|
Informazioni sul sito |
|
|
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
|
|
|
|
|
|
|
American Moon |
|
|
Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE
|
|
|
|
Questa sezione è stata visitata: 5087512 volte
SIMULAZIONE
DI REATO
(questa immagine dovrebbe essere animata)
|
Ad un anno circa dagli attentati, la gloriosa Purdue University dell'Indiana
ha prestato il suo nome, e il suo fior di scienziati, alla realizzazione
di una simulazione al computer, in cui un Boeing 757 si schianta contro
la facciata del Pentagono e scompare al suo interno senza praticamente
lasciare traccia.
La ricostruzione fa parte del The
Pentagon Building Performance Report , uno studio sulla solidità
strutturale del Pentagono, affidato dal governo americano alla prestigiosa
American Society of Civil Engineers’ (ASCE). Il gruppo di studiosi
che l'ha realizzato, guidato dal Prof.
Sozen, è costituito da un "team
of six of the nation’s prominent structural, fire protection and
forensic engineers", una gruppo di sei fra i più noti ingegneri
americani specilizzati nei settori strutturale, di protezione dal fuoco
e di medicina legale. Lo studio è
stato annunciato il 10 Settembre 2002 dalla stessa univerità,
ed è poi stato riportato dai media un pò dappertutto.
Qui trovate
la pagina ufficiale dell'esperimento, da dove potete scaricare anche
l'animazione originale (3 MB).
Per chi non riuscisse a vederne le immagini in movimento, eccone alcuni
fotogrammi salienti:
Questo è uno dei primi fotogrammi, che riproduce il momento
dell'impatto dell'aereo contro la facciata.
Il muso sembra rimanere inizialmente intatto, nonostante il contatto
sia già avvenuto.
|
|
Dopo alcuni fotogrammi, vediamo che il muso dell'aereo - la parte
più fragile in assoluto di tutta la struttura - sembra
aver perforato senza grossi problemi la facciata, al punto da
ritrovarsi relativamente integra nel momento in cui le ali stanno
per colpirla.
|
|
Una volta all'interno (ma da dove sono passate?), le ali cominciano
a "sfilacciarsi", man mano che incocciano con le colonne in cemento
armato, e disperdono nell'ambiente il carico di kerosene (disegnato
in arancione).
Mentre nel frattempo il muso dell'aereo sembra resistere eroicamente
al massacro delle colonne di cemento armato, visto che fino a
qui ha concesso solo qualche sbucciatura qui e là. |
|
Purtroppo il filmato si conclude all'improvviso, poco dopo il
fotogramma che vedete accanto.
Non ci viene detto quindi che cosa accada di preciso all'aereo
da questo punto in poi.
|
|
Avremmo quindi, nel rigoroso studio
scientifico commissionato dal governo stesso, un'ala che penetra la parete
a sufficienza da trasportare all'interno il combustibile, mentre i due
motori Rolls-Royce - 5 tonnellate supercompatte di acciaio, e notoriamente
la parte più solida di ogni aereo - evaporano al solo contatto
con la facciata. Mentre la cabina di pilotaggio, la cui solidità
è comparabile alla punta di un uovo bollito, l'avrebbe perforata
con enorme facilità, continuando a penetrare al suo interno addirittura
oltre la conclusione del filmato.
Questo è uno schema della fitta rete di colonne in cemento
armato che la fusoliera avrebbe attaversato - a giudicare dall'animazione
- con facilità irrisoria:
Le colonne segnate
come "mancanti" indicano abbastanza chiaramente la traiettoria d'ingresso
in diagonale. A sinistra, nel grafico, c'è anche la sezione
dei muri esterni (outer wall) del Pentagono. Uno spessore di circa
60 cm (24 inch), composto da 25 cm. di cemento, 15 di mattone e 10
di pietra (limestone). Come hanno fatto le ali dell'aereo ad "attraversarlo",
visto che sappiamo come la facciata colpita sia rimasta praticamente
intatta dopo l'impatto?
Ecco invece il momento magico, in una seconda versione dell'animazione,
in cui l'aereo "perde" improvvisamente i motori, proprio un
attimo prima che colpiscano la facciata.
Il motore destro è gia scomparso alla vista, il sinistro
lo farà nel fotogramma seguente, e nessuno dei due
ricomparirà mai più da nessuna parte.
Sempre dalla seconda animazione, vediamo (sotto) il Boeing
procedere con agilità in mezzo alla selva di colonne,
mentra la sua altezza si è praticamente ridotta a quella
di un vagone della metropolitana: |
Quelle sotto sono immagini di un Md80 (un aereo di misure simili al 757)
che ha frenato un pò troppo tardi nell'avvicinarsi a una porta
di imbarco dell'aeroporto di Newark, in New Jersey. Si vede chiaramente
come la fusoliera sia alta circa il doppio del "piano terra" che ha sfondato,
e si nota inoltre come il muso dell'aereo si sia già mezzo sfasciato,
dopo aver sfondato una parete di certo meno solida di quella del Pentagono:
Ecco altre immagini che ci dicono quanto fragile sia la parte frontale
dei moderni jet commerciali:
Davvero non si comprende come gli scienziati di una prestigiosa università
come la Purdue si siano prestati a firmare un lavoro che non reggerebbe
all'analisi di un bambino di dieci anni.
A sua volta, non si comprende perchè il governo americano abbia
prima richiesto e poi accettato un lavoro di quel genere, se davvero non
ha nulla da nascondere suoi fatti del Pentagono.
|
|
|
|
|
|
|
|