Citazione:
Sertes:
La domanda cruciale che Nicoletta Forcheri pone alla MMT senza avere risposta è la seguente:
perché addebitare la moneta creata, unendo l'atto di emissione con quello di erogazione e così facendo appropriandosene l'ente di emissione, invece di accreditarla in modo che si faccia trasparenza sulla contabilità di creazione ed erogazione?
Se qualcuno vuole cimentarsi nel rispondere, poi io la riporto volentieri.
Intanto un saluto alla Nicoletta Forcheri.
Anzitutto bisogna ricordare i tre pilastri su cui si basa la MMT, ossia:
1) IL CARTALISMO
2) LA PIENA OCCUPAZIONE
3) LA FINANZA FUNZIONALEIn linea di principio non esiste alcuna controindicazione a fare ciò che la Forcheri suggerisce, fatto salvo che esiste un principio contabile, la partita doppia, per cui tenendo due libri contabili "separati" - uno per la spesa dello settore pubblico e l'altro per l'accredito del settore non pubblico - hai maggiore controllo su ogni transazione effettuata. Il cartalismo (ossia la scuola economica da cui nasce la MMT) nella sua versione "secca", originaria, cioè quello elaborato inizialmente da Georg Friedrich Knapp nel 1895, non aveva neanche la banca centrale: era direttamente il Tesoro a emettere la moneta per cui non esisteva una corrispondenza "in passivo" come oggi avviene con il sistema a partita doppia. In ogni caso sono solo cambiamenti di regole contabili.
Regole contabili che sono trattate per mezzo della finanza funzionale di Abba Lerner (più i saldi settoriali di Wynne Godley)... sono cioè solo dei principi contabili che nei fatti adattano il cartalismo ai sistema contabili a partita doppia oggi in uso.
Per cui la MMT si può dire che è una specie di scuola economica "IBRIDA" mezza cartalista e mezza post-keynesiana. E' cioè una versione del cartalismo che è stata modificata per adattarsi alle strutture e ai sistemi contabili moderni. A questo proposito bisogna rammentare che la MMT non è stata ideata con lo scopo di implementare modelli monetari radicalmente diversi da quelli attuali, bensì di adattare tali esistenti modelli modificandoli con lievi miglioramenti. La MMT, cioè, non serve a stravolgere bensì a perfezionare.