sul libro di David Ray Griffin
The 9/11 Commission Report: Omissions and
Distortions
Rapporto della
Commissione 11 settembre. Omissioni e distorsioni.
Il rapporto della Commissione
d’inchiesta sull’11 settembre: un’elaborata invenzione
Il 22
luglio 2004 la "Commissione Nazionale sugli attacchi terroristici
contro gli Stati Uniti", conosciuta anche come "Commissione sull’11
settembre", ha pubblicato il proprio rapporto finale: il "Rapporto
della Commissione sull’11 settembre", diventato un best-seller e
accolto dai media corporativi come il rapporto definitivo sugli
attacchi. Tuttavia, tale Rapporto si potrebbe meglio definire come il
resoconto finale del mito ufficiale dell’11 settembre. Come
sottolineato da David Ray Griffin nel suo autorevole libro The 9/11
Commission Report: Omissions and Distortions (Rapporto della
Commissione d’inchiesta sull’11 settembre: omissioni e distorsioni – NdT),
il Rapporto puntualmente omette quasi ogni verità che non supporti la
versione ufficiale dei fatti [1].
Omissioni e distorsioni
La maggior
parte delle informazioni riportate su questo sito sono state omesse dal
Rapporto della Commissione, soprattutto i contenuti della sezione
analisi. Le omissioni, infatti, sono così numerose da poter
occupare lo spazio di un intero libro, ed è proprio il caso dell’opera
di 339 pagine di David Griffin Omissions and Distortions. Di
seguito, sono riportate solo alcune delle più grossolane omissioni,
menzogne e contraddizioni contenute nel Rapporto.
Il termine 'Rapporto' è qui utilizzato in riferimento all’intero
documento stilato dalla Commissione, comprese le Note.
Omissioni
- Il Rapporto non riconosce il fatto
che nessun grattacielo dalla struttura in acciaio, anche se
divorato da un incendio, è mai crollato prima.
- Il Rapporto non menziona il completo
crollo dell’edificio 7 del WTC, grattacielo di 47 piani, d’acciaio,
alle ore 5:20 del giorno dell’attacco.
- Il Rapporto non menziona la
dichiarazione del proprietario dell’edificio no 7, il quale afferma di
aver deciso, assieme ai vigili del fuoco, di
"tirare giù" (utilizza il verbo "pull") l’edificio 7 – ammissione evidente di una cospirazione per abbattere
l’edificio con tutto ciò che conteneva.
- Il Rapporto non menziona la rapida rimozione
e riciclaggio dell’intelaiatura d’acciaio degli edifici collassati
del World Trade Center, né tantomeno offre giustificazioni per una tale
decisione.
- Il Rapporto non menziona una
dichiarazione rilasciata dall’allora sindaco Rudolf Giuliani a Peter
Jennings, nella quale afferma di essere stato avvisato degli imminenti
crolli: "Stavamo operando là fuori quando ci hanno detto che il World
Trade Center stava per crollare, e in effetti crollò prima che avessimo
il tempo di uscire dall’edificio".
- Il Rapporto non contiene alcun
riferimento di resoconti e testimonianze di esplosioni
precedenti il crollo della Torre Sud.
- Il Rapporto omette il fatto che il
fratello di George W. Bush, Marvin Bush, e suo cugino, Wirt Walker III,
fossero entrambi direttori della compagnia incaricata della
sicurezza del World Trade Center, la Stratesec, né
tantomeno menziona tale compagnia.
- Il Rapporto omette il fatto che
appena sei settimane prima dell’attacco il complesso del World Trade
Center era stato preso in gestione da un nuovo locatore, il
quale ottenne una polizza assicurativa che copriva contro eventuali
attacchi terroristici e riuscì ad avere dalle compagnie assicurative il
raddoppio del valore multi-miliardario della polizza.
- Il Rapporto ripete l’elenco dei 19
sospetti identificati dall’FBI nei giorni dell’attacco, ma omette che
per almeno sei di loro è stato accertato che sono ancora vivi.
- Il Rapporto omette qualsiasi resoconto
delle mosse dei presunti dirottatori prima dell’attacco che
smentisca la versione ufficiale che li vuole musulmani devoti impegnati
in una missione suicida in nome di Allah.
