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Iscritto il: 12/9/2012
Da Tlön
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Citazione: ... sono votato a Lucifero, e sia. E allora ci vuole il bellissimo Inno a Satana del Carducci. A te, dell’essere principio immenso, materia e spirito, ragione e senso; 4 mentre ne’ calici il vin scintilla sì come l’anima nella pupilla; 8 mentre sorridono la terra e ’l sole e si ricambiano d’amor parole, 12 e corre un fremito d’imene arcano da’ monti e palpita fecondo il piano; 16 a te disfrenasi il verso ardito, te invoco, o Satana, re del convito. 20 Via l’aspersorio, prete, e ’l tuo metro! no, prete, Satana non torna in dietro ! 24 Vedi: la ruggine l’ode a Michele il brando mistico; ed il fedele 28 spennato arcangelo cade nel vano. Ghiacciato è il fulmine a Geo va in mano. 32 Meteore pallide, pianeti spenti, piovono gli angeli dai firmamenti. 36 Nella materia che mai non dorme, re dei fenomeni, e delle forme, 40 sol vive Satana. Ei tien l’impero nel lampo tremulo d’un occhio nero, 44 o ver che languido sfugga e resista od acre ed umido provochi insista. 48 Brilla de’ grappoli nel lieto sangue, per cui la libera gioia non langue, 52 che la fuggevole vita ristora, che il dolor proroga, che amor ne incora. 56 Tu spiri, o Satana , nel verso mio, se dal sen rompemi sfidando il dio 60 de’ rei pontefici, de’ re cruenti: e come fulmine scuoti le menti. 64 A te, Agramainio, Adone, Astarte, e marmi vissero e tele e carte, 68 quando le ioniche aure serene beò la Venere anadiomene. 72 A te del Libano frernean le piante, dell’ alma Cipride risorto amante: 76 a te ferveano le danze e i cori, a te i virginei candidi amori 80 tra le odorifere palme d’Idume, dove biancheggiano le ciprie spume. 84 Che vai se barbaro il nazareno furor dell’agapi dal rito osceno 88 con sacra fiaccola i templi t’arse e i segni argolici a terra sparse? 92 Te accolse profugo tra gli dei lari la plebe memore dei casolari. 96 Quindi un femineo sen’ palpitante empiendo, fervido nume ed amante, 100 la strega pallida d’eterna cura volgi a soccorrere l’egra natura. 104 Tu all’occhio immobile dell’ alchimista, tu dell’indocile mago alla vista 108 dischiudi i fulgidi tempi novelli del nero claiistro oltre i cancelli. 112 Alla Tebaide, te nelle cose fuggendo, il monaco triste s’ascose. 116 O dal tuo tramite alma divisa, benigno e Satana: ceco Eloisa. 120 In van ti maceri nell’aspro sacco: il verso ei mormora di Maro e Flacco 124 tra la davidica nenia ed il pianto; e, forme delfiche, a te da canto, 128 rosee nell’orrida compagnia nera, mena Licoride, mena Glicera. 132 Ma d’altre imagini d’età più bella tal or si popola l’insonne cella. 136 Ei, dalle pagine di Livio, ardenti tribuni, consoli, turbe frementi 140 sveglia; e fantastico d’italo orgoglio te spinge, o monaco, su ’l Campidoglio. 144 E voi, che il rabido rogo non strusse, voci fatidiche, Wiclef ed Husse, 148 all’aura il vigile grido mandate: s’innova il secolo, piena è l’ etate. 152 E già già tremano mitre e corone : move dal claustro la ribellione, 156 e pugna e predica sotto la stola di fra’ Girolamo Savonarola. 160 Gittò la tonaca Martin Lutero: gitta i tuoi vincoli, uman pensiero, 164 e splendi e folgora di fiamme cinto; materia, inalzati: Satana ha vinto. 168 Un bello e orribile mostro si sferra, corre gli oceani, corre la terra: 172 corusco e fumido come i vulcani, i monti supera, divora i piani, 176 sorvola i baratri; poi si nasconde per antri incogniti per vie profonde; 180 ed esce; e indomito di lido in lido come di turbine manda il suo grido, 184 come di turbine l’alito spande: ei passa, o popoli, Satana il grande; 188 passa benefico di loco in loco su l’infrenabile carro del foco. 192 Salute, o Satana, o ribellione, o forza vindice della ragione! 196 Sacri a te salgano gl’incensi e i voti! Hai vinto il Geova de’ sacerdoti.
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