incendi, e al collasso di centinaia di migliaia di tonnellate di
acciaio e altri materiali;
3. I "voice recorder" dei voli 11 e 175 non sono mai stati
rinvenuti,
per lo stesso motivo di cui al punto 2.
4. Le registrazioni complete del controllo aereo, per tutti e quattro i
voli, sono state rese pubbliche e sono accessibili da chiunque.
5. Le videoregistrazioni aeroportuali disponibili sono state rese
pubbliche. Nel Rapporto del 2004 è chiaramente spiegato che
alcuni degli aeroporti interessati dai voli dirottati non avevano
sistemi di videoregistrazione a circuito chiuso per i varchi di accesso.
6. Le liste complete dei passeggeri sono state rilasciate dopo la
conclusione del Processo Moussaoui.
7. I record della Huffman Aviation School sono stati rilasciati dopo la
chiusura dei lavori della Commissione Indipendente, nel 2004. L'intera
storia del C-130 che avrebbe portato via i registri della scuola,
sequestrati addirittura da Jeb Bush, è del tutto falsa e non
si
capisce nemmeno da dove sia spuntata fuori.
Ora, come abbiamo visto, è
del
tutto comprensibile che Ellen Marian esponesse i suoi dubbi e le sue
richieste nel 2003. Che lo faccia il regista, nel 2006, quando quei
dubbi e quelle domande hanno ottenuto chiare risposte, è
molto
meno comprensibile e accettabile.
Ellen
Mariani
è ancora oggi un "cavallo di
battaglia" di
vari movimenti che affermano di volere ulteriori inchieste e di avere
dubbi sulla "versione ufficiale".
Come si
può vedere dal sito, 911 Truth è
diventata una macchina
commerciale, che ha un catalogo
con centinaia di Libri, DVD, magliette, spillette e gadget di ogni tipo.
Quando parlavamo di strumentalizzare il dolore dei
familiari delle
vittime, intendevamo proprio questo.
Ma esistono
anche numerose associazioni di parenti delle vittime, come "September 11th
Families Association", che non contestano minimamente la
verità dei fatti. E non vendono libri nè dvd...
83. Convinzione personale
Minuto
80 circa
Abbiamo
ancora Ellen Mariani. La donna spiega che
vorrebbe fare delle domande a Bush: “Resto personalmente
convinta
che lei abbia deliberatamente permesso che i fatti dell'11 settembre
accadessero... si è costruito il consenso popolare per la
sua
guerra al terrorismo... Trovo deprecabile che lei usi la nostra
tragedia di morte e distruzione per i suoi fini politici”
Abbiamo
già visto quali sono le domande di Ellen Mariani.
E
ancora un volta il
regista si debunka da sè, perchè quest'ultima
dichiarazione testimonia che la Mariani non parla di teorie di
complotto, di missili e di demolizioni controllate, ma semplicemente di
una propria e personale convinzione che il Presidente Bush abbia
lasciato che gli attentati avvenissero, allo scopo di portare avanti
una guerra contro il terrorismo.
Capirete
che un conto
è dire: "Bush ha organizzato il complotto" e altro conto
è dire "Bush sapeva e non ha fatto niente".
Peraltro,
mentre la
prima affermazione si scontra palesemente contro le prove ed i dati
oggettivi, ed è insostenibile da chiunque abbia un minimo di
raziocinio, la seconda ricade completamente nel campo delle opinioni
personali, per le quali è quasi impossibile dimostrare
oggettivamente il contrario.
84. Barry Zellman
Minuto 80 e 40 secondi
circa
Il film ci propone adesso un intervento di Barry Zellman, che
“ha perso
il
fratello nel crollo della Torre Sud”.
Non
si capisce, come per la Mariani, a che epoca risalga questo intervento.
Zellman
dice: “Sono
grato a coloro che capiscono che 4 aerei, un'ora e mezza fra il
primo impatto e il secondo impatto, senza la minima risposta militare
negli Stati Uniti, non può essere andata così...
io
cerco di essere obbiettivo
... ho fatto
ricerche... nessuno riesce a darmi la risposta... ma è
chiaro
che il nostro presidente non ha mai voluto andare a fondo di questa
tragedia... ci sono due tipi di famiglie nell'11 settembre, quelle
che hanno preso i soldi e quelle che non li hanno presi, ma i soldi
c'erano, con uno scopo preciso: comperare le persone e farle stare
zitte...”(l'imprecisione
grammaticale evidenziata in rosso è del film...)
Anche
in questo caso abbiamo l'espressione di una mera opinione personale.
Rispettabilissima, ma pur sempre una semplice opinione.
Non
possiamo sapere a
quando risalga questa dichiarazione, ma è un fatto che il
comportamento della difesa aerea è stato sviscerato a fondo
in
questi anni, in particolare dopo il 2004, e tutti i documenti e le
registrazioni sono di dominio pubblico. Chiunque
può leggerseli e decidere se ci sono state leggerezze o
responsabilità.
Non è poi un mistero
per nessuno che le famiglie delle vittime abbiano ricevuto denaro,
come accade - almeno nei paesi che possono permetterselo - in tutti i
casi di disastri e pubbliche calamità.
La
sola Croce Rossa,
che di certo non può essere catalogata come un ente al soldo
dell'Amministrazione Bush, ha raccolto in tre mesi (dall'11 settembre
alla metà di dicembre 2001) ben 1,4 miliardi di dollari in favore
delle famiglie delle vittime dell'undici settembre (PBS).
Se consideriamo che il numero delle vittime è di poco
inferiore
alle 3.000, già solo questi contributi ammontano mediamente
a quasi mezzo milione di
dollari per famiglia, che rappresentano decisamente una
grossissima somma.
E
parliamo del dicembre 2001.
A
queste somme vanno
aggiunte quelle raccolte successivamente, quelle raccolte da altre
organizzazioni umanitarie ed associazioni varie, quelle stanziate dallo
Stato e quelle messe a disposizione da enti privati (come le compagnie
aeree).
