La versione ufficiale sul crollo delle Torri Gemelle
Quando si parla di Versione Ufficiale, nel caso delle Torri Gemelle,
bisogna sapere che in realtà il governo americano non ha mai
saputo dare una spiegazione precisa e completa per come siano potute
crollare.
Ha invece preferito lasciare che fossero i media, procedendo a tentoni,
a diffondere nel pubblico mondiale la percezione di crolli dovuti a un
cedimento strutturale, senza a loro volta spiegare mai nulla di
preciso.
Sono stati prodotti molti documentari, naturalmente, che cercano di
spiegare al publico la meccanica dei crolli, ma non se ne conosce uno
che abbia saputo farlo in maniera chiara, completa e convincente.
Si è così venuta a formare, nel corso dei primi anni, una
specie di "verità popolare", alla quale si sovrapponevano di
tanto in tanto dei rapporti di sapore più o meno governativo,
senza però che lo stesso governo si preoccupasse di presentarli
come "versione ufficiale".
In questo clima di totale ambiguità, nel 2002 si è
arrivati a prendere per buona la tesi contenuta nel rapporto FEMA
(l'agenzia governativa che corrisponde alla nostra Protezione Civile),
che sosteneva la cosiddetta teoria del pancake, solo per vederla
completamente smentita, tre anni dopo, dal rapporto del NIST (Istituto
nazionale scienza e tecnica), che spiegava invece i crolli in maniera
completamente diversa.
Ad oggi, la maggioranza di coloro che sostengono l'innocenza del
governo americano, sostiene anche che è quella del rapporto NIST
la spiegazione "ufficiale" per i crolli delle Torri Gemelle.
Ecco come lo stesso NIST riassume la propria teoria, nell'aprile del 2005, dopo averla raffinata e messa a punto per circa sei mesi (a destra la ns. traduzione):
The probable
collapse sequences, which update and finalize hypotheses released
by NIST last October, were presented by Sunder at a press
briefing in New York City. |
Le probabili
sequenze dei crolli, che aggiornano e definiscono le ipotesi pubblicate
dal NIST lo scorso Ottobre [2004], sono state presentate da Sunder in
un incontro stampa a New York.
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Notiamo, prima di tutto, che dopo 4 anni di totale confusione stiamo ancora
parlando di PROBABILI sequenze. Lo stesso NIST quindi non sembra essere in grado di spiegare con certezza le cause dei
crolli.
In ogni caso, questi sono i passaggi principali che secondo loro avrebbero portato ai crolli delle Torri:
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The specific
factors in the collapse sequences relevant to both towers
(the sequences vary in detail for WTC 1 and WTC 2) are:
- Each
aircraft severed perimeter columns, damaged interior core
columns and knocked off fireproofing from steel as the planes
penetrated the buildings. The weight carried by the severed
columns was distributed to other columns.
- Subsequently,
fires began that were initiated by the aircraft’s
jet fuel but were fed for the most part by the building
contents and the air supply resulting from breached walls
and fire-induced window breakage.
- These
fires, in combination with the dislodged fireproofing, were
responsible for a chain of events in which the building
core weakened and began losing its ability to carry loads.
- The
floors weakened and sagged from the fires, pulling inward
on the perimeter columns.
- Floor
sagging and exposure to high temperatures caused the perimeter
columns to bow inward and buckle—a process that spread
across the faces of the buildings.
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Gli elementi
specifici nelle sequenze dei crolli che riguardano ambedue le Torri
(nel dettaglio, le due sequenze differiscono) sono:
- Ciascun aereo
ha tranciato delle colonne perimetrali, danneggiato le colonne di
supporto centrali, e distaccato la protezione antincendio dell'acciao
nel momento in cui gli aerei penetravano. Il peso sopportato dalle
colonne tranciate è stato redistribuito su altre colonne.
- Ne
sono quindi nati degli incendi, causati inizialmente dal combustibile
degli aerei, ma che sono stati alimentati per la maggior parte dai
contenuti dell'edificio e dal ricambio di aria che è derivato
dai muri lacerati e dalle finestre rotte dal fuoco.
- Questi
incendi, unitamente alla rimozione della protezione antincendio, sono
stati responsabili per una serie di eventi concatenati nella quale la
struttura centrale dell'edificio si è indebolita e ha iniziato a
perdere la sua capacità di sopportare i carichi.
- I pavimenti si sono indeboliti e deformati a causa
degli incendi, tirando verso l'interno le colonne perimetrali [a cui
sono agganciati - n.d.t.].
