Tra l'altro prendendo ad esempio il Tao Te Ching, leggendolo una, due, tre volte... è inutile almeno per me, cercare di trovare un significato...
Mi spiego meglio... è come se le massime di Lao Tzé giunti sino a noi siano impregnate della VITA stessa... non sono morte, continuano a modificarsi e cambiare...
Ora come ora ho trovato le stesse sensazioni solo con il Silmarillion di Tolkien... ogni volta che lo leggo provo emozioni sempre differenti e ogni volta me ne stupisco...
Da lì ho dedotto la mia definizione di capolavoro artistico:
è un quid(libro, quadro ect) che parla all'osservatore, difatti divenendo un tutt'uno con esso...
oppure in altro modo il vero capolavoro non smette mai di stupire l'osservatore... potrà fissarlo per 100 anni e si sentirà sempre un bambino nel vederlo, leggerlo, interpretarlo...
L'infinito che parla all'infinito...
Non dimentichiamoci infatti tra i molti, i migliori artisti sulla faccia della Terra:
un Padre ed una Madre
L'opera risultante dalla loro unione li trascende e trascende se stessa...
Peccato ce ne siamo dimenticati...
Preferiamo adorare dei feticci... conferendogli poteri che non hanno... per la fortuna dei pochi e la rovina dei molti...
Ci piazzo pure 'sto video che mi sembra attinente alla questione artistica:
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