la tesi di Jean Pier Otelli , pilota acrobatico, riportata su corriere.it:
Citazione:
per Otelli, che è un esperto aeronautico e membro di una pattuglia acrobatica, è il pilota Robert che compie gli errori più gravi. Nel breve arco di quattro minuti, i tre in cabina di pilotaggio sono sommersi da «una montagna di dati» che gestiscono con grande difficoltà. Il libro, come ha notato qualche osservatore, non spiega se l’equipaggio non ha potuto o non ha saputo salvare il jet. Molti pensano che sia esatta la seconda ipotesi.
uno stralcio dei dialoghi dentro la cabina di pilotaggio: Robert: «Allora ritorna?» (si riferisce al comandante). Dubois: «Ehi, cosa succede?» (il comandante è rientrato ma non assume la «guida») Robert: «Che succede? Non so, non so che succede». Bonin: «Ho un problema, non ho la velocità verticale (indica quanto sale o scende il jet, ndr). Non ho alcuna indicazione». Dubois: «Non so, ma ora stiamo scendendo di quota». L’aereo si avvicina alla superficie del mare, scosso in modo violento dalla turbolenza. Robert: «Cosa pensi? Cosa pensi? Cosa pensi che dovremmo fare?». Bonin: «Non ho il controllo dell’aereo. Non ho per niente il controllo dell’aereo». Robert: «Sali…Sali…Sali». Bonin: «Ma è un po’ di tempo che sto scendendo al massimo livello». Dubois: «No! No! No!...Non salire…No..No». Bonin: «Allora scendi». Robert: «Maledizione! Ci schianteremo. Non può essere vero». Bonin: «Ma che succede?!».
(il grassetto è mio)
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Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
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