Come dice Calvero certe indagini non partono dai fatti ma da ipotetici moventi che poi dovrebbero condurre ai fatti. Se applichiamo questo tipo di indagine al fenomeno ufologico ci troviamo di fronte al reiterarsi di certe situazioni che di extraterrestre e sopratutto metafisico hanno molto poco, se togliamo l'impatto emotivo iniziale. Dato la precarietà delle prove prodotte ho provato ad analizzare il fenomeno attraverso il comportamento dei suoi protagonisti umani. Identificato il movente dei presunti responsabili la macchinazione, nella necessità di sostituire nei popoli credenze religiose o filosofiche dipendenti da autorità morali fuori dalla loro influenza: il crescendo dei casi di avvistamento o contatto, segnalati negli anni, mi è apparso semplicemente come lo sfruttamento di una certa ancora non identificata fenomenologia per una estesa operazione di controllo mentale. Questa tesi viene suffragata giornalmente ai miei occhi proprio dalle diatribe in cui sfociano le discussioni sulla questione con prese di posizione che investono sia la sfera emotiva che esistenziale. Come ho già detto non nego che ci siano forti possibilità di vita intelligente su altri pianeti, ma il teatrino fin ora orchestrato mi lascia contrariamente alle aspettative estremamente indifferente al problema presentato.
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