Sono stanzialmente d'accordo con cio' che hanno gia' scritto Mande e Pispax, lungi da me la teoria "comunista" pubblico=buono, investimenti maggiori etc, argomenti che da sempre vengono sollevati da chi appunto spinge le privatizzazioni, dimenicandosi sempre degli investimenti inesistenti nel privato, gia' ampiamente dimostrati da esperienze di comuni e grandi citta' italiane come di interi stati esteri. Ma secondo me, ancora piu' importante e' la differenza di BASE tra una gestione privata o pubblica della cosa, il profitto. In una utopistica gestione privata come la intendi tu (anche giustamente a mio parere), si contrappone una utopistica gestione pubblica che non prevede il profitto, ma al limite la ridistribuzione dello stesso per l'abbassamento delle bollette, cosa che il privato non puo' e non potra' MAI fare, in aggiunta, sempre da una gestione corretta, l'utilizzo di infrastrutture e personale gia' esistenti nell'amministrazione da dirottare e ben organizzare consentendo un ulteriore abbassamento dei costi. Poi parliamoci chiaro, chi sono i "privati" che hanno risorse finanziarie per gestire un affare di tanta portata? Sempre alle banche si finisce. Saluti.
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Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... E pubblica il falso. (Mark Twain)
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