- Vogliamo una consultazione popolare. Perché crediamo che cambiamenti radicali nei rapporti tra Bruxelles e Unione Europea da una parte, e gli stati nazionali dall'altra, necessitino di una consultazione popolare.
Spettacolare la parte in cui queste trovate escono puntualmente dalla bocca degli Haider e dei Calderoli, mentre tutti i progressisti si mettono in fila per dare più "risorse" all'Europa (per "distribuire meglio le risorse"). Salvo poi sciacquarsi la bocca con le favole sul voto: votare è importante, ma solo se si vota su ciò che non è già stato "ratificato" dall'alto. Votare sulle stronzate è democrazia, votare sulle altre questioni è populismo. Posso votare sulla bioetica - tema sul quale siamo tutti preparati a dovere - ma non sia mai che mi si faccia votare il Sacro Trattato.
Tutto ciò significa semplicemente che certe "pensate" siano diventate tabù alla pari di altri, degne quindi di essere pronunciate solo da chi ha già le mani sporche da prima. Tra un po', per sentir parlare di referendum, vi toccherà andare a cercare un holocaust denier in carcere.
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