Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
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Vorrei chiarire la mia posizione, a scanso di equivoci.
Per come la vedo io, uno Stato nasce SEMPRE prevaricando gruppi sociali e usando la violenza.
Questa regola, per quanto mi risulta, è praticamente inviolata.
Detto questo, se si sostiene che Israele ha seguito un percorso diverso dal resto del mondo, io credo che si sostenga il falso.
QUESTO NON GIUSTIFICA LE VIOLENZE PERPETRATE DA ISRAELE.
Ma ritengo giusto usare lo stesso metro di giudizio per tutti e non mi sembra logico o etico o ragionevole sostenere che Israele non ha diritto di esistere “perché nasce da un atto violento”.
Se fosse vera quest'affermazione, dovremmo chiedere l'azzeramento di tutti gli stati che compongono l'ONU.
Per quanto riguarda le singole azioni di Israele, ribadisco che ogni azione violenta, ogni Sabra e Chatila, ogni singolo omicidio, prevaricazione o violenza, VA CENSURATO, CONDANNATO E SANZIONATO!
Ma, per favore, non cercate in Israele cose diverse da quelle che troverete nella nascita del Regno d'Italia, o d'Inghilterra, o della Francia, ecc...
Se si cercano (invano) delle circostanze inesistenti per ampliare l'orrore di gesti violenti, si finisce col prendere posizioni ingiuste e cieche e, se si vuole, anche inutili per la “causa”.
Non si può dire che Israele è uno stato “Nazista” perché non è vero.
Discrimina, uccide, prevarica e commette genocidio E PER QUESTE AZIONI VA CONDANNATO, senza inventarsi cose inesistenti.
Questa è la mia posizione.
A questa aggiungo che, per quel che ne so, i Palestinesi, sia pure “perdenti militarmente” e per questo stesso meno “capaci, efficienti”, hanno usato gesti di violenza e di prevaricazione.
Come quando chiedono che Israele stesso venga azzerato, distrutto, o come gesti di violenza vera e propria.
Devono convivere.
Non “con-morire”.
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