Ad
esempio, l'11th
September Fund ha raccolto, fino al dicembre del 2004, 528 milioni di dollari per aiuti
alle famiglie delle vittime, 866 milioni di dollari per
servizi di assistenza alle famiglie e per la ricostruzione
di case danneggiate dagli attentati, e altri 90 milioni di dollari per altre
forme di assistenza e soccorso.
Il
Congresso ha creato un fondo che ha risarcito
2.924 famiglie, pari al 98 % delle famiglie interessate,
elargendo una somma di circa 2
milioni di dollari a ciascuna (Washington Post su 911
Law Help, un servizio di tutela legale gratuita per le
vittime dell'11 settembre) a
fronte della rinuncia ad azioni legali risarcitorie.
Se
mettiamo insieme
tutti gli aiuti, i contributi e gli stanziamenti, raggiungiamo valori
davvero impressionanti, nell'ordine dei tre milioni di dollari per
famiglia. Parliamo di una cifra di circa due milioni e duecentomila
euro a testa, circa quattro miliardi delle vecchie lire!
Non
c'è da
stupirsi se le autorità abbiano preteso che i beneficiari di
queste somme rinunciassero ad ogni azione legale nei confronti di
compagnie aeree ed enti vari.
Si tratta di una procedura
normale per evitare speculazioni ed interminabili contenziosi.
Ma cosa
c'entra tutto
questo? Cosa
c'entrano i risarcimenti e le inevitabili speculazioni economiche, con
le teorie dei complotti?
Se dovessimo reggere questo gioco, avremmo vita facile:
basterebbe
citare il fatto che il 98 % delle famiglie hanno accettato i
risarcimenti, per rispondere che solo il 2% dei familiari ha dubbi
sulla versione ufficiale!
85. Le vedove
Minuto
82 e 3 secondi.
Titolo:
“Le Vedove del
New Jersey”
Ci
mostra la vicenda di
quattro donne, che hanno perso i rispettivi mariti negli attacchi alle
Twin
Towers.
Una
delle donne spiega
all'intervistatore che
“Ci sono molte cose che non mi
quadrano sul
Pentagono, non capisco come un aereo possa colpire... il Pentagono,
un'ora dopo che il primo aereo ha colpito la prima torre... spendiamo
mezzo biliardo di dollari per la difesa... e mi volete
raccontare
che un aereo è in grado di colpire... un'ora dopo che la
prima
Torre è stata colpita...”
Nelle
varie interviste le
donne parlano genericamente di sfiducia nell'accettare i fatti, ed in
particolare l'inerzia della difesa aerea e l'inefficacia dei servizi
di intelligence.
I
dubbi delle quattro
donne sono comprensibili. Sono quelli di qualsiasi altra persona, a
fronte di un simile evento. Non conosciamo l'epoca di queste
dichiarazioni, perchè come al solito il film si guarda bene
dal
dircelo, e quindi non sappiamo se siano state fatte prima o dopo la
pubblicazioni degli atti, dei rapporti e dei documenti relativi ai
fatti dell'11 settembre.
In
ogni caso queste
donne non parlano di missili, non parlano di demolizioni controllate,
parlano semplicemente dello stupore nel vedere il fallimento di una
difesa aerea che credevano potentissima. E' uno stupore
comprensibilissimo, e diciamo le cose come stanno: prima dell'11
settembre 2001, in quanti, che non fossero esperti della materia,
sapevano che c'erano solo 14 caccia a difendere l'intero Nord America?
86. Mindy Kleinberg
Minuto
85 e 59 secondi.
Titolo:
“Mindy
Kleinberg pone domande alla Commissione Indipendente”
La
donna lamenta,
durante i lavori della commissione di inchiesta, il ritardo con cui
il NORAD è stato informato dalla FAA di quanto accadeva al
volo AA11, ed il ritardo con cui sono decollati i caccia.
La
Kleinberg punta il
dito contro il funzionamento della difesa aerea, contro la mancata
attenzione nei confronti di operazioni di borsa anomale, contro la
superficiale concessione dei visti di ingresso ai dirottatori, contro
la tardività con cui l'emergenza è stata
comunicata ai
più alti livelli di governo.
Al
termine del clip, il
regista scrive: “A
tutt'oggi le domande di Mindy Kleinberg
non
hanno avuto nessuna risposta... la stessa cosa è accaduta
per
una lista di oltre cento domande simili che l'Associazione Familiari
delle Vittime ha ufficialmente posto al Presidente Bush, al vice
Cheney, alla CIA, all'FBI, al sindaco di New York
Giuliani...”
Un conto è che siano state poste domande durante i
lavori
della
Commissione di Inchiesta Indipendente. Questo è un fatto.
E' un fatto
però che quelle domande hanno trovato risposta
nel
rapporto finale di quella Commissione, nonchè nei documenti
e
atti che sono stati resi pubblici da allora sino a tutto il 2006 (si
pensi alle registrazioni delle comunicazioni del NORAD e della FAA, ai
tracciati radar, ai dati delle scatole nere: queste informazioni si
sono rese disponibili soltanto a partire dal 2005-2006).
Non
è storia
nuova che le
Autorità tendano a mantenere uno stretto riserbo sulle
attività investigative e sulle risultanze delle inchieste
che
riguardano fatti delittuosi e crimini terroristici. E' anche vero che
spesso questo riserbo può servire a nascondere manchevolezze
e
responsabilità a vari livelli, operativi e politici.
Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con
complotti,
cospirazioni, missili e demolizioni controllate.
87. Al Qaeda
Minuto
88 e 30 secondi.
Titolo:
“Cala il
sipario”
Il
regista trasmette un
momento delle audizioni della Commissione, e precisamente quando
Giuliani (ex sindaco di New York) ha appena terminato la sua
testimonianza, alla presenza dei
familiari delle vittime.
