Questi sono i primi accenni su come siano andate le cose ieri.
La versione esatta è di chi scrive che “gli oggetti lanciati” sono arrivati DOPO le prime cariche di alleggerimento, stabilite per indebolire la trattativa tra esponenti del comitato e forze dell’ordine.
Una cosa è certa: la pausa estiva non ha provocato una disaffezione alla questione, da parte dei cittadini di Chiaiano e Marano: tutte le occasioni di dibattiti ed approfondimenti sono seguite attentamente da moltissime persone, si continua a “studiare” circa gli effetti dell’avvelenamento progressivo di tutto il territorio per effetto di discariche ed inceneritori, e le lenzuola bianche stese ai balconi di tutte le abitazioni della strada che porta alle cave, le luci accese su ogni veranda erano lì a testimoniare che NULLA sfugge all’attenzione degli abitanti delle zone coinvolte dalla realizzazione delle discariche.
“Nonostante gli organizzatori invitassero i manifestanti a indietreggiare, da qualche metro indietro è partito un petardo che non è scoppiato, seguito poi da un lancio più consistente di petardi, alcuni dei quali hanno colpito gli agenti. E' così partita una carica delle forze dell'ordine, che hanno anche fatto uso di lacrimogeni.”
Da notare che il numero di agenti “feriti” è salito da 2 a 5 nell’arco della nottata.
Aggiungo che vedere lo schieramento di esercito e forze dell’ordine a “difesa” delle cave non può NON procurare una certa rabbia anche in chi non vive esattamente sul posto: un territorio “preso” CON LA FORZA nel vero senso della parola, a cui non è permesso accedere nonostante si continui a pagare salatissime tasse sui rifiuti urbani, e con la certezza che nelle cave venga sversato di tutto, “coerentemente” con i proclami delle istituzioni circa la raccolta differenziata NON SEGUITA DAL RICICLO DEI MATERIALI SEPARATI . Ognuno sa, o lo sta capendo, che ovunque si schierino esercito e blocchi di forze dell’ordine, non è la vita e gli interessi della società civile che si stanno difendendo, ma gli affari dei poteri forti e degli speculatori.
D’altra parte , lo stesso diniego alla richiesta di un sopralluogo da parte dei comitati non ha fatto che consolidare la certezza che lì dentro stiano avvenendo cose sporchissime, che vanno ben oltre la già dichiarata “legalità” stabilita dal decreto berlusconi circa i rifiuti contrassegnati dai codici CER.
Questo è un sentire diffusissimo tra gli abitanti di Chiaiano e Marano. E non solo tra essi.
In occasioni simili è (ancora più) difficile percepire “lo stato” ed i governi come espressione del consenso della società civile.
_________________ "Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi".Vittorio Arrigoni
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