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   Esperienze & Riflessioni
  The experiment

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  •  bifidus
      bifidus
The experiment
#1
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 197
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Trama:
Un gruppo di scienziati decide di realizzare un insolito esperimento: rinchiudere 20 uomini in un carcere simulato per 2 settimane, dividendoli tra guardie e detenuti per poi analizzarne le reazioni. Ma il senso del potere inizia a inebriare le menti delle guardie....

"Straordinaria analisi del genere umano e delle sue animalesche reazioni alle imposizioni e agli abusi, con tanto di claustrofobica ambientazione.Perduta l'identità e chiamati con un numero i prigionieri tentano di considerare tutto come un gioco, e sebbene in principio le guardie seguano quella scia di divertimento, si fanno quasi immediatamente coinvolgere dal potere che posseggono. ...
Un film crudele che evidenzia tragicamente la totale mancanza del senso di giustizia nell'uomo, vinto spesso e volentieri dal desiderio istintivo, e perciò invicibile, di esercitare il potere sugli altri. "

Cosi scrive Valeria Chiari nella sua recensione su Filmup. Un film da vedere. Tratto dal romanzo di Bruno Giordano, che a sua volta trae spunto da un esperimento realmente eseguito nel 1971 noto come: “The Stanford prison experiment” (con uno sponsor d' eccellenza: U.S.Navy).

L'esperimento

E' da subito motivo di riflessione che coloro ai quali era stato assegnato il ruolo di prigionieri, a esperimento concluso, hanno dichiarato che pensavano che i guardiani fossero stati scelti in base alla loro superiore stazza fisica, ma in realtà la scelta è stata determinata da casuali lanci di una monetina e tra i due gruppi non c' era oggettiva differenza di statura.
Ai guardiani, dotati di occhiali da sole per evitare che i carcerati potessero anche solo guardarli direttamente negli occhi, era stato assegnato il compito di mantenere l' ordine nella prigione in qualunque modo a loro sembrasse opportuno.
L' esperimento è sfuggito di mano molto in fretta. I prigionieri hanno subito e accettato pratiche sadiche e umilianti da parte dei guardiani e alla fine molti di essi mostravano gravi sintomi di disturbi emotivi.Durante il secondo giorno è scoppiata una rivolta che le guardie hanno sedato (accollandosi volontariamente ore di lavoro straordinario) con estintori e dividendo in due celle i prigionieri: cella dei "buoni" e cella dei "cattivi". Cercavano in questo modo di mettere i prigionieri gli uni contro gli altri, facendo loro pensare che tra le loro fila vi fossero degli "infiltrati" informatori. Gli sforzi delle guardie sono andati a buon fine: non vi furono più ribellioni di massa. Ma, a breve, gli episodi di pianto incontrollabile e disturbi della ragione di alcuni dei prigionieri hanno reso necessaria la loro sostituzione. Proprio uno di questi sostituti, inorridito dall' atteggiamento delle guardie iniziò uno sciopero della fame in segno di protesta. E' stato posto in isolamento e, per instillare negli altri prigionieri l' idea che il nuovo arrivato fosse un piantagrane, li misero di fronte a una scelta: tenersi le coperte e lasciare il prigioniero in isolamento oppure il contrario. Tutti scelsero la prima opzione.
Mano a mano che l' esperimento procedeva, molte delle guardie diventavano sempre piu sadiche e in particolare nelle ore notturne in cui pensavano che le telecamere fossero spente. Circa un terzo delle guardie, a detta dei ricercatori che hanno condotto l' esperimento, esibivano tendenze di genuino sadismo e la maggior parte di loro si era dimostrata contrariata quando l' esperimento è stato improvvisamente interrotto dopo solo sei giorni dei 14 originariamente previsti.

I risultati dell' esperimento hanno dimostrato l' impressionabilità e l' obbedienza delle persone in un dato contesto legittimato dall' ideologia e supportato a livello sociale e istituzionale ed ha suggerito che nelle "cavie" il fattore ambientale ha avuto maggior incidenza sul loro comportamento rispetto a qualunque altro tratto della loro personalità.

In questo breve riadattamento tratto da Wikipedia (pagina in inglese), ho ritenuto di non integrare alcuni passaggi. Per chi volesse saperne di più, ecco il sito dedicato all' esperimento(sito in inglese e immagini "forti").

La mente corre subito alle torture di Abu Ghraib, sopratutto una volta viste le immagini. Ma non voglio abbandonarmi a ridondanti e retoriche considerazioni sul tema. Sarebbero del tutto inutili. Ma ciò che ho letto qui, cercherò invece di riportarlo con le dovute proporzioni nel mio piccolo mondo, di modo che ogni qual volta sarò IO a determinare le mie azioni rischierò in minor misura di divenire preda di "variabili ambientali".
Inviato il: 14/4/2007 2:52
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  •  soleluna
      soleluna
Re: The experiment
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2005
Da orbita di Anarres
Messaggi: 1309
Offline
L'esperimento di Zimbardo sull'atteggiamento sociale definito in base al ruolo ha precedenti negli studi di sull'obbedienza cieca, vedi esperimento di Milgram.
In definitiva ciò che si è voluto sperimentare, in entrambe le situazioni è la non interna predisposizione dell'individuo ad essere aggressivo e perfino violento, facendo leva sulla enorme importanza del contesto sociale, esterno dunque, nel definire il limite e l'accettabilità delle situazioni, "La banalità del male", per usare il titolo della Hannah Arendt.
Nel negare che si siano predisposizioni ad essere cattivi, implicitamente si afferma che chiunque in circostanza simili potrebbe esprimere tali valenze.

