"Non tarda a farsi sentire la presenza di Silvio Berlusconi in Campania e con essa i primi scontri con il governatore della regione, Antonio Bassolino, sulle soluzioni da delineare per uscire definitivamente dall’emergenza rifiuti. Due punti di vista diversi a confronto non solo sulle strategie da adottare, ma anche su chi avrà l’incarico di portarle avanti. "
"Non manca un riferimento a termovalorizzatori ed inceneritori." Naturalmente.
"Sull’altro fronte c’è il piano di Silvio Berlusconi, secondo il quale, il governo deve riprendere in mano la situazione campana. Per questo motivo, si rende necessaria, a suo parere, la nomina di un sottosegretario ai rifiuti ad hoc che si occupi della risoluzione dell’emergenza".
Traduzione: "...Avrei esigenza di fornire un lauto stipendio a qualche decina di componenti della mia "famiglia". Basta con il monopolio dei CAPITALI da parte della sola "sinistra"..."
Ed il "GIRO" dei rifiuti tossici pare non essersi fermato in Campania, ed in Italia:
Le indagini sul traffico internazionale di rifiuti sono partite nel 2005, le basi dell’organizzazione erano a Gioia Tauro (Rc), Salerno, Roma e Bari. I materiali trasportati erano per lo più plastiche, cartoni e cartaccia da macero e partivano dal porto di Gioia Tauro, provenienti da Salerno, dove venivano stoccati da varie parti d’Italia. I container erano destinati alle fabbriche di Cina e Hong Kong ma anche di altri Paesi asiatici, europei e africani. Si trattava di rifiuti, anche pericolosi, che però non venivano smaltiti né trattati secondo le leggi vigenti e, grazie alla falsificazione di documenti, risultavano come “materia prima secondaria”.
L'emergenza rifiuti, che sotto il profilo "informativo" si vuole OSTINATAMENTE limitare alla regione Campania, si rivela sempre più smaccatamente una PIAGA INTERNAZIONALE.
Con l'individuazione di un altro sito di stoccaggio a Chiaiano, si annunciano intanto nuove proteste cittadine.
_________________ "Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi".Vittorio Arrigoni
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