Il
problema principale della cronologia risiede nel fatto stesso
che ne esistano almeno 5 diverse: non si capisce infatti come
due entità "precise" come FAA e NORAD - aviazione civile
e militare - non siano mai riuscite a mettersi d'accordo sugli
orari precisi in cui avrebbero comunicato fra di loro. Naturalmente,
in quei ritardi sta la ragione principale della mancata intercettazione
degli aerei dirottati. Per la tabella che segue, quindi, noi
ci siamo attenuti alle prime crolonogie rese pubbliche nel 2001,
prima che subissero le molteplici "interpolazioni" ad opera
dei diversi enti interessati.
Ore
8:00 - Il volo American Airlines
AA11 parte
da Boston con destinazione Los
Angeles. E' un Boeing 767-223 con 91 passeggeri e 11 membri di equipaggio
a bordo. Finirà schiantato nella Torre
Nord dopo 46 minuti di
volo. A destra l'aereo originale,
siglato N334AA.
Ore
8:14 - Il volo United Airlines UA175
parte da Boston
con destinazione Los Angeles. E' un Boeing 767-222 con 56 passeggeri
e 9 membri di equipaggio a bordo. Finirà schiantato nella Torre
Sud, nelle immagini che tutto il mondo ha visto in diretta, dopo
48 minuti di volo.
A destra l'aereo originale, siglato N612UA.
Ore
8:21 - Il volo American Airlines
AA77 parte da Dulles (Virginia)
con destinazione Los Angeles. E' un Boeing 757-223 con 58 passeggeri e
6 membri di equipaggio a bordo. Finirà schiantato nel Pentagono,
dopo 1 ora e 19 minuti di volo.
A destra l'aereo originale, siglato N644AA.
Ore
8:27 - AA11stacca il transponder, vira di
150° a Sud, ed aumenta la velocità. Poco dopo UA175
vira di 30° a Sud.
AA77prosegue verso la West Coast
secondo i piani di volo.
8:41
- Il volo United Airlines
UA93 parte da Newark passeggeri
e per S. Francisco. E' un Boeing 757-222 con 87 fra passeggeri e membri
di equipaggio. Cadrà in Pennsilvanya,
dopo 1 ora e 26 minuti di volo.
A destra l'aereo originale, siglato N591UA. Mentre
AA11 si avvicina alle Torri
Gemelle, UA175
continua verso Sud e inspiegabilmente le oltrepassa.
Ore
8:46 -AA11
colpisce la Torre Nord. UA175stacca il trasponder, vira verso
Sud e oltrepassa la latitudine di Manhattan. AA77
e UA93
proseguono secondo i piani di volo. Due
F-15 partono dalla vicina base di Otis, ma ricevono ordini confusi
e vengono prima fatti viaggiare a velocità ridotta, e poi spediti
a parcheggiarsi in alto mare.
Ore
9:02 - Dopo essersi allontanato
da Manhattan di una cinquantina di chilometri, UA175
vira di 160° a Nord e torna verso la città, andando a colpire
la Torre Sud.UA93
prosegue diretto ad Ovest. AA77spegne il transponder, interrompe
le comunicazioni, inverte la rotta e punta su Washington.
Ore
9:40 - Dopo essere scomparso
per lunghi minuti anche dagli schermi radar, AA77si ripresenta nei cieli di Washington viaggiando
ad altissima velocità, compie una acrobatica virata di 270°
sopra la Casa Bianca e va a schiantarsi dritto sul Pentagono. UA93spegne il transponder, interrompe
le comunicazioni, inverte la rotta e punta su Washington.
Ore 10:06 - UA93
si abbatte su un campo della Pennsylvania. Detriti e resti umani vengono
ritrovati in un un raggio di circa 5 miglia.
Scatta
l'emergenza nazionale. I circa 2000 aerei che sono in volo in quel momenti
vengono tutti fatti atterrare all'aeroporto più vicino. Gli aeroporti
si trasformano in un bivacco apocalittico per migliaia di persone, che
restano bloccate per 3 giorni.