Anche se è spiacevole da pensarsi,c'è di che riflettere sul nostro grado di libertà.
_________________
"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
Inviato il: 14/4/2007 10:33
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  •  bifidus
      bifidus
Re: The experiment
#3
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 197
Offline
Soleluna:
Citazione:
Anche se è spiacevole da pensarsi,c'è di che riflettere sul nostro grado di libertà.


Concordo pienamente. Ma penso che una volta consci del pericolo di poter cadere vittime delle circostanze, in qualche modo se ne è meno in balia. Mi riferisco naturalmente ad esseri "senzienti".
Es:
Se mi daranno un manganello con cui mantenere l' ordine, lo userò con estrema cautela e mi renderò conto che è un compito che richiede responsabilità. Se divento capoufficio non per questo molesterò sessualmente la nuova arrivata. Se sarò moderatore in un forum qualsiasi, non abuserò della mia piccola autorità, di cui sentirò più il peso rispetto ai benefici. Etc.
Inviato il: 14/4/2007 16:16
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Re: The experiment
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
Offline
Le "scienze" (fuffe) sociali non consentono possibilita' sperimentali e questo "esperimento" ne e' l'ennesima dimostrazione.

Tutto l'esperimento e' invalido fin dal principio: nessuno si comporta nella stessa maniera nella vita vera.

Come bifidus giustamente dice, non e' perche' ti danno un manganello che cominci a pestare la gente: io ne porto uno sempre con me e non l'ho mai usato, e di confronti fisici ne ho avuti gia' parecchi.
Qualche volta, anzi, l'avere un'arma o una responsabilita' ti rende, appunto, piu' responsabile (basti vedere la metamorfosi che hanno avuto i neo-moderatori su questo sito )

Dipende tutto dalla politica della ditta: se sei in un posto dove il manganellamento viene incoraggiato o addirittura sei costretto a farlo per pressioni varie, o lo fai o te ne vai.
Queste pressioni erano intrinseche nell'esperimento, che non era altro che un gioco o uno psicodramma.
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 14/4/2007 18:06
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Re: The experiment
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
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Semmai vorrei segnalare un altro film The Offence del grande Sidney Lumet, che nonostante o proprio perche' di grande spessore ma non facile da vedere, non ha avuto il successo che si meritava.

Il fatto e', nella realta', che le guardie possono avere dei validi motivi per avercela con i delinquenti, anche se in genere si instaura un rapporto persin troppo benevolo e la disciplina fa il resto: specie di fronte a crimini particolarmente ripugnanti le guardie possono andare in tilt e considerare i detenuti come dei "mostri"(e a volte veramente lo sono, inutile trincerarsi dietro ad un falso buonismo). Se qualcuno perde la testa (e in quel lavoro sfido chiunque a tenerla saldamente sul collo di fronte ad ogni circostanza) c'e' il pericolo reale, anche nellle organizzazioni migliori di avere incidenti come quello del film.

Da non perdere, ma bisogna avere un po' di stomaco (o odiare i poliziotti, quindi non immedesimarsi per niente nel personaggio di Sean Connery).
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Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 15/4/2007 9:44
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  •  soleluna
      soleluna
Re: The experiment
#6
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2005
Da orbita di Anarres
Messaggi: 1309
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Pike Citazione:
Le "scienze" (fuffe) sociali non consentono possibilita' sperimentali e questo "esperimento" ne e' l'ennesima dimostrazione.


Mi spiace questa tua perentorietà Pike, è vero che le scienze sociali non permettono di poter fare esperimenti, ma questo non implica che non si adottino accorgimenti di validazione, tuttavia a mio avviso non è un problema di metodo, che si pone per tutte le scienze forti, in quanto l'osservare stesso modifica l'osservato.

Citazione:
Tutto l'esperimento e' invalido fin dal principio: nessuno si comporta nella stessa maniera nella vita vera.


Come ci si comporta nella vita "vera", (che intendi esattamente poi per vera?) non è dato sapere se non in termini probabilistici e statistici, di quantità, non del singolo. Lo stesso dicasi per il manganello in dotazione.

Citazione:
Dipende tutto dalla politica della ditta: se sei in un posto dove il manganellamento viene incoraggiato o addirittura sei costretto a farlo per pressioni varie, o lo fai o te ne vai.


IL punto è che se le pressioni ambientali al posto di essere poche (mettiamo per esempio divisa e manganello) diventano tante e anche pregnanti (come manterrò la mia famiglia se mi mandano via, le altre ditte vogliono tutte questo comportamento e non un altro) lì il margine di scelta individuale si assottiglia.

Citazione:
Queste pressioni erano intrinseche nell'esperimento


E se tutto il nostro modus vivendi diventerà implicitamente orientato in tale direzione?

Citazione:
non era altro che un gioco o uno psicodramma.


lo psicodramma non è affatto un gioco, provare (su pelle ed emozioni) per credere.

Pat
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Grozny
Inviato il: 15/4/2007 10:23
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  •  Cassandra
      Cassandra
Re: The experiment
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 10/5/2006
Da
Messaggi: 1551
Offline
A questo proposito consiglio anche il film Train De Vie, in cui un villaggio intero di ebrei polacchi cerca di squagliarsela dai nazisti mettendo su un finto treno di deportati.
Inutile dire che i compaesani che viaggiano vestiti da SS e col ruolo di aguzzini nel vagone lussuoso a loro riservato, cominciano presto a prendere un po' troppo sul serio il loro ruolo...
_________________
"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Inviato il: 15/4/2007 14:23
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