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LA DIFESA INESISTENTE
Introduzione al capitolo
Uno
degli interrogativi più ingombranti sull'11 settembre è
come il sistema di sicurezza
aerea più sofisticato del mondo possa essere rimasto a
guardare, mentre i dirottatori scorrazzavano liberi per quasi due ore
nei cieli più osservati, trafficati e protetti del mondo.
La spiegazione ufficiale, definita anche "incompetence theory", o tesi dell'incompetenza. sostiene che "non fosse prevista nessuna
procedura
specifica
per un attacco dall'interno, e quindi nessuno sapeva bene cosa
fare."
In un primo momento la risposta era sembrata bastare, ma in seguito, ad una analisi più approfondita,
ci si accorse che non poteva assolutamene essere andata così.
Per prima cosa, vi sono delle procedure automatiche - previste proprio
per evitare l'errore umano o i malintesi durante i momenti più
critici - che per qualche motivo quel giorno non sono scattate. E
quando lo hanno fatto, gli stessi servizi segreti (Casa Bianca) sono
intervenuti con strani ordini che gli hanno tolto ogni possibilità di intervenire.
Si è saputo inoltre che proprio tre mesi prima Donald Rumsfeld,
come Ministro della Difesa, aveva cambiato certe gerarchie procedurali,
da adottare proprio in caso di sequestri aerei sul territorio
nazionale, facendone confluire il controllo ultimo nelle proprie mani.
In seguito lo stesso Dick Cheney, che
in quelle ore era effettivamente al comando della nazione, ha
dichiarato che fosse stata persa ogni traccia del volo che stava
facendo rotta sul Pentagono, ma è stato clamorosamente smentito
dal suo ministro dei trasporti, Norman Mineta, in una deposizione alla
Commissione Indipendente 9/11.
Inoltre, nel noto "Memorandum del 6 agosto"
il Presidente Bush e Condolezza Rice venivano chiaramente informati
della possibilità che
"Osama bin Laden intendesse colpire gli Stati Uniti sul loro
territorio", mentre ipotesi di attacchi contro bersagli civili portati da aerei sequestrati
erano già state fatte almeno dieci anni prima, a tutti i livelli
della difesa.
Almeno dieci nazioni, nelle settimane precedenti gli attentati, avevano
avvertito in un modo o nell'altro i servizi americani che vi fosse in
preparazione qualche grosso attentato sul loro territorio, ma erano
stati regolarmente ignorati.
Tutti questi pesanti sospetti di "pre-science", o pre-conoscenza, che iniziarono a formarsi fin dai primi mesi del 2002, furono poi confermati in pieno da Richard Clarke, l'esperto di antiterrorismo che l'amministrazione Bush aveva
ereditato da Clinton, solo per ignorarne i consigli più
importanti.
Nel frattempo, grazie ad un vistoso scaricaribarile di responsabilità fra
autorità civili e militari, nessuno ha mai saputo fornire una
spiegazione valida
per questa completa defaillance difensiva, mentre
non si è vista una sola persona di tutto l'apparato difensivo,
civile o militare, venire licenziata, sospesa, accusata, nè
tantomeno incriminata
o condannata per degli errori che sono costati la vita a circa tremila
loro connazionali.
Anzi, il generale Meyer, vice-capo delle forze armate congiunte, e
massimo responsabile durante gli attentati, è stato
addirittura promosso al grado supremo.
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