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Le identità al condizionale
Alla lunga serie di "prove sospette" si sono venute aggiugendo, nel tempo, notizie sempre più confuse
in cui svariati dirottatori dichiaravano di essere vivi e vegeti, e di
non aver avuto naturalmente nulla a che fare con gli attentati
dell'undici settembre.
Il padre dello stesso Mohamed Atta aveva fatto sapere dall'Egitto, il
giorno successivo, che suo figlio stesse benissimo, avendogli appena
parlato al telefono
da una nazione straniera, di cui ovviamente a quel punto non rivelava
il nome (se in effetti Atta ha preso il volo Portland-Boston, ma non il
successivo Boston-Los Angeles, avrebbe avuto giusto il tempo di lasciare
gli Stati Uniti per una qualunque destinazione remota. Altrettanto
logico sarebbe che all'arrivo avesse voluto rassicurare la famiglia,
sapendo che il suo nome sarebbe comparso al più presto su tutti
i giornali, mentre magari si dimenticava di dire al padre di starsene
buono e zitto nel venire ad apprenderla). Ma a parte il caso di Atta,
nel tempo sono
emersi molti altri casi simili, arrivando a contare fino a sette
"contestazioni" di identità da parte dei
rispettivi interessati.
L'FBI però ha sempre risposto a queste notizie in modo vago
e imprecisato, citando genericamente delle "possibili omonimie", oppure
dei "furti di passaporto", oppure ancora dei possibili mitomani, quasi
che la cosa fosse del tutto irrilevante. Lo stesso direttore Mueller
ha più volte dichiarato, con candore stupefacente, di "non poter
essere certo dell'identità di tutti i terroristi", e la
stessa FBI li ha presentati sin dall'inizio con una tale
quantità di variabili da tenersi la porta aperta per qualunque
rettifica si rendesse necessaria in futuro.
Vediamo più da vicino la lista "definitiva" dei 19 resa pubblica
dall' FBI il 26 settembre 2001, con accanto a ciascun nome le
informazioni aggiuntive riguardo all'identità.
Mohamed Atta, 33, possibly an Egyptian national.
Mohamed Atta, 33 anni, potrebbe essere di nazionalità egiziana.
Waleed M Alshehri,
believed to be from Saudi Arabia, has used birth dates from 1974 to
1979 on various documents. Identity may be false.
Waleed M Alshehri, si pensa che venisse dall'Arabia Saudita, e ha usato
in documenti diversi date di nascita che vanno dal 1974 al 1979 . La
sua identità potrebbe essere falsa.
Wail M Alshehri, 33, may have lived in Hollywood, Florida, and Newton, Massachusetts.
Wail M Alshehri, 33 anni, potrebbe aver vissuto a Hollywood, in Florida, e a Newton, nel Massachusetts.
Satam M A Al Suqami, 26, is possibly a Saudi national whose last known address was the United Arab Emirates.
Satam M A Al Suqami, 26 anni, potrebbe essere un cittadino saudita il
cui ultimo indirizzo conosciuto era negli Emirati Arabi Uniti.
Abdulaziz Alomari,
believed to be a Saudi national, has used birth dates in 1972 and 1979
on various documents. Saudi Embassy officials in Washington have
challenged his identity.
Abdulaziz Alomari: si pensa che fosse un cittadino saudita, ha usato in
documenti diversi date di nascita che vanno dal 1972 al 1979. I
responsabili dell'ambasciata saudita a Washington contestano la sua
identità.
Marwan Al-Shehhi, 23, is a cousin or nephew of Atta and is believed to have been the pilot of Flight 175.
Marwan Al-Shehhi, 23 anni, è cugino o nipote di Attà e si pensa che fosse alla guida del volo 175.
Fayez Rashid Ahmed Hassan Al Qadi Banihammad used a half-dozen different aliases.
Fayez Rashid Ahmed Hassan Al Qadi Banihammad ha usato una mezza dozzina di cognomi diversi.
Ahmed Alghamdi: US officials say Alghamdi and three other hijackers have links to Bin Laden's al-Qaida network.
Ahmed Alghamdi: le autorità americane [non meglio identificate] dicono
che Alghamdi e altri tre dirottatori siano in collegamento con la rete
di al-Qaida di Osama bin Laden.
Hamza Alghamdi has used at least four aliases.
Hamza Alghamdi ha usato almeno 4 cognomi diversi.
Mohand Alshehri: The FBI lists three aliases he may have used.
