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Red_Knight |
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Re: Riflessione: una pornostar insegna la politica ai grillini. | #1 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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Messaggi: 3121
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@Invisibile
La democrazia che intendi tu, e cioè un'adesione della realtà al modello ideale, ovviamente non esiste. In ogni tempo e in ogni dove comanda sempre chi ha più risorse materiali, quindi è ingenuo aspettarsi che la proclamazione di adesione a un modello elimini di per sé le odiose dinamiche del potere, come per magia (e naturalmente questo lo dici tu per primo). Se ci fai caso però, la democrazia "storica", con tutte le sue pecche, è la forma di governo che ha limitato il più possibile l'arbitrio dei pochi. Questo è pacifico fin dai tempi più antichi. La democrazia ateniese, che pure era diretta e non rappresentativa, di fatto era un'oligarchia imperialista e schiavista. A caratterizzarla come democrazia erano tre elementi costituzionali: isegoria, isonomia e parresia. Presenti quelli si parla solitamente di democrazia, senza per altro nulla di dire sulla qualità della loro implementazione. L'etimologia "potere del popolo" è in parte fuorviante. La traduzione più corretta dal greco sarebbe "potere collettivo" in quanto "demos" non ha la stessa carica classista di 'popolo' ma sottolinea la partecipazione sulla base del fatto di appartenere allo stesso ecumene in contrapposizione al diritto di sangue. La democrazia si è sempre connotata come alternativa all'arbitrio dei pochi più che come sistema egualitario in sé. Come sistema di mantenimento della pace e dell'ordine infatti non è un caso che abbia spessissimo avuto l'appoggio dei conservatori.
La concezione moderna si è arricchita di connotati illuministi, ma anche oggi ciò che si intende fondamentalmente per democrazia è un protocollo di risoluzione e limitazione dei conflitti sociali. Non è particolarmente efficiente sul piano decisionale e burocratico, ma più forte (e per forte si intende quanto meno resistenza incontrano le sue regole di base) è una democrazia meno sangue c'è per le strade e più pacificamente convivono le concezioni diverse della realtà. La qual cosa, collateralmente, conduce a una società più equa e prospera (che non significa equa e prospera quanto vorremmo, naturalmente).
E' questo che Pispax intende quando parla di potenziare la democrazia.
Effettivamente, ti chiedo io, mi sai citare casi in cui un potenziamento della democrazia - intesa per quello che è storicamente, e non ciò che dovrebbe essere - abbia allonanato la società dalle tue condizioni ideali (che - è bene ricordarlo - sono sostanzialmente le stesse per tutti, qui dentro)?
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