- Il Rapporto non menziona il fatto che
le liste dei passeggeri rilasciate al pubblico non contengono
nomi arabi - un fatto denunciato da coloro che dubitano della versione
ufficiale.
- Il Rapporto non si domanda perché
l’aereo che si è schiantato contro il Pentagono non sia stato fermato
dalle batterie di missili anti-aerei che presumibilmente circondavano
l’edificio.
- Il Rapporto omette il fatto che non è
stato reso pubblico nessun filmato credibile dell’attacco al Pentagono,
nonostante sia risaputo che l’FBI ha confiscato filmati
dell’attacco ripresi da edifici vicini.
- Il Rapporto non indaga il motivo per
cui il Servizio Segreto non ottenne copertura aerea fino alle ore 11:10
circa né per lo spostamento in auto del Presidente dalla scuola di
Sarasota all’aeroporto e nemmeno per l’Air Force One, che ha decollato
alle ore 9:54 circa.
- Il Rapporto evita di menzionare
diversi verbali che testimoniano che ufficiali governativi e leader
d’affari erano stati avvisati ed evitarono i bersagli degli attacchi.
Tra questi dispacci di allerta sono compresi:
- Un avvertimento da parte dell’FBI,
che raccomandava al procuratore generale John Ashcroft di evitare di
volare su linee aeree commerciali.
- Il rapporto che indica che
ufficiali del Pentagono hanno improvvisamente annullato piani di
viaggio la sera prima dell’attacco.
- L’annullamento della partecipazione
di Ariel Sharon ad un evento a New York City l’11 settembre 2001.
- Un avviso al sindaco di San
Francisco Willie Brown di evitare di volare.
- L’avvertimento da parte di Scotland
Yard, che impedì allo scrittore Salman Rushdie di volare il giorno
degli attacchi.
- Il Rapporto evita di menzionare un
avviso di allerta ricevuto da impiegati della Odigo alcune
ore prima dell’attacco.
- Il Rapporto omette il fatto che lettere
contenenti antrace sono state spedite ai due senatori più potenti,
i quali cercavano di rallentare l’approvazione della legge
anti-terrorismo denominata USA PATRIOT ACT dopo gli attacchi
dell’11 settembre.
- Il Rapporto dichiara che la
Commissione era "incaricata di stilare un resoconto completo e
dettagliato delle circostanze inerenti agli attacchi terroristici
dell’11 settembre 2001, comprese la prontezza e l’immediata risposta
agli attacchi", ma tralascia di menzionare che non fa alcun tentativo
di adempiere al suo dovere.
Menzogne
- Le Note del Rapporto affermano quanto
segue: "La struttura centrale interna [delle Torri gemelle] era un
albero cavo di acciaio, nel quale erano raggruppati gli ascensori e i
pozzi delle scale". In realtà, le strutture centrali erano
costituite da 47 pilastri d’acciaio aventi dimensioni esterne di 16
x 36 pollici (41 x 91 cm circa).
- Il Rapporto riferisce che la "Torre
Sud crollò in dieci secondi" quando invece ciò avvenne in 15 secondi.
Mentre ci si potrebbe aspettare che la Commissione amplifichi anziché
minimizzare il tempo di crollo, il fatto che non abbia nemmeno
considerato un secondo del tempo di caduta libera nel vuoto di 9.2
secondi un problema per la spiegazione ufficiale è la prova che la
Commissione approverebbe tale spiegazione, qualsiasi siano i fatti.
- Riguardo il mancato trasferimento di
George W. Bush dalla
famosa classe della scuola di Sarasota, il Rapporto dichiara che
"Nessuna delle persone che erano in viaggio in quel momento ha ricevuto
informazioni riguardo ad altri aerei dirottati o dispersi". Eppure,
secondo le prove raccolte da David Griffin, il Servizio Segreto ha
linee aperte di collegamento con l’Amministrazione federale
dell’aviazione (FAA), i cui uomini più addestrati che si trovavano nel
corridoio nordest pensavano che non meno di 11 aerei fossero stati
dirottati [2].