Dal
pubblico, un giovane
che dice di essere il fratello di uno dei pompieri intervenuti al
WTC, grida alcune frasi del tipo: “Facciamo
le vere domande
adesso!” “Il vostro governo ha finanziato e
addestrato Al-Queda”.
(Sappiamo che si scrive Al-Qaeda, anche in questo caso l'errore
è nei sottotitoli del film...)
Un film che
appare tagliato su misura delle dicerie che possono
circolare tra le poltrone di un barbiere di periferia, non poteva che
finire con un chiacchiericcio da barberia.
La
storiella che
Al-Qaeda e Osama Bin Laden siano stati creati dalla
CIA, è credenza diffusa e generalizzata, alimentata dalla
disinformazione, dalla scarsa conoscenza dei fatti, e dalla
contro-informazione ideologica.
Peraltro,
il regista
dovrebbe decidere cosa fare da grande:
è
stato il Governo USA a distruggere il WTC con cariche esplosive, e a
colpire il Pentagono con un missile, oppure sono stati i terroristi di
Al-Qaeda, creazione americana, a dirottare quattro aerei e a
schiantarli sugli USA?
Ad ogni modo, è falso che la CIA abbia
mai creato o
finanziato o
appoggiato Al-Qaeda e Osama Bin Laden (ne parliamo, con dovizia di
fonti, su Crono911
).
Visto
che JB vorrebbe spiegare la rabbia dei parenti con il semplice e
"comprensibile" dolore di chi ha perso una persona amata (anche le
denunce per alto tradimento, al presidente e vice-presidente, derivano
da quel dolore?), mi sembra il caso di accludere alcune delle "altre
domande" a cui accenna Inganno Globale nel finale, che sono state poste
dai parenti delle vittime alle varie autorità americane di
massimo livello.
100 DOMANDE SENZA RISPOSTA
Sono più di 100 domande (di cui presentiamo
una breve selezione) poste direttamente dal Family Steering Committee,
il Comitato Familiari delle Vittime, al Presidente Bush, al Vice-Presidente Cheney, al direttore
della CIA Tenet,
a quello dell'FBI Mueller,
all'Aviazione Civile,
all' Aviazione Militare,
alla Port Authority di New York e al suo sindaco
Rudy Giuliani.
Ovvero a tutte le più alte autorità dell'amministrazione
coinvolte nei fatti dell'11 Settembre.
Queste domande hanno delle implicazioni talmente vaste, che in realtà
basterebbero a fare da sintesi per tutte le accuse che vengono mosse alla
versione ufficiale. Non a caso infatti queste domande non hanno mai avuto
nessuna risposta. Qui trovi la lista
originale con le domande complete.
1 - DOMANDE AL PRESIDENTE BUSH
As Commander-in-Chief on the morning
of 9/11, why didn’t you return immediately to Washington, D.C. or
the National Military Command Center once you became aware that America
was under attack? At specifically what time did you become aware that
America was under attack? Who informed you of this fact?
Come Comandante
in Capo [della nazione] la mattina dell'11 Settembre, perchè lei
non è tornato immediatamente a Washington, o al Centro di Comando
Militare, una volta che si è reso conto che l'America era sotto
attacco? A che ora esattamente lo ha saputo? Chi l'ha informata di ciò?
What defensive action did you personally
order to protect our nation during the crisis on September 11th? What
time were these orders given, and to whom? What orders were carried out?
What was the result of such orders? Were any such orders not carried out?
Quale procedura
difensiva ha ordinato personalmente, per proteggere la nostra nazione
durante la crisi dell'11 Settembre? A che ora sono stati dati questi ordini,
ed a chi? Quali di questi ordini sono stati eseguiti? Che effetto hanno
avuto tali ordini? Vi sono alcuni di questi ordini che non sono stati
eseguiti?
U.S. Navy Captain Deborah Loewer,
the Director of the White House Situation Room, informed you of the first
airliner hitting Tower One of the World Trade Center before you entered
the Emma E. Booker Elementary School in Sarasota, Florida. Please explain
the reason why you decided to continue with the scheduled classroom visit,
fifteen minutes after learning the first hijacked airliner had hit the
World Trade Center.
Il Capitano di
Marina Deborah Loewer, direttore della Situation Room della Casa Bianca,
l'ha informata che il primo aereo ha colpito la Torre Uno del World Trade
Center prima che lei entrasse nella scuola elementare Emma E. Booker di Sarasota, in Florida.
Ci spieghi perfavore perchè ha deciso di continuare col programma
di visita alla scuola, quindici minuti dopo aver saputo che il primo aereo
sequestrato aveva colpito il World Trade Center.
Is it normal procedure for the Director
of the White House Situation Room to travel with you? If so, please cite
any prior examples of when this occurred. If not normal procedure, please
explain the circumstances that led to the Director of the White House
Situation Room being asked to accompany you to Florida during the week
of September 11th.
E' normale procedura
che il direttore della Situation Room della Casa Bianca viaggi con lei?
Se lo è, citi perfavore qualche esempio in cui questo sia avvenuto
in precedenza. Se non lo è, spieghi perfavore le circostanze che
l'hanno portata a chiedere al direttore della Situation Room di accompagnarla
in Florida nella settimana dell'11 Settembre. [La Situation Room è
la "stanza dei bottoni" di cui ha preso il comando Cheney, poichè
nè Bush nè il direttore Loewer erano presenti].
What plan of action caused you to
remain seated after Andrew Card informed you that a second airliner had
hit the second tower of the World Trade Center and America was clearly
under attack? Approximately how long did you remain in the classroom after
Card’s message?
In base a quale
strategia lei è rimasto seduto [nella classe] dopo che Andrew Card
l'ha informata che un secondo aereo aveva colpito la seconda torre del
World Trade Center, e che l'America era chiaramente sotto attacco? Più
o meno, quanto è rimasto nella classe dopo il messaggio di Card?
