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DrHouse |
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Re: Il M5S incontra Julian Assange | #1 |
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Iscritto il: 30/11/2007
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Citazione: Sertes ha scritto: Giusto per chiarezza:
Giuliano Ferrara è un disinformatore, non un gatekeeper. Che lui fosse di parte era chiaro a tutti, il fatto che abbia ammesso di lavorare per la CIA è solo un aggiunta a quanto si poteva constatare da fuori.
Uno come Paolo Attivissimo, che ha ammesso di venire pagato per fare trasmissioni di debunking sul 9/11 è a mezza via, perché fa sia disinformazione, e sia si è costruito un ruolo di "svelatore di bufale" che sfrutta per dire che i complotti sono tutti bufale.
Fin qui avrei potuto scriverlo io. È esattamente in linea con quello che ho scritto nel mio post lungo. Il disinformatore è pagato per fare il suo lavoro, è un agente a tutti gli effetti, il gatekeeper no. Citazione: Assange non ha mai detto nulla di interessante, fin dall'inizio, eppure è stato osannato, veramente osannato, da tutti i mass media mondiali quale l'uomo che raccontava i segreti scomodi. Li vai a vedere: sono tutte cazzate, o cose funzionali ad un determinato sistema di potere dell'asse Londra-Washington-TelAviv. Anche su questo siamo d'accordo. Assange non ha mai detto niente di significativo, l'ho ripetuto fino alla nausea. Quando ho tirato fuori Snowden, l'ho fatto proprio per rimarcare le differenze. Red, tutt'al più, sostiene che certi cablogrammi sono comunque utili da conoscere e rivelano alcuni aspetti interessanti, ma anche lui ammette che le rivelazioni di Assange hanno avuto finora un peso insignificante. Quindi, tracciamo una bella linea e diciamo che fin qui siamo tutti d'accordo. Citazione: Poi lo senti parlare di complotti, e li schernisce. Allora i fatti sono chiari: i segreti veri sono quelli che dice lui, ogni cosa di più (dal 9/11 al Bilderbergs all'ufologia) è qualcosa da ignorare o schernire, al pari di chi dice di essere l'anticristo. Gatekeeper da definizione.
Cioè la differenza tra i vari tipi di agenti dell'informazione (giornalista, disinformatore, falso amico, gatekeeper) è il ruolo, se è riconosciuto oppure no.
Si tratta di guardare ai fatti e applicare delle definizioni, cercando di lasciare fuori il più possibile i pregiudizi, tutto qui. Ecco, qui, invece, ci dividiamo. Io continuo a non vedere negli esempi che hai fornito finora la prova che Assange sarebbe un disinformatore, o, per essere ancora più chiari, che Assange sia manovrato e tiri fuori cablogrammi ad hoc per finalità precise. Ci vedo, piuttosto, un atteggiamento abbastanza tipico qui dentro, che è quello di voler etichettare come gatekeeper chiunque non dica quello che vorremmo dicesse. Ma su questo ho già parlato anche troppo e non vado oltre. Mi permetto solo di riporre la stessa domanda. Il giorno in cui anche Snowden dovesse dire che non crede all'11 settembre come a un complotto del governo o che ritiene i complottisti una banda di paranoici fregnacciari, che fate? Lo spostate nella categoria gatekeeper? Iniziate a dubitare anche di lui? Iniziate a pensare che anche tutte le informazioni sui progetti di spionaggio dell'NSA che finora ha reso pubbliche sono solo una cortina fumogena, ad esempio per allontanare l'attenzione da altre verità più scomode? Cambiate idea voi sull'11 settembre perché, per coerenza, avete creduto a Snowden? Giusto per capire, eh. Mi sembra evidente che qui nessuno vuole convincere nessuno. E, per l'ennesima volta: io non escludo affatto che Assange possa essere veramente un disinformatore. Sto solo dicendo che per ora non mi avete affatto convinto che lo sia realmente.
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E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
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