- Il Rapporto dichiara: "La minaccia di
terroristi che dirottano aerei di linea commerciali negli Stati Uniti -
e li usano come missili guidati – non è stata riconosciuta dal
NORAD (comando per la
difesa aerospaziale del Nord America - NdT) prima dell’11 settembre"
(il Rapporto ripete la dichiarazione tre volte). Eppure, i rapporti dei
media, come per esempio l’articolo apparso sull’USA Today
intitolato "NORAD had drills of jets as weapons" ("Il NORAD ha compiuto
esercitazioni utilizzando aerei come armi" – NdT), descrivono
esercitazioni compiute dal NORAD usando aerei di linea dirottati e
fatti schiantare contro il World Trade Center e il Pentagono prima
dell’11 settembre [3].
- Il Rapporto sostiene: "I protocolli
non prevedevano un’intercettazione. Supponevano che il caccia di scorta
sarebbe stato prudente, 'posizionato a 5 miglia esattamente dietro
l’aereo dirottato', dove poteva eseguire la propria missione per
monitorare la traiettoria di volo dell’aereo". Eppure, l’ordine citato
dalla nota a piè di pagina per questa dichiarazione (Order 7610.4J:
Special Military Operations), riporta quanto segue:
7-2-1.
FACILITY NOTIFICATION
Il
coordinatore della FAA per i casi di dirottamento notificherà al
centro/ torre di controllo competente l’identificazione dell’unità e
della collocazione militare il cui compito è quello di fornire aerei di
scorta. Il centro/torre di controllo dovrà mettersi d’accordo con il
NORAD SOCC/ROCC/unità militare incaricato notificando la collocazione
del velivolo dirottato, direzione di volo, altitudine, tipo di aereo e
traiettoria di volo raccommandata per intercettare l’aereo dirottato.
Il centro/torre di controllo dovrà archiviare il piano di volo
coordinato. [4]
- Per fronteggiare l’accusa secondo la
quale cittadini sauditi sarebbero fuggiti dal paese prima che il
divieto di volo post-11 settembre venisse abolito, il Rapporto
dichiara: "Non abbiamo trovato alcuna prova che dimostri che voli
nazionali o internazionali che trasportavano cittadini sauditi siano
avvenuti prima della riapertura dello spazio aereo nazionale la mattina
del 13 settembre 2001". Quel giorno, infatti, lo spazio aereo era
aperto solo agli aerei di linea commerciali valutati caso per caso. Fu
solo il 15 settembre che i cieli furono riaperti all’aviazione generale
(cioè, anche ai voli privati) [5]. Eppure, il Lear Jet che il 13
settembre ha condotto cittadini sauditi da Tampa (Florida) a Lexington
(Kentucky) era un aereo privato [
6].
Contraddizioni
- Il Rapporto da una parte osserva che
la domanda del pilota
Hani Hanjour fu
respinta e lo definisce un "pessimo pilota", ma dall’altra lo considera
il "pilota più esperto dell’operazione" e che ha pilotato il Volo 77
attraverso una manovra a spirale di 330 gradi in picchiata.
- Il Rapporto spiega che i terroristi
suicidi scelsero di non colpire una centrale nucleare perché
"ritenevano che un bersaglio nucleare sarebbe stato difficile da
colpire a causa del limitato spazio aereo attorno ad esso. Questo
avrebbe complicato il riconoscimento dei voli e aumentato la
probabilità che qualsiasi aereo avrebbe potuto essere abbattuto prima
dell’impatto" (p. 245). Il Rapporto, però, non applica la stessa logica
al Pentagono, il quale, essendo il cuore dell’esercito statunitense, si
presume conti su difese maggiori rispetto ad un impianto nucleare.
- Il Rapporto affronta la questione del
perché George W. Bush sia rimasto nella nota scuola di Sarasota fino
alle ore 9:35 -- mezz’ora dopo l’attacco alla seconda torre – riferendo
che il Presidente "ci disse che il suo istinto era quello di
trasmettere calma ed evitare che il paese vedesse una reazione turbata
in un momento di crisi" (p. 38) e che il Servizio Segreto "ci disse che
erano impazienti di trasferire il Presidente in un luogo più sicuro, ma
non pensavano che fosse urgente per lui darsela a gambe" (p. 39). Il
Rapporto accetta implicitamente queste spiegazioni come soddisfacenti,
e ciò implica che per Bush impiegare meno di mezz’ora per lasciare la
scuola avrebbe significato mostrare una reazione turbata e "darsela a
gambe".
