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Tralascio le parti retoriche (non mi fa voglia di risollecitare il festival delle minchiate in questo momento di relativa calma) e mi limito alle cose che credo necessitino una precisazione.


Citazione:

"Faro della democrazia" è un'opinione tua.
Sicuramente Israele è un "faro della democrazia" rispetto ai paesi di quell'area (in molte questioni Turchia compresa); altrettanto sicuramente se misurato con il metro delle democrazie occidentali fa una figura parecchio misera.

Non ultimo per il fatto che nelle ultime elezioni si è addirittura cercato di mettere fuorilegge i due principali partiti arabi.
C'è voluto l'intervento della Corte Suprema (israeliana, non americana) per riportare le cose al loro posto.





Citazione:

Netanyahu è stato eletto subito dopo Piombo Fuso con un programma elettorale che prevedeva che quell'operazione ricominciasse a breve termine e che rifiuitava lo sgombero degli insediamenti illegali dei coloni.
Per un po' è apparso come l'epitome della destra "integralista": poi in coalizione ha accolto altri partiti (fra cui questo, che pratica realmente politiche protorazziali) e ci siamo accorti tutti che al peggio non c'è limite.






Citazione:

I termini dell'ospitalità di solito vengono definiti dal paese ospite.
Continuo a chiedermi che senso avrebbe un'ufficio ONU di una decina di persone posto (se ci va bene) a Tel Aviv oppure (se ci va male) a Gerusalemme.
Ben altro discorso sarebbe se il governo israeliano vietasse l'ingresso agli osservatori.
Continuare a sollevare questa questione semplicemente distrae l'attenzione dal problema più importante, cioè che Israele tende a espellere gli osservatori ONU più critici.
A differenza della presenza o meno di una sede di rappresentanza, questo modifica per davvero le reazioni internazionali .

(per questa e altre questioni, vedi la voce "gatekeeping benintenzionato ma comunque dannoso")





Citazione:

Dissento.
Fondamentalmente per due motivi:

1) se questo fosse vero, le critiche si rivolgerebbero a TUTTE le situazioni simili. Non sarebbero circoscritte alla sola questione palestinese.

2) In quest'ottica non ha proprio alcun senso ventilare un palese piano di una Grande Israele.


Ti faccio un esempio: proprio la Turchia.
Questo paese nel corso del XX secolo si è macchiato di crimini atroci verso due etnie: armeni e curdi.

Quella degli armeni si può cinicamente dire che "ormai è Storia", visto che è accaduta agli inizi del secolo (però si citano volentieri i pensieri dei sionisti del 1917). La persecuzione dei curdi continua ancora adesso.

Da un rapporto del 2004:

"Nonostante gli scontri armati nel sudest dell'Anatolia siano perlopiù cessati, nel 2003 è stato registrato un numero spaventoso di violazioni dei diritti umani, prevalentemente contro la popolazione kurda. Le seguenti cifre sono state fornite tra l'altro dall'Associazione turca per i diritti umani (IHD/Insan Haklari Dernegi), sezione di Diyarbakir, e confermati da altre istituzioni e gruppi:

morti in combattimenti militari: 105 morti
esecuzioni illegali: 84 morti
accuse di tortura: 502 casi
tortura in carcere: 26 casi
persone "sparite": 7 casi
arresti arbitrari: 574 casi
violazione della proprietà privata: 3.096 casi
chiusura di emittenti radiofoniche: 1 caso
chiusura di istituzioni, organizzazioni, gruppi, ecc. politico-culturali: 2 casi
proibizione di attività culturali: 36 casi
pubblicazioni confiscate: 42 casi.

Su richiesta del parlamentare del CHP per Ankara Yakup Kepenek, il ministro della Giustizia Cemil Cicek ha ammesso che nei 392 processi giudiziari per tortura dibattuti davanti al Tribunale Europeo per i Diritti Umani, la Turchia è stata condannata ad un risarcimento danni alle vittime per complessivamente 4,3 milioni di euro. Altre 149 denunce aspettano di essere dibattute dal Tribunale Europeo. L'organizzazione per i diritti umani TIHV ha informato che nel 2003 866 persone hanno chiesto aiuto per le torture subite. Tra questi c'erano anche 32 bambini."


Queste cifre sono del tutto paragonabili a quelle di un qualunque anno tragicamente "normale" di conflitto israelo-palesinese.
Prego notare che anche queste cifre sono fornite da un'organizzazione del paese oppressore, allo stesso modo in cui molte cifre del conflitto palestinese vengono fornite da organizzazioni israeliane simili a questa.