[6 minuti d'orologio, filmati in tempo reale.]
Your schedule for September 11, 2001
was in the public domain since September 7, 2001. The Emma E. Booker School
is only five miles from the Bradenton Airport, so you, and therefore the
children in the classroom, might have been a target for the terrorists
on 9/11. What was the intention of the Secret Service in allowing you
to remain in the Emma E. Booker Elementary School, even though they were
aware America was under attack?
Il suo programma
per la giornata dell'11 Settembre era stato reso pubblico sin dal 7 Settembre.
La scuola Emma Booker è a sole 5 miglia dall'aeroporto di Bradenton,
e quindi sia lei che i bambini avreste potuto essere bersaglio dei terroristi
quel giorno. Secondo quale logica i Servizi Segreti le hanno permesso
di rimanere nella scuola, pur sapendo che l'America era sotto attacco?
[I Servizi Segreti sono gli addetti alla sicurezza personale del Presidente].
Was there a reason for Air Force One
lifting off without a military escort, even after ample time had elapsed
to allow military jets to arrive?
Per quale motivo
Air Force One [l'aereo presidenziale] è partito senza scorta militare,
nonostante ci fosse stato tutto il tempo per far arrivare dei caccia militari?
19. Who approved the flight of the
bin Laden family out of the United States when all commercial flights
were grounded, when there was time for only minimal questioning by the
FBI, and especially, when two of those same individuals had links to WAMY,
a charity suspected of funding terrorism? Why were bin Laden family members
granted that special privilege—a privilege not available to American
families whose loved ones were killed on 9/11?
Chi ha autorizzato
il volo della famiglia bin Laden fuori dagli Stati Uniti, quando tutti
gli aerei commerciali erano a terra, e quando c'era pochissimo tempo per
interrogarli da parte dell'FBI, visto che due di costoro avevano collegamenti
con la WAMY, un'organizzazione sospettata di finanziare il terrorismo?
Perchè è stato concesso questo particolare privilegio alla
famiglia bin Laden, ma non alle famiglie degli americani i cui cari sono
morti negli attentati di quel giorno? [Alcuni familiari hanno dovuto attendere
tre giorni per potersi recare a Washington o N.Y.]
Please explain why no one in any level
of our government has yet been held accountable for the countless failures
leading up to and on 9/11?
Ci spieghi perfavore
perchè ad oggi nessuno, a nessun livello governativo, è
stato chiamato a rispondere per gli innumerevoli errori che sono sfociati
nell'11 Settembre.
Which individuals, governments, agencies,
institutions, or groups may have benefited from the attacks of 9/11?
Please state specifically how you think they have benefited.
Quali individui,
governi, agenzie, istituzioni o gruppi possono aver beneficiato degli
attacchi dell'11 Settembre? Spieghi perfavore in dettaglio come lei pensa
che possano averne beneficiato.
Please discuss the American government’s
role and position, either officially or unofficially in discussions/negotiations
with the Taliban in 2001 and their timing and appropriateness with respect
to the executive order of July 2, 2001 mentioned above. According to an
article in Salon, 6-05-02:
“The Bush White House stepped up negotiations with the Taliban
in 2001. When those talks stalled in July, a Bush administration representative
threatened the Taliban with military reprisals if the government did not
go along with American demands.” FONTE
Perfavore ci
illustri ruolo e posizione del governo americano - ufficiali o meno -
in discussioni o trattative coi Talebani nel 2001, e la loro tempistica
ed opportunità rispetto all'Ordine Esecutivo del 2 Luglio sopracitato.
Secondo un articolo di Salon, del 5 Giugno 2002:
La Casa Bianca di Bush nel 2001 intensificò
le trattative coi Talebani. Quando queste trattative si bloccarono, un
esponente dell'Amministrazione Bush minacciò i talebani di ritorsioni
militari se il [loro] governo non avesse assecondato le richieste degli
americani. [Altrove abbiamo citato la frase "Vi possiamo ricoprire
di un tappeto d'oro, oppure di un tappeto di bombe", riportata dal giornale
francese Le Figaro].
Please discuss the National Security
Presidential Directive presented for your approval on September 9, 2001,
which outlined plans for attacking al Qaeda in Afghanistan. FONTE FONTE FONTE
Ci parli perfavore
della Direttiva Presidenziale per la Sicurezza Nazionale, sottoposta a
sua approvazione il 9 di Settembre 2001, che descriveva un piano di attacco
[militare] ad Al-Queda in Afghanistan.
[Vedi "10 Settembre, qualcuno sapeva"].
Please explain your 14 month opposition to the creation of an independent
commission to investigate 9/11 and your request to Senator Daschle to
quash such an investigation.
Spieghi perfavore
la sua opposizione, durata 14 mesi, alla creazione di un Commissione Indipendente
sui fatti dell'11 Settembre, e la sua richiesta al senatore Daschle [capogruppo
dei democratici] di affossare tale investigazione.
COMMENTO: Queste domande sembrano riflettere
da vicino le osservazioni che abbiamo fatto nella pagina "La strana giornata del Presidente", in cui
suggeriamo che Bush non fosse inizialmente al corrente dell'operazione.
Questa infatti è stata chiaramente gestita in prima persona da
Dick Cheney, il quale ha fatto di tutto proprio per evitare che Bush rientrasse
a Washington prima di sera.
2 - DOMANDE AL VICEPRESIDENTE CHENEY
Please describe any discussions/negotiations between the Taliban and
either public or private agents prior to September 11th regarding Osama
bin Laden and/or rights to pass a pipeline through Afghanistan, or any
other subject pertaining to Afghanistan.
Perfavore ci
parli di eventuali discussioni o trattative avvenute prima dell'11 Settembre
fra i Talebani ed agenti [americani], sia pubblici che privati, sia su
bin Laden, sia sui diritti di transito di un oleodotto attraverso l'Afghanistan,
o su qualunque altro argomento che riguardasse l'Afghanistan. [Ricordiamo
che Cheney era stato, fino al giorno prima di entrare alla Casa Bianca,
il presidente della Halliburton, la società petrolifera che si
è poi aggiudicata - unica in gara - la messa in posa del suddetto
oleodotto].
