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Maksi |
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Re: DJANGO | #1 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/10/2011
Da
Messaggi: 1219
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Yarebon, hai ragione nell'affermare che Tarantino se ne frega di questioni strettamente politiche o storiche e quindi neanche io penso che fosse stato costretto dalla spectre hollywoodiana a fare un certo film. Lui voleva fare il suo ennesimo film con il film, senza un ragionamento ideologico di fondo, ma che proseguisse nella maturazione della sua estetica tarantiniana. A questo punto i mega-produttori hollywoodiani hanno fiutato l'occasione di presentare una certa storia in ambiti estetici completamente diversi e Tarantino era l'uomo perfetto a farlo. Lui non si e' tirato indietro, perche per lui i film non hanno un valore ideologico, ma un specchio parodistico della cultura di massa (pop-art). Insomma si prende gioco di tutti: di noi, di lui, del cinema, del mondo... Anche per questo la questione ideologica del film e' mostrata cosi' pacchianamente e spietatamente, ovvero: senza nessuna sottile manipolazione drammatica di genere, ma un'esaltazione della vendetta ebraica in tutto e per tutto. Solo Tarantino poteva fare questo, senza risultare ridicolo o peggio intollerabile. Cosi' la vendetta ebraica presenta un suo stile in grado di far fare quel salto di qualita' all'iconografia olocaustica, che inizia ad avere anche un suo ruolo nella cultura popolare di massa, che destrutturalizza i miti (vedasi l'"arte" moderna), mentre fino ad oggi ha avuto (l'olocausto) solo un ruolo strettamente religioso. Anche Sorrentino, con il "suo" film del vendicatore ebreo, ha aperto la strada a questa nuova iconografia.
Kubrick non era solo un regista, ma un Maestro, al quale e' stato dato il compito di formare quella dialettica del Potere, per farlo interiorizzare in maniera emotiva. I suoi film sono alchemici, in grado di elaborare simboli e idee, trasmutandoli in un'Opera, che sforna archetipi cosi' profondi da sentirti male... o almeno a me fanno stare male: guardando i film di Kubrick sento una certa inquetudine di fondo, che mi fa persino tremare, fino ad arrivare alla fine del film, che sono emotivamente esausto... nessun'altro regista e' stato in grado di provocarmi questo. I suoi film sono opere maestose, proprio come quelle di un Leonardo (forse perche' appartenevano agli stessi circoli).
PS: non paragoniamo Benigni a Tarantino... il primo e' solo un misero pagliaccio e burattino senza le palle, che si e' venduto per diventare qualcuno.
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