Grazie per aver rintracciato il link, fvm. Sei un tesoro.
Citazione:
Gli interrogatori degli indagati, ho letto che sono stati spostati al 9 a all'11 dicembre.
Fino al 4 dicembre sapevamo che erano stati spostati al 9, ora la data dell'11 mi giunge nuova...
Comunque per domani 8 dicembre è previsto un volantinaggio in piazza a Vallo, e pubblico qui la lettera pubblica di Giuseppe Tarallo in relazione al sit-in.
"Carissimi, ieri abbiamo fatto il sit in davanti al tribunale di Vallo della Lucania e la questione di Franco Mastrogiovanni è per un momento uscita dai blog, dai giornali, e si è materializzata con una significativa manifestazione, civilissima e determinata:abbiamo visto passare avvocati e imputati ma anche tanta gente che ha chiesto, ha voluto sapere,ci ha incitati.
E da quel luogo con i nostri volti,,le nostre parole attraverso le tv locali e sud sostenibile abbiamo riproposto l'attenzione su questa morte che qualcuno vuole far dimenticare e noi vogliamo ricordare a vergogna di chi la ha causata e la ha procurata: vogliamo giustizia e verità!
Noi siamo tra quelli che non si rassegnano a che queste cose accadano e che si possano ripetere ancora e a danno di altre persone.
Attraverso le tv locali siamo entrati nelle case col volto e la voce di Caterina che, dolente e commossa, ricordava il fratello e chiedeva giustizia con le frasi che le si spezzavano in gola per una morte ingiusta che ha sottratto a lei e alla famiglia una persona bella e fragile e proprio per questo ancora più cara. Caterina, sorella di Franco, che facendo forza su se stessa ha voluto rompere la barriera del dolore che ancora attanaglia la famiglia e da cui sarà difficile disgiungers - l'anziana madre è in clinica e non riesce a riprendersi - parlando in prima persona ha voluto confermare la richiesta di giustizia per questa morte che lei ha definito un assassinio.
La famiglia di Franco ha già peraltro smentito attraverso una rivista locale e una apposita querela che abbia mai chiesto o sollecitato il TSO,come sostenuto dal sindaco di Pollica, Angelo Vassallo.
Lo stesso comitato che intende costituirsi a fianco della famiglia - lo sta verificando attraverso la disponibilità di un'associazione che è titolata a farlo - ha già contattato l'avv. Elena Coccia, storica protagonista di tante battaglie civili, per porre l'attenzione oltre che sulla morte nel reparto psichiatrico, anche sul TSO e le sue modalità di esecuzione.
Io personalmente continuo a considerare questo ricovero coatto come ingiusto e illegittimo per la sua arbitrarietà e l'inconsistnza delle motivazioni, da ricercarsi nel pregiudizio che si nutriva verso la persona.
Chi non ricorda come il Sindaco Vassallo nelle sue varie interviste ha pre-giudicato Franco :incapace di intendere e volere,d'estate ne combinava di tutti i colori,è meglio non parlare di ciò che combinava,poteva essere pericoloso, etc.? Eppure anche se il sindaco ha affermato che era da giorni che Franco era tenuto sotto controllo ( si dice che sia stato già inseguito nei giorni precedenti, una volta fino ad Agnone, dai CC) il comandante dei vigili ha dichiarato che quella mattina, quando ha chiamato in comune, gli sarebbe stato detto che era stato già soggetto al TSO per cui di sua iniziativa chiamò il 118.
E allora chi teneva sotto controllo Franco se il comandante dei VVUU lo viene a sapere solo quella mattina? Così come rimane inspiegabile perchè il TSO viene eseguito in un altro comune, perchè viene 'obbligato' a un ricovero ospedaliero visto il suo comportamento collaborativo - si fa sedare e gli consentono di farsi una doccia e bere un caffè (!) - e perchè viene portato a Vallo nonostante il suo timore, rivelatosi ahimè fondato, di essere portato in quel reparto.
Che non ci fossero gli estremi per un ricoveo ospedaliero lo ha rilevato anche autorevolmente uno psichiatra che è intervenuto in quei giorni su 'Il Mattino' di Salerno. Il TSO eseguito per motivi di ordine pubblico o sociale o per incapacità di intendere e volere contrasta con le linee guida dettate dalla conferenza Stato-Regioni e recepite dalla regione Campania proprio nei giorni seguenti la morte di Franco.
Il comitato ritiene altrettanto importante sanzionare un uso disinvolto ed arbitrario di uno strumento già di per sè molto delicato come il TSO su cui giustamente è da tempo avviata una discussione.
Tutti i casi come quello di Franco reclamano un passo in avanti sia nella pratica psichiatrica che nell'emisione ed esecuzione del TSO.
Per questo abbiamo scritto sullo striscione, dopo la richiesta di verità e giustizia per Franco, " ...E MAI PIU'!" .
La morte di Franco e di tanti altri sventurati solo così potrà non essere vana e dimenticata. Voglio anche dire infne che dietro la nostra determinazione e in questo sit-in davanti al tribunale a fianco a noi c'era e c'è la vostra preziosa presenza così come il vostro impegno di cui vi siamo profondamente grati.
Un caro saluto a tutti voi e avanti insieme in questa comune battaglia di civiltà per rendere giustizia ai nostri morti e migliorare e liberare il futuro.
Giuseppe TaralloDi certo, il fatto che la notizia non abbia avuto grande supporto mediatico non impulsa più profondamente il lavoro della magistratura, in termini di tempo, nè sollecita ulteriori adesioni al comitato. Resta a farla da padrone una logica localistica (quanto voluta da chi ritiene indispensabile separare in "casi singoli" una pratica di stato generalizzata, è domanda obbligatoria...), ed una grande difficoltà a chiarire come e quanto le
autorità istituzionali abbiano legato intrinsecamente il concetto di "malattia mentale" al concetto di "controllo", individuale e di massa.
Lentamente, il comitato sta cercando di fare breccia nel muro di silenzio eretto intorno alla vicenda di Franco; ne ha parlato in Tv Ascanio Celestini,
"coincidenze contro orrori", ma non basta a "legare" tra loro le morti di stato dei tanti Aldrovandi, Cucchi, gli ultimi nomi segnalati recentemente, e l'elenco è troppo tristemente lungo...
Diffondiamo.