Mi sento vacillare
Iscritto il: 17/5/2009
Da Codroipo (UD)
Messaggi: 705
|
L’ho finito! E il mio istinto di “critico letterario” mi porta a dare ragione a Manfred che di primo acchito aveva letto “Ufonata” al posto di “Ufonauta”. A me, il termine UFONATA, fa venire in mente buffonata. Così mi sembra, infatti. Il professor Chiumiento può anche aver impiegato otto anni della sua vita per seguire l’operaio che ha voluto rimanere anonimo e che gli ha raccontato tutte quelle storie di incontri con i grigi, ma non vuol dire niente! Sono otto anni sprecati. Il protagonista può anche non aver voluto ricercare fama e denaro, rimanendo anonimo, ma, anche questo, non vuol dire niente! Può essere solo un “escamotage”, cioè un artifizio letterario per dare credibilità alle sue storie incredibili. A un certo punto, quando in un bosco di Aviano, vicino al luogo dove si troverebbe l’entrata degli hangar dei dischi volanti, il protagonista vede uno gnomo alto 90 centimetri, ho capito che tutta la storia da lui raccontata non stava in piedi. Quando insiste per parecchi capitoli a raccontare di come i grigi esaudissero il suo desiderio di essere trasportato da un capo all’altro dell’universo, mi sono detto che non è possibile che alcune entità aliene si mostrino così ben disposte nei confronti di un comune mortale. Ma come! Da una parte gli prelevano lo sperma, a sua insaputa e senza la sua autorizzazione, per creare ibridi che dovrebbero sostituirci come abitanti della Terra, e dall’altra lo scorrazzano in giro per l’universo per permettergli di fare fotografie come un normale turista. Fotografie che, guarda caso, risultano sempre imperfette o addirittura non riuscite, causa imperizia dell’operatore e scadente qualità della fotocamera. Quando dice che una rettiloide in sembianze umane ha cercato più volte di accoppiarsi con lui, non fa che dare sfogo alle sue fantasie erotiche più ingenue e improponibili. Con i grigi, poi, che vengono in suo soccorso al momento giusto, perché avere rapporti sessuali con rettiliani non è una cosa igienica, per un essere umano. E’ uno stereotipo: siccome abbiamo un vecchio contenzioso con l’antico serpente, che alcuni chiamano anche Satana, da quando prima Eva, che si lascia tentare, e poi la Madonna che ne schiaccia la testa, i rettili fanno paura alla maggior parte delle persone e dunque i cattivi cosmici dovevano per forza avere l’aspetto di rettili. Strano che questo ruolo non sia stato preso dagli….Aracnidiani o dagli…..Scorpioniani, con otto zampe, pungiglioni e cheliceri pericolosissimi. E poi, per tutto il libro che - l’autore ci tiene a ribadire - non è un romanzo ma la trascrizione di fatti “realmente” accaduti, l’operaio pordenonese si riferisce ai suoi due mentori extraterrestri come a “grigi”, esattamente come sono definiti dagli ufologi, cioè con un nome terrestre. Ma come! Hai la possibilità di comunicare telepaticamente con i rappresentanti di questa famosa razza aliena e non avete fatto le presentazioni! Non ti hanno detto come si chiamano loro nella loro lingua! Forse che non lo ritenevano importante? Sarebbe come se un esploratore dell’Artico incontrasse per la prima volta i famosi eschimesi e, pur riuscendo a intendersi, questi non gli dicessero che si chiamano INUIT! Verso la fine del libro si parla anche di Nibiru e degli Anunnaki, ma questo significa solo che nel 2001, anno a cui si riferiscono gli episodi (cominciati però nel 1997), già si sentiva parlare di Sitchin e delle sue teorie, mentre non si fa alcun riferimento al 2012, perché evidentemente nel 2001 non c’era nessuno che ne parlava come succede al giorno d’oggi. Insomma, questo è stato il primo libro di Antonio Chiumiento che ho letto. E sarà anche l’ultimo, perché casi editoriali di questo genere fanno più male che bene alla ricerca della verità su cosa c’è là fuori. E se Chiumiento è un pezzo grosso dell’ufologia italiana, allora….siamo ben messi!
|