Ad Agrigento, in particolare, la gestione privata ha dei risvolti drammatici, si parla perfino del fatto che la Girgenti Acque ceda quantità massicce delle erogazioni alla Coca Cola, e sarebbe legittimata a farlo nell’ambito delle relazioni tra aziende private.
Leggo dal link
Burgio, con i suoi circa 3 mila abitanti, è uno dei 24 Comuni della provincia di Agrigento, che si è rifiutato per primo, di consegnare le reti e gli impianti al gestore privato: la società Girgenti Acque spa.
E 0mi chiedo: sarà mica come per l’Acea di Roma?
Leggiamo Ad Agrigento la situazione non è migliore, anzi. Con 400 euro l’anno a famiglia si pagano le tariffe più alte d’Italia, a fronte di un servizio davvero inqualificabile (vi ha dedicato un servizio Presa Diretta di Riccardo Iacona). Da tre anni la distribuzione dell’acqua è gestita dalla Girgenti, una società privata ma solo di nome, poiché esprime gli azionisti di minoranza ma è controllata al 56,5% dalla Acoset spa, società dei Comuni catanesi e dalla Voltano spa, di proprietà dei Comuni agrigentini.
E’ come per l’Acea di Roma. Ecco un’altra società “privata” che poi in realtà era a controllo pubblico.
Nell’altro articolo che citi (infiltrazioni mafiose) si dice come queste società, di diritto privato ma a controllo pubblico, si aggiudichino appalti senza gare ed affidino i lavori ad altre società sempre senza effettuare gare e così facendo il tutto finiva nelle solite mani...
Ma domenica si va a votare proprio per abolire l’obbligatorietà delle gare!
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