SCHEDA STORICA DI AL-QUEDA
TERRORISMO TENTACOLARE, O SUCCURSALE DELLA CIA?
Mentre il nome di Osama bin Laden circolava
già da qualche
tempo, di Al-Queda, la tentacolare organizzazione terroristica da lui
fondata, fino al 12 Settembre 2001 nessuno aveva mai sentito parlare.
Quella che segue è la ricostruzione delle presunte
attività di questa
organizzazione, secondo le notizie fornite
nel tempo dalle fonti ufficiali.
***
1988 - NASCITA
L'organizzazione terroristica Al-Queda, che significa "la base",
sarebbe stata fondata da bin Laden
nel 1988 a Peshwar, in Afghanistan. A quel che è dato sapere, lo
stesso
bin Laden era stato fino a poco prima al soldo della CIA, avendo
condotto la guerra dell'Afghanistan contro i Russi che avevano invaso
il paese. Fu infatti grazie al sostanzioso supporto militare americano,
di cui bin Laden era il tramite, che i Talebani riuscirono a scacciare
gli occupanti e ad installarsi a potere. A questa vittoria miltare
sarebbero seguiti anni di sereno accordo fra il governo di Kabul e
quello di Washington.
Per quale motivo bin
Laden abbia fondato questa organizzazione,
rivoltandosi contro il paese che lo aveva appena aiutato e per il
quale lavorava, non è dato sapere con certezza. Lui non lo ha
mai spiegato ufficialmente, e dobbiamo quindi affidarci alle ipotesi
generiche, avanzate dai media, che farebbero risalire questa
sua scelta a certe sue frasi contro la presenza americana sul suolo
saudita. Ma a differenza, ad esempio, di Arafat, che fondò
Al Fatah rendendo noto al mondo l'intento di scacciare gli israeliani
dalla
Palestina, Al-Queda sarebbe nata in sordina, e vi sarebbe
rimasta per sempre: ad oggi infatti non ha mai agito ufficialmente, non
ha mai
emesso un solo proclama, non ha mai rivendicato in maniera diretta un
solo attentato, e bin Laden ha sempre parlato senza mai nominarla
direttamente.
Se non sapessimo che esiste grazie alla CIA, non lo sapremmo
probabilmente del tutto.
1991 - SUDAN
Tre anni dopo la fondazione, bin Laden sposta la centrale operativa di
Al-Queda in Sudan, dove apre alcuni campi di addestramento per
aspiranti terroristi. Risalgono a quello stesso periodo voci di
tentativi che
bin Laden avrebbe fatto,
sempre per conto della CIA, di assassinare il leader libico Geddafi,
nel paese confinante. [Quest'ultima informazione non fa parte di quelle
fornite dai media ufficiali].
1993 - BOMBA AL
WORLD
TRADE CENTER. UN EPISODIO-CHIAVE
Il 23 Febbraio 1993 esplosero circa
500 chili di tritolo, contenuti in un
furgoncino
parcheggiato all'interno della Torre Nord del World Trade Center.
Allora morirono
sei persone, e ne restarono ferite più di trecento. Per questo
attentato sarebbe stato arrestato, e poi condannato
all'ergastolo, un
arabo di nome Ramzy Yousef, che aveva ricevuto l'incarico di piazzare
l'esplosivio da un
ex-militare egiziano in pensione, tale Salem.
Si sarebbe poi venuto a sapere che in realtà Salem era stato
assoldato e fornito dell'esplosivo direttamente dall' FBI, che gli
aveva detto trattarsi di una carica minima, intesa solo a collaudare le procedure di
emergenza della Torre. Esiste infatti la registrazione di una
telefonata, fatta segretamente dallo stesso Salem, nella
quale egli protesta vivamente con il capo dell'FBI di New York, una
volta resosi conto della potenza effettiva dell'esplosivo. Pare
però che durante la telefonata Salem venga "convinto" a procedere comunque, anche se per
fortuna
Youssef parcheggiò poi il camioncino lontano dalle colonne
centrali di supporto - come avrebbe voluto il piano originale -
provocando un danno
molto minore del previsto. Salem fece poi avere il nastro della sua
telefonata al New York Times e al Chicago Tribune, che ne parlarono un
paio di volte, finchè il tutto ricadde nel più profondo
silenzio mediatico.
1996 - ARABIA SAUDITA
Attentato in Arabia Saudita contro
una caserma di militari americani. Dicciannove i morti, nessuna
rivendicazione
ufficiale da parte di nessuno.
Comincia a girare il nome di bin Laden, come presunto sospetto, anche
se non viene alla luce nessun elemento che permetta di attribuire
a lui le responsabilità dell'attentato.
