Il dubbio esistenziale per me si risolve con una logica schiacciante, parmenidea, pura, lontana dallo spiritualismo. Nel contempo, però, non nego nemmeno la presenza di realtà diverse: e se si parlasse di realtà sovrapposte? Di relativismo esistenziale? Se si parlasse di analizzare la realtà da diversi punti di vista (e con diversi punti di fuga), mentre esiste ed è assolutamente perfetta solo una realtà omnicomprensiva, un tutto? Non sarebbe forse quella la perfezione, quel Dio che l'uomo ricerca? E non sarebbe forse quel Dio affermazione stessa dell'uomo, in quanto composto e componente di esso?
Non posso che approvare, devi considerare la possibilità di un universo multidimensionale in cui noi occupiamo semplicemente un interstizio, eppure pur essendo esseri finiti cosi apparentemente piccoli e miseri siamo allo stesso tempo la totalità. Il tutto si riflette nella più piccola parte, la più piccola parte riflette il tutto.
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"In un certo senso tutto il nostro universo è tempo, è irreversibilità. Però il tempo emerge da una realtà eterna che è il vuoto." Ilya Prigogine
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