IL WORLD TRADE CENTER
Introduzione al capitolo
La questione del World Trade Center è decisamente la più importante e
significativa di tutte nell'ambito degli attentati dell'11 settembre.
Mentre infatti il Pentagono è stato "solamente" colpito da un aereo,
per le Torri Gemelle il sospetto è che siano state demolite
intenzionalmente, e che quindi questa demolizione fosse stata preparata
in anticipo.
Come vedremo, una volta superato l'ostacolo psicologico nell'accettare
la possibilità di un tale cinismo in certi esseri umani, le indicazioni
in quel senso sono numerose, e le motivazioni non mancavano di certo.
La più importante è quella che risponde alla domanda "perchè abbattere le Torri, non era sufficiente averle già colpite con gli aerei?"
La risposta, nel caso ipotizzato dell'autoattentato, è "molto
probabilmente no":
come già detto, la Costituzione americana proibisce
esplicitamente qualunque guerra di
aggressione, e il solo "ferimento" delle Torri non avrebbe mai prodotto
nella popolazione quel profondo stato di shock e di indignazione
sufficienti a contrabbandare per "punitiva" - e quindi in qualche modo
a giustificare -
una guerra che intendeva appunto essere solo di aggressione.
Dopo l'attentato al World Trade Center del '93, in cui una bomba
devastò dieci piani dell'edificio, uccise sei persone e ne ferì oltre
duecento, nessuno pensò a fare una guerra contro il paese di origine
del musulmano a cui l'attentato fu attribuito. E anche di fronte a una
devastazione ben maggiore, come quella dell'11 settembre, non sarebbe
stato facile muovere un esercito di centomila soldati per punire la
morte di qualche centinaio di cittadini.
Solo la completa demolizione, con il profondo significato inconscio che
questa ha comportato per ogni americano, del simbolo stesso della
libertà e del modo di vita occidentale avrebbe potuto giustificare
un'impresa bellica di dimensioni globali come quella poi effettivamente
intrapresa.
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Tesi e controtesi
Le torri di New York che l'11 di settembre sono
crollate a causa degli attentati sono tre: le Torri Gemelle (WTC1 e
WTC2), e il WTC7, un grattacielo adiacente di oltre 40 piani, anch'esso
costruito in acciaio. Facevano tutti parte del complesso edilizio
chiamato WTC Plaza.
La versione ufficiale
vuole che le Torri Gemelle siano crollate in seguito ad un cedimento
delle strutture portanti ["crollo passivo"], dovuto all'indebolimento
dell'acciaio causato dagli incendi provocati dal carburante degli
aerei. Tale tesi è articolata dal rapporto conclusivo del NIST
(Istituto Nazionale Scienza e Tecnica) del 2006, mentre per il crollo
del terzo edificio, il WTC7, non esiste a tale data una spiegazione
ufficiale.
La controtesi sostiene
invece che la temperatura di un incendio provocato dal kerosene non
potrebbe in alcun modo aver indebolito l'acciaio delle strutture
(nessun edificio al mondo in acciaio è mai crollato a causa di
un incendio, anche se di intensità e durata ben maggiori),
mentre vi sono molteplici indizi che suggeriscono una procedura di
"demolizione controllata". Questo vale anche e soprattutto per il WTC7,
che non era nemmeno stato colpito da un aereo.
L'accusa
I punti fondamentali portati dall'accusa si basano sui seguenti fatti accertati:
Fatto n.1: Le tre Torri sono cadute ad una velocità praticamente pari a quella di un corpo in caduta libera.
Questo è assolutamente
incompatibile con un crollo passivo (contraddice una delle più
note leggi della Fisica), mentre è il risultato tipico di una
demolizione controllata.
Fatto n.2: Durante i
crolli le macerie sono state scagliate, in orizzontale, a distanze pari
almeno alla larghezza delle Torri stesse, e anche verso
l'alto.
Mentre non si riesce ad
immaginare quale dinamica possa aver dato risultati simili in un crollo
passivo, questa è la normale conseguenza dell'uso di esplosivi
delle demolizioni controllate.
Fatto n. 3 - Le Torri sono crollate trasformandosi in una nuvola di polvere finissima.
Non si comprende quale forza sia
in grado di frantumare la materia in particelle così minuscole,
nell'ambito di un crollo passivo, mentre la totale polverizzazione
dell'edificio è proprio lo scopo - e normalmente il risultato
che si ottiene - nelle demolizioni controllate.
Fatto n.4: Molte riprese
fotografiche e televisive mostrano dei potenti "sbuffi" di polvere e
cemento uscire dalle zone vicine al punto in cui sta per crollare
l'edificio.
Tali sbuffi, detti "squibs", sono
le normali conseguenze delle esplosioni nelle demolizioni controllate,
mentre sono molto difficili da spiegare in un normale crollo
strutturale.
Fatto n. 5: Vi sono
almeno 80 persone, fra poliziotti, passanti, vigili del fuoco,
giornalisti, dipendenti delle Torri, ecc. che hanno testimoniato di
aver sentito, o direttamente vissuto, una serie di potenti esplosioni
avvenute sia prima che durante i crolli stessi.
Tutte queste esplosioni non sono
in alcun modo spiegabili all'interno di un cedimento strutturale,
mentre corrispondono in pieno alle pre-detonazioni che fanno parte
della normale procedura di una demolizione controllate.
Fatto n. 6 - Gli operai
che rimuovevano le macerie da Ground Zero hanno trovato alla base delle
tre Torri crollate svariate pozze di metallo incandescente che hanno
continuato a bruciare per molte settimane.
Questo è del tutto
incompatibile con degli incendi provocati da kerosene (che non
può certo bruciare così a lungo, e soprattutto non a
quelle temperature), mentre si spiegherebbe con certi esplosivi usati
nelle demolizioni controllate.
Questi 6 punti vengono presentati in maniera più dettagliata nella pagina La distruzione del World Trade Center: Crolli passivi o demolizioni?
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