Pyter Citazione:
Mah. Gli schiavi sono sempre esistiti, di qualsiasi colore.
Se poi si vuol credere ancora a questa storia di esseri umani o meno, dovremo relegarli nell'angolo del Folklore.
Dai, siamo quasi nel 2016.
Ma si, è chiaro che il colore della pelle c' entra e non c' entra.
C'entra perché è più facile trattare da bestia chi è diverso da noi, vengono meno scrupoli, e i neri sono "più diversi" degli indios. La Spagna aveva "ereditato" gli schiavi neri dai musulmani e forse l' abitudine portò questa situazione a trascinarsi anche dopo la reconquista, la cacciata degli invasori dalla Spagna.
Non c'entra perché se i neri non fossero esistiti, gli spagnoli avrebbero continuato a schiavizzare in gran numero gli indios (e nonostante bolle papali, scomuniche, leggi del re, seppure in numero relativamente basso, gli indios continuarono ad essere schiavizzati).
Anche i re spagnoli, nonostante avessero promulgato leggi a tutela del popolo del Tahuantinsuyu (il Tahuantinsuyu era il territorio che comprendeva l' attuale Perù, parte della Colombia, del Cile e della foresta amazzonica in cui viveva il popolo governato dagli Inca, la stirpe divina. Non ho ancora capito come si chiamava il popolo, quello che noi chiamiamo Incas e che pare sia una denominazione errata -per fare un esempio similare è come se chiamassimo il popolo sumero col nome dei loro dei, Anunnaki o come se chiamassimo Faraoni il popolo dell' antico Egitto, gli egiziani
) non avevano nessuna intenzione di fermare la conquista e lo sfruttamento delle risorse e delle terre, cercando di dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte, un po' alla chiesa e un po' a chi gli spediva le navi cariche d' oro.
È abbastanza esemplificativo di quanto realmente importasse degli indios il provvedimento chiamato Requerimiento, ingiunzione, utilizzato per una dozzina d' anni come scappatoia rispetto al dovere di evangelizzazione non violenta.
In sostanza, ogni manipolo di conquistadores che avesse incontrato un gruppo di indigeni avrebbe dovuto leggere il testo dell' ingiunzione agli sprovveduti indios e in base alla risposta ottenuta si sarebbe potuto agire di conseguenza; il tutto veniva certificato da un notaio al seguito della spedizione.
In cosa consisteva il testo? Era quella che oggi chiameremo una lenzuolata: un lungo pippone sulla storia del mondo, la creazione ad opera di Dio, la nascita di Cristo che avrebbe dato incarico a S.Pietro di diffondere il verbo, la cessione del potere universale da Pietro alla chiesa e dalla chiesa alla corona. Insomma, le terre degli indios erano proprietà di Dio e i conquistadores erano i suoi emissari. Su questa base partiva l' ingiunzione di resa, in caso contrario partivano pallottole.
Il grosso problema del Requierimiento (per gli indios) fu che veniva letto in spagnolo o in latino, lingue incomprensibili agli indigeni che sicuramente guardavano gli spagnoli come io guardo il mio cane quando mi parla.
(Non solo, pare che la maggior parte delle volte il R. venisse letto a distanza di sicurezza, dal ponte di una nave, dall' alto di un colle o, peggio ancora, dopo aver già imprigionato i poveretti)
In caso di rifiuto o mancata risposta, il R. valeva come una dichiarazione di guerra. Si fingeva di fare il possibile per andare incontro all' indio, il re aveva la coscienza a posto e la conquista indiscriminata poteva continuare. Una cosa che definire ridicola è eufemistico.
Interessante un aneddoto riportato da wiki:
"Significativa fu anche la risposta che la lettura del Requerimiento, fatta dal conquistatore Martín Fernández de Enciso, ispirò ai cacicchi delle tribù del fiume Sinú, nell'attuale Colombia:
« Quando diceva che il papa era signore di tutto l’universo al posto di Dio, e che aveva fatto dono di quella terra al re di Castiglia, dissero che il papa doveva essere ubriaco quando lo fece, visto che dava ciò che non era suo, e che il re che chiedeva e riceveva quel dono doveva essere un folle, visto che chiedeva ciò che era di altri, e che venisse lì a prendersela, e quelli avrebbero infilato la sua testa su un palo, come già ne avevano altre, di loro nemici. » "
Un altro punto a favore degli indios fu che potevano godere di uomini "infiltrati" tra gli spagnoli, ossia i primi meticci. Uno di questi era Blas Valera, nato dalla violenza di un ufficiale spagnolo al seguito di Pizarro su una nobile indigena mezzo imparentata con gli Inca.
Probabilmente aver visto il padre uccidere la madre fu decisivo per la sua scelta di vita in favore dei diritti degli indios e la tutela delle loro tradizioni. Blas Valera (quello di Exsul immeritus...) divenne lo scrittore occulto di una cricca di gesuiti che, in un intreccio che potrebbe benissimo essere trasposto in un film di spionaggio, si industriarono nel tentativo, tanto nobile quanto vano, di creare con l' appoggio del re e della chiesa un impero Inca cattolico nella mitica Paititi.
È vero che non riuscirono nel loro utopistico intento ma, come si dice, rimestarono talmente tanto la merda che un po' di odore arrivò anche ad alcune nobili, o sacre, narici.
I negri invece chi se li filava? Erano gente senz' anima!
Trogloditi (non i neri, gli spagnoli).
Mi sono dilungato malamente in questa specie di OT, ora basta!
@Invisibile
Figurati, lieto che ti sia interessato.
@Mrexani.
Esatto, ci sono vari capitoli del libro, ed è stata proprio la lettura di quelle pagine che mi ha incuriosito e fatto acquistare questo librone.
@Incredulo
Divagazioni (
) sempre interessanti...