Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/8/2008
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Mi permetto di aggiungere qualcosa a quanto già detto da Santaruina. Innanzitutto sono d’accordo con lui su quanto dice. Aggiungo che la Bibbia ha un senso letterale e uno spirituale, come diceva Emanuele Swedenborg, un mistico svedese. Consiglio a chi conosce il tedesco di leggere Gli arcani celesti, dove spiega il vero significato spirituale delle parole, ovvero la corrispondenza con il mondo spirituale. In italiano si trovano due opere: Cielo e inferno e Colloqui con gli angeli, Mediterranee. Nel mondo antico il significato spirituale delle parole era conosciuto. Con l’andar del tempo, però, questa conoscenza è andata scemando e oggi non riusciamo più a percepire il reale significato spirituale delle parole. Faccio alcuni esempi. Swedenborg dice che con Cielo bisogna intendere spirito e con terra la materia. Quindi, il reale significato della frase In principio Dio creò il Cielo e la Terra significa che creò lo spirito e i corpi, fatti di materia. Quando Gesù dice di non mettere la lucerna sotto il moggio, chiaramente si comprende che non intende affatto la luce artificiale, ma allude alla Verità che non va tenuta nascosta. Chi viene illuminato dalla Verità la deve rivelare agli altri, affinché anche gli altri godano della luce che illumina lo spirito risvegliato alla Verità. Un altro esempio. Nell’Apocalisse di Giovanni viene detto che dalla bocca di Gesù esce una spada a due tagli, molto affilata. Dobbiamo pensare ad una spada vera e propria o non piuttosto alla Verità che esce dalla Bocca del Signore? Gesù diceva: Io sono la Via, al Verità, la Vita. Dalla bocca del Signore usciva la Verità, che è affilata e capace di penetrare fin nell’intimo di ognuno. In Ebrei 4,12 si legge: “La parola di Dio, infatti, è viva ed efficace e più affilata di qualunque spada a due tagli: essa penetra fino a dividere anima e spirito”. In questo esempio abbiamo spada = Verità. Ce ne sono tanti altri. Ora, stabilita questa dualità, bisogna convenire che la lettera della Bibbia è la storia esteriore del popolo ebraico. Ma perché venne scritta? Quale lo scopo, in questo caso, di Dio? Semplicemente lasciare delle testimonianze che servano di esempio e di ammonimento per tutti. Dio in pratica ci dice: lo vedi cosa succede a non seguire i miei consigli? Figlio, i miei Comandamenti non sono obblighi, perché io non t’impongo nulla, perché ti ho concesso il libero arbitrio. Sono semplicemente consigli: sei libero di seguirli o no. Sappi, però, che la mia giustizia, la mia Legge, ti colpirà come colpì i trasgressori che vennero prima di te. E’ la legge di causa ed effetto, di azione e reazione che entra in gioco, per ristabilire l’equilibrio dove è stato alterato. Questa legge, se non si ripara al male o agli errori fatti in tempo, è, diviene inesorabile. Solo il pentimento sincero e la conseguente riparazione, fatti in tempo, possono impedire alla giustizia di fare il suo corso. Ricordiamoci dei Niniviti, che si pentirono alla predicazione di Giona. D’altra parte, se fossero stati raccontati solo episodi di bontà, di altruismo, di estremi sacrifici, di eroismo, ci cascherebbero le braccia, perché subito penseremmo: e chi può imitare questi personaggi? Chi può seguire il loro esempio? Ci sentiremmo frustrati. Invece, possiamo trarre giovamento, forza e determinazione nella nostra lotta quotidiana contro il male quando veniamo a sapere, perché c’è scritto nella Bibbia, che il profeta Davide, re d’Israele, che parlava con Dio, divenne, nonostante tutto, per una passione sessuale, un assassino! E che dire di Salomone che, nonostante tutta la sua sapienza e i doni ricevuti da Dio, divenne un idolatra, tradendo Dio? Se Dio ebbe compassione di costoro, illuminati e peccatori nello stesso tempo, tanto più ne avrà di noi. Il messaggio della Bibbia è, in fin dei conti, un messaggio di speranza, se la leggiamo con questo spirito nuovo. Saluti
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