florizel ha scritto: ”per me la cooperazione tra individui comporta la valorizzazione dei singoli, per Makk la cooperazione è elemento e momento in cui il singolo perde la sua autonomia in nome di un momento collettivo.”
Citazione:
la "crescita individuale" è possibilissima, ma è successiva e conseguente al momento "cooperativo".
Non ci siamo avvicinati di molto, io e te. Perché se pure il tuo ragionamento è oggettivo, io continuo a ritenere che il rischio più grande sia sempre in agguato nel fatto di riconoscersi numericamente PRIMA di dare il gusto significato al gesto singolo.
Io parlo di causa-effetto, non di condizioni preliminari. Quindi che ci sia una presa di coscienza prima o dopo il gesto collettivo è per me (relativamente) ininfluente. Quello che conta è che a un certo punto la massa si muove. Quando lo fa, contano poco i vissuti individuali. Si sta muovendo la storia. Che la presa di coscienza sia successiva (o contemporanea) io lo pongo solo come "di solito và così", non come meccanismo. Se viene prima, tanto meglio. Rimane un'opzione benvenuta ma non necessaria né sufficente.
Citazione:
Vero anche che SENZA una certa reciprocità tra singoli e moltitudine, anche il gesto individuale tende a svuotarsi nella sua potenzialità.
Ripeto il già detto: ci piacerebbe che il gesto individuale avesse chissà quale valenza. Personalmente vedo molti più gesti individuali negativi e meritevoli di una fraccagnata di mazzate, rispetto a gesti individuali positivi (e sto parlando di dentro i movimenti).
La potenzialità "buona" è quella di offrire sé stessi, partecipando alla prova dell'orchestra con umiltà, anche se siamo convinti di poter fare un bellissimo concerto da solisti.
Citazione:
Ancora una volta, mi viene da portare l’esempio della Val di Susa: in quella lotta – che dura da quanto?! – è percepibile la felice fusione e la reciprocità del gesto del singolo nell’azione della moltitudine.
Dove?
Citazione:
E’ una lotta vincente già in questo legame, che va AL DI LA’ di sentirsi “massa”. Forse è questo termine che andrebbe ridimensionato. Sa troppo di amorfo.
Boh. Un cieco è più carino chiamarlo "non vedente". Se quelli della Val di Susa preferiscono non sentirsi una massa cazzi loro. nell'ultimo trentennio non piaceva "il popolo". Altri hanno sulle balle "la gente".
Mio padre era cieco e diceva io sono un cieco, sento parlare tanti cretini che non vedono più in là del loro naso: chi è il vero "non vedente"?
Comunque non ho capito in che consiste questo "al di là di sentirsi massa".
Citazione:
E rischia di riprodurre le stesse dinamiche nelle quali ci si “riconosce” in seno al sistema: è in questa definizione, non a caso calata dall’alto
Il meccanismo identitario è un po' più complesso. Nel momento che il movimento anti-TAV dovesse diventare qualcosa di più allora potresti chiamarti "uno della Val di Susa" tout court. Identificando la lotta con la comunità. Questo però sarebbe sempre un movimento di massa. "Calata dall'alto" sarebbe la nozione di "massa"?
Citazione:
Citazione:
Insisto che i cambiamenti sono evoluzioni del corpo sociale e non dei singoli individui. Alcuni individui approfittano del movimento evolutivo per acquisire (e, se non sono troppo concentrati su se stessi, anche spargere) consapevolezza. Altri meno. Altri per niente e si limitano a vivere i miglioramenti che il cambiamento comporta.
Certo che i cambiamenti sono da attribuire all’azione del corpo sociale, ma a monte dev’esserci la potenziale riproducibilità di un gesto, ed esso acquisisce forza e determinazione solo se si trasforma in anche in crescita individuale. Potrei concludere dicendo che il cambiamento più efficace ed incisivo (ma anche il più duraturo) è quello determinato dalla reciprocità tra individuo e moltitudine. Dovremmo auspicarcelo tutti.
Finché si auspica, auspico anch'io il meglio possibile. Sempre.
Ma le cose che funzionano solo nel migliore degli scenari possibili non vanno molto lontano, di solito. Quindi mi auguro che la "riproducibilità del gesto" e il "SOLO SE si trasforma in crescita individuale" siano opzionali e non obbligatorie.
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