Cibi integrali per star bene naturalmenteVolete fare un regalo alla vostra salute? Incominciate a mangiare alimenti integrali: il corpo vi ringrazierà, oggi e negli anni a venire.Il pane di frumento integrale è decisamente meglio per la salute di quello raffinato (o bianco). Avevate ancora qualche dubbio? Uno studio finanziato dall’Unione Europea all’interno del progetto “Healthgrain” (Exploiting bioactivity of European cereal grains for improved nutrition and health benefits) ha dimostrato che il pane integrale, oltre a possedere un elevato potere saziante, aiuta a prevenire cardiopatie e diabete di tipo 2 (ovvero il diabete non insulinodipendente, che insorge in età adulta e in cui lo stile di vita e l’alimentazione svolgono un ruolo rilevante). Al contrario, il pane bianco facilita queste patologie, a causa degli alti livelli di zuccheri e di insulina nel sangue conseguenti alla sua assunzione.
Un numero sempre maggiore di ricerche, inoltre, continua a ribadire che consumare abitualmente alimenti integrali - che sono naturalmente ricchi di fibra, vitamine e minerali, a differenza di quelli raffinati - è un modo sano, pratico ed economico di diminuire il rischio di incorrere in un’ampia serie di altre malattie croniche e persino di contrastarle attivamente.
Che soddisfazione, quando gli studi scientifici confermano quello che la naturopatia predica da sempre! Saranno almeno cent’anni, a partire da John Harvey Kellogg fino ad arrivare a Benedict Lust, passando per Henry Lindlahr, che i naturopati suggeriscono di alimentarsi con cereali integrali (non solo frumento, ma anche riso, segale, farro, kamut ecc.) e non invece raffinati, come quelli che l’industria alimentare continua imperterrita a propinarci. Farine, pane, pasta, biscotti, fette biscottate e altri prodotti da forno dolci e salati che portiamo sulle nostre tavole sono infatti, salvo rare eccezioni, bianchi, ovvero privati artificialmente di germe e crusca.
La medicina, dopo aver sminuito per decenni l’importanza delle diete naturopatiche ad alto contenuto di fibra - che ha lungamente considerato inutile sotto il proflio nutrizionale -, di fronte agli inoppugnabili benefici che ne derivano (a livello intestinale, metabolico, cardiovascolare ecc.) e a una via via crescente letteratura scientifica che li evidenzia, ha rivalutato la fibra in anni relativamente recenti, benché ancora oggi manchino serie politiche alimentari che promuovano nella popolazione l’uso deciso e diffuso di alimenti integrali.
Eppure in Italia avremmo anche istituti che dovrebbero essere autorevoli, come l’INRAN, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (che tra l’altro è uno dei partner istituzionali di “Healthgrain“). Nonostante l’INRAN sia un ente pubblico sotto l’egida del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la sua capacità di orientare realmente ed efficacemente le politiche alimentari sembra prossima allo zero (per approfondimenti, cliccate qui*).
Avete mai visto ad esempio una mensa scolastica che serva ai nostri bambini e ragazzi in sovrappeso, quando non addirittura francamente obesi, pasta, pane e riso integrali, invece che rigorosamente bianchi? Oppure conoscete uffici e spazi pubblici dotati di distributori automatici di snack integrali sani e gustosi, al posto delle solite merendine e altro cibo spazzatura inutilmente raffinato e, essendo ormai privo di qualunque sapore, necessariamente zeppo di zucchero, sale, grassi scadenti o addirittura idrogenati? Noi purtroppo no.
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