Infatti, i preparativi per la manifestazione di domani, il "Jatevenne Day", segnano la ripresa "ufficiale" delle mobilitazioni. Che non si prospettano facili, per quelli che a detta di molti, tra gli stessi comitati, sono stati degli errori di "linea": smantellare le barricate è stato forse il primo di essi, che ha consentito al governo di far penetrare l'esercito nella zona delle cave senza perderci troppo la faccia.
Chiaiano e l'intera Campania rappresentano, oggi, l'epicentro di una strategia di aggressione delle istituzioni contro interi settori di società civile, che domani potrebbe quasi certamente riproporsi in ambito di TAV e di basi USA.
Che lo stato ricorra ai manganelli, quando il segnale di "resistere" ai suoi diktat prospetta di allargarsi anche ad altre lotte, è risaputo; quindi nessuno si fa illusione che anche stavolta sia possibile evitare un faccia a faccia che, però, PRIMA della rimozione delle barricate non sarebbe convenuto all'immagine dell'attuale governo, ai suoi "inizi" in fatto di consensi. E che quindi non era inevitabile. Ma accogliere l'invito (...?) di sindaci e consiglieri a rimuovere i presidii ha fatto si che oggi forze dell'ordine e militari si sentano in piena legittimità di difendere quella zona come "sito strategico di rilevanza nazionale". Con OGNI MEZZO.
"Nessuno degli obiettivi per cui era nato il «piano rifiuti», principalmente la chiusura delle discariche, è stato praticato o perseguito.
Sui media, la popolazione campana appare sempre passiva o mobilitata perché prezzolata da loschi interessi. Si cita spesso la camorra. Se analizziamo il passato recente o le inchieste giudiziarie in corso, la camorra sembrerebbe più incline all’apertura che non alla chiusura delle discariche, avendo dimostrato di saper entrare nel loro funzionamento. Come per la camorra l’emergenza rifiuti è stata finora anche per politici e imprenditori un’occasione di speculazione e di violazione dei diritti sociali e ambientali.
Il decreto Berlusconi s’inserisce perfettamente in questa distorta filosofia emergenziale. E lo fa in più punti: nella costituzione di una superprocura che controlli le inchieste accettabili e quelle «inadeguate», nella possibilità di stoccare in discarica diverse tipologie di rifiuti speciali e tossici, nello stanziamento senza controllo di centinaia di milioni di euro per assegnare le infrastrutture senza gara d’appalto, nella previsione di ben quattro inceneritori per drenare i contributi statali come chiede apertamente Confindustria, nell’utilizzo dei militari, nell’imposizione di uno stato d’eccezione con norme penali ad hoc per colpire chi protesta.
Concretamente questo decreto perpetua per la Campania un futuro da discarica nazionale, sversatoio a basso costo dei rifiuti industriali e base di partenza per l’assalto al finanziamento pubblico."
E c'è chi è nello stesso occhio del ciclone, per aver fatto "INFORMAZIONE":
Un'ottima intervista a Giancarlo Di Feo, che insieme ai suoi colleghi Emiliano Fittipaldi e Claudio Papaianni sono stati addirittura accusati di "favoreggiamento" alla camorra.
"Il problema è che in quell'articolo la figura di Gaetano Vassallo riguarda un aspetto drammatico: come per 20 anni i rifiuti tossici e nocivi di tutta Italia siano stati sistematicamente smaltiti in una parte della Campania grazie ad un accordo tra imprenditori, massoneria, politica e clan."
Nell'intervista si legge che esiste un elenco LUNGHISSIMO di personaggi istituzionali coinvolti nell'affare rifiuti, da forze dell'ordine ad ispettori di ASL e Regioni, documentazioni a cui i giornalisti potevano avere legalmente accesso.
Siamo solo all'inizio. Il peggio non è ancora arrivato.
_________________ "Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi".Vittorio Arrigoni
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