L'unico aereo a cui sarà permesso di volare, nel pomeriggio di
quel giorno, sarà quello che da Washington riporta in gran fretta
la famiglia bin Laden in Arabia Saudita.
IL TRANSPONDER,
elemento chiave dei 4 dirottamenti: Il
transponder è il prezioso strumento, di cui sono dotati tutti
gli aerei civili, che trasmette a terra sia la posizione (altitudine.
longitutdine e latitudine) dell'aereo, che la sua identità. Funziona
automaticamente, autonomamente, ed ininterrottamente, e non viene spento
praticamente mai.
Se per un motivo qualunque il transponder
smette di funzionare, l'aereo continua a comparire sugli schermi radar
dei controllori, ma solo come un puntino luminoso di cui non si conoscono
più nè l'identità nè la quota a cui sta
volando. Ecco perchè la disattivazione volontaria di un trasponder,
soprattutto se accompagnata dalle mancate risposte dell'equipaggio alle
chiamate via radio, significa che in
tutta probabilità vi è un dirottamento in corso.
E' curioso inoltre come nessuno degli otto piloti
a bordo - due per ciascun aereo - sia riuscito ad attivare l'allarme
che segnala a terra un dirottamento in corso, quando questo è
ovviamente posizionato in maniera comoda da raggiungere e semplice da
operare.
LA NECESSITA'
DI UNA REGIA ESTERNA
Guardiamo ora con più attenzione
il momento in cui i vari aerei hanno scelto di staccare il transponder
e invertire la rotta, "rivelandosi" quindi ai controllori militari
e civili come dirottati.
Il primo aereo (AA11) lo ha fatto
alle 08.27 (secondo altre fonti alle 8.20). Mentre questo si dirigeva
su Manhattan, il secondo aereo (UA175) faceva un giro più ampio,
ed aspettava che il primo colpisse la Torre Nord (8.46) per staccare
a sua volta il transponder ed invertire la rotta. Questo gli permetteva
di arrivare su Manhattan con un quarto d'ora di ritardo, quando già
tutte le telecamere stavano inquadrando la prima torre che bruciava,
e di colpire così l'altra sotto lo sguardo allibito di circa
un miliardo di spettatori. (L'importanza di questa scelta, e l'impatto
che ha avuto da un punto di vista psicologico, sono analizzati nella
pagina conclusiva, "La potenza dei simboli " - link a fondo pagina).
UA175 colpiva la Torre Sud alle
09.02. Nel frattempo
AA77, che aveva da poco spento il transponder, invertiva la rotta e
puntava sul Pentagono. E proprio quando AA77 colpiva il Pentagono, alle
09.40, il quarto aereo (UA 93) faceva la stessa cosa, spegnendo il transponder
ed invertendo la rotta nei cieli dell'Ohio.
Al di là delle ragioni effettive
che abbiano consigliato questa tattica "a scalare" - decisamente autolesionistica
- risulta quindi evidente che vi debba essere stata una regia esterna
che ha coordinato il tutto, con precisione assoluta, in tempo reale.
Non è certo pensabile infatti che i dirottatori abbiano agito
secondo un programma stabilito a tavolino (basti dire che due
dei quattro aerei sono partiti in ritardo), nè gli stessi dirottatori
possono aver comunicato direttamente, in tempo reale, una volta decollati
dai rispettivi aeroporti.
Da questa cronologia
interattiva della CNN si possono verificare passo per passo le mosse
dei 4 aerei dirottati.
I
DIROTTATORI QUINDI NON AVREBBERO AGITO AUTONOMAMENTE. Qualcuno
all'esterno doveva essere in grado di conoscere in ogni momento
la posizione dei 4 aerei, per determinarne in maniera coordinata
i cambiamenti di rotta. Teoricamente, anche contro la loro volontà.