Citazione:
Tu pensi che il privato sia in grado di garantire i diritti di tutti ?
Per rispondere alla domanda la questione “diritti” va approfondita. Quali sono questi “diritti di tutti”? A volte con “diritto” si va ad indicare qualcosa che “diritto” non è. Vedi Vernavideo con il “diritto alla pensione”
Citazione:
in merito alla coscienza collettiva ci sarebbero da spendere mille parole
Anche qui vanno fatte delle distinzioni. Un conto è parlare di valori che sono entrati nella coscienza di una comunità (es. “tutti gli uomini sono per natura liberi”) nel tempo (Aristotele credeva che ci fossero degli uomini schiavi per natura). In questo caso si può parlare di valori condivisi e presumo che tu intendessi questo con “coscienza collettiva”
Un altro conto è intendere la comunità come un grande organismo con volontà propria scissa da quella degli individui che lo compongono. In questo caso la “coscienza collettiva” si riferirebbe a questo “makrosanthropos” che sarebbe quindi dotato anche di una “volontà collettiva” che si ritiene superiore a quella degli individui. Chi intende le cose in questo modo ritiene anche che la libertà degli individui sia quella di seguire questa volontà collettiva ed anteporla a quella individuale (es. Hegel).
Io non mi trovo d'accordo con questa seconda posizione.
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Secondo me è proprio questione di incomprensione.
Spesso, quando discutiamo di queste tematiche, utilizziamo termini che per noi hanno un significato e per gli altri uno diverso. Ecco che “capitalismo” per me vuole dire una cosa e magari per altri qualcos'altro e lo stesso per “socialismo” etc.
Stessa cosa per “sviluppo equo e sostenibile”
Poco tempo fa mi è capitato di parlare di “decrescita” ed ho visto come, superando le incomprensioni di base, alla fine ci si ritrovava d'accordo a criticare il modello “consumista finanziato a debito e mutui”
Per alcuni questa sarebbe l'essenza del capitalismo e del liberismo! Non a caso, riferendosi a modelli di “crescita infinita”, si parla spesso di “neoliberismo sfrenato” ed ecco tutti a dare contro agli imprenditori, ai privati, all'egoismo umano, al capitalismo, etc.
Da un'altra parte invece si considera il consumismo come il risultato delle politiche statali di appropriazione e redistribuzione della ricchezza, con l'introduzione di sussidi e leggi ad hoc per distruggere il risparmio delle famiglie (es. inflazione) e favorire gli amichetti di sempre. Si definisce questo come socialismo.
Ne sono un esempio i vari sussidi sulla rottamazione delle autovetture, le leggi ad hoc per impedire alle auto più vecchie di circolare in città, le normative euro4, euro5, etc.
Ovviamente ci sono delle grandi differenze di idee tra noi ma è un peccato vedere come una critica comune al modello consumista si trasforma in un duello incrociato sulla semantica dei termini.
anche perché così facendo ci si radicalizza su alcune posizioni e si evita di studiare quelle che sono le cause del problema (evidenziandone solo una parte) proponendo magari soluzioni con ricadute ancora peggiori.
Ashoka