What subsequent actions did you take to defend our nation?
•Did you have open lines with the Secret Service, NORAD, the FAA
and DOD?
•Who was in the Situation Room with you?
•Was Secretary of Defense Rumsfeld or anyone at the Pentagon informed
that we were under attack? If so, at what time was the Pentagon informed?
If not Rumsfeld, who?
•Why wasn’t the Pentagon defended?
•Did you consult with President Bush about all decisions?
Che cosa ha fatto
per difendere la nostra nazione [dopo essersi trovato al comando nella
Situation Room]?
Era in contatto diretto coi Servizi Segreti, la Difesa Aerea, l'Aviazione
Civile e il Dipartimento della Difesa? Chi c'era con lei nella Situation
Room? [Praticamente nessuno di importante, oltre a Condolezza Rice]. Il
Ministro della Difesa Rumsfeld, o qualcun altro al Pentagono, è
stato avvisato che eravamo sotto attacco? Se sì, a che ora è
stato informato il Pentagono? Se non Rumsfeld, chi altri? Perchè
il Pentagono [che notoriamente è dotato di batterie antiaeree]
non è stato difeso? Si è consultato con il presidente Bush
nel prendere tutte le sue decisioni?
[Ovviamente no, anzi].
Please explain your opposition to the creation of an independent commission
to investigate 9/11 and your request that Senator Daschle quash an investigation.
Ci spieghi perfavore
la sua opposizione, durata 14 mesi, alla creazione di un Commissione Indipendente
sui fatti dell'11 Settembre, e la sua richiesta al senatore Daschle di
affossare tale investigazione. [Stessa domanda posta al Presidente].
Were you given Cipro on the evening of September 11? If so, why? FONTE
E' vero che le
è stato dato del Cipro (antidoto contro l'Antrace) la sera dell'11
Settembre? [Ricordiamo che il caso Antrace esplose verso la metà
di Ottobre].
3 - DOMANDE A GEORGE TENET, DIRETTORE DELLA CIA
Is the October
31, 2001 story by Le Figaro true which wrote of Osama bin Laden meeting
with a CIA officer in Dubai in July, 2001?
E' vera la notizia
pubblicata da Le Figaro secondo la quale Osama bin Laden si è incontrato
con un rappresentante della CIA a Dubai, nel Luglio del 2001?
Se sì, perchè non è stato arrestato?
There were an
extraordinarily large number of stock puts on American and United airlines
stock and others which were subsequently impacted by the terrorist attack.
“It is well documented that the CIA has long monitored such trades
– in real time – as potential warnings of terrorist attacks
and other economic moves contrary to U.S. interests. FONTE
Was such activity viewed as a warning of an impending attack?
Did the CIA, in coordination with other agencies, both domestic and abroad,
investigate the purchasers of those stock puts?
Please provide the names of those individuals, investment groups and others
who purchased the stock puts in question and the reasons they gave for
anticipating a drop in the stocks of companies which coincidentally happened
to have been severely impacted on September 11th.
Si è registrato
un movimento straordinario di azioni "put" della American e della United
Airlines [il venerdì precedente gli attentati], che hanno poi risentito
fortemente degli attacchi terroristici.
E' ampiamente documentato come la CIA segua regolarmente - in tempo reale
- i movimenti azionari, come potenziali indicatori di attacchi terroristici
o di altre operazioni economiche contro gli interessi americani.
L'attività sopracitata è stata interpretata come allarme
di un possibile attacco imminente?
La CIA ha indagato, in collaborazione con altre organizzazioni, sia nazionali
che estere, sugli acquirenti di quelle azioni?
Vogliate perfavore fornire i nomi degli individui, gruppi finanziari od
altri, che abbiano acquistato quelle azioni, ed i motivi per cui avrebbero
saputo in anticipo del crollo di certe società, che casualmente
hanno risentito così fortemente degli attacchi dell'11 Settembre.
[Pare che questi nomi non li sapremo mai].
4 -
DOMANDE A ROBERT MUELLER, DIRETTORE DELL'FBI
On the FBI’s Ten Most Wanted
Fugitive poster, revised Nov. 2001, why isn’t the September 11th
terrorist attack listed as one of Usama bin Laden’s crimes? FONTE
Come mai gli
attacchi dell'11 Settembre non risultano attribuiti ad Osama bin laden,
nel cartello dei 10 ricercati più importanti dell'FBI aggiornato
al Novembre 2001?
Has the FBI investigated the charge
that there was an unexplained surge in financial transactions totaling
more than 100 million dollars electronically passed through the World
Trade Center immediately prior to, and during its destruction on 9/11?
If not, why not?
L'FBI ha investigato
l'aumento inspiegabile di transazioni elettroniche, per oltre 100 milioni
di dollari, passate per il World Trade Center prima e durante gli attacchi
terroristici? Se non lo ha fatto, perchè? [La punta di traffico
si è registrata fra le 7 e le 9 del mattino, momento in cui la
seconda Torre è stata colpita].
Please describe exactly what was recorded
on the video of the World Trade Center that was filmed by the Israelis
in New Jersey who were later picked up for questioning? Where is the video
now? Sunday Herald, November 2, 2003
Descriva perfavore
cosa si vede esattamente nel video del World Trade Center ripreso dal
gruppo di ebrei dal New Jersey [dall'altra parte del fiume Hudson] che
sono stati poi arrestati e interrogati. Dove si trova ora quel video?
[Si sono dimenticati di chiedere a Mueller i video che riprendono l'aereo
che colpisce il Pentagono].
Does the FBI have the commercial and
US military flight school records for each hijacker? Who authorized the
visas required for the hijackers to attend flight schools at military
bases?
