Citazione:
Se mi dai dell'imbecille nel senso che ti sei incattivita per la questione "debunker" calmati perché non hai compreso.
Te l'avevo scritto già prima che la questione "debunker" non mi ha offesa. Dal momento che non ti ritengo un imbecille, ritengo che se quel termine avesse avuto un intento demonizzatore da parte tua, dell'imbecille avresti dovuto dartene da te.
Io credo che le ultime parole di effeviemme siano state quanto di più esaustivo è possibile:
>crediamo di essere "contro" e non "per".<Nel confronto, mantenere una visione d'insieme lo hai dimenticato tu, come lo ha dimenticato la persona che stai accusando di idiozia.
Lui, perchè non ha saputo andare oltre quel momento e prevedere la prospettiva che si stava defilando, rimettendoci la vita, come anche te sostieni. Oltre a fare in modo che il potere "gli fosse grato" per essersi potuto affermare.
Tu, perchè hai isolato quel gesto da un contesto contingente, come se fosse stato compiuto gratuitamente, facendo quasi passare con la sua impulsività la legittimità dello sparo che ha ucciso Giuliani.
E' la perentorietà della tua posizione che io non condivido: se essa conduce a dare dell'idiota a chi in quel momento si trova dalla parte di chi è sprovvisto di strumenti utili a far fronte ad un attacco generalizzato e pianificato, credo che si renda strumentale a legittimarlo, quell'attacco.
E' come se io venissi a convincere te che scrivere sul muro dell'altare della patria "siamo tutti palestinesi" è da idioti perchè in primo luogo inutile (tanto i palestinesi vengono decimati comunque da israele), e perchè in secondo luogo potrebbero arrestarti, e mentre ti difendi puntarti una pistola contro.
Sarei un idiota io, per davvero, se isolassi il tuo gesto da un contesto più generale, e volessi privarlo di una carica emotiva, o anche istintuale, che scaturisce da un rifiuto per le ingiustizie riguardanti il popolo palestinese.
Ricordo una discussione con Lestaat, in cui lui affermava che nell'ipotesi di una ribellione contro il sistema, prima o poi ci si troverebbe a dover far fronte alla violenza. Io non ero d'accordo con lui perchè ritenevo (e ritengo tuttora) che questo può verificarsi con maggior certezza solo se una lotta parte su basi violentiste.
Se invece essa si basa su un percorso costruttivo, potrebbe essere possibile evitare lo sfacelo, ed anche i morti "legittimamente" fatti.
Ma tra chi reprime e chi viene represso non mi sognerei mai di dare dell'idiota ai secondi.
E' una questione di dialettica, la tua, che porta a conclusioni perentorie come se si fosse trattato di un "duello" a due (Giuliani ed il carabiniere) non tenendo conto del fatto che quella è stata la conseguenza di una strategia di repressione preordinata e preconfezionata.
Ribadisco: se la questione è "Calvero versus Giuliani", non vedo cosa venir fuori da una discussione di questo tipo.
Questo è quanto. Se vuoi capire, e ne hai gli strumenti, bene.
Altrimenti davvero non saprei cos'altro aggiungere che tu non possa intuire da te.
Ciao.
PS: ricambio caramente il saluto a effeviemme, che purtroppo si fa leggere sempre troppo poco.