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shm ha scritto:
notturno:
Sicché viene una domanda: cosa rende Israele MENO legittimo dell'Italia?
shm:
In italia gli italiani non si sono assembrati in colonie meno di un secolo e mezzo fa ai danni dei nativi e poi hanno fatto i loro comodi, cacciandoli, e poi istituendosi uno Stato, facendoselo riconoscere dai Governi compiacenti.
In Italia gli italiani non hanno introdotto una lingua in disuso poco più di un secolo fa... Che mi risulti abbiamo addirittura tracce di un tizio che scriveva in volgare fin dal 1300 ed è rinomato ancora oggi in tutto il mondo(Nel mezzo del cammin di nostra vita...)!
Abbiamo subito influenze, occupazioni, sconfitte di tutti i tipi ma è tutto ciò rende legittima l'esistenza dell'Italia proprio per questo.
Se invece fossimo rimasti in Eritrea, per esempio, se avessimo reclamato quel territorio come nostro perché 2 millenni prima occupato provvisoriamente da noi, se avessimo fatto una pulizia etnica scacciando i nativi e rinchiudendoli in prigioni a cielo aperto, se avessimo reso profuga quella gente, allora si direi che l'esistenza del nostro Stato aveva una legittimità identica a quella di Israele.
Ma noi dall'Eritrea ce ne siamo andati...
Per quanto riguarda gli USA la cosa è tuttora condannabile visto il genocidio degli indiani e la complicità della Chiesa...
Ma proprio per questo dovremmo evitare che si ripeta una cosa simile.
EDIT: Anzi a mio avviso lo è ancor di più di Israele, sotto certi aspetti.
Non credi anche tu?
E credo proprio di si!
Concordo con quel che dici.
Di fatto c'è stata un'immigrazione di massa in Israele (se ho ben capito) che ha esautorato i palestinesi e da lì è stato un conflitto continuo, che ha portato ai massacri e alle atrocità di questi tempi.
Però resta un problema.
E' vero che i piemontesi non hanno fatto quello che hanno fatto gli Israeliani.
Sta di fatto, però, che hanno invaso uno Stato straniero, hanno militarmente occupato le istituzioni, hanno ucciso tutti gli oppositori, hanno stroncato ogni forma di resistenza (che hanno chiamato "brigantaggio", così come oggi li avrebbero chiamati "terroristi"), massacrando decine di migliaia di "briganti", hanno depredato tutto l'oro del Regno delle due Sicilie (che era TANTISSIMO e che garantiva la moneta al 100% del suo valore nominale), hanno sottratto ogni forma di tecnologia e di industria (opifici, fonderie, officine meccaniche, industrie estrattive, navali e ferroviarie tra le più progredite al MONDO, conoscenze, competenze e brevetti relativi alle macchine a vapore delle navi, e scuole di formazione per i macchinisti navali, che prima erano sempre e solo INGLESI), hanno depredato, saccheggiato, ucciso, annientato un popolo, portando miseria e desolazione fino a centuplicare l'emigrazione all'estero, come unica forma di sopravvivenza e difesa.
EDIT: per quanto concerne la lingua, poi, il Dante che citi non era "patrimonio comune" del popolo italiano.
Nel Regno di Sardegna si parlava francese.
I giovani andavano a studiare in Francia perché solo li' potevano trovare università, visto che in Piemonte non ne avevano (mentre nel Regno delle due Sicilie le università operanti erano già due, se ben ricordo, e la terza era stata già avviata quando i Mille sbarcarono a in Sicilia).
E il Re, i ministri, Cavour e tutto il "top management" piemontese continuava a pensare e parlare innanzitutto in francese e molto meno in italiano (come continua ad essere anche oggi, con gli "eredi di casa Savoia").
La vexata quaestio della "lingua italiana" fu uno dei primi problemi che si posero per i nuovi "padroni", che dovettero
inventarsene una (tra le mille diversissime lingue parlate nella penisola) e decisero che quella toscana fossa la più idonea a fissare i canoni di una lingua comune (cosa che condivido appieno, amando io lingua, cultura e genti della Toscana).
Fino alla prima guerra mondiale i soldati italiani non si capivano tra loro, tanto che numerosissime furono le segnalazioni di difficoltà nella diffusione dei comandi proprio a causa della lingua.
Io mi rendo conto che sono storie diverse.
Che diverse sono state le atrocità commesse.
Ma se Israele non è "legittimo", allora, per lo stesso metro di giudizio, non lo è l'Italia.
E temo che pochi (forse nessuno) siano i paesi dell'ONU che possano vantare origini meno sanguinose e, per questo, più legittime.
Sicché, se tutto questo fosse vero (e io credo che lo sia), non pensi che l'argomento della "legittimità dello Stato di Israele" sia un tantino superato?
Forse, invece di concentrarci contro lo Stato, dovremmo affrontare LE AZIONI di quello Stato.
Mi spiego meglio: chiunque esso sia, legittimato o no nella nascita, se commette abominii va condannato.
Tu che ne pensi?