I metodi democratici dell'unica democrazia del medioriente nei confronti degli attivisti della flottilla per Gaza:
Intanto Israele ha fatto sapere che sono 480 i passeggeri della «Flottiglia Freedom», assaltata ieri dalla marina israeliana mentre cercava di portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese di Gaza, arrestati dalle autorità israeliane: altri 48 sono sul punto di essere espulsi, secondo quanto annunciato dalla radio pubblica dello Stato ebraico.
I 480 prigionieri, tutti attivisti che rifiutano il rimpatrio, sono stati rinchiusi in una prigione di Ashod, nel sud di Israele, mentre 48 sono stati condotti all'aeroporto internazionale Ben Gurion per essere espulsi verso i loro paesi d'origine. Altri 45 passeggeri della flottiglia, per la maggior parte di origine turca, sono stati ricoverati in vari ospedali israeliani, così come sei soldati dello Stato ebraico rimasti feriti nell'assalto di ieri. I prigionieri dovrebbero essere interrogati in giornata; solo dopo le autorità locali decideranno se liberarli o aprire un procedimento giudiziario.
Sono sei (non quattro, come trapelato ieri) gli attivisti italiani reduci dalla spedizione della flottiglia di aiuti per la Striscia di Gaza fermata da un sanguinoso blitz israeliano, e sono tutti detenuti in Israele in attesa della pronuncia di un tribunale, essendosi opposti - come numerosi altri stranieri - a un immediato provvedimento amministrativo di rimpatrio. I sei potranno incontrare solo oggi i rappresentanti del Consolato italiano a Tel Aviv.I sei sono il tenore Giuseppe "Joe" Fallisi, la giornalista Angela Lano, Marcello Faracci, Manolo Luppichini, Manuel Zani e Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin (italiano di ascendenze arabe). Dovranno ora attendere che un tribunale israeliano esamini il loro caso - e verosimilmente a confermare l'espulsione con una sentenza - prima di tornare in Italia. Una procedura che non può durare, in circostanze normali, meno di 72 ore. Trattenuti ieri in isolamento ad Ashdod, la città portuale a sud di Tel Aviv in cui è stata dirottata l'intera flottiglia dopo l'assalto, avranno accesso a rappresentanti consolari italiani nelle prossime ore. Come alcuni altri attivisti risultano essere stati trasferiti stamattina nel carcere di Ber Sheeva, nella regione meridionale del Neghev.
se poi la comunità internazionale riesce a capire come possano essere prigionieri degli attivisti che sono stati 'rapiti' (e ora anche incarcerati ed interrogati) in acque territoriali che si sbrighi..... altrimenti qualcuno in questa situazione si incavola di brutto e senza preavviso. E si potrebbe dire di ragioni ne ha metà di mille. Al momento non si conoscono nemmeno le accuse per la detenzione 'illegale' degli attivisti considerato che erano in acque internazionali e quindi nessuno reato era stato commesso nei confronti di nessuno. In questo momento israele ha in ostaggio diverse persone di molte nazionalità.
_________________ C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
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