1998 - FATWA
Bin Laden pronuncia una "fatwa" -
termine islamico per condanna
universale a sfondo religioso - contro "gli Stati Uniti", in cui
invita i musulmani in tutto il mondo ad attaccare e colpire
genericamente gli
americani e i loro interessi nel mondo. Per fortuna nessuno gli
dà retta, anche
perchè la notizia è retroattiva, nel senso che il mondo
ne viene a conoscenza solo
molto dopo, quando i media
ufficiali si ricordano di farcelo sapere.
(Evidentemente esiste anche una fatwa silenziosa).
7 Agosto 1998 - KENIA E TANZANIA
Bombe
alle ambasciate americane in Kenia e Tanzania, che ripropongono la
situazione già vista in Arabia Saudita. Nessuna
rivendicazione ufficiale, nessun elemento che permetta di puntare il
dito su qualcuno in particolare, con il nome di bin Laden - sussurrato
sempre più insistentemente dai media - che comincia
a diventare più familiare alle orecchie del grande pubblico.
(Mentre per ora di Al-Queda non si
è mai parlato).
12 Ottobre
2000 - ADEN
Esplosione lungo la fiancata di una
nave americana nel porto di Aden, nello Yemen. Diciotto i marinai
uccisi,
più due attentatori. Forte ondata di sdegno in America. "E stato
sicuramente bin Laden", annunciano ora con voce sicura i media
mondiali. Vista col senno di poi, sembra quasi una prova generale per
gli eventi dell'autunno seguente.
11 Settembre 2001 - TORRI GEMELLE E
PENTAGONO
Perquanto
questa
volta bin Laden si faccia addirittura vivo di persona, la sera del
12 Settembre, dicendo che lui con gli attentati non c'entra (e
suggerendo di guardare piuttosto
ai servizi segreti di
"certe nazioni"),
questi gli vengono attribuiti a viva forza da una tambureggiante
campagna mediatica globale, che in pochi giorni lo trasforma nel Male Incarnato del nuovo
millennio. Dopo qualche giorno si scopre finalmente dell'esistenza di
Al-Queda, nonostante la stessa Condolezza Rice, al
sentirla nominare in una riunione di vertice, pare che abbia chiesto
"Al ... chi?" Si sarebbe poi giustificata davanti ai giornalisti
spiegando che non aveva
sentito bene.
DALL'11 SETTEMBRE AD OGGI
Una volta che il mondo ha saputo della sua esistenza,
Al-Queda torna nel silenzio da cui non era mai uscita, visto che si era
pure dimenticata di rivendicare gli attentati più spettacolari e
significativi della storia.
Nonostante questo, e senza fornire al mondo lo straccio di una prova,
è ufficialmente per dare la caccia a bin Laden ed
alla sua organizzazione che gli Stati Uniti attaccano l'Afghanistan, il
7 Ottobre di quell'anno. Si verifica allora nei media una progressiva
sovrapposizione fra il termine "Talebani", ovvero la casta islamica al
potere da quando ce la mise la CIA, con Al-Queda, ovvero "terroristi"
in senso lato. Si ha così l'impressione, dopo il rovesciamento
dei Talebani a favore di un governo impiantato da Washington, che
Al-Queda sia stata sgominata, o perlomeno ferita a morte. Bin Laden
però, per quanto circondato sulle alture di Tora Bora, al
confine col Pakistan, riesce miracolosamente a sfuggire alla cattura.
Ma ormai le attenzioni stanno vertendo tutte sull'Iraq, al punto che
Bush definisce bin Laden "irrelevant" (insignificante) davanti ad un
gruppo di
giornalisti allibiti.
Nel
Marzo del 2002 entra in
funzione l' "Homeland Security
Departmement", capitanato da un ex-industriale di nome Tom
Ridge, il cui compito è di proteggere gli Stati Uniti da
qualunque minaccia terroristica al proprio territorio.
E
nel Giugno 2002 Tom Ridge
segna con grande clamore il suo primo successo, arrestando un certo Josè Padilla, che si sarebbe
introdotto negli Stati Uniti portando con sè materiali che
sarebbero potuti servire per fabbricare una "dirty bomb", una specie di
bomba atomica casalinga. Padilla è "sospettato di avere
collegamenti con Al-Queda". Nella primavera del 2004, dopo un penoso ed
interminabile iter giudiziario, i federali riconoscono però di
non avere nessuna prova contro di lui, e Padilla finisce completamente
scagionato da ogni accusa. Del materiale che sarebbe servito a
fabbricare la bomba, e che si presume avrebbe inchiodato Padilla, non
si hanno più notizie.
Grazie alle leggi di emergenza introdotte dal Patriot Act, altre mille e duecento
persone circa, quasi tutte di origine araba, finiscono agli arresti in
poche settimane, senza poter ricorrere ad un avvocato e senza poter
comunicare in alcun modo con l'esterno, per il solo motivo di essere
"sospettati di collegamento con Al-Queda". Ed è soltanto sul
finire del 2003, dopo un
pesante intervento del New York Times, che buona parte di questi viene
liberata, senza che uno solo di essi sia stato in seguito condannato
per alcunchè. Ad oggi non si ha notizia di un solo arresto o di
una sola condanna di un solo membro di Al-Queda - a parte quello di
Khalid Mohammed, di cui parliamo a parte - o di chiunque fosse stato
inizialmente "sospettato di essere collegata con Al-Queda".
