Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/8/2008
Da
Messaggi: 467
|
Mi piacerebbe sapere quante volte, almeno all’inizio del dramma, i medici hanno tentato di ottenere dal padre di Eluana il permesso di espiantarle gli organi… Detto questo, vorrei, col vostro consenso, ritornare a trattare della vera natura dell’essere umano. Come credente, e non solo io, nella dimensione spirituale dell’uomo, pongo la mia attenzione su questa dimensione invisibile agli occhi fisici, ma non alla coscienza dell’essere stesso. Chiunque, dotato di buon senso, si rifiuta di credere che, con la morte del corpo fisico, tutto finisca e che si perda per sempre il ricordo di quanto sperimentato. Se ciò fosse vero, sarebbe meglio il nulla. Ma sono convinto che la vita, intesa come momentanea esperienza nella materia, serva per quella Vera Vita che ci attende oltre quella terrena, nella dimensione spirituale. A che servono allora le vite, molteplici, nella materia? Servono all’evoluzione della coscienza individuale, al suo progresso, alla sua ascesa nella scala evolutiva, che ha come traguardo Dio stesso. L’uomo, raggiunta la sommità della scala diviene simile a Dio, senza perdere la coscienza della sua individualità, personalità. Questa premessa è stata necessaria per chiarire che ogni uomo è unico nel Creato. Non ci sono e non possono esserci due esseri che siano identici, perché ognuno ha raggiunto un grado di evoluzione che è diverso da qualunque altro. Che cosa comporta ciò? Comporta che essendo tutto energia, anche il pensiero, che è frutto della coscienza, è energia e come tale ha una sua propria frequenza vibrazionale. Da questo deriva che ogni uomo, dotato di una propria coscienza che è diversa da qualunque suo simile, ha una sua frequenza vibrazionale diversa da ogni altro. La sua frequenza dipende dalla evoluzione spirituale raggiunta. Ora, essendo intima la connessione fra spirito e corpo, anche il corpo fisico vibra all’unisono con lo spirito, la coscienza. Di conseguenza ogni parte del corpo, ogni singolo organo è in sintonia con la vibrazione di tutto il corpo. E’ impossibile che possa essere diversamente. Se ciò accadesse ci sarebbe immediatamente la reazione di rigetto, come avviene quando c’è l’impianto di un qualunque corpo estraneo. E’ quanto avviene con i virus che vengono attaccati e distrutti dagli anticorpi. Ora, molti sono al corrente, -come raccontano coloro che sono ritornati alla vita dopo un attacco cardiaco, dati in pratica per spacciati- che al momento della morte si rivede l’intera esistenza. Ciò significa che tutte le esperienze sono registrate. La domanda è: dove vengono registrate? La risposta è: tutto il corpo registra ogni pensiero e ogni azione. Questa mia affermazione viene suffragata da quanto segue, tratto dal libro Cielo e Inferno, di Emanuel Swedenborg, ed. Mediterranee. Consiglio caldamente la lettura di questo libro, specialmente ai cattolici praticanti. Paragrafo 462 bis. Mi è stato dimostrato da numerose esperienze che l’uomo uscito dal mondo conserva prima di tutto la sua memoria… Certi spiriti negano le infamie e i crimini che avevano commesso nel mondo; tuttavia queste cattive azioni –adultèri e truffe, furti e inganni- vengono svelati e messi in luce in ogni dettaglio, insieme ai pensieri e alle intenzioni, così che non possono essere più negati. L’uomo quindi porta con sé tutta la sua memoria… Par, 463. Gli angeli che sono incaricati di svelare le azioni di un uomo dopo la sua morte esaminano in primo luogo il suo volto. Poi l’ispezione prosegue su tutto il corpo, cominciando con le dita dell’una e dell’altra mano e continuando così in tutte le altri parti del corpo. . Poiché mi meravigliavo di questa ispezione, mi fu spiegato che ogni cosa che appartiene al pensiero e alla volontà è iscritta nel cervello perché è là appunto che sono i principi di base, però è iscritta anche in tutto il corpo perché tutto ciò che appartiene al pensiero e alla volontà si estende in tutto il corpo e termina in esso. Quindi tutte le cose che sono iscritte nella memoria in base alla volontà si ritrovano non solo nel cervello, ma in tutto l’uomo, secondo l’ordine delle parti del corpo. In altre parole, tutte le azioni dell’uomo e tutti i pensieri sono iscritti nell’uomo tutto intero e risultano quindi come stampate in un libro… Se, dunque, ogni cosa che l’uomo fa o pensa viene registrata, espiantargli un qualsiasi organo significa privarlo della possibilità di ricordare ciò che quell’organo ha registrato. Se gli viene espiantato il cuore, che viene ritenuto la sede dei sentimenti e delle emozioni, gli è impossibile rivederli e usarli per il suo sviluppo ulteriore, perché impossibilitato a “metabolizzarli”. Ciò vale per tutti gli altri organi. Questa fase di “metabolizzazione” dura tre giorni dei nostri. La sapienza antica l’ha sempre affermato. In questi tre giorni lo spirito non è ancora completamente staccato dal corpo, perché sta esaminando tutta la sua esperienza terrena appena trascorsa. Ciò gli è possibile rivedendo come in un film tutta la sua vita. Ma come può farlo se gran parte delle “registrazioni” sono state cancellate con l’asportazione dei suoi organi? I passi appena citati possono anche far ridere qualcuno, ma lo esorto ad aspettare un po’. Sulla Settimana Enigmistica del 20 settembre 2008, nella rubrica Strano, ma vero! si legge quanto appresso: Secondo i risultati di uno studio effettuato qualche tempo fa in Svezia, l’estrazione di un dente causerebbe la perdita di una parte dei ricordi accumulatisi nella nostra memoria. E’ il risultato di uno studio scientifico! Ritornando alle vibrazioni e frequenze particolari di ogni essere umano, e concludo, è non solo criminale asportare un qualsiasi organo ad un essere umano, per le ragioni di prima, ma anche completamente inutile. A causa della differenza di frequenza tra un individuo e un altro, l’organo impiantato, estraneo al resto dell’organismo, è impossibilitato a registrare, memorizzare le azioni e i pensieri del ricevente. Praticamente è un morto che cammina. Le sue esperienze, dall’impianto in poi, sono perfettamente inutili, perché non registrate. Quindi, in sostanza, si commette un doppio crimine: 1°) si uccide realmente un uomo, perché il suo spirito è ancora legato al corpo, e gli si impedisce nel contempo di trarre giovamento dalle sue esperienze, costringendolo a ripeterle; 2°) avviene lo stesso al ricevente perché il suo organo viene buttato in pasto ai cani e anche per lui sarà impossibile rivedere le sue esperienze passate, costringendolo nel contempo ad allungare la sua inutile “vita”. Approfitto per ricordare alle guide cieche della Chiesa di obbedire ai Comandamenti del Signore Gesù Cristo, il quale disse: Non separi l’uomo ciò che Dio ha unito. Un corpo è l’unione, il matrimonio perfetto e armonico di varie parti per la creazione di un organismo superiore che è la Sede di Dio, il Suo Tempio. Se Gesù era Dio, come insegna giustamente, la Chiesa deve prestare orecchio a queste altre parole del Signore e meditare molto seriamente su di esse: Può un uomo, per quanto pensi e ripensi, allungare la sua vita di un sol cubito? Mt 6,27; Lc 12,25. Queste sono parole di Dio Onnipotente ed esorto quanti sono fedeli a Lui di meditarle e prenderle sul serio, non come fanno le guide cieche e ipocrite che fingono di esserGli fedeli.
|