L'FBI è
in possesso di tutte le informazioni sulle scuole di volo civili e militari
per ciascuno dei dirottatori? Chi ha concesso il visto necessario ai dirottatori
per iscriversi alle scuole di volo presso le basi militari [americane]?
Why weren’t the flight schools
shut down, or the terrorists deported, if the “FBI Knew Terrorists
Were Using Flight Schools” for years, as reported in the Washington
Post, September 23, 2001. FONTE
Perchè
queste scuole di volo non sono state chiuse, o i terroristi espulsi, se
"l'FBI sapeva che i terroristi frequentavano scuole di volo" da anni,
come dichiarato dal Washington Post il 23 Settembre 2001?
Why were these four planes
able to evade all radar ? Even when the transponders are disconnected,
a plane is still able to be located by its "skin" on radar screens.
Come hanno fatto questi 4 aerei
a sfuggire a tutti i radar? Anche col transponder spento un aereo può
essere individuato sullo schermo radar dalla sua figura.
Where are the "black boxes"
and the transcripts from all four crash sites? Why has the FBI not invited
the NTSB into the investigation?
Dove sono le scatole nere e
le trascrizioni delle trasmissioni radio di tutti e 4 gli incidenti? Perchè
l'FBI non ha incluso nelle indagini anche la NTSB [Commissione nazionale
del trasporto aereo, a cui vengono normalmente affidate le indagini di
tutti gli incidenti].
Where are all transcripts
from Air Traffic Control? Where are all logs and records from the FAA?
Dove sono le trascrizioni [delle
comunicazioni] dei controllori di volo? Dove sono tutti i tabulati e i
dati dell'Aviazione Civile?
6 - DOMANDE AL NORAD (North American Air Defense Command / Difesa aerea militare)
Was NORAD aware
of the four hijacked planes veering off course even before being reported
by the FAA? If not, please explain why NORAD which monitors 7000
flights a day, was unable to track the four aberrant flights.
Il NORAD si è accorto,
ancora prima di essere avvisato dall'aviazione civile, dei quattro aerei
che andavano fuori rotta? Se no, spiegate perfavore perchè NORAD,
che controlla quotidianamente 7.000 voli, non è stata in grado
di seguire i 4 aerei vaganti.
Why weren’t
the jets able to intercept the hijacked planes if they were airborne within
eight minutes of notification?
Se i caccia si sono alzati
entro otto minuti dalla notifica [come ha sostenuto il NORAD], perchè
non sono riusciti ad intercettare gli aerei sequestrati?
Why weren’t
the fighter jets that tailed flights 11 and 175 as they crashed into New
York’s WTC, rerouted to intercept flights 77 or 93, before they
crashed into the Pentagon and Pennsylvania?
Perchè i caccia che
inseguivano i voli 11 e 175 che hanno colpito il WTC di New York, non
sono stati reindirizzati ad intercettare i voli 77 e 93, prima che si
abbattessero sul Pentagono e in Pennsylvania?
7 -
DOMANDE ALLA PORT AUTHORITY E ALLA CITY OF NEW YORK
Why were
WTC emergency evacuation protocols not followed?
Why were the roof access doors locked?
Why were the sprinkler systems locked?
Why was there no roof-top evacuation?
What is the name of the individual who made the announcement in 2 WTC
who told workers to return to their offices?
The Port Authority of NY/NJ owns and operates Newark International Airport.
They also owned and operated the WTC.
Please explain the failure of the Port Authority to coordinate and act
on the information about the second plane heading for the South Tower
when they had this information available to them by their own Air Traffic
Control Center. They had eleven minutes of notice that the plane was bearing
down on Tower Two and yet, they told people that the building was safe
and secure.
Why won't the Port Authority in concert with the City of NY release the
9/11 tapes?
Perchè non sono state
seguite le previste procedure di evacuazione d'emergenza?
Perchè le porte d'accesso al tetto erano chiuse?
Perchè i sistemi antincendio erano bloccati?
Perchè non vi è stata evacuazione dal tetto?
Chi è la persona che ha fatto l'annuncio alla Torre 2, dicendo
agli impiegati di tornare ai loro uffici?
La Port Authority di New York/New Jersey è proprietaria ed opera
l'aeroporto di Newark. Era anche proprietaria del World Trade Center [prima
che passasse a Silverstein, nell'agosto 2001].
Spiegate perfavore l'incapacità di coordinarsi e di agire davanti
all'informazione che il secondo aereo era diretto verso la Torre Sud,
quando lo avevano saputo dal loro stesso Centro di Controllo Aereo. Hanno
avuto undici minuti di preavviso sull'aereo che puntava sulla Torre 2,
mentre è stato detto alla gente che l'edificio non correva nessun
pericolo.
Perchè la Port Authority, in accordo con la City of New York, non
rende pubblici i nastri dell'11 Settembre?
8 -
DOMANDE PER IL SINDACO DI NEW YORK RUDOLPH GIULIANI (v. commento
sotto)
Why were the steel beams sold and
shipped overseas and not retained as evidence? Was the material examined
before it was sent overseas? If examined, then by whom? Were any diagnostic
studies/tests performed? If not, then why? Whose responsibility was this?
Perchè i [resti dei]
piloni d'acciaio sono stati venduti e spediti all'estero, invece di conservarli
come elemento di prova? Il materiale è stato analizzato, prima
di essere spedito oltremare? Se sì, da chi? Sono stati fatte analisi
diagnostiche o controlli? Se no, perchè? A chi spettava questa
responsabilità?
Former FBI Acting Director Thomas
Pickard said that the FBI wanted to take over Ground Zero and make it
a crime scene as was done at the Pentagon. If that had occurred all materials
from the scene would have been protected until an investigation was complete.
Pickard also stated that you, Mayor Giuliani, would not allow the FBI
access to the pit area. Is this accurate? If so, then what was your reason
for keeping the nation’s chief investigatory team—the FBI,
out of Ground Zero?