Andiamo avanti: i profughi:


"d) Nessun ritorno nei villaggi distrutti

Dei circa 15-20 milioni di Kurdi in Turchia, 2,5 milioni sono sistematicamente cacciati dai loro villaggi durante gli scontri tra l'esercito turco ed il partito dei lavoratori PKK. Secondo le motivazioni ufficiali, le persone sono state cacciate dai loro villaggi per "la posizione geografica della regione" (l'ovest ed il sud della Turchia abitati prevalentemente da Kurdi) e per "l'irregolarità del paesaggio e la dispersione dei villaggi che non permette allo Stato di garantire in modo sufficiente la sicurezza dei cittadini". Per questo motivo le forze dell'ordine locale avrebbero convinto le persone a lasciare i propri villaggi. Secondo la commissione d'inchiesta riunita nel 1988 dal Parlamento sotto la dirigenza di Hasim Rasemi, ex-parlamentare di Diyarbarkir, il numero dei dispersi è di 2,5 milioni di persone provenienti da 3.428 villaggi.

Secondo alcune conosciute organizzazioni per i diritti umani, quali l'IHD (Associazione turca per i diritti umani), la Göc-Der (Associazione per il ritorno dei profughi) e la TIHV (Fondazione turca per i diritti umani) il numero dei profughi è considerevolmente più alto. Le vittime kurde sono state derubate della loro base esistenziale e del loro ambiente sociale. Ora sopravvivono ai margini delle grandi città, perlopiù in condizioni indegne e di grande povertà. Senza alcuna prospettiva aspettano tuttora di poter tornare a casa. Nonostante il tanto annunciato "programma completo di ricostruzione dell'ovest e sud-ovest" non è stato finora raggiunto nulla per quanto riguarda la questione dei profughi cacciati, della ricostruzione dei villaggi distrutti e del ritorno a casa dei profughi."


E' interessante leggerlo tutto:
http://www.gfbv.it/3dossier/kurdi/kurtur-it.html

Ad oggi la situazione non sembra essere migliorata.


(N.B. su wiki, a differenza di quanto accade per Israele, per la Turchia la voce "diritti umani" non è nemmeno presa in considerazione.
Con buona pace dell'esimio prof. Caracciolo e delle sue esimie minchiate.)




2) A differenza di quanto accade per il sionismo, esiste DAVVERO un proposito politico di "Grande Turchia". I confini variano anche di parecchio a seconda di chi ne parla, ma più o meno mella loro forma estensiva vanno dai Monti Altaj (in Mongolia) all'Adriatico.
Non è dato sapere se questo "proposito" sia realistico o se sia soltanto un'altra trappolina acchiappavoti: di sicuro non ci sono eventi recenti che confermino questa linea, quindi immagino che la seconda cosa sia vera.

Però per ritrovare i propositi della "Grande Israele" tocca risalire a scritti sionisti fatti ben PRIMA del 1950; che tutti quanti leggono in religioso silenzio trovandoli "estremamente indicativi".
I propositi della Grande Turchia invece vengono proposti ufficialmente nei propri discorsi addirittura dai Primi Ministri turchi.
L'ultimo di una serie credo sia stato Erdogan nel 2005.

Ma mentre quelli di 80 anni fa sono "indicativi", a quanto pare quelli di poco tempo fa non lo sono. L'unica differenza è che invece di Israele sono stati fatti dalla Turchia: questo sembra essere un buon motivi per trascurarli.


(A chi interessa, un approfondimento)








Citazione:

Se hai almeno un'idea di cosa sia l'OSCE, per cosa sia nata, quali sono i suoi compiti, quali sono i suoi stati membri e i suoi stati partner (pensa te: oltre all'Egitto c'è anche l'Algeria) dovresti brindare e felicitarti senza nessunissima ironia.
Questa cosa non può fare altro che bene.

Oppure concludere che l'OSCE non serva a un cazzo, cosa da non escludere. E quindi l'ingresso di Israele in un'organizzazione inutile non ha la minima importanza se non a fini propagandistici opposti.

(Be', gli USA se non sbaglio l'hanno fondata nel 1973, e poi per 30 anni hanno portato avanti la politica più imperialista che si possa immaginare. Ma nessuno si sogna di contestare il fatto che ci siano)