- Le deformazione dei pavimenti e l'esposizione alle alte temperature ha fatto piegare verso l'interno e oscillare le colonne perimetrali - un fenomeno che si è esteso alle facciate degli edifici.
- I crolli sono quindi conseguiti.
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Come sarebbe, i crolli sono quindi conseguiti? Tutto qui?
Questa curiosa
"sbrigatività", da parte di chi vuole spiegare i crolli con i
soli impatti e incendi, è purtroppo molto diffusa, e finisce
regolarmente per eludere il vero problema che riguarda le Torri
Gemelle: indipendentemente da come siano INIZIATI, questi crolli,
(cioè, da che cosa "è caduto per primo"), bisogna poi
spiegare come questa dinamica si sia potuta replicare per l'intera
altezza di ciascuna delle Torri, invece di arrestarsi una volta
assorbito l'impatto iniziale.
Se si lascia
cadere un vaso di fiori in tesa ad una persona, al massimo le si spacca
la prima vertebra, forse anche la seconda, ma non è che poi
questa spacca la terza, la terza spacca la quarta, e così
di seguito fino a ridurre l'intera spina dorsale in frammenti
microscopici.
Una forza d'urto, per quanto violenta, durante l'impatto viene trasferita all'oggetto colpito,
e nel provocare i danni che provoca ne viene anche assorbita.
Dopodichè non succede più nulla, e il sistema ritorna
statico.
Mentre qui saremmo in presenza di una curiosa dinamica, che si rifiuta di
esaurirsi nell'impatto iniziale, e trova il modo di replicarsi
praticamente all'infinito, senza che nessuno sia mai riuscito ad
illustrarla in maniera completa, dettagliata e credibile.
Qualcuno ha parlato di
"accelerazione dei piani", che cadono uno sull'altro. Ma a parte che
questa teoria (detta "pancake", appunto) è stata respinta dallo stesso
NIST, la si può accettare al massimo per l'impatto iniziale, dove il
blocco in caduta prende un certo abbrivio grazie alla voragine (creata
dall'aereo) che lo separa dai piani sottostanti. Ma una volta crollato
il primo di questi piani, e poi il secondo, e magari anche il terzo e
il quarto, la distanza con quelli successivi resta minima, e la
struttura, man mano che si scende, diventa sempre più sana.
E non si può certo
pensare che siano stato progettati dei pavimenti cosi pesanti da
rischiare un crollo a catena, se solo uno di loro fosse precipitato su
quello sottostante.
A riprova di
quanto detto, vi sono gli stessi edifici 4 e 5 del WTC, che sono stati
direttamente colpiti da migliaia di tonnellate di macerie cadute dalle
Torri più alte, e che ne sono risultati distrutti fino a una
certa altezza.
Ma da quel
livello in poi, come si può vedere, la struttura ha retto, ed
infatti è stato necessario demolirli professionalmente, nei
giorni seguenti, per poter liberare completamente il campo dai detriti
rimasti.
Un secondo problema
Ma c'è comunque, a monte, un altro aspetto nella spiegazione del NIST che non convince affatto: che cosa significa "i pavimenti si sono indeboliti e deformati a causa degli incendi, tirando verso l'interno le colonne perimetrali"?
Pensiamoci un secondo: se una
fune di acciaio è tesa fra due pareti, e di colpo "si smolla"
per il calore, perchè mai dovrebbe tirare le pareti verso di
sé? Se è "più molle" dell'acciaio delle pareti, si
"allungherà" magari verso il basso, ma il suo peso rimane
identico.
Un pavimento "deformato" verso
il basso pesa esattamente come un pavimento rigido e sano, e quindi
applica la stessa identica forza di trazione sui punti in cui è
agganciato alla parete.
E' semplicemente più tenero, e quindi si deforma lui. (Diverso
sarebbe se a tirarlo verso il basso fosse una forza esterna,
aggiuntiva, ma in questo caso è la semplice gravità a
farlo arcuare, e quindi non ci sono forze aggiuntive che possano
aumentare la trazione verso l'interno).
Conclusione:
Questa confutazione è
fatta chiaramente in termini grossolani, ma pare comunque essere
sufficiente a mettere in crisi la cosiddetta "versione ufficiale" sui
crolli delle Torri Gemelle, proprio perchè non sembra esistere
una spiegazione adeguata nemmeno a questo genere di obiezioni
assolutamente basilari.
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