Nel frattempo i media ci informano che la cifra di
appartenenenti all'organizzazione si aggira sulle 18.000 unità, con operazioni
di reclutamento attive praticamente in ogni moschea del mondo
occidentale. Come facciano a tenere una contabilità così
precisa, senza riuscire a prenderne nemmeno uno, non è ancora
stato reso noto.
Da questo punto in poi il nome di Al-Queda inizia ad apparire
regolarmente sui media, in occasione di ogni attentato che avvenga nel
mondo:
12 Ottobre 2002.
Bomba in una discoteca a Bali, in
Indonesia. Duecento i morti, molti dei quali turisti
occidentali. Accusato un gruppo di militanti islamici locali,
"sospettato di essere collegato con Al-Queda".
21
Marzo
2003. Arrestato in Pakistan Khalid
Mohammed, nominato prima. E' accusato di essere l'uomo di bin
Laden che ha materialmente organizzato gli attentati dell'11 Settembre,
tenendo i contatti con i futuri dirottatori, ed occupandosi dell'intera
logistica da una cabina telefonica in Pakistan, per non esser
intercettato. Si è in seguito saputo che Khalid non parla una
parola di inglese. Khalid sarebbe tutt'ora in prigione, anche se di lui
non si è mai più saputo nulla, nè si ha alcuna
notizia del processo a suo carico che chiunque si aspetterebbe invece
di veder iniziare al più presto.
12 Maggio 2003 - Bombe ad
un complesso edilizio americano, a Ryad.
Questa volta è Israele a farsi carico direttamemte di accusare
Al-Queda, prima ancora che Powell avanzi cauti sospetti sulla medesima.
Al-Queda, come al solito, preferisce tacere.
16 Maggio 2003. Bombe a Casablanca, in Marocco. 45 i morti,
nel mirino degli investigatori un gruppo fondamentalista locale,
"sospettato di avere legami con al-Queda".
15 Dicembre 2003. Bombe
in due sinagoghe e un edificio che ospita uffici britannici in Turchia, proprio nel giorno in cui
Bush è in visita da Tony Blair. E' quest'ultimo, tramite il suo
ministro degli esteri, a far sapere al mondo che l'attentato "è
con tutta probabilità opera di Al-Queda".
Si nota ormai con chiarezza un mutamento radicale nelle modalità
operative del terrorismo moderno. Dato per sempre l'addio al vecchio
"volantino", che veniva regolarmente lasciato in un cestino della
spazzatura, ormai al-Queda pare affidarsi ciecamente alle stesse
autorità che colpisce, per vedersi attribuire correttamente ogni
attentato che compie.
Questa situazione arriva al parossismo nel Marzo 2004, quando quattro bombe
uccidono quasi 200 persone alla stazione di Madrid, e l'attentato viene prima
attribuito dal governo spagnolo all'Eta basca, ma poi, dopo un vigoroso
intervento di Washington, passa definitivamente sul tabellone di
Al-Queda. Nel frattempo, sono trascorse almeno 48 ore in cui
l'attentato sarebbe stato attribuito ad un'organizzazione sbagliata,
mentre Al-Queda non faceva il minimo tentativo per reclamare ciò
che le spettava di diritto. Evidentemente contava sulle capacità
della CIA di arrivare comunque alle giuste conclusioni.
Stanco
forse di tutte queste battaglie, il 15
Aprile 2004 bin Laden offre all'Europa (?) una tregua, se smetterà di prendersela coi
musulmani un pò dappertutto, e se ritira le sue truppe dalla
coalizione in Iraq.
L'Europa però non cede, e così il 29 Maggio 2004 alcuni terroristi - che "si
sospetta siano collegati con Al-Queda" - prendono in ostaggio un
edificio a Khobar, in Arabia
Saudita. Alla fine del sanguinoso blitz, nel quale i terroristi
riescono miracolosamente a scappare, gli unici europei che risultano
fra le 22 vittime sono un olandese di passaggio e un cuoco italiano che
lavorava sul posto.
Fortunatamente a quel punto al-Queda decide di non infierire, e
l'intera campagna elettorale americana si svolge così in piena
tranquillità. Ma bin Laden non dimentica di farsi vivo di
persona, proprio tre giorni prima delle elezioni, per rammentare agli
americani che la partita non è ancora terminata.
Anche perchè di questo passo, con almeno 18.000 reclutati che
ancora scalpitano per immolarsi, rischiamo di averli fra i piedi per
tutto il terzo millennio.
( Fonti: New York Times, BBC, Washington Post, altri).
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