La lista
prende in considerazione solo alcune delle più ovvie omissioni presenti
nel Rapporto. Persino il libro di Griffin – attualmente la critica
costruttiva più esauriente del Rapporto – è lontano dall’essere
completo. Nel 2005, Griffin ha scritto The 9/11 Commission Report: A 571-Page Lie (Il rapporto della commissione sull'11 settembre: una
bugia di 571 pagine – NdT), che elenca
115 punti su cui il Rapporto mente, esplicitamente o implicitamente.
Versione mirror del
Rapporto della Commissione da parte di 9-11 Research
Il Rapporto
della Commissione sull’11 settembre è pubblicato nella sua
interezza sul sito Internet della Commissione. Tuttavia, il
sito sembra essere strutturato per rendere difficoltosa l’analisi del
Rapporto. In particolare, sembra non esserci in apparenza un modo
semplice per cercare parole chiave all’interno del testo – un requisito
utile per individuare in maniera veloce le informazioni mancanti – a
causa delle seguenti caratteristiche di progettazione del sito:
- Ogni sezione del Rapporto – che
comprende 13 capitoli, appendici, una prefazione e le note – è
disponibile come documento HTML separato. Per eseguire una ricerca,
quindi, si è obbligati a passare in rassegna la gran quantità di
documenti, dato che il Rapporto non è fornito come documento HTML
aggregato.
- Il Rapporto completo è disponibile
come documento PDF, ma pesa 7.4 megabyte, e molti visualizzatori di
file PDF non possiedono l’opzione di ricerca di parole chiave
all’interno del documento.
- L’opzione Search ("cerca")
ricerca all’interno di tutto il sito, che comprende un’enorme quantità
di trascrizioni di udienze, di dimensioni ancora maggiori del Rapporto
stesso. Non c’è, quindi, un modo semplice di restringere la ricerca al
solo Rapporto.
- L’utilizzo che il sito fa della tag
di base HTML
fa sì che gli
spider dei motori di ricerca non funzionino correttamente, rendendo ancora più difficile per i
ricercatori scaricare il Rapporto in versione HTML nella sua interezza
per poterlo esaminare.
- Le pagine della Tabella dei Contenuti
non sono linkabili, e quindi non rimandano direttamente alle sezioni
corrispondenti all’interno dei capitoli.
A causa di
queste carenze nella versione pubblicata sul sito della Commissione,
abbiamo postato qui un mirror locale del Rapporto con
le relative correzioni. Questa versione mirror conserva il contenuto
del Rapporto raggruppando tutte le sue parti in un singolo documento
HTML, fatta eccezione delle note. Queste ultime, infatti, occupano un
secondo documento a causa delle loro dimensioni. La Tabella dei
Contenuti, invece, è incorporata nel documento principale. Quindi,
attraverso il mirror, è possibile effettuare una ricerca all’interno
dell’intero Rapporto scorrendo semplicemente due documenti HTML.
Oltre a
questi cambiamenti apportati alla struttura del Rapporto, abbiamo reso
linkabili alcune frasi nell’introduzione, come per esempio independent,
bipartisan, full and complete account, preparedness,
e immediate response to the attacks, che rimandano alle
relative pagine di 9-11 Research.
Riferimenti
1. The 9/11 Commission Report; Omissions and Distortions, Olive Branch Press, 2004
2. The 9/11 Commission Report; Omissions and Distortions, Olive Branch Press, 2004, page 46-48
3. NORAD had Drills of Jets as Weapons, USA Today, 4/18/2004 [cached]
4. NORAD
had Drills of Jets as Weapons, 4/18/2004
5. Order 7610.4J: Special Military Operations, FindLaw.com, 11/3/98,7/12/01 [cached]
6. Phantom Flight From Florida, The Tampa Tribune, 10/5/01 [cached]
Traduzione di Arianna Ghetti per www.luogocomune.net / Sezione Undici
Settembre
Diritti: fair use/limitati a Internet. Si prega in ogni caso di
citare fonte e autore della traduzione.
|