5 CRONOLOGIE IN 5 ANNI
Il
fallimento della difesa aerea la mattina dell'11 settembre è, anche
alla luce delle successive numerose spiegazioni contraddittorie,
probabilmente la falla più inspiegabile e vistosa della versione
ufficiale degli eventi.
Quando un aereo devia dalla sua rotta
stabilita, o spegne il transponder, o semplicemente non risponde alle
comunicazioni dei controllori di volo, vi sono delle collaudate
procedure standard che impongono il lancio di aerei da
intercettazione.
Il principio di queste procedure si basa sulla
comunicazione bi-direzionale tra l'Autorità dell'Aviazione Civile (FAA)
e la sua controparte militare (NORAD) che monitorizzano costantemente
il traffico aereo e decidono quando sia il caso di intervenire facendo
decollare dei caccia: questo era accaduto 67 volte tra il Settembre del
2000 ed il Luglio del 2001, e 129 volte nel solo anno 2000.
Secondo un
documento del 1998 dell'ATCC
(i Centri di Controllo del Traffico Aereo), le procedure facevano sì
che tutti gli aeroplani che persistessero in un comportamento inusuale
“si sarebbero trovati probabilmente due F-18 dietro la coda entro circa
10 minuti”.
Come mai la mattina dell'11 Settembre, per oltre un'ora e 40 minuti circa, questo non è accaduto?
L'interrogativo
emerse fin dalle ore immediatamente successive agli attacchi, così il
Generale Richard Myers ed il portavoce del NORAD Mike Snyder
rilasciarono una prima versione a giustificazione della mancata
risposta spiegando che le intercettazioni non erano state possibili
perchè non era decollato nessun caccia fino alle 9:37, l'ora in cui
venne colpito il Pentagono.
Tuttavia, ciò sembrò improbabile a
molti. Il 12 Settembre il Comandante in Capo delle Forze Aeree Russe,
Anatoli Kornukov, dichiarò:
“Generalmente è impossibile
mettere a punto un atto terroristico con uno scenario che è stato visto
ieri negli Stati Uniti... Appena qualcosa del genere accade qui, mi
chiamano immediatamente e nel giro di un minuto stiamo già rispondendo.”Seppure
questa ed altre critiche passarono sotto silenzio a causa della logica
e comprensibile copertura mediatica rivolta soprattutto alla portata
morale e umana della ferita inferta agli Stati Uniti d'America, dopo
alcuni giorni, precisamente il 18 Settembre 2001, il NORAD si trovò
costretto a rilasciare una seconda timeline che sosteneva che
effettivamente i caccia
erano stati fatti decollare, ma troppo in ritardo, a causa di tardive notifiche della FAA.
Questa
cronologia è quella a cui si fa riferimento al momento nella nostra
Sezione 11-9, ed è rimasta ufficiale per quasi tre anni, fino alla metà
del 2004, quando la Commissione 11-9 ne rilasciò una terza.
I
critici avevano infatti fatto notare nel frattempo, scrivendo articoli
in rete e libri mai oggetto dell'attenzione di tv e giornali, che anche
se la FAA avesse notificato il NORAD secondo quei ritardi, i caccia
avrebbero dovuto ugualmente intercettare gli aerei, sopratutto UA175 ed
AA77. Inoltre, con quella seconda cronologia si spostava indietro di
ben 45 minuti l'orario in cui venne fatto decollare il primo caccia, un
vistoso cambiamento per cui non era stata fornita alcuna spiegazione.
Anche
la terza cronologia presenta numerose incongruenze, sia con le versioni
precedenti che al suo stesso interno, e le trovate analizzate da David
Ray Griffin negli approfondimenti nell'articolo “Le incredibili storie
della Commissione 11-9: i Voli 11, 175, 77, 93” che è una estrema
sintesi dell'estensiva critica contenuta nel suo libro “Commissione
11-9: omissioni e distorsioni.”
Colpisce inoltre come i Commissari
non abbiano osato chiedere spiegazioni dei nuovi cambiamenti di orario
agli ufficiali del NORAD e della FAA, accettando a scatola chiusa
quelle nuove dichiarazioni, contraddittorie perfino durante le stesse
audizioni, e pubblicandole infine nel loro Rapporto come verità
nonostante doveva essere chiaro a tutti, loro per primi, che qualcuno
doveva star mentendo.
Anche
questa cronologia è stata poi
superata da una nuova che potremmo identificare come quarta versione,
non tenendo conto di un'altra, minore, tratteggiata in un libro uscito
nel frattempo, scritto a più mani da alti ufficiali
dell'esercito, “Air War Over America” [Guerra nei Cieli Americani NdR].
Questa
nuova quarta cronologia risale al 2006, ed è stata svelata da alcune
registrazioni del NORAD ottenute dal magazine Vanity Fair che ne ha
diffusi alcuni estratti introducendoli con un articolo firmato da
Michael Bronner, co-produttore del film United 93.
Questa mappa mostra come ci fossero almeno sei basi militari da cui
sarebbe stato possibile raggiungere in pochi minuti gli ultimi due
aerei dirottati:
Come si vede nell'angolo in
basso a destra dell'immagine, la dicitura "no concensus on these times"
[non c'è accordo su questi orari] conferma la sarabanda di
cambiamenti che sono stati presentati nel corso degli anni dalle stesse
autorità che erano responsabilièper la difesa del paese.
E' solo poco
prima di questa data che il Presidente della Commissione 11-9 Thomas
Kean implicitamente ammesso di essere caduto in errore, rilasciando
alcune anticipazioni tratte dal suo libro in lavorazione “Senza
precedenti: la storia non detta della Commissione 11-9”. Kean si è
affrettato a dichiarare che già nel 2004, lui ed altri Commissari
avevano sospettato che alti ufficiali della FAA e del NORAD stessero
mentendo nelle loro testimonianze, tanto da aver considerato l'idea di
denunciarli al Dipartimento di Giustizia.
In contrasto con
l'obiettivo fondante della Commissione stessa e con le supposte
conclusioni ricavate nel Rapporto Definitivo, si andò avanti facendo
finta di nulla.
Inoltre il suo Vice Lee Hamilton affermò molti
mesi prima delle nuove “rivelazioni”, in una apparizione televisiva su
C-Span, di aver “sentito parlare” del libro di Griffin che smontava la
versione della Commissione - e che per di più non faceva altro che
riprendere ed approfondire delle critiche che si potevano leggere in
rete già da molto - ma dichiarò di “non averlo letto”.
Non sorprende
che non lo avrebbe fatto neanche in seguito, mentre è curioso che ne
"abbia sentito parlare" visto che la critica di David Ray Griffin,
l'unica "ufficiale" in risposta al Rapporto della Commissione, è stata
totalmente ostracizzata dai media Statunitensi.
Ad
ogni modo, anche questa ultima cronologia è stata analizzata da David
Ray Griffin nel suo scritto “The Norad tapes: live or fabricated?” di
cui stiamo preparando la traduzione.
In conclusione,
la linea comune di tutte le varie versioni ufficiali della difesa
aerea, secondo una assodata consuetudine più generale di tutte le
versioni ufficiali governative, è stata quella di puntare
sull'incompetenza e sugli errori per nascondere qualunque tipo di
complicità attiva da parte di ufficiali di ogni rango.
Questo è in
netto contrasto, oltre che con le omissioni e incongruenze brevemente
riassunte finora, con il fatto che nessun responsabile dei presunti
errori sia stato punito, mentre in realtà vi sono stati molti casi di
promozioni fino ai più alti livelli.