Avevo quasi dodici anni quando mi regalai il mio primo libro .
Ero uscita per delle commissioni …..e passando dinnanzi all’edicola mi fermai proprio davanti ad un espositore di libri, di quelli che gli edicolanti rifilano all’aperto durante l’estate nella speranza di smaltire vecchie giacenze….
Mi colpì… e lo acquistai.
Leggendolo tutto d’un fiato , ho trovato ne Il gabbiano Jonathan Livingstone quella spinta in più che motiva una ricerca , di chi non si accontenta….che mi ha spesso caratterizzata e che troppo spesso oggi mi accompagna.


Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.

Il segreto consisteva nel sapere che la sua vera natura viveva, perfetta come un numero non scritto, contemporaneamente dappertutto, nello spazio e nel tempo.

Il paradiso non è mica un luogo. Non si trova nello spazio, e neanche nel tempo. Il paradiso è essere perfetti. Tu sei uno che vola velocissimo vero? Raggiungerai il paradiso, allora, quando avrai raggiunto la velocità perfetta. Il che non significa 1000 miglia all'ora, né 1000000 di miglia, e neanche vuol dire volare alla velocità della luce. Perché qualsiasi numero, vedi, è 1 limite, mentre la perfezione non ha limiti. Velocità perfetta, figlio mio, vuol dire solo esserci, esser là.

"Ma dì un po', come fai ad amare una tale marmaglia di uccelli che ha tentato addirittura d'ammazzarti?" "Oh, Fletch, non è mica per questo che li ami! È chiaro che non ami la cattiveria e l'odio, questo no. Ma bisogna esercitarsi a discernere il vero gabbiano, a vedere la bontà che c'è in ognuno, e aiutarli a scoprirla da se stessi, in se stessi. È questo che intendo io per amore. E ci provi anche gusto, una volta afferrato lo spirito del gioco."

Da allora non l’ho più riletto….ma chissà, forse oggi mi sembrerebbe quasi banale….preferisco lasciarlo nel cassetto dei ricordi....