Mohand Alshehri: L'FBI elenca almeno tre cognomi diversi che può aver usato.
Saeed Alghamdi is one of three hijackers that US officials have said are linked to Osama bin Laden's al-Qaida network
Saeed Alghamdi è uno dei tre dirottatori [prima erano quattro] che le
autorità americane [non meglio identificate] hanno detto essere
collegati alla rete al-Qaida di Osama bin Laden.
Ziad Samir Jarrah,
believed to be the pilot aboard Flight 93, was part of the terrorist
cell in Hamburg, Germany, that also included Atta and Al-Shehhi.
Ziad Samir Jarrah, che si crede fosse il pilota a bordo del volo 93,
faceva parte di una cellula terroristica di Amburgo, in Germania, a cui
appartenevano anche Atta e Al-Shehhi.
Majed Moqed, 24, is possibly a Saudi national.
Majed Moqed, 24 anni, potrebbe essere di nazionalità saudita.
Nawaf Alhazmi, believed to be from Saudi Arabia.
Nawaf Alhazmi: si pensa che fosse di origine Saudita.
Hani Hanjour 29 believed to have been the pilot of Flight 77
Hani Hanjour, 29 anni: si crede che fosse il pilota del volo 77
Salem Alhazmi, 20, is believed to have been from Saudi Arabia.
Salem Alhazmi, 20 anni: si pensa che venisse dall' Arabia Saudita.
Khalid Almihdhar, 26, from Saudi Arabia, is one of two hijackers placed on a watch list this summer [..]
Khalid Almihdhar, 26 anni, è uno dei due dirottatori messi sotto osservazione l'estate scorsa [...]
Ahmed Ibrahim A. Al Haznawi, 20, may have been from Saudi Arabia and may have lived in Delray Beach, Florida.
Ahmed Ibrahim A. Al Haznawi, 20 anni, potrebbe essere stato un saudita,
è può aver vissuto a Delray Beach, in Florida.
Ahmed Alnami used several aliases and may have lived in Delray Beach, Florida.
Ahmed Alnami ha usato svariati cognomi, e potrebbe aver vissuto a Delray Beach in Florida.
(Fonte: Seattle Times, BBC)
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Come si può vedere, grazie ai tanti "potrebbe", "si pensa" e
"dicono che", gli uomini di Mueller si sono lasciati tanto di quel
margine, da poter includere o escludere da quella lista praticamente
l'intera guida telefonica di un qualunque paese arabo.
Nonostante questa scandalosa mancanza di certezze sull'identità
dei dirottatori, il governo americano non sembra aver mai avuto il
minimo dubbio su quella del mandante, che ha saputo indicare con
precisione invidiabile a soli venti minuti dall'inizio degli attacchi.
Esattamente alle 9.05 del giorno 11, il direttore della CIA, George
Tenet, che si trovava a colazione con il senatore Boren, veniva
informato da un suo assistente che la seconda Torre era stata colpita.
A quel punto Boren racconta che Tenet avrebbe esclamato: "Questo ha tutta l'aria di essere bin Laden".
Mancava ancora mezz'ora al momento in cui il Pentagono sarebbe stato
colpito dal terzo aereo, mentre il quarto, poi caduto in Pennsylvania,
non era ancora nemmeno stato dirottato.
Non soddisfatto delle proprie capacità divinatorie, prima di allontanarsi Tenet avrebbe aggiunto: "ora capisco meglio quella faccenda di Massaoui",
riferendosi in tutta probabilità alla richiesta avanzata da Zacharias Massaoui, il cosiddetto 20°
dirottatore, ad una scuola di volo di Minneapolis, di "imparare a
guidare un jet, ma non necessariamente a decollare o ad atterrare".
L'intuito formidabile dimostrato da Tenet pone però
un piccolo problema di ordine temporale: mancava più di un anno
al giorno in cui l'agente Coleen Rowley di Minneapolis avrebbe denunciato un suo
superiore per aver cercato di bloccare in tutti i modi proprio la sua indagine su Massaoui,
e a quel punto il direttore dell'FBI, Robert Mueller, dichiarò di non aver mai sentito parlare prima della curiosa
richiesta avanzata da Massaoui.
Ovvero, mentre tutti sanno che FBI e CIA non si scambiano più
informazioni da almeno trent'anni, il direttore della CIA era al corrente di
qualcosa che riguardava direttamente il direttore dell'FBI un anno prima
che questi - e con lui il mondo intero - ne venisse a conoscenza.
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