L'ex-direttore dell'FBI, Thomas
Pickard, ha detto che l'FBI voleva prendere possesso di Ground Zero, per
trattarlo come scena del crimine, come hanno fatto col Pentagono. Se ciò
fosse avvenuto, tutto il materiale relativo [ai crolli] sarebbe rimasto
protetto fino ad indagine conclusa. Pickard ha aggiunto che lei, signor
Giuliani, non ha permesso all'FBI di accedere alla zona degli scavi. E'
vero? Se è così, quale motivo aveva per tenere la maggiore
organizzazione investigativa nazionale lontana da Ground Zero?
On 9/11, rooftop doors to both of
the World Trade Center towers were locked. Thus, rooftop rescue by helicopter
was impossible. Who made the decision to lock the rooftop doors? When
was this decision made? Why was this decision made?
L'11 di Settembre, le porte
d'accesso ai tetti di ambedue le Torri erano bloccate. Ciò ha impedito
di effettuare dei salvataggi con gli elicotteri. Chi ha preso la decisione
di bloccare le porte dei tetti? Quando è stata presa questa decisione?
Perchè è stata presa?
On 9/11, no aircraft hit WTC 7. Why did the building fall at 5:20 PM
that evening?
L'11 di Settembre, nessun aereo
ha colpito il WTC7. Per quale motivo l'edificio è crollato, alle
5:20 del pomeriggio?
Please explain the presence of the FBI at the WTC during the two weeks
prior to 9/11. Were you informed of their increased surveillance? How
was the City of New York included in such increased surveillance? What
actions were carried out by the NYPD to facilitate the FBI’s increased
surveillance?
Spieghi perfavore la presenza
dell'FBI nel WTC nelle due settimane precedenti l'11 Settembre. Era stato
informato di questo aumento di sorveglianza? In che misura la City of
New York è stata coinvolta in questo aumento di sorveglianza? Che
cosa ha fatto il Dipartimento di Polizia di NY per facilitare l'FBI in
questo aumento di sorveglianza?
Why did you oppose the creation of
this commission? Why did you ask to have your records
as Mayor of New York City sealed for 25 years?
Perchè lei era contrario
alla creazione di questa Commissione?
Perchè ha chiesto che la documentazione relativa al suo operato
come sindaco di New York, rimanga secretata per 25 anni?
88. Comprate il DVD
Il
film si chiude così,
dopo un'ora e 29 minuti
e 45 secondi, con i titoli che scorrono:
“Scritto
e realizzato
da Massimo Mazzucco”
"Ricerca
storica: Roberto
Beltrame e Roberto Toso".
"Tutte
le informazioni
contenute in questo film sono documentate
sul sito
“luogocomune.net”
Ed
infine, c'è l'invito ad
acquistare un copia del DVD.
Inutile dire che su Luogocomune
non è stato "documentato" un accidenti di niente... a
meno che per "documentazione" non si intendono vecchi servizi dei
mass-media (composti quando le notizie erano poche e frammentarie),
richiami a siti di cospirazionisti e altre cosucce simili....
Questo è il link alle fonti, su luogocomune.net, che JB non riesce a trovare.
Conclusioni
Nella
nostra analisi,
abbiamo evidenziato 88 punti in cui Inganno Globale ha fornito
informazioni false o ingannevoli o fuori contesto o
fuorvianti.
E'
una media di circa
una al minuto, e questi 88 punti non lasciano fuori nessuna delle
affermazioni o citazioni contenute nel film, il che significa che
l'intero film è pura disinformazione. Lo
scopo del film
è proprio quello di fornire una massa di dati, per
soverchiare
le capacità logiche dello spettatore che non sia un esperto
della materia.
La
maggior parte della
gente, persino chi non crede alle teorie del complotto, a fronte di
questa massa di informazioni è portata a credere che almeno
una
piccola percentuale di verità debba esserci.
Ed
è così
che il film raggiunge i suoi scopi: insinuare il dubbio o addirittura
convincere lo spettatore che il Governo americano, o parte di esso,
abbia posto in essere il più grande complotto di tutti i
tempi,
uccidendo alcune migliaia di concittadini per bieche manovre di potere.
Un
altro scopo del film
è quello di fornire una specie di "guida operativa" al
cospirazionista: un sacco di dati da citare e da mostrare.
Un
altro aspetto da
considerare è la difficoltà di "smontare"
(debunk) un
film del genere: l'analisi e la ricerca delle fonti richiede tempo e
impegno. Questa è l'arma principale del cospirazionista,
contro
la quale non c'è difesa: il cospirazionista riesce a montare
in
poco tempo decine e decine di teorie, dubbi e false affermazioni,
raccattonando tutto ciò che gli passa per la testa e tutto
ciò che gli conviene: frammenti di frasi, scorci di
fotografie,
vecchie dichiarazioni, ecc...
In
un'ora di lavoro, il
cospirazionista può snocciolare tante di quelle false
informazioni (senza alcuna seria attività di verifica e di
ricerca) che poi impongono al debunker settimane, se non mesi, di
lavoro certosino per ricercare le fonti che le smentiscono. E nel
frattempo, il cospirazionista ha già tirato fuori altre
diecimila teorie.
La
disinformazione
sfrutta questa
capacità di dilagare oltre ogni possibilità di
contenimento e di smentita. E' il classico sistema per cui chi grida di
più, e più forte, ha ragione. E quanto
più il
"debunker" è preciso (e quindi impiega tempo per smentire
l'avversario con prove e documenti) tanto più il
cospirazionista
è avvantaggiato nella sua opera di disinformazione. Se
invece il
"debunker" è impreciso, i suoi errori e le sue imprecisioni
lo
inchioderanno e lo renderanno poco credibile.
Difatti il bravo disinformatore (in questo caso il
cospirazionista) ha
la capacità di invertire l'onere della prova: nessuna delle
proprie affermazioni è realmente e seriamente documentata in
maniera completa, e viceversa dal debunker si pretende una meticolosa
produzione di prove. Quando il cospirazionista è colto in
fallo,
non ha problemi: semplicemente passa a un altro argomento, e
quando la platea cambia, non ha pudore a riproporre quelli vecchi.
Quando un cospirazionista non sa cosa rispondere, semplicemente tace
sul punto e passa ad altro. Un debunker, invece, non può mai
permettersi di sbagliare e non può mai permettersi di tacere.
Noi
pensiamo che questo
genere di
disinformazione sia pericolosa, nel momento in cui cerca di
convincere la gente che le istituzioni (governo, servizi investigativi,
sistema giudiziario) e l'informazione democratica (mass media) sono
artefici o complici degli atti di terrorismo e che le
organizzazioni terroristiche (come Al Qaeda) non esistono o non
costituiscono una minaccia reale. Questa inversione di ruoli
è
pericolosa, perchè mina la fiducia del cittadino nelle
istituzioni, ne compromette quella
collaborazione indispensabile per garantire la sicurezza, e
quindi, in ultima analisi,
rende più difficile il lavoro di prevenzione e di tutela che
gli
operatori professionali, a tutti i livelli, sono chiamati a svolgere
proprio in difesa del cittadino.
Nel
nostro sito, dedicato alle ricerche e agli approfondimenti relativi ai
fatti dell'11 settembre 2001 e alle vicende strettamente correlate,
troverete una grandissima quantità di documenti, articoli,
file
video e audio, fotografie, testimonianze e link ad altre risorse e
fonti. Il sito contiene anche una serie di sezioni che analizzano il
nuovo materiale che si rende disponibile per la diffusione al pubblico
ed i link per scaricare le versioni più aggiornate dell'
E-Book
Crono911 New Edition e di Global Fakes, nonchè per
consultare la
versione On-Line del libro.
Il
"Blog" del giornalista Paolo Attivissimo è diventato una
ricca
sezione che contiene le ricerche e gli approfondimenti di un
selezionato gruppo di studiosi su tutta una serie di aspetti della
tragedia dell'11 settembre e sul puntuale "debunking" delle principali
teorie cospirazioniste in giro per il mondo. La "maniacale" precisione
che Attivissimo impone per sè e per chi collabora al suo
progetto è segno di una grande onestà
intellettuale e di
un incessante lavoro di verifica e controllo. Nel sito troverete anche
la sua "recensione" di Inganno Globale: siate certi che non
è
più tenera...
Il
Blog di Aribandus è stata una delle prime iniziative web a
prendere una netta posizione contro il dilagare delle fantasie
complottiste. Aribandus non parla solo di 11 settembre, ma anche di
terrorismo, di teorie cospiratorie in genere e di altre
vicende di
attualità, nella corretta convinzione che queste materie
siano
strettamente correlate tra loro. Un blog schietto e genuino, costruito
con passione, e ricco di notizie e link di approfondimento.
Il
film Inganno Globale è chiaramente ispirato al film Loose
Change, rispetto al quale introduce ben poche novità. Nel
sito
che vi proponiamo, in lingua inglese, Loose Change è
sottoposto
a un impietoso lavoro di debunking che mette a nudo tutte le menzogne e
gli inganni contenuti. Se siete curiosi di vedere il progenitore della
propaganda multimediale dei complottisti, e di verificare la sua
completa inconsistenza rispetto ai fatti, non perdetevi questo sito di
Mark Roberts.
JB
non si smentisce, e continua a disseminare informazioni errate anche
nei "ringraziamenti": Inganno Globale è uscito prima di Loose
Change.
Ringraziamenti
Innanzitutto
ringraziamo quanti hanno voluto questa ricerca e l'hanno sostenuta con
il loro affetto, simpatia e amicizia, consigli..
Ringraziamo
anche il giornalista Paolo Attivissimo e tutti gli altri amici del
gruppo di ricerca Undicisettembre, per il continuo scambio informativo
che ci ha aiutato non poco nella ricerca di fonti e materiale.
Contatti
Gli
autori di questa ricerca possono essere contattati attraverso
l'indirizzo E-Mail jb@libero.it
Puoi anche scrivere
opinioni e suggerimenti attraverso il Forum
di Crono911
Dicembre
2006. Alcuni diritti riservati. Some rights reserved.
CONCLUSIONE
Della lunga lista di
"menzogne", "errori" e "distorsioni" di cui sono stato accusato, mi sembra che sia rimasto
in piedi ben poco:
- Ho usato il termine "tagliacarte", laddove "taglierino" era più appropriato.
- Ho parlato di una virata di 270°, senza sapere che sarebbe diventata di 330°.
- Ho detto "massa di acciaio", riferendomi al Boeing caduto in Pennsylvania, mentre avrei dovuto dire "massa metallica".
- Ho tradotto "pilota dell'esercito" invece che "pilota dell'aviazione", in un sottotitolo.
- Ho parlato di "completa polverizzazione" delle Torri, mentre si tratta solo, ad occhio e croce, del 99% dei materiali.
- Ho erratamente affermato che certe riprese della NASA fossero satellitari, mentre sono state fatte con un altro sistema.
- Ho sbagliato la datazione di quelle riprese, ma a mio sfavore in questo caso.
- Ho sbagliato, per ben due volte, a scrivere "un'altro", mettendo un apostrofo che non ci doveva essere.
Rimando invece al mittente tutto il resto delle obiezioni, con tanto di
interessi. Va da sè infatti che ogni altra accusa che si
è rivelata infondata,
o basata su informazioni errate, diventa una menzogna essa stessa.
Grazie per la pazienza a chi ci ha voluto leggere fino in fondo.
Massimo Mazzucco
www.luogocomune.net
Ricordo che tutti i capitoli di Inganno Globale sono visionabili partendo da questa pagina, e cliccando poi sulle varie icone (fotogrammi) che compaiono nel menù principale.