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Merio ha scritto:
Voglio proprio vedere quanto durerà Smaug in questo film.
Mi sbilancio e dico che sparirà dalle scene in meno di mezz'ora.
Allora, ti ha soddisfatto?
Sono andato a vederlo e non in 3D
... che dire, Jackson si riconferma un usurpatore ingrato e la sua capacità di evocare emozioni nel cinema fantasy è certamente geniale visivamente, ma a pizzichi e a singhiozzi.
Se avesse avuto le palle dopo la Trilogia del signore degli Anelli di dare meno contentini al pubblico e meno voglia di stupire a tutti i costi e avesse fatto pace un minimo, dico un minimo soltanto, con la plausibilità in molte sequenze, allora probabilmente meriterebbe applausi a scena aperta, invece che complimenti e pernacchie insieme.
Ci sono momenti così imbarazzanti che seriamente mi sono domandato se non fossi stato coinvolto in una Candid Camera.
Come si possa passare con cotanta faccia da culo da pietre di polistirolo e scenari in cartone, a sequenze di CGI di simili costi, è semplicemente vergognoso. Con tutti i milioni che è costato e quelli che sanno andavano a guadagnare non sono capaci di girare delle scene chiave in posti reali ...
.... e infatti quelle poche volte che lo fanno, s'impenna subito il pathos e la veridicità delle vicende.
Cazzo! lo fa anche J.J.Abrams in Star Trek ...
Tutto che viene nascosto da una fotografia Iper-soffusa-patinata ... ma il barbatrucco non funziona.
Il massimo è quando Thorin esce allo scoperto per dare battaglia
che in quattro gatti di loro che si aggiungevano all'altro sparuto gruppo di nani, sarebbe lecito bersi la cazzata che fermavano l'esercito di orchi
... se ne contano veramente troppe; insostenibile poi che questi ORCHI sono come dei "piccoli" mostruosi carro armati corrazzati e incazzati neri e indiavolati e poi si prendono una sassata e cadono per terra secchi; una spadata di un bambino e ZAAAAAC ... morti sul colpo
... ma veramente, la madonna, si passa da dei momenti esaltanti del fantasy - alla recita di natale stile ATTILA di Diego Abatantuono
... stendiamo un velo pietoso sulle licenze "poetiche"