shm, che tu sia benedetto...
Grazie di aver reso dettagliatamente intellegibile e di conseguenza non mal interpretabile la quantità di deduzioni logiche, fin qui
inutilmente sciorinate a più riprese.
Grazie per aver reso chiaro quale sia la differenza, non solo cronologica, tra "progetto sionista" e sua pianificazione "tecnica".
Grazie per aver meglio precisato quale fosse la funzione dei kibbutz.
Grazie per aver fatto emergereulteriori inequivocabili aspetti circa le connessioni ed i rapporti tra sionismo e nazismo.
Grazie, infine, per la paziente opera di carattere psicologico che ti sei dovuto sobbarcare, al fine di dimostrare quale scempio dell'intelligenza umana abbia fatto la propaganda sionista negli ambienti sinistrorsi, e non solo.
Ora si spera di non assistere al solito copione secondo cui: non leggi quanto si scrive; i testi sono inaffidabili; sotto sotto un filino di antisemitismo c'è; si dovrebbero fare ulteriori ricerchine.
Speriamo di no. Così è capace che un altro colpo a qualche altro puntello si riesce a darlo.
Ho trovato il seguente passaggio del testo molto pertinente circa quello che si è profilato negli ultimi anni come un "ritorno" del sionismo alle proprie origini:
"De Man per tutti gli anni ‘20 e ‘30 costituisce di fatto il referente teorico a cui guarda Kelzenelson, l’ ideologo del laburismo israeliano e il vero pedagogo politico del movimento operaio e socialista ebraico di Palestina. Katzenelson da De Man riprenderà molte suggestioni: dal tema del rapporto tra Kultur e Zivilization, a quello della gioia del lavoro, dal culto del lavoro produttivo al tema della produttivizzazione dei ceti medi, fino al planiismo e alla critica al capitale bancario come sintomo di parassitismo economico.""De Man per tutti gli anni ‘20 e ‘30 costituisce di fatto il referente teorico a cui guarda Kelzenelson, l’ ideologo del laburismo israeliano e il vero pedagogo politico del movimento operaio e socialista ebraico di Palestina.
Katzenelson da De Man riprenderà molte suggestioni: dal tema del rapporto tra Kultur e Zivilization, a quello della gioia del lavoro, dal culto del lavoro produttivo al tema della produttivizzazione dei ceti medi, fino al planiismo e alla critica al capitale bancario come sintomo di parassitismo economico. Il distacco da De Man avverrà con il profilarsi all’ orizzonte del suo avvicinamento alle correnti dell’ estrema destra europea e poi con il suo collaborazionismo all’ indomani del crollo del Belgio nel maggio 1940.
Ma questo, soctiene Sternhell, non produce revisione del modello ideologico-politico, perché il recupetro dell’ ideologia lavorista e comunitarista del populismo originario espresso dalla figura di Gordon, ispiratore della cultura agrarista del primo modello insediativo di colonia agraria, favorirà il mantenimento di una ideologia che a questo punto è decisamente orientata in senso nazionalistico e solo lessicalmente caratterizzata da un impalcatrura di tipo socialistico."Grazie, e questa volta sono seria, per il minuzioso lavoro di individuazione di passaggi che